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L’ ARCHITETTURA ROMANICA

Nell’anno 1000 vi è un aumentare della produzione agricola che corrisponde al

ripopolamento delle città, cadute in rovina con il dissolversi dell’impero romano. Inizia a

svilupparsi una serie di attività produttive e artigianali che favoriscono una nuova classe

sociale, di artigiani e mercanti, che andranno a formare la borghesia. Fondamentale è il

rinnovato interesse per gli studi, religiosi e filosofici: questo porta alla fondazione di

università europee, a Bologna, Salamanca, Padova, Napoli, Parigi, Pisa.. L’architettura riceve

così un forte impulso, le città si cingono di mura, all’interno sorgeranno chiese, conventi,

oratori, palazzi e torri signorili. Le esperienze artistiche nate in Europa tra l’anno 1000 e il

12°sec. sono definite romaniche ( ossia allude alla matrice romana, tardo antica) ; le lingue

romanze proprio in questo momento si vanno formandosi, e quindi non esiste una sola

arte romanica, ma tante arti romaniche quanti sono i territori. Gli edifici ecclesiastici

diventano luogo di riunione e discussione dei cittadini; le chiese non devono solo essere il

punto di riferimento spirituale e morale ma anche il centro propulsore della vita civile ed

economica della città. Le tipologie consuete sono le basilicali, a croce latina, con 3 o 5

navate, transetto, cripta sotterranea, e presbiterio rialzato. Il romanico comprende:

- La volta a crociera sostituisce le capriate lignee facilmente deperibili, o le troppo

pesanti volte a botte

- Il pilastro sostituisce o si accompagna alla colonna

- Il contrafforte contrasta le spinte delle volte a crociera

- Lo spessore delle murature che da solidità all’edificio

La volta a crociera è una copertura di muratura che solo adesso trova la sua sistematica

applicazione: è generata da due volte a botte uguali che si intersecano

perpendicolarmente. Lo spazio coperto da ciascuna crociera si chiama campata e ai vertici

stanno delle massicce colonne. La volta a botte scarica il peso lungo le due pareti, la volta

a crociera invece lo ripartisce sui 4 pilastri ai vertici della campata. I pilastri spesso sono

compositi, ossia presentano sezioni complesse. Lo spessore murario, il

sovradimensionamento dei pilastri, il ritmico succedersi dei contrafforti, la piccola luce

delle finestre sono le conseguenze dell’uso delle volte a crociera.

Si ricordano:

- il Duomo imperiale dei Santi Maria e Stefano a Spira, nel Palatino renano il

primo edificio, Spira I, è del 1027- 1030, ed il rifacimento romanico, Spira II, è del

1080-1090. Esso conserva il rigoroso schema basilicale ottoniano con 3 navate,

corto transetto, cripta voltata a crociera, presbiterio absidato con due alte torri

gemelle quadrate.

- Cluny III, voluta dall’abate Ugo di Semur ha una galilea (nartece a sviluppo

longitudinale che precedeva l’area liturgica) a 3 navate fra due torri; lo sviluppo è

longitudinale, con 5 altissime navate coperte da volte a botte a sesto acuto, e vi è

un primo transetto e un secondo minore, con deambulatorio semicircolare con 5

cappelle radiali. Sui bracci orientali si aprivano altre 8 cappelle absidate.

- La basilica di Notre-Dame a Paray-le-Monial , in Borgogna rispecchia Cluny III:

dalla precedente costruzione si conserva la galilea di accesso, con le due torri

quadrate; il corpo longitudinale nuovo e corto ha 3 navate con 3 campate ciascuna,

transetto e cappella absidata. La parte absidale termina in un coro con

deambulatorio colonnato. L’interno è ritmato da massicci pilastri compositi, che

sorreggono volte a botte a sesto acuto: questo espediente permette sia di slanciare

verso l’alto l’edificio, sia di consentire un’ottima propagazione acustica.

- La Cattedrale di Durham una delle principali cattedrali d’ Inghilterra: la pianta

originale è a croce latina immissa, con 3 navate, massicci pilastri e colonne, i

matronei che si affacciavano sulla navata centrale con bifore. Il transetto da vita a

un profondo coro che termina con 3 absidi. In origine la copertura era a capriate

lignee, ma già dall’11° sec. si provvede a sostituirla con crociere ogivali.

- La Cattedrale Metropolitana di Santiago di Compostella, in Galizia è tipica delle

chiese di pellegrinaggio, ossia disposte lungo gli itinerari di pellegrinaggio,

preghiera e penitenza. Ha pianta a croce latina con 3 navate: quella centrale è

coperta con volta a botte, le laterali con volte a crociera, con lunghi matronei. Il

transetto è maestoso e il suo incrocio con le navate longitudinali è evidenziato dalla

torre campanaria che si regge su pilastri. Il presbiterio, con sotto la cripta che

contiene le reliquie del santo, termina con un coro profondo e deambulatorio con 5

cappelle radiali. Il deambulatorio consente un afflusso rapido dei fedeli che adorano

le reliquie, le cappelle invece rendono possibile la celebrazione contemporanea di

più funzioni.

In Italia, si ricordano:

- S. Ambrogio a Milano fra l’11° e il 12° sec. sull’area di una precedente

costruita

basilica paleocristiana, è la costruzione madre del romanico lombardo. La chiesa

non ha transetto, da origine a un vasto quadriportico verso l’esterno: esso assume la

funzione di luogo di riunione dei cittadini del comune che era probabilmente uno

dei più popolosi d’Italia. La basilica ha pianta rettangolare, stesse dimensioni del

quadriportico, e ha 3 navate con 3 absidi semicilindriche; la navata centrale ha 4

campate quadrate, le prime 3 a volte a crociera, la quarta, vicina al presbiterio, con

cupola a pianta ottagonale. Le navate laterali hanno 8 campate minori, la copertura

è sempre a crociera e si imposta sopra il matroneo, che ha funzione puramente

statica di sostegno, alle crociere principali e spezza anche la monotonia delle pareti.

Ci sono 3 finestroni nella parte superiore della facciata: corrisponde una loggia con

5 arcate digradanti dal centro verso l’esterno. La copertura è del tipo a capanna.

- S. Michele a Pavia fondata sembra da Costantino, sorge su una chiesa lombarda

del 7° sec. Ha pianta a croce latina immissa con 3 navate, presbiterio rialzato e

cripta colonnata; la navata principale, absidata, ha 4 campate rettangolari. Il

matroneo c’è e anche qui assolve la funzione strutturale di staticità e contrasto alle

spinte delle crociere della navata centrale. Nell’incrocio del transetto con la navata

centrale si erge il tiburio ottagonale; con cupola a spicchi. Il transetto è coperto a

volte a botte ed ha un piccolo portale d’accesso sul lato nord. La facciata è di tipo a

schermo, specie di diaframma di pietra che maschera lo spazio interno. La facciata è

divisa in verticale in 3 zone, da 4 semipilastri che snelliscono le proporzioni. Le

finestre si situano nel centro.

- S. Geminiano a Modena eretta intorno al 1099 in onore di S. Gimignano, patrono

della città, su un'altra chiesa precedente dell’8° sec. Ha pianta basilicale, non ha

transetto, ha 3 navate con 3 absidi semicircolari. La cripta che contiene i resti di S.

Gimignano, è a 3 navate, e sopra c’è il presbiterio delimitato dal pontile, ossia un

divisorio sopraelevato, sostenuto da colonne e decorato con rilievi in pietra. Le 5

campate della navata centrale hanno 8 pilastri, sui quali vi sono le volte a crociera a

sesto acuto, che sostituiscono l’originale copertura a capriata lignea. Ai pilastri si

alternano 8 colonne, che sostengono il pesante matroneo, non praticabile, privo di

pavimento, e che ha funzione esclusivamente decorativa. Il matroneo si affaccia alla

navata con delle trifore, finestre con 3 luci divise da esili colonnette centrali. Il

portale maggiore è protetto da un protiro (piccolo atrio quadrangolare coperto a

volta che protegge l’ingresso) retto da due leoni stilofori. La facciata è di tipo a

salienti, il tetto risulta inclinato su linee oblique.

- San Marco a Venezia iniziato nel 1063 sotto il doge Contarini, viene conclusa nel

1094. La pianta a croce greca cupolata è di ispirazione orientale, perché si rifà alla

Chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli, fondata da Costantino nel 4° sec. e

ricostruita da Giustiniano. Il corpo longitudinale è più largo rispetto a quello del

transetto, i bracci della croce sono divisi in 3 navate, quelle centrali hanno cupole

emisferiche, mentre quelle laterali hanno per copertura volte a botte e colonne che

sorreggono uno stretto matroneo. All’esterno un porticato circonda su 3 lati il

braccio ovest dell’edificio: il porticato è coperto e diviso da piccole cupole. Qui lo

sviluppo, più che verticale è orizzontale: non è casuale come scelta, perché i

costruttori sapevano che le palafitte su cui poggiano le fondamenta non erano in

grado di sostenere un peso eccessivo.

- Il Battistero di S. Giovanni e la Basilica di San Miniato al Monte a Firenze entrambi

costruiti tra l’11° e il 12° sec., sono importanti; il battistero ha pianta ottagonale

tipica della tradizione tardo antica e bizantina. La copertura è doppia; all’esterno c’è

un tetto in lastre di marmo bianco a forma di piramide. All’interno una cupola a

sesto acuto, con 8 spicchi che sono coperti di mosaici (dal 13° sec.) . In cima

all’edificio vi è una lanterna in marmo bianco a pianta ottagonale, che da luce

all’aula sottostante. La caratteristica lampante è il rigore delle decorazioni

geometriche: nella fascia inferiore a quadrati e rettangoli, nella fascia media a

quadrati, rettangoli e archi, e nella fascia superiore, rettangoli e lesene. Magnifico è

il contrasto dei materiali, il bianco candido dei marmi di Carrara e Lunigiana, e il

verde del serpentino di Prato. L’interno è ricchissimo, fastoso, e rispecchia quasi il

Pantheon di Roma: le colonne sono a fusto liscio, capitelli dorati, le facce piene di

marmi pregiati, il loggiato, ossia il matroneo, alleggerisce il tutto. La basilica di S.

Miniato al Monte è costruita sui resti di una precedente chiesa carolingia; anche qui

la componente disegnativa è importante: la fascia bassa della facciata ha

decorazione a tarsia bicroma bianca e verde; le semicolonne con capitelli e 5 archi a

tutto sesto disegnano una specie di portico immaginario. L’ordine superiore è più

complesso, e sulla sommità vi è un timpano triangolare. All’interno la pianta è

rettangolare a 3 navate senza transetto. La cripta, il presbiterio rialzato, il fatto che

ci sia un'unica abside e la copertura a capriate lignee sono indizi di modelli

paleocristiani.

- Il Duomo di Pisa iniziato nel 1063 e ultimato dai maestri Rainaldo e

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Publisher
A.A. 2014-2015
21 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/01 Storia dell'arte medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rosy988 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scirea Fabio.