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Gustav Klimt, Le tre età della donna, 1905
olio su tela, 180x180cm
Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma
Antonio Gaudí (1852-1926)
L'opera di Gaudí oppone un'obiezione di fondo all'utopismo urbanistico del Modernismo e ne contesta in anticipo l'esito razionalista che avrà dopo la prima guerra mondiale.
Gaudí è un grande architetto: perfettamente al corrente, nonostante il voluto isolamento, delle tendenze del tempo, anzi audace e spregiudicato. Con l'inesauribile novità delle sue invenzioni costruttive e decorative riesce a dimostrare che il linguaggio architettonico moderno avrebbe possibilità poetiche ben maggiori se non lo frenassero la pregiudiziale ideologia sociale e l'impegno di mantenere la "creazione" artistica nell'ambito dell'utile, a tale ideologia Gaudí è contrario per principio.
La Sagrada Familia, a cui lavora per
Tutta la vita, non è una chiesa con una funzione sociale, cattedrale o parrocchia, ma un tempio che si erge sulla città e la riassume.
Storia dell'Arte Contemporanea 43
Antonio Gaudí, Sagrada Familia, 1882-in corso; Barcellona, Spagna
È noto che Gaudí contrapponeva la propria versione, mediterranea, barocca e cattolica, alla versione nordica dell'Art Noveau.
Il suo è l'unico caso di architettura religiosa dello scorso secolo. Non perché abbia costruito un santuario: la sua architettura è intrinsecamente religiosa. È religioso lo stile, non solo il contenuto dell'opera.
Per questa via Gaudí è arrivato a fare un'architettura pienamente visiva, la cui vera struttura è la struttura dell'immagine.
Espressionismo
Si chiama comunemente espressionista l'arte tedesca del principio del Novecento. In realtà, l'Espressionismo è un
Fenomeno europeo con due focolai distinti: il movimento francese dei Fauves (belve) ed il movimento tedesco Die Brücke (Il ponte). I due movimenti si sono formati quasi contemporaneamente nel 1905 e sboccano rispettivamente nel Cubismo in Francia (1908) e nella corrente Der blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) in Germania (1911). L'origine comune è la tendenza anti-impressionista che si genera in seno all'Impressionismo stesso come coscienza e superamento del suo carattere essenzialmente sensorio, e che si manifesta sul finire dell'Ottocento con Gauguin, van Gogh, Munch.
Letteralmente, espressione è il contrario di impressione. L'impressione è un modo dall'esterno all'interno: è la realtà (oggetto) che si imprime nella coscienza (soggetto). L'espressione è un moto inverso: è il soggetto che imprime sé nell'oggetto. È la posizione, antitetica a quella di Cézanne, assunta da van Gogh.
Nei confronti della realtà, l'Impressionismo assume un atteggiamento sensitivo, l'Espressionismo un atteggiamento volitivo, talvolta anche aggressivo. L'Espressionismo non nasce in contrasto con le correnti moderniste, ma all'interno di esse, come superamento del loro eclettismo e retorica.
Il gruppo dei Fauves non è omogeneo e non ha un programma definito, se non quello di opporsi al decorativismo edonistico dell'Art Noveau e all'incosistenza formale, all'evasione spiritualistica del Simbolismo. Ha in Henri Matisse la personalità saliente del gruppo. Benché i Fauves non temessero l'impopolarità né lo scandalo, non avevano una bandiera ideologica; la loro polemica sociale era implicita nella loro poetica. Forse per questo rimane fuori dal gruppo un giovane Pablo Picasso, che in seguito, col suo Cubismo, metterà in crisi il movimento dei Fauves stesso ed aprirà la fase decisamente rivoluzionaria.
dell'arte moderna. Ciò che i Fauves vogliono mettere in chiaro è la struttura autonoma, autosufficiente del quadro, come realtà a sé. Sorge a questo punto il problema di Gauguin. Era morto pochi anni prima (1903) a Tahiti, dove era andato a cercare una civiltà in cui la "creazione" artistica non fosse né anacronistica né incongrua: dunque riteneva la propria civiltà storica incapace di produrre e fruire dell'arte. E allora non v'erano che due possibilità: seguire l'esempio di Gauguin, oppure imporre alla società del progresso la creazione artistica con un atto di forza. Messa di fronte alla realtà autonoma, assoluta dell'opera d'arte, avrebbe reagito positivamente o negativamente, ma non avrebbe potuto fare a meno di prenderne atto. Die Brücke è una formazione più compatta, una vera e propria comunità di artisti, con.un programma scritto. La situazione tedesca era confusa: al di là del piattonaturalismo accademico sostenuto dall'ambiente conservatore della Germania, riflessi sbiaditi dell'Impressionismo francese si mescolavano alle velleità simboliste e pre-espressioniste della Secessione monacense. Die Brucke propone l'unione degli "elementi rivoluzionari" per fare fronte comune contro l'Impressionismo. Si allude piuttosto alle fiacche ripercussioni tedesche che ai grandi impressionisti francesi; e da questi si esclude Cézanne, di cui si riconosce l'impegno costruttivo, il rigore quasi filosofico. Tuttavia l'antitesi alla visione impressionista è profonda. Al realismo che capta si contrappone un realismo che crea la realtà. La formazione sociale degli espressionisti tedeschi non si ferma alla scelta con cui l'artista rinuncia alla qualità di intellettuale borghese per quella di lavoratore, uomo del popolo. La borghesia
èchiamata in causa come responsabile dell'inautenticità dell'esistenza sociale, del fallimento dell'impresa umana, di quella che per Nietzsche era la totale negatività della storia. Die Brücke si è sciolta nel 1913, quando già il nuovo gruppo Der blaue Reiter aveva avviato la ricerca in senso non-figurativo. Edvar Munch (1863-1944) L'aggressività dell'immagine dell'Espressionismo nasce dal realismo simbolico di Munch. A sua volta, l'immagine realistico-simbolica di Munch nasce a Parigi, dopo il 1885, dalla diffusa tendenza a superare la pura visività dell'Impressionismo. In Pubertà, discende da Gauguin il tema della fanciulla che ha la "rivelazione della vita" e, nuda nell'ambiente nudo, guarda con ansia sbigottita al futuro, al suo destino di donna. C'è soltanto l'essenziale: la ragazza, il letto, l'ombra della ragazza sulla parete. È realistica la figura.con mani e piedi grossi e un po' arrossati, come spessonegli adolescenti; gracili, come di bambina, il petto e le braccia, e piena, già di donna, la curva delle anche e del bacino. Il volto incerto e spaurito dice il turbamento della ragazza per il mutamento che sente compiersi nel proprio essere. Realistica è l'ombra, giustificata dall'illuminazione frontale, solo un po' spostata a sinistra; tuttavia quell'ombra ingigantita, che nasce dal corpo stesso della fanciulla e prende forma ed incombe come un fantasma, ha un evidente senso simbolico, è la prefigurazione della vita futura. Il trapasso dallo stato di fanciulla a quello di donna, il cui destino forzato è di amare, procreare, morire, non è per Munch un evento fisio-Storia dell'Arte Contemporanea 46psicologico, ma un problema sociale. Il fatto veramente importante non è la descrizione, indubbiamente acuta, di una situazione psicologica; è laconcezionenuovissima del valore, della funzione di simbolo, che è sempre segno di divieto, di untabù sociale, il modo di significare qualcosa non detto in termini chiari.Storia dell'Arte Contemporanea 47
Edvard Munch, La pubertà, 1894-1895; olio su tela; 151,5x110cm; Galleria Nazionale, Oslo
Storia dell'Arte Contemporanea 48
Henri Matisse (1869-1954)
La danza, uno dei più alti capolavori dello scorso secolo, è la risposta serena, madecisamente negativa, di Matisse al Cubismo trionfante. La visione di Picasso è fondata sul principio della contraddizione, inteso come principio fondamentale dellastoria; la visione di Matisse era fondata sul principio dell'armonia universale, intesocome principio fondamentale della natura. Proprio questo è il punto del dissenso: perMatisse l'arte è ancora contemplazione della natura, per Picasso è deciso interventonella realtà storica.
Il quadro ha un significato
mitico-cosmico: il suolo è l'orizzonte terrestre, la curva del mondo; il cielo ha la profondità turchina degli spazi interstellari; le figure danzano giganti tra la terra e il firmamento. Al Cubismo che analizza razionalmente l'oggetto, Matisse contrappone l'intuizione sintetica del tutto. Questo è appunto il quadro della sintesi, della massima complessità espressa con la massima semplicità. È la sintesi delle arti: musica e poesia confluiscono nella pittura, e la pittura è concepita come un'architettura di elementi in tensione nello spazio aperto; sintesi di rappresentazione e decorazione; di simbolo e realtà corporea; di volume, linea, colore. Henri Matisse, La danza, 1910; olio su tela, 260x391cm; Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo Storia dell'Arte Contemporanea 49 Funzionalismo Dopo l'Espressionismo l'arte non è più la rappresentazione del mondo, ma un'azione che si compie edipende dal funzionamento. Nell'epoca del funzionalismo (dal 1910circa alla seconda guerra mondiale) varie correnti mirano a definire il rapporto trafunzionamento interno e funzione sociale dell'opera d'arte.L'esigenza di sviluppare la funzionalità dell'arte rientra nella tendenza generale dellasocietà, ormai totalmente coinvolta nel ciclo economico di produzione e consumo, arealizzare la massima funzionalità. Gli artisti vogliono partecipare alla demolizionedelle vecchie, statiche gerarchie di classi ed all'avvento di una società funzionale,senza classi. In questo senso, la posizione ideologica degli artisti è avversa a quelladella borghesia capitalista.Anche Gauguin e i Fauves consideravano l'arte come attività in contrasto con illavoro alienante dell'industria, ma le davano come sfondo ed ambiente una societàimmaginaria, primitiva, diversa dalla società reale. Affinché il
"modello" potessefunzionare bisognava invece inserirlo nel contesto della funzione reale della società