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Il recupero e la rinascita delle tecniche
Il recupero e la rinascita delle tecniche è un fenomeno generalizzato, che nasce sulla spinta di una comune rinascita economica. Le tecniche costruttive che vengono recuperate generano uno stile policentrico, con quindi un sostrato comune che porta a esiti lievemente differenti al variare del luogo. Le peculiarità sono date anche dal contesto: il potere forte, quello degli Ottoni, è minato alla base dalla lotta delle investiture, ma anche dal feudalesimo e dalla nascita dei comuni italiani, che con la loro grande affermazione minano dall'interno il potere imperiale. Pur con tutte le differenze, però, si ha un comune riferimento alle tecniche antiche. Il recupero del medesimo modello romano e provinciale fa sì che in tutta Europa i modelli siano ricorrenti nell'Ottocento. Analizzando la percezione del romanico, emerge come vennero attribuiti modelli predefiniti anche al gotico, ma senza successo: schemi validi per studiare fenomeni culturali.Monocentrici non possono essere applicati ad una corrente policentrica, basata su una dimensione di contemporaneità. Le somiglianze identificabili devono la maggior parte delle motivazioni alla ripresa delle tecniche dei modelli provinciali, ma devono aver beneficiato l'Europa. In particolare, questo della diffusione delle maestranze e delle idee attraverso passaggio di informazioni e di idee/modelli è stata anche la diffusione della riforma all'ordine cluniacense, nata in seno benedettino dopo Cluny e diffusasi in tutta Europa. Tra gli elementi considerati fondanti del romanico si ha la riscoperta della volta a botte, e in particolare della volta a crociera costolonata, ovvero con un costolone che rinserra il luogo d'intersezione di due archi a pieno centro, che scaricano il peso della copertura si quattro pilastri che li sostengono. I pilastri, molto poderosi, all'esterno sono sostenuti da contrafforti, l'incrocio diche servono a bilanciare le spinte.
La volta a crociera costolonata è, in sostanza, due volte a botte. I pilastri, definiti a fascio, sono opportunamente bilanciati e risultano essere massicci. Le sperimentazioni sulle volte sono estremamente importanti, però molte delle chiese romaniche erano coperte a capriate, con quindi un soffitto di legno. In sostanza, per definire il concetto di romanico, possiamo dire che non è tanto la volta a quanto più l'esistenza di una ricca crociera a caratterizzare questo stile espressivo, complessa articolazione dello spazio, diversa da quella geometrica delle architetture paleocristiane. Si fa inoltre un largo uso di pilastri e colonne, che articolano la divisione interna chiesa con novità straordinarie rispetto all'antico. Un esempio di edificio ottoniano con dell'influenza romanica è san Michele di Hildesheim, realizzato in stile Ottoniano e poi riadattato e rivisitato in chiave romanica. Saint-Benigne Ne sopravvive solo la cripta, mentre il retto.che presentava tre ordini sovrapposti, è andato perduto. La cripta, però, mostra il probabile utilizzo di maestranze padane e lombarde, luoghi di maggior sperimentazione del linguaggio architettonico romanico. Dopo questo edificio Guglielmo da Volpiano si spostò in Normandia, portando motivi architettonici già sperimentati anche in quella regione, con un conseguente flusso di maestranze.
Saint-Étienne a Caen
Nel panorama del romanico francese è importante Saint-Étienne a Caen, chiesa abbaziale in Normandia. Normandia, Inghilterra e Italia meridionale sono legate, in questo momento, alla popolazione Normanna, la quale invade nel 910 la Normandia, per poi passare alla conquista dell'Inghilterra (1066) e della bassa Italia, attraverso la famiglia degli Altavilla. Questa chiesa, fondata da Guglielmo il conquistatore e dalla moglie Matilde, si presenta come una chiesa molto alta, su due ordini, con dei matronei. L'edificio
Caratterizzato da grandi pilastri a fascio, con costoloni impostati sulle volte e una divisione spaziale estremamente razionale e definita, l'edificio presenta una struttura architettonica di grande impatto.
Un importante esempio, simile per forme e stile, è la basilica di Sainte-Madeleine a Vézelay. Inizialmente di stile romanico, è stata successivamente adattata nella porzione absidale secondo le forme gotiche. La navata centrale, di stile romanico, presenta una volta a botte e un forte uso di conci che articolano l'edificio in fasce orizzontali, oltre a importanti pilastri a fascio che separano le campate. Un elemento di grande rilievo è il portale d'ingresso, con stipiti decorati, un lunettone con motivo apocalittico e una struttura centrale decorata, il trumeau, che rappresenta uno dei risultati più straordinari dell'arte portale. È un esempio di grande maestria artistica, tipica del periodo romanico francese e borgognone, con un effetto quasi schiacciato dei panneggi e una grandissima sapienza decorativa.
che ha un esito estremamente raffinato. Lo stile è quello tragico e visionario tipico di quest'area.Saint-Sernin a Tolosa
Saint-Sernin, a Tolosa, è una chiesa edificata prima del 1080, e che costituisce uno dei grandi esempi di arte romanica spagnola. La pianta è a 5 navate, con un transetto a 3 navate e un grande deambulatorio attorno all'abside. Dal punto di vista architettonico è caratterizzata da uno stile severo e un recupero quasi da manuale romanica, con pochi elementi decorativi e un effetto fortemente massivo dell'architettura, con una navata centrale voltata a tutto sesto.
Abbazia di Moissac
Altro grande esempio è l'abbazia di Moissac, abbazia cluniacense. È di particolare rilevanza per l'ingresso, con un gigantesco portale di metri 10x5. Il portale prevede nel timpano la visione apocalittica nella versione di san Giovanni, con Cristo in maestà tra i simboli degli evangelisti, gli...
stipiti, angeli e i vegliardi dell'apocalisse. estremamente ornati, ci sono Pietro e il profeta Isaia, mentre nel trumeau abbiamo san Paolo e un profeta. Il timpano di Moissac è estremamente rilevante per la tecnica scultorea, con un rilievo molto basso e una grande abilità articolatoria delle pieghe degli abiti in maniera virtuosistica. Si presta attenzione ai dettagli e alla loro resa, con forte abilità e tensione comunicativa. I vegliardi, ad esempio, sono colti nell'atto di osservare il Cristo, con particolare minuzia per i dettagli e le descrizioni dei galloni degli abiti, dei copricapi e delle barbe.
Duomo di Modena
Il duomo di Modena è uno degli esempi più eloquenti in quanto è per noi un caso fortunato: si conserva in maniera abbastanza buona, malgrado i restauri, gli innesti successivi e le modificazioni. Tale struttura è inoltre un caso fortunato in quanto abbiamo una documentazione abbastanza ricca sulle origini e sul cantiere.
È così ben documentato da permetterci disapere sia il nome dell’architetto sia quello delloscultore, responsabile di capitelli figurati e dei fregidell’antico testamento.della facciata, con le storie Irilievi si trovavano originariamente come un fregiocontinuo ad altezza d’uomo, in quanto i portali laterali,non c’erano.alla fondazione,La fondazione risale al 1099, con la traslazione dellereliquie di san Geminiano, qui portate però solo nel1106. La consacrazione invece avvenne nel 1184.Abbiamo inoltre un’antichissima fonte, contemporaneaai fatti: la relatio transazionis corporis sancti Geminiani,una relazione della transazione del corpo del santo cheracconta in maniera anche molto fantasiosa la storia della nascita della cattedrale. La stessanasce nel pieno della lotta per le investiture, negli anni in cui il vescovo è scomunicato eGregorio VII manda un nuovo vescovo. Negli anni in cui la si edifica la sede vescovile è quindivacante.
La cattedrale è quindi edificata per volontà popolare e per volere dei diversi ordini che governano la città, oltre che di Matilde di Canossa. La relatio racconta che nel 1099 venne trovato l'architetto, ricercato un abile architetto, Lanfranco, presentato come mirabile. I modenesi iniziarono a scavare le fondamenta, che andarono ad inglobare la precedente cattedrale. Lo scavo delle fondamenta avvenne in grande velocità, circa un mese. Furono trovate inoltre abbondantissime riserve di marmi antichi, adottati poi per l'edificazione della nuova cattedrale. Oltre alle vicende della relatio disponiamo delle iscrizioni: una, che celebra l'architetto, è edificata all'esterno, lungo l'abside centrale. Questa lapide, oltre ad indicare l'architetto, indica anche che stesso è il responsabile dell'intera trafila edificatrice, dal reperimento dei materiali all'organizzazione delle maestranze.La personalità che guida invece il cantiere delle sculture è Wiligelmo, ricordato nella facciata dove sono collocati i rilievi.
La pianta è semplice: tre navate con terminazioni absidali e un presbiterio sopraelevato sulla cripta.
La chiesa è priva di transetto, estremamente semplice come pianta. La facciata presenta un esterno in marmi policromi, con una variazione coloristica estremamente raffinata e principalmente è in cotto, a causa della facilità di reperimento. La facciata presenta una partizione ternaria molto chiara, con due zone laterali e una centrale, più alta, con un tetto a capanna. La spartizione della facciata si ripete anche nell'interno.
Presenta dei potenti contrafforti, che sostengono le spinte del tetto. Centralmente abbiamo un protiro su due ordini, con alla base due leoni stilofori di riuso. Il portale, invece, presenta motivi a tralcio d'acanto e vite.
ti gotici. Il rosone è caratterizzato da una decorazione a raggiera con motivi floreali e geometrici. Nella parte inferiore della facciata si trovano tre portali, di cui quello centrale è il più decorato. I capitelli dei pilastri sono scolpiti con figure umane, animali e vegetali, rappresentando scene bibliche e allegoriche. La facciata è imponente e ricca di dettagli, testimoniando l'abilità e la maestria degli artisti che l'hanno realizzata.