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Maria Teresa e il suo matrimonio
Maria Teresa non è particolarmente bella, neanche particolarmente sorridente, sembra quasi che si chieda se ha fatto bene a sposare quest'uomo che, essendo vecchio, non è ideale per lei. C'è un'indagine psicologica dei personaggi, non è come Napoleone in cui viene mostrato ciò che Napoleone vuole che si veda di lui.
La figura di profilo si pensa sia Luigi Boccherini, compositore italiano che ha soggiornato da Don Louis. La pittura è abbreviata con grandi tende che gestiscono le luci. C'è chi ha messo in relazione questo quadro con quello di Wright of Derby, rappresentante gruppi di persone raccontate nelle proprie ambizioni di tutti i giorni in un'ambientazione notturna come qui.
A Washington e Cleveland ci sono una serie di studi di Goya dei vari personaggi, rimontati insieme a Madrid nella versione definitiva. È un quadro unico in questo momento perché anche in Spagna non c'è un ritratto.
così complesso e informale di Goya. Dopo la parentesi per il fratello del re, continua a lavorare per la corte sempre con episodi tratti dal quotidiano. Qui è rappresentata una festa tenuta a Madrid, Sant'Isidoro, il 15 di Maggio si fa un pellegrinaggio fuori dalla città. Anche questo doveva essere un preparatorio per un arazzo non eseguito. È qui raffigurata una pala d'altare, come fa anche David (non in Inghilterra perché ortodossi). Qui San Francesco Borgia assiste un moribondo impenitente. Rosenblum dice che trasforma una scena di miracolo in una scena di stregoneria. È il più antico dei dipinti di Goya dove compare una dimensione fantastica, come ricordate nel Fuseli dell'incubo dell'80. La pittura religiosa si trasforma quasi in pittura dell'immaginario. Qui è raffigurato l'incendio avvenuto nel teatro di Saragozza nel 1778 che assume immagine apocalittica di panico. Non si distingue il teatro.Il cielo dalle fiamme, un groviglio di corpi terrorizzato cerca di fuggire. Presenta un registro inquieto notturno e drammatico che si sviluppa in contemporanea alle committenze. Questo registro si riversa anche nelle incisioni. Goya non godeva di un grande pubblico come avrebbe avuto un artista francese. La Madrid del 1780 e '90 non presentava una classe mercantile, di borghesi interessata a opere più sperimentali e innovative come vuole fare Goya. Fa quindi disegni da cui ricava stampe incise, accessibili a un pubblico ampio per il loro basso costo e la grande quantità di produzione. Questa serie di 80 incisioni pubblicate tra il '96 e il '99 viene pubblicizzata sui giornali. Mette in discussione i luoghi comuni, come la madre che ammonisce i bambini dell'arrivo dell'orco se non si comportano meglio, oppure un medico-somaro che cura un paziente. È quanto di più vicino all'immaginazione perversa di Fuseli in Inghilterra, ma non vi
Sono connessioni attestate tra i due. In Fuseli il soggiorno a Roma e l'antico è presente come gigantismo, mentre Goya è esente dalla grande moda neoclassica che accomunava Roma e Parigi, è tutto incentrato sulla contemporaneità. L'artista smette di disegnare e gli appaiono queste creature fantastiche. C'è una sensibilità nuova tra Blake, Fuseli e Goya, non si dipinge solo ciò che si vede (David in questo è molto legato al passato), la fantasia più sbrigliata assume dimensioni tangibili nella figuralità di ansie e inquietudini dell'artista. Non è casuale che le opere più innovative siano stampe e incisioni, chi paga il pittore mediante committenze non è in linea con queste idee. È il ritratto di un personaggio vicino a Goya, Melchior de Jovellanos y Ramirez. Non è per niente trionfalistico, sembra un uomo pieno di preoccupazioni, raffigurato nell'atto di pensare.
La pittura è rapidissima, di tocco, è possibile vedere le singole pennellate da vicino. È una tradizione figlia di Tiziano, non è la pittura più disegnata e composta di un Raffaello. Il Prado è forse il posto migliore dove vedere Tiziano, in quanto fu pittore di Carlo V nella sua ultima stagione pittorica. Goya avevva familiarità con la pittura veneta in quanto molto presente nelle pitture della collezione reale. È un personaggio nei cui confronti Goya ha assai meno simpatia. È un personaggio importante di questo momento, il Godoi, un aristocratico capo dell'esercito spagnolo, poi sconfitto dai francesi. È un uomo di grandi passioni che si fa rappresentare mentre legge un dispaccio. Godoi è anche il primo proprietario e committente di quadri molto importanti di Goya che sono la Maya nuda e la Maya vestita. Si dice che fosse amante della regina, della moglie di Carlo quarto. La contessa di Chinchoi è lamoglie di Condoi, Rosemblug la definisce come scricciolo impaurito. Le spighesulla sua testa dovrebbero rappresentare la sua fertilità nel donare figli al marito, ma le mani tradiscono lasua nevrosi e insicurezza. La pittura di Goya dice molto di questi personaggi, ma non nel lusso e nelleintenzioni dei personaggi come David, va aldilà della volontà dei committenti della sua epoca. Capisce latempra espressiva dei personaggi e li fa vedere. È l’amante di Godoi, non è una Venere vera e propria, è cruciale per l’Olimpia di Manet. È la prima volta checi viene mostrata una donna nuda che non è una divinità, il nudo prima di allora pagava dazio facendocicredere fosse il ritratto di una divinità, mentre qui no. questo non a caso è un quadro molto privato chiestoda una figura autoritaria. Godoi assume aspetto predatoria nei confronti della femminilità e Goya è strepitosonel non rendere la
donna un oggetto sessuale. Il nudo in Goya non diventa oggetto di passione e desiderio, non sfugge lo sguardo dell'osservatore; è uno sguardo altero che caratterizza questo nudo da una carica erotica non tratto dall'antico. Il volto non è necessariamente bello, ma la donna sembra pensante, dà senso e inquietudine e disagio nelle proporzioni. Lei ha qui qualcosa di fragile rispetto alla grandiosità dei velluti verdi che la circonda, non occupa tutto il quadro come accade nelle veneri di Tiziano. Il gesto delle mani non è da statuaria antica, è rivoluzionario anche per un quadro di fine '700.
Altra committenza reale, fatta da Carlo IV, successore del defunto padre Carlo III. La moglie è amante del primo ministro, il re si fa raffigurare a cavallo, come David raffigura Napoleone nel 1800, ma restano due universi divisi. IN Goya Carlo IV non comunica quella volontà di eroismo quasi ingiusta di Napoleone (i soldati muoiono in
sordina e la sua gloria aumenta inarrestata). David mostra l’aspetto più sfavillante e lucente del dominio di Napoleone, che dopo la Russia ottiene il consenso unanime della popolazione. Goya raffigura unre come fosse un re quasi per caso, come se non avesse intenzione di proceder verso i campi di battaglia
Qui c’è il ritratto ufficiale della famiglia reale. C’è il re la moglie, i figli, le sorelle e il re. L’artista è in secondopiano, rappresenta il momento in cui dipinge
Questi sono gli studi dal vero della famiglia per poi inserirli nel quadro
Paragonabile con Las Meninas di Velasquez che dipinge il re di spagna Filippo IV con la sua regina, che vediamo non messo a fuoco nello specchio in fondo al quadro. Davanti ci sono le figlie del re, governanti della corte e il cane. Sono innumerevoli le interpretazioni di questo quadro, che ha affascinato pensatori di ogni tempo e ambito di studi. Goya vuole inserirsi in questa tradizione inserendo
sé stesso nel quadro mentre dipinge per poi mostrare una prospettiva alterata del cavalletto. Giotto dipinge il coro della chiesa d'Assisi, in mezzo alla chiesa c'era un tramezzo, che i frati vedevano dal retro, prospettiva dall'artista ripresa. Così come accadrà negli anni a venire. Goya è l'unico grande artista europeo a prescindere dal classico, la sua pittura è ancora legata al barocco. Il motivo per cui studiamo Goya è il contenuto delle sue opere, nelle opere di committenza delle famiglie reali dialoga con Velasquez. Zoffany mette la propria effige in tanti quadri, ma quando ritrae la regina, ad esempio, non si ritrae. Invece in Spagna, forse a partire da Velasquez, era concessa questa licenza. Goya si vede nel quadro di Don Louis e quello di Carlo IV. Gli Asburgo prima e poi i Borbone sono grandi collezionisti. I contemporanei si interrogano sul come la regina possa aver accettato una rappresentazione di questo.I ritratti di Goya sono quasi caricaturali, il vestito della regina non è regale, come nell'espressione; a confronto basti pensare all'espressione da imperatore romano col quale David ritrae Napoleone. In Goya si vede la simpatia umana per i bambini. La critica sferzante di Goya nei confronti di questi personaggi non ha testimonianze riguardo la sua accoglienza da parte dei committenti.
Nel 1808 la Spagna viene annessa alla Francia come regno satellite conferito da Napoleone ai suoi parenti. Viene conquistata molto rapidamente, solo un momento di scontro avviene a Madrid, a Maggio. Goya negli anni della conquista Napoleonica non fa opere pubbliche per il governo, ma esegue quadri del genere, della resistenza spagnola, che potrà mostrare solo in seguito alla cacciata dei francesi nel 1814. Questo quadro è molto concitato e drammatico, eseguito con una pittura che non sempre vuole essere bella e seduttiva. I caduti per terra in primo piano sono resi in modo
schematico. Un quadro celebre di questa serie è il 3 Maggio, Giorno in cui i francesi decidono di giustiziare chi si è opposto alla conquista. È dipinto nel 1814, Goya rimarrà deluso dai Borboni ritornati al trono, Ferdinando VII torna con la volontà di essere conservatore più che mai, impossibilitando Goya a frequentare ulteriormente la Spagna. Questi quadri non godranno di grande successo, sono dipinti per Il consiglio della reggenza, un'istituzione provvisoria tra il governo francese e quello spagnolo. Questo quadro non si allinea con la restituzione. Anche in esilio David seguiva gli ideali della restaurazione con un soggetto mitologico, il ritorno all'antico con l'idea della pittura come spensierata, pura espressione dell'anima. Come in Fuseli, Goya ha la volontà di fare qualcosa di sgradevole in pittura. L'atmosfera e l'ambientazione notturna è illuminata ulteriormente da una grande lucerna in mezzo,
i volti dei francesi non vengono mostrati come fossero macchine per uccidere, mentre gli spagnoli sembrano solo essere carne da macello. Goya vorrebbe esaltare le persone che hanno donato la loro vita per la libertà spagnola, ma senza trasformarli in eroi. Sono persone che