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M.ritratti la moglie Giuditta, sua aiutante nell’impresa, Carlo Anti, rettore,Gio Ponti, l’architetto Campigli, il pittore.

La sintesi delle arti all’ordine del giorno nei CIAMdel dopoguerra; L’VIII Triennale (1947); Il Qt8 aMilano; La posizione di Lucio Fontana (edificio divia Senato 11).

VIII triennale 1947

Per l'VIII Triennale di Milano, la prima dopo laguerra, interamente concentrata sul tema dellacasa, la sezione italiana realizza una mostraperenne dell'architettura moderna e un quartieresperimentale (1945) il cui impianto urbanisticoviene firmato da Piero Bottoni, commissario98straordinario della Triennale. Si trattava del QT8, quartiere di espansione a nord-ovest di Milano, tra vialeCertosa e l'ippodromo di San Siro, che in quanto “allestimento" della Triennale con funzione di quartieresperimentale, esso poteva essere edificato senza tenere conto dei vincoli volumetrici e altimetrici dettatidai regolamenti edilizi cui dovevano

adeguarsi i nuovi quartieri. Nascono progetti come il QT8 (quartiere triennale ottavo) un quartiere che dava alloggio alle persone sfollate. Alla triennale fu esposto un appartamento tipo per il QT8. Nello spazio erano previsti dei quadri che gli artisti regalavano ai futuri proprietari per arredare le case.
In questo appartamento dimostrativo trovavano posto opere di Aldo Brizzi, Bruno Cassinari, Giuseppe Fumagalli, una scultura di Genni Mucchi, quadri di Ennio Morlotti, dello stesso Mucchi, Anna Nascimbene-Tallone, Antonia Ramponi, Cesare Tallone, tutti artisti vicini al pittore e rappresentanti di una ricerca che si proponeva, nei temi sociali affrontati, nello stile vagamente picassiano, la continuità con la problematica di un realismo espressionista vicino all'"uomo della strada". Gli artisti affrontano temi sociali come i disastri dovuti alla guerra e lo sfollamento a causa dei bombardamenti. Munari, 1945.
Design d'interni un esempio è B.

Macchina inutile,

Al contrario, sempre nella stessa occasione espositiva erano ospitate negli arredamenti dimostrativi dell'alloggio 1 (arch. C.Villa) opere di Ettore Sottsass e Bruno Munari e nell'alloggio 4 (arch. C. Cicconcelli-M. Sacripanti) una Macchina inutile Munari, segno evidente di una presenza di tendenze aperte a un dialogo internazionale in senso concretista, di suggestioni geometriche nello spazio.

1947

Nel viene organizzata a palazzo reale la mostra astratta edell'arte concreta. Vi sono due correnti dell'arte astratta, organica una che si rifà alle forme della natura e una geometrica (o organica) che è la concretizzazione di forme astratte attraverso la geometria.

Primi [2.] progetti di Piero Bottoni Qt8. per il Lingeri P. e [3.] Zuccoli, L. progetto per 1950. interni della casa a 11 piani, In occasione di questa esposizione, al QT8 si tiene la prima mostra di arredamenti economici popolari, in cui rientra anche l'alloggio numero diciassette della casa

multipiano, un'abitazione di due locali più servizi, arredata da Lingeri e Zuccoli con mobili studiati appositamente per quegli ambienti. L'esposizione ha il fine di dimostrare come il contrasto fra i risultati pratici della progettazione delle case (fatta dagli architetti in funzione delle moderne teorie sulla distribuzione degli spazi utili in base alle possibilità economiche) e la loro utilizzazione, derivi essenzialmente dal mobilio inadatto che gli inquilini portano nei loro alloggi. Lingeri, Zuccoli, 1951.

P. L. casa a 11 piani, Il progetto di casa a 11 Piani rappresenta "Un'altra casa milanese che moltiplica e fa avanzare la tradizione. [...] è particolarmente significativa di questo aspetto, nel senso cioè di un avanzamento del tipo a ringhiera, ma anche di un suo radicamento, di un suo poter ritornare ancora nel progetto del moderno a parlarci di un modo di vivere consolidato nella città. C'è un atteggiamento

Sperimentale in questo progetto. Cerca di risolvere annosi problemi tecnici, come l'introspezione dal ballatoio nelle camere. È una casa che guarda verso la città. Allora era la casa più alta nel giro di due o tre chilometri, da qui verso il centro" (Pietro Lingeri).

Nel sottoportico della casa Ina-casa destinato al gioco dei ragazzi nelle giornate piovose, un grande "pannello" intessere di mosaico di ceramica, del pittore Dova.

Bottoni, padiglione 1951 P. delle mostre, con decorazioni astratte in piastrelle in ceramica. Il piccolo padiglione, costruito nel 1951 in occasione della IX Triennale, è parte integrante del campo giochi studiato da Bottoni nel 1948. Il padiglioncino doveva servire "a due distinte funzioni: 1) mostra permanente dei progetti, plastici, dati tecnici ecc. relativi allo sviluppo del Quartiere Triennale; 2) luogo di eventuale e temporanea riunione dei bambini ospiti del campo di gioco, durante la pioggia".

Tesserine diceramica di colore crema e grigio, oggi rimosseda un recupero maldestro, rivestivano lasuperficie del volume e davano vita, a rimarcarela suafunzione di fondale per il campo giochi, a una serie dicomposizioni astratte.
Il padiglione delle mostre conLeone Lodi, 1933l'Acquaiolo di eseguito per la V Triennale.
Nel progetto del QT8 vi era anche la costruzione del monte stella,un parco che aveva le forme di una collinetta. Qui erano stateMarino Marinicollocate diverse sculture.
La Vittoria di (1932)Martini, 1928.
A. La principessa, 9 8100 Zanuso. Menghi, 1947.
M. R. casa di via senato 11, Fontana harealizzato i bassorilievi e
le maniglie in ceramica della portad'ingresso. I bassorilievi hanno motivi astratti composti da triangoli elinee.10 11La ceramica d'artista nel contesto architettonico; muro e materia, concetti chiave dell'InformaleLeoncillo Leonardi,[1.] Camino,1947 esposto alla VIITriennale di Milano. Un camino realizzato in

ceramica, si ispira al gusto barocco. Melotti, F. Il canto del fuoco o[2.] 1951 Orfeo all'Inferno, circa Ceramica smaltata policroma Appartamento Giuseppe Achille Piazzetta Brera, Milano, arch. M.Bega. Il camino era un punto di1 ritrovo in tutte le case quindi Melotti immagina una storia e la racconta attraverso le nicchie del camino, per intrattenere. [3.] L.Fontana, camino di casa Borsani 1949 circa, arch. Osvaldo Borsani. Forst, 1949-50[4.] Birreria(arch. M Bega) Bancone di 2mescita con rivestimento in piastrelle di Melotti le 3decorazione di queste sono astratte e ricordano il dripping.4101 5 6Negozio Ricordi, Clausetti, 1949.[5.] il Milano arch. Paolo [6.] F.Melotti,Il mito di Amphione,1949 bassorilievo terracotta, per il Negozio Ricordi, Milano arch. Paolo Clausetti. Bega, Ulrich.[7.] Negozio Galtruccio, Milano, Arch. M. G.8 [8.] F. Melotti, rilievi a cartoccio 1949, negozio Galtrucco.[9.] Cinema Arlecchino, arch. R.Menghi, Righini M.1948.[10.] L. Fontana, ceramiche, Battaglia 9(1948),

Cinema Arlecchino, arch. R. Menghi, M. Righini. Sotto le ceramiche erano previste delle luci wood. Alcuni particolari erano realizzati con pitture florescenti così quando si spegnevano le luci e iniziava il film apparivano.

[11.] L. Fontana, Arlecchino (1948) scultura a mosaico, Cinema Arlecchino.

10102 Fontana, [12.] L. Ambiente spaziale a luce Nera (1949). Le figure sembrano create con la tecnica dripping.

Gio Ponti, terminal [13.] Alitalia a New York, 1958 ceramiche di Fausto Melotti.

[14] Gio Ponti, terminal Alitalia a New York, Melotti Fiume. ceramiche di e 15 Melotti,

[15.] Evoluzione della forma nell'artigianato Installazione per la mostra "Italia 1961.61", Leoncillo, 1967 grande pannello policromo Per l'Expo di Montreal,

[16.] Arch. Leonardo Ricci Leoncillo,

[17.] vento rosso, 17 1958 Terracotta con ossidi parzialmente smaltata. Qui la ceramica prende le forme di una muffa che "aggredisce" l'architettura. Forme magmatiche.

103 Costantino

Nivola,[18.] pannello murale per lo showroom18 Olivetti a NY,1953, arch. BBPR. 19Nivola, grande sandcast per lo[19.] 1953.sohwrooom Olivetti, Il sand casting come espressione artistica nasce da un'intuizione dell'artista sardo Costantino Nivola che ha applicato la tecnica della colata in sabbia, già utilizzata in metallurgia, alla creazione di pannelli in calcestruzzo con una faccia decorata da bassorilievi. I temi delle sue opere sono spesso muragici o antropologi.20 1952.[20.] U.Milani, evoluzione del suono, gesso, Realizza varie composizioni a muro. La più importante è plastica parietale.21 U. Milani,[21.]plastica 1954, parietale, gesso e sabbia, X Triennale,1954.L. Fontana, 1956 Concetto spaziale, -[22.]57, atrio di ingresso via Donizetti 24 Milano, Arch. Gio Ponti Casa Melandri.L. Fontana, 1957, concetto spaziale,[23.] graffito per l'ingresso dello stabilimento Altimani, arch. G. A .& E Bernasconi.L. Fontana, soffitto per casa Gentili,[24.]1949.

Quest'opera originariamente erano inseriti dei neon.

L. Fontana, concetto spaziale, neon, [25.] 1951 IX Triennale di Milano. I neon saranno molto importanti per la produzione artistica di Fontana. Per realizzarli chiederà l'aiuto di diversi artigiani. Spesso in questo periodo gli artisti collaborano con gli artigiani.

Le Triennali milanesi degli anni Cinquanta: IX (1951); X (1954); XI (1957); La mostra "Colori e forme della casa oggi", una esposizione contro-Triennale a Villa Olmo a Como

IX triennale 1951

[1.] U.Milani, soffitto d'ingresso della 1951.IX triennale, Infinito spaziale e cosmico. 1951

[2.] A.Fabbri Orfeo, (ceramica); Fontana; Soffitto, Lucio Pavimento in vipla di A. Soldati. 2 1

[3.] L.Fontana, 41951, triennale neon al primo piano. Campi,

[4.] A.composizione astratta, ceramica 1951. policroma, Cassinari,

[5.] B.3 pittura murale alla XI triennale, 65 1951. 1953

[6.] Fiera di Milano, Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1953 soffitto del cinema del padiglione Breda.

È una lamiera con forature fatte nel retro. Le forme sono siderali. La luce è radente ai fori. 1954. [7.] Fier

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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher adelesaita5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Poli Stefano.