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RELIGIONE CIVILE

Ci vuole continuamente, per appassionare gli individui alla nuova identità

collettiva, una rivoluzione civile. Con pochi dogmi, schematica, con la finalità

ideologica --> ricordare continuamente il senso di appartenenza dell’individuo

alla propria comunità Si esercita con i riti pubblici volti a rinsaldare questo

elemento.

Rousseau è un autore come tutti i grandi autori del pensiero politico-

filosofico, è connotato da una sostanziale ambiguità: autore moderno che

affronta in termini politica il tema di autogoverno, nessun escluso e tutti i

cittadini sono uguali e liberi, non sono gerarchicamente ordinati e possono

scegliere il cammino politico. Politica è luogo di costruzione morale

dell’individuo, non solo esercizio di una tecnica. Ma solo la politica

“repubblicana” dove tutti sono coinvolti alla scelta del bene comune permette

di riconoscersi come liberi e uguali, è la partecipazione alla politica che

permette ciò.

Per Rousseau bisogna capire che è necessario rinunciare al proprio

particolare, alla proprietà perchè è essa che crea la diseguaglianza.

Si incontrano elementi di teoria idealmente perfetta, quando essa si tramuta

in scelta politica. La purificazione politica, morale deve essere attuata da tutti,

maggioranza decide anche per la minoranza. La volontà generale esiste

anche se la maggioranza non la sceglie, può sbagliare ma questa volontà

esiste ugualmente.

Problemi con cui si scontra

“Free rider” = coloro che stanno dentro il patto ma continuano a perseguire il

proprio interesse, e non quello comune.

Come si fa a decidere qual è il bene comune? Il corpo politico decide a

maggioranza, rispettando il bene di tutti (la volontà generale).

10 LEZIONE 21.03.13

RIVOLUZIONI FRANCESE E AMERICANA

2 avvenimenti storici importanti: rivoluzione americana e rivoluzione francese.

Il concetto di sovranità generale è un concetto presupposto, studieremo

come nella rivoluzione francese questo concetto trovi identificazione nel

proprio corpo politico.

La Rivoluzione francese (1789) --> sancisce storicamente la piena conquista

in Francia e poi in tutto ik continente della legittimità politica da parte del

soggetto borghese.

Borghese -->

-- è l’individuo proprietario, che non fa dipendere il proprio sostenimento

dall’altro se non da sè, nell’attività produttiva ha il proprio luogo di

realizzazione individuale, qualifica se stesso, la ricchezza guadagnata è la

modalità di riscontro di questa capacità di realizzazione.

-- è un soggetto gia incontrato con Locke, con i calvinisti (con l’ascesa

sociale). Con la rivoluzione francese il borghese arriva al potere, impone un

ordine sociale nuovo basato sulla libertà e uguaglianza di tutti i cittadini. Nella

capacità lavorativa ha il luogo di auto realizzazione, non si distingue dagli altri

per la propria nascita.

-- un’altra caratteristica dell’individuo borghese (individuata già in Lutero): ha

la condizione di giudicare in maniera indipendente ciò che è giusto o

sbagliato, bene o male.

Rivoluzione francese sancisce il principio per il quale solo coloro quali hanno

la capacità di produrre la ricchezza devono governare, tutti gli altri (esclusi

dall’attività produttiva) non sono cittadini. Solo soggetto indipendente (che

può auto sostenersi) diventa cittadino. Questi individui criticano l’ancien

regime come dispotico, anti razionale, diviso per ceti. Sfocerà dopo nella

rivoluzione del 1789.

CARATTERISTICHE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE

1) Libertà di giudizio

2) Uguaglianza

Consapevolezza (illusione) di poter modificare il corso di storia --> ordinare

3) il senso storico, deliberare la vera natura dell’umanità.

Produrre un effetto all’interno del dibattito politico, costituire un potere

costituente (soggetto politico autonomo, che ha diritto di fondare un nuovo

ordine politico). Si tratta di documenti e teorie che partono dalla teoria di un

soggetto politico determinato, studiano le ragioni attraverso cui è opportuno

che questo soggetto si auto governa.

SIEYES

Scritto principale “Che cos’è il 3° stato?” --> definisce la natura politica e

rivendica il ruolo politico del 3° stato in Francia. Diritto di governare dovuto in

primo luogo alla capacità produttiva del 3° stato perchè è quello che produce

la ricchezza della Francia. I primi 2 stati sono dei parassiti, la divisione del

lavoro ha nel lavoro del 3° stato il proprio motore produttivo. E’ assurdo quindi

che essi non governano lo stato, e devono avere il medesimo valore che altri

2 stati. In realtà il corpo politico francese deve essere organizzato sulla

morfologia del 3° stato: deve diventare la base dello stato francese.

Il 3° stato --> “Corpo di associati, viventi sotto una legge comune e

rappresentati dalla medesima legislazione”.

E’ un corpo politico composto di liberi, associati, sottomessi solo alla legge. E’

lo stato di natura di Locke o Hobbes, si potrebbe pensare, con la differenza

(introdotta da Sieyes), non c’è il momento di delega, rivendica a se stesso la

capacità di auto governarsi.

Questo insieme di tutti i cittadini liberi francesi, sottomessi alla medesima

legge, di cui sono anche autori, prende nome di nazione.

Ma una volta che i cittadini francesi si riconoscono come soggetto politico,

acquisiscono il potere costituente --> diritto inalienabile di produrre l’ordine

politico.

La nazione --> “Corpo politico unitario, generato dal diritto naturale (cioè

prima del diritto positivo), a cui compete il diritto costituente (di fare cioè la

legge)”.

Parte da una definizione del 3° stato (la borghesia), ma a partire da questa

qualificazione (cioè chi produce ha il diritto di governare), porta alla

formazione di un soggetto politico e nuovo ordine.

Dà forma politica e forma legislativo-giuridica ad un ordine che esisteva già,

universalizzandolo.

Una volta che il soggetto politico, nazione, si riconosce come corpo unitario,

cosi come visto in Locke, questo soggetto politico trascende i singoli individui,

non è somma di singoli individui.

Nazione è un soggetto collettivo.

Ma fin qui la nazione non ha una connotazione “nazionalistica” (non c’è

legame di sangue tra i cittadini, sono solo sottomessi alla stessa legge e

vivono sullo stesso territorio).

Come questa legge comune produca un’idea di rappresentanza? Come

questo soggetto politico governa?

Elabora la teoria di rappresentanza --> nazione per legiferare deve come

rappresentarsi. Questa rappresentanza è commissaria (come in Rousseau) --

> alcuni individui a cui viene affidato il potere temporaneo e strumentale di

fare le leggi. C’è il vincolo di mandato e la prima forma di rappresentanza è

giustificata da Sieyes con la divisione del lavoro.

La 1° forma di rappresentanza è ordinaria, la 2° straordinaria. Sopra la

rappresentanza c’è la sovranità del popolo (i rappresentanti sono revocabili

dalla nazione). Ultima istanza politica è comunque il copro nazionale, la sua

volontà è la legge per tutti.

GIRONDINI E GIACOBINI

Producono 2 costituzioni: giacobina del 1793 / girondina del 1795

Sono 2 approcci politici distinti: per i girondini il popolo esercita il proprio

potere costituente attraverso le deleghe dove i delegati agiscono non

rispondendo all’interesse della parte che gli ha eletti, ma direttamente

all’interesse della nazione, per i giacobini si tratta di un potere continuamente

costituente, che agisce direttamente e può revocare ai commissari le deleghe

date.

Girondini = borghesia attiva fuori da Parigi, ricca, dove viene introdotto il

principio del voto per censo (non tutti i cittadini hanno lo stesso diritto di voto)

Giacobini = con il massimo esponente Robespierre, verifica nel sangue il

pensiero di Rousseau ( il popolo esercitando il proprio potere costituente

agisce in modo rivoluzionario, determinando cosi un azione politica volta alla

difesa della salute comune (bene comune). Il popolo con la rivoluzione

abbatte i propri nemici, non ha finalità conservativa, ma sradicamento della

corruzione. Questa rivoluzione è continuamente in atto, per questo fa paura

ai nemici.

Qui c’è l’idea del repubblicanesimo per quanto riguarda il rapporto

dell’individuo e la politica: è virtuoso, fa bene di tutti, elimina continuamente i

nemici del popolo. Anche i nemici esterni, chi aggrediva la Francia doveva

essere eliminato, per cui con Robespierre (come in Machiavelli) si parla di

costituire le armi, l’esercito, per difendere la patria.

RIVOLUZIONE AMERICANA

1776, si tratta di un modello diverso, nasce la repubblica federale che è

diversa dall’esperienza del vecchio continente.

In questa rivoluzione confluiscono una seria di temi filosofico-politici, nati in

Europa ma che riescono ad assumere carattere egemone sul territorio

americano:

popolo che fugge dal tiranno come il popolo ebraico che fugge dalla

1) schiavitù (richiamo alla tradizione puritana nei rivoluzionari americani,

quando agiscono lo fanno nella convinzione di essere popolo eletto,

agiscono in nome di Dio)

il costituirsi come popolo nuovo, avere la capacità di scegliere la propria

2) novità, giovinezza della nazione, si è tirata fuori dalla storia europea e ne

fonda una nuova.

tutti i padri fondatori delle nazioni uniti studiano i pensatori illuministi,

3) richiamano al deismo e sensismo, si può conoscere immediatamente la

verità attraverso la natura.

repubblicanesimo = viene rivendicata questa tradizione, gli individui

4) devono partecipare alla vita politica, “Non chiedere ciò che l’America può

fare per te, ma ciò che tu puoi fare per l’America” (Kennedy)

la proprietà e la sua naturalità (santità), riferimento a Locke.

5)

Si tratta di una rivoluzione di proprietari, borghesi, come in Rivoluzione

francese

“Dichiarazione d’indipendenza” 1776 --> documento fondamentale della

rivoluzione americana.

Pag.70”Libertà”:

“ Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti, che tutti gli

uomini sono stati creati uguali, che essi sono stati dotati dal loro Creatore di alcuni

Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità;che

allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli u

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
97 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MaryFreedom di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Cerrato Francesco.