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FUTURISMO
Umberto Boccioni "La città che sale" 1910-1911: velocità, dinamismo della vita urbana, energia. Vediamo questo cavallo imbizzarrito con uomini che lo stanno tirando, sullo sfondo c'è una città moderna con le impalcature in costruzione. -> Qui l'idea di velocità di forza/energia/dinamismo è espressa da un cavallo e non da un'automobile.
Umberto Boccioni "Materia" 1912: è rappresentata la madre di Boccioni, con mani incrociate sul grembo sul balcone seduta sulla poltrona. Lo stereotipo che abbiamo del futurismo non è completamente reale, non tiene conto della complessità. Staticità assoluta della signora Boccioni.
Carlo Carrà "Luci notturne" 1911: dal punto di vista del tema è sicuramente futurista con queste luci notturne che cambiano il rapporto con la notte. Il tema del progresso scientifico tecnologico che porta ad avere
La luce elettrica, ma le modalità espressive non sono così tanto diverse da quelle di un pittore espressionista. Carlo Carrà "I funerali dell'anarchico Galli" 1911: qui c'è un linguaggio più riconoscibilmente futurista. Sono degli scontri tra manifestanti e polizia in occasione del funerale di questo anarchico. Il Futurismo, non senza ragione ma esagerando, è sempre stato collegato al Fascismo. Ma C. Carrà qui fa una tela che è dedicata all'anarchia, il collegamento al fascismo non è totalizzante.
Giacomo Balla "Bambina x balcone" 1912: come se vedessimo diversi FOTOGRAMMI della bambina presi nel moto; nell'utilizzo della tecnica si tratta di una pennellata fondamentalmente puntinista alla Signac. Futurista il tema, ma non nel linguaggio.
Fortunato Depero "Ciz Ciz Quaglia" 1915: tentativo di raffigurazione ASTRATTA dell'onomatopea che ricorda il
Verso della quaglia. Il tentativo è quello di offrire un'equivalente astratto della quaglia e del suo verso.
Ivo Pannaggi "Sciatore" 1916: riconoscibilmente futurista nell'impressione macchinistica, è uno sciatore disegnato come se fosse un robot.
Regina "Ritratto del nipote" 1931-33: immaginario macchinistico modernista offerto dal metallo, dalla lucentezza.
Tullio Crali "Dalla carlinga" 1939: AEROPITTURA: Volo e dinamismo sono i concetti su cui si basa. Tutto, in questo tipo di pittura, si sviluppa intorno all'aereo. L'aereo rappresenta il simbolo della libertà, negata appunto per molti anni. Gli artisti trovano nell'aeropittura un modo nuovo di rappresentare le cose: viene abbandonata la prospettiva e gli elementi rappresentati sono in continuo movimento.
Il FUTURISMO, a differenza delle altre avanguardie, è durato tanti anni 35 anni (la seconda Nasce ufficialmente
nel 1909 e dura fino a quando nel 1944per durata è il Surrealismo 15 anni).scompare il leader fondatore Filippo Tommaso Marinetti.È chiaro che se un'avanguardia dura così tanto, è naturale che dall'inizio alla fine qualcosa è cambiato: cambiano non solo gli artisti, non solo l'arte, ma anche il mondo.Il Futurismo nasce ufficialmente il 20 febbraio 1909, quando il poeta e letterato Filippo Tommaso Marinetti (di formazione tardo-simbolista) riesce a far pubblicare su "Le Figaro" il MANIFESTO di fondazione del movimento.In un primo momento, il Futurismo è un movimento esclusivamente letterario. Il suo allargamento verso le arti visive avviene quasi per caso nel 1910, quando Boccioni, Carrà e Russolo incontrano Marinetti e poco dopo, sotto la sua egida, firmano insieme a Balla e Severini il Manifesto dei Pittori Futuristi (febbraio) e il Manifesto tecnico della pittura futurista (aprile).MANIFESTO però era già stato pubblicato su 2 giornali italiani (Arena di Verona e Gazzetta dell'Emilia) in precedenza qualche giorno prima, ma viene posto il 20 febbraio come nascita decisiva perché pubblicare un manifesto sul quotidiano parigino aveva più rilievo.
In un primo momento Marinetti non ha la più pallida idea che il Futurismo fosse destinato a diventare anche un movimento di arti visive, lui è un letterato, attorno a sé ha un piccolo manipolo di letterati come lui di formazione tardo-simbolista, che vuole coinvolgere in questa impresa, ma non ha nessun pittore attorno. Ad un certo punto 3 studenti dell'Accademia di Brera Boccioni, Carrà e Russolo leggono questo MANIFESTO del Futurismo, rimangono colpiti da questa volontà di Marinetti di specchiare il sistema, vanno a trovarlo e gli propongono di diventare il braccio del futurismo nelle arti visive. Marinetti ha grandissimo carisma e riesce a trascinare dietro.
di sé le persone, prende con sé questi ragazzi dandogli grande fiducia. Il Futurismo è un movimento propriamente detto ed è la prima vera e propria• “avanguardia” (diventerà modello e riferimento per tutte le successive avanguardie): infatti, sistruttura e si organizza gerarchicamente, mette in atto ogni sorta di iniziativa promozionale epubblicitaria (manifesti, riviste, serate ecc.), prende violentemente posizione contro le altrecorrenti, propone e sviluppa tematiche condivise da tutti i suoi aderenti, esclude oquantomeno limita la partecipazione di tutti coloro che non si adeguano ai suoi principifondamentali (almeno all’inizio della sua storia, poi si fa molto più elastico). Contrariamente a quanto si sosteneva in passato, il Futurismo non conclude la sua storia negli• anni della Prima guerra mondiale, ma solamente nel 1944 con la morte del suo leader efondatore Marinetti. 103 Il futurismo è un movimentopropriamente detto ed è la prima vera avanguardia, è qualcosa distrutturato e organizzato gerarchicamente. Il capo è Filippo Tommaso Marinetti, sotto c'è un "direttorio" e ci si adegua a quanto viene deciso dal leader e dal direttorio. Ad esempio i Fauves erano un gruppo informale, in cui ognuno andava per la sua strada. Quello del cubismo era già un gruppo più consolidato, esponevano insieme, ma non c'era un capo. Se Leger e Delaunay dipingevano in una maniera che a Picasso e Braque non piaceva, Picasso e Braque se ne facevano una ragione. Invece nel futurismo se qualcosa non va bene a Marinetti e a Boccioni (che è il punto di riferimento per le arti visive) semplicemente quell'opera non può essere pubblicizzata come opera futurista. Tratti principali del Futurismo: 1. Rifiuto di tutto quanto è tradizione e passato, per ESALTARE viceversa tutte le componenti della vita moderna. 2. Come conseguenza diTale atteggiamento, predilezione per i TEMI della velocità, dellamacchina, del dinamismo della città moderna, dell'innovazione tecnologica.
Tensione bellicista e atteggiamento almeno per certi versi misogino.
APERTURA verso ogni forma di sperimentazione artistica, all'insegna di una continuaricerca del "maivisto".
Netta tendenza a superare gli steccati disciplinari tra le varie arti.
Volontà di creare un intero "universo" futurista, attraverso la collaborazione di tutte leforme della creatività.
Riferimenti culturali disparati (da Nietzsche a Bergson, da Sorel a Morasso) fusi in unaideologia originale.
Nel 3° punto del Futurismo si canta della guerra come unica igiene del mondo e c'è una fortecomponente misogina, ma questo va contestualizzato perché non bisogna pensare che ifuturistici fossero gli unici guerrafondai e misogini del 1909. Questa tensione bellicista vacontestualizzata nell'epoca.
La differenza è che i futuristi sono iperbolici in qualsiasi manifestazione di pensiero.IL FUTURISMO come PRIMA AVANGUARDIA:
Perché consideriamo il 20 febbraio 1909 l'inizio del futurismo?
Proprio perché il Futurismo ha questo orizzonte mediatico così sviluppato, la pubblicazione su "Le Figaro" gli dà una visibilità internazionale straordinaria. Il manifesto era praticamente pronto nel 1908, Marinetti stava per pubblicarlo, ma in quell'anno c'è stato un terremoto a Messina, allora aspetta in modo che mediaticamente l'attenzione non sia rivolta ad altro.
La scelta di quella testata è una scelta fortissima, volontà di trasformare il futurismo in una notizia. Marinetti, con consapevolezza mediatica, fa in modo che la notizia trasformi qualcosa che non c'è in realtà (ancora non avevano scritto nessuna pagina futurista).
Altra cosa tipica del futurismo è il carattere molto
Poetico dei manifesti. Di norma il manifesto è un testo di prosa argomentativa, con andamento da saggio descrittivo; Marinetti invece, intende gli stessi manifesti come delle opere d'arte letterarie, basta leggere l'inizio del primo degli innumerevoli manifesti del futurismo. Marinetti era ricchissimo, figlio di un avvocato pavese che lavorava per la compagnia del canale di Suez, nel corso della sua vita utilizzerà una parte enorme del patrimonio paterno per dare sostanza al suo sogno futurista. <<Tutti questi manifesti si spediscono gratuitamente dietro richiesta>> Volantino di propaganda dei manifesti del Futurismo, 1913. Nel 1910 lanciano dal campanile di San Marco a Venezia i volantini con un gesto molto spettacolare che si presta a fare notizia inizialmente disse che erano 80 mila volantini e poi per fare più notizia negli ultimi anni dice che ne hanno lanciati 800 mila. I pittori e scultori futuristi 1910-1916: L'unico che non
è presente nella foto è Giacomo Balla in quanto è stato escluso dalla mostra. Boccioni, Carrà e Russolo, studenti della Brera vanno da Marinetti per proporgli di fare futurismo in arte.
I 3 scrivono un manifesto e Marinetti lo adegua nella sua maniera di scrittura vivace e prepotente del futurismo e viene pubblicato il “manifesto dei pittori futuristi” 11 febbraio 1910.
Ci sono scritte un sacco di enunciazioni di principio, ma non dicono come dare concretezza in maniera artistica, sono prive di praticità.
- Distruggere il culto del passato, l'ossessione dell'antico, il pedantismo e il formalismo accademico.
- Disprezzare profondamente ogni forma d'imitazione.
- Esaltare ogni forma di originalità, anche se temeraria, anche se violentissima.
- Trarre coraggio ed orgoglio dalla facile faccia di pazzia con cui si sferzano e s'imbavagliano gli innovatori.
- Considerare i critici d'arte come inutili e dannosi.