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SCULTURAL'idea del bello in scultura: canoni e personalità a confronto
La scultura nel corso del VI a.C. vedrà una serie di sperimentazioni che contribuiranno in maniera significativa all'avvicinarsi al Naturalismo, ovvero l'obiettivo del popolo greco.
Nella scultura ci furono 2 filoni di ricerche, quella a Tutto TONDO, e quella riguardo la Decorazione Architettonica.
a Tutto TONDO: caratterizzata da "studi" sulla figura umana frontale e stante, pensata tridimensionalmente (indipendentemente dal fine della scultura)
Decorazione Architettonica: consiste in una decorazione scolpita che orna i frontoni ed i fregi degli edifici templari, con caratteristiche precise legate agli spazi da decorare e alla conformazione di essi.
SCULTURA a Tutto TONDO ARCAICA:
La scultura a tutto tondo detiene analogie formali che intercorrono tra la tradizione scultorea greca del VI a.C. e la produzione scultorea egizia contemporanea.
I greci sono consapevoli di ciò.
difatti già prima del VII e del VII a.C. gli egizi scolpivano in quel modo, sono analogie ben chiare ai greci che documentano ciò: Diodoro Siculo fa un confronto fra la sua tradizione contemporanea, in piena età ellenistica, e la tradizione egizia più antica, e ne riconduce le differenze in una questione di tecnica della scultura (approfondimento sulla slide). Gli Egizi non stabiliscono proporzioni e simmetria, come fanno invece i Greci, ma non appena hanno squadrato i blocchi di pietra e operato le suddivisioni, allora fissano gli stessi rapporti di proporzione su ogni metà, passando via via dalle minori alle maggiori; e suddividendo la struttura del corpo in 21 parti e 1/4 restituiscono all'intera figura le proporzioni simmetriche. Negli esempi della slide vengono descritte le fasi della lavorazione della scultura egizia, dove partendo da un blocco di pietra sul quale si disegna la scultura finale su tutte e 4 le facce, linee guida per lo scultore cheprocederà tramite la compenetrazione di piani ortogonali, levando l'eccesso. È una tecnica che impone l'intersezione di 4 piani ortogonali, la quale resa formale è una figura statica, fissata in un assoluta immobilità e rigore, nonostante la volontà di raffigurarne il movimento, ma (la figura ha una gamba posta molto in avanti, sta camminando) questo dinamismo è congelato, ne è un esempio Ranofer, V dinastia, 2500 a.C. circa.
Gli strumenti dello scultore:
Per scolpire in quest'epoca vi sono interessanti indicazioni riguardo gli strumenti dello scultore, sono strumenti semplici che per secoli e millenni si sono mantenuti molto simili nelle botteghe di scultura. Ad esempio i principali sono scalpelli e mazze, raschietti per le rifiniture ed infine i compassi per prendere le misure.
Dei procedimenti utilizzati per la scultura abbiamo tracce archeologiche e quindi fonti affidabili, nelle Cave possiamo osservare alcuni prodotti.
semi-lavorati e poi abbandonati, ad esempio nelle Cave di Nasso, una famosa isola per la grande presenza di marmo, tramite questi semi-lavorati è possibile risalire agli elementi utilizzati per sbozzare la superficie.ARTE GRECA:
Parliamo di Arte Greca, ma meglio dei greci, ma in verità a quell'epoca la Grecia non esiste, esistono solo le Città-Stato Autonome e ciascuna interpreta a modo suo le tendenze e gli stili, soprattutto per scultura in Età Arcaica, cambiando gli ambiti regionali con caratteristiche proprie attraverso differenti ricerche.
Vi sono molti esempi di SCUOLA ATTICA, ovvero della scuola di Atene e della sua regione, il KOUROS è la figura maschile rappresentata nuda, è un ragazzo (kouros in posizione frontale con le braccia lungo i fianchi e le gambe parallele ma una delle due gambe è più alzata rispetto all'altra, con l'intenzione di raffigurare un passo/il movimento, un'intenzione
smorzata dalla tecnica. Di esso si sottolinea con evidenza la qualità Atletica, è difatti nudo per quel motivo, i greci praticavano la ginnastica nudi. Il Kouros rappresenta il Cittadino IDEALE, l'intento dello scultore e del committente non è rappresentare l'idea di uomo in generale, ma di rappresentare un cittadino perfettamente COMPIUTO, quindi in grado di svolgere il suo ruolo all'interno della città, che rispetti il concetto di ordine, COSMOS, ciascun uomo deve ricoprire il posto che gli spetta. Il posto che spetta al cittadino consiste nell'esercitare i suoi diritti (al voto) in virtù dei doveri che deve fronteggiare (ovvero difendere sempre la città in una possibile guerra), la donna greca non esercita i suoi diritti perché non fa fronte ai suoi doveri. Il singolo cittadino greco rappresenta se stesso mostrandosi in grado di svolgere il suo ruolo, occupando esattamente il punto di equilibrio nella Polis che gli spetta.Gli ateniesi sono in grado di rappresentare questo ruolo perché vanno ad una scuola specifica per esso, il GINNASIO, dove la metà delle ore sono di ginnastica, per essere pronto in battaglia e l'altra metà delle ore comprende lo studio di 4 materie (filosofia, matematica, astronomia e musica) attraverso le quali il cittadino fa propri i valori fondamentali della Polis: Libertà, Autonomia e Autarchia.
Tutte queste caratteristiche vengono espresse dall'immagine comune di figura che ha una capacità immediata di proteggere la Polis rappresentata dalle spalle larghe, la vita stretta, i muscoli marcati sempre scolpiti in una maniera schematica e semplice, ma puntuale rispetto l'anatomia umana, attraverso queste caratteristiche fisiche il committente può mostrare di aderire al modello del cittadino ideale. (I Romani non avevano i muscoli come simbolo ma la Toga.)
I KUROI rappresentano persone diverse, dall'epigrafe si notano i...
Diversi nomi, difatti tutti hanno delle piccole caratteristiche proprie, di dettaglio estetico.
Le qualità formali sono:
- L'ovale molto allungato con occhi a mandorla molto aperti rispetto al normale
- La tecnica attica di incidere le arcate sopracciliari a spigolo vivo che danno una forte ombra scura sulle pupille
- La capigliatura in una forma semplificata, di trecce dalle diverse misure (per un effetto minimo di dinamismo e varietà)
Seppur congelato nel suo movimento, è il movimento l'aspetto chiave, la capacità d'azione del Kouros è l'aspetto qualificante di queste figure appartenenti a uomini diversi che si riconoscono tutti nello stesso modello.
Queste fonti certe riguardo la Scuola Attica sono la conseguenza della guerra del 480 a.C. contro i Persiani, ciò fece sorgere un dubbio agli ateniesi su come utilizzare le sculture che avevano consacrato agli dei sull'acropoli e che i persiani hanno...
dissacrato e distrutto, per non buttarle le utilizzarono per la costruzione del muro di ampliamento dell'Acropoli 4, furono gettate nel riempimento IV, l'archeologo P. Kavvadias ha la fortuna di trovarle, anche se sono tutte rovinate, sono informazioni importanti per caratterizzare molto bene la scuola attica del VI-VII a.C..
Nella SCUOLA ATTICA si innestano altri modelli per dare messaggi diversi, ad esempio il MOSCOFORO, 560 a.C. circa, ovvero portatore di vitello. È una scultura in marmo a grandezza naturale 162 cm e con gli occhi di pasta vitrea. Sulle gambe è inciso il nome: 55Rhombos, è un allevatore ateniese che è rappresentato mentre trasporta un vitello per sacrificarlo ad Atena. Questa statua ha un mantello stretto che evidenzia muscoli, sulle spalle porta il vitello, ma l'impostazione complessiva figura è la stessa del Kouros: un maschio frontale che esibisce la sua prestanza fisica.
Le braccia possenti dell'uomo sono poste a
“X” rispetto le zampe sottili del vitellino, l’espressione dell’uomo è determinata in opposizione del muso dolce e mansueto del vitellino, che pesa su spalle del fedele che però non ne manifesta lo sforzo.
La statua RIDE, come tutte figure di età arcaica, la motivazione riguarda l’aspetto tecnico, i 4 piani ortogonali pongono gli elementi del volto tutti sullo stesso piano, ma un vero viso non è piatto, difatti il Kouros fu pensato unicamente per una visione frontale e non di profilo, il problema è proprio rappresentare la BOCCA, la quale viene rappresentata tramite un espediente da un trattino orizzontale piegato in un sorriso accennato, dove l’intenzione non è fare un sorriso, ma dare alla figura una bocca accettabile dal punto di vista visivo, che non sia in disarmonia con il volto.
Il Cavaliere RAMPIN, 560-550 a.C., forse rappresentava uno dei figli di Pisistrato, rappresentato sull’Acropoli vittorioso al
termine di una gara ippica, è difatti un cavaliere in groppa ad un cavallo. La testa originaria è a Parigi, mentre il busto è ad Atene con una copia della testa. La committenza non è popolare e non vi è scritta identità, ma la straordinaria qualità formale del pezzo, induce a pensare ad una committenza Aristocratica. Nella Polis i cittadini erano tutti uguali, ma gli abitanti non sono tutti uguali, vi sono differenze economiche e politiche con effettive diversità sociali. Il soggetto scolpito ha vinto i giochi Nemei, a Nemea, fonte certa dato che la loro corona del vincitore è di quercia, è quindi possibile "Gelocalizzarne" la provenienza. Cavaliere dalla Pupilla di forma molto ovale, con l'arcata sopracciliare a spigolo vivo, segue tutte le caratteristiche della Scuola Attica, come il Sorriso Arcaico, la barba e i riccioli dei capelli delineati uno per uno in globi arrotolati a spirale. L'UnicaNOVITÀ è che non è frontale, la testa non è fissa maleggermente inclinata e piegata a sinistra, ma la tecnica non cambia,la testa fu pensata indipendentemente dal corpo, è una scultura sempre56basata sulla compenetrazione dei 4 piani ortogonali piani, la testa fu poi innestata einclinata a piacimento.In scultura, nella SCUOLA ATTICA, la figura femminile viene chiamata KORE (dal greco:fanciulla, al plurale korai); è un immagine identitaria nella quale tutte le cittadinedevono sapersi riconoscere, ne viene rappresentato il ruolo sociale, non individuale,ovvero quello di farsi garante del rapporto tra la famiglia e gli dei, ed è semprerappresentata (in ogni ambito) come Offerente.L’iconografia:Figura femminile frontale, vestita, non è nuda perché non pratica la ginnastica, ad• eccezione che a Sparta.Ha un braccio disteso lungo il fianco mentre trattiene un lembo della veste, l’altro