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ASTRATTISMO

L’arte astratta gioca continuamente col confronto tra l’arte figurativa e la realtà del mondo (fatti storici).

In EU l’astrattismo nasce con Kandinsky che guarda una sua opera al contrario generando un momento di

stravolgimento che cambia la sua visione. Da questo momento inizia a ragionare sui

valori dell’opera d’arte, a partire da fattori reali che trasformano la realtà in qualcosa

di più elevato.

Composizione IV 1911

- primo tentativo di astrazione dalla realtà.

L’arte astratta ha molte suggestioni anche da poesia e musica. Kandinsky in questa

prima fase parte da opere di impressionisti (“covoni” di Monet) in cui si accorge di non

vedere più il soggetto ma delle forme e spazi che generano la composizione.

Due filoni di lettura dell’astratto:

1. Kandinsky: legato alla resa di stati d’animo e emozioni

2. Mondrian: slegato dalla realtà

Manifesto anni 30-> si ragiona per arti trasversali (arte, musica ecc.) ma anche per

trasversalità geopolitica (non solo EU ma anche Colombia).

Composizione VIII, la Mucca di Theo Van Doesburg:

- il contenuto dell’opera

diventa solo un contorno e si vedono forme geometriche che sintetizzano la

forma dell’animale. Solo dalla serie visiva in fila si riesce a riconoscere il

processo di sintetizzazione della mucca

Mostra di Maievic 1915-> nero su sfondo bianco”,

- questo mette ad angolo la sua opera “Quadrato

questo atto rappresenta una presa di posizione in quanto la cultura russa indicava di mettere negli

angoli le immagini sacre. Fu condannato per blasfemia.

Da queste esperienze si inizia a notare che l’arte astratta può essere utilizzata

anche nell’ambito spaziale e architettonico.

Mural di Pollock

- influenza del surrealismo in quanto la mano

diventa uno strumento per trasferire sulla tela un automatismo di

pensiero, come se fosse un’azione automatica dettata dal flusso di

coscienza. L’opera è molto grande e questo fa riflettere sul fatto che

l’arte astratta può espandersi anche all’infinito e lo spettatore ci si può immergere completamente.

Questo non era ben visto dagli americani perché poteva diventare un tema

di design e arte decorativa e questa non era al top.

1A di Pollock

Number non ci sono più rimandi a figure umane

-

Grazie alle opere di Pollock ci si rende conto che le tele astratte creano una nuova

dimensione spaziale, si può ridisegnare l’architettura e lo spazio dentro cui ci si

muove.

Fotografia: ruolo primario nell’arte astratta. Si prova ad affiancarla alla scultura e

quindi alla possibilità di descrivere tramite un’immagine bidimensionale un qualcosa

in movimento.

La fotografia trova il suo apice di sperimentazione nel Bauhaus.

futurismo

Il è il primo momento in cui in Italia si fa arte astratta grazie a Balla

Studio per compenetrazione iridescente n.2 di Balla:

- risultato di una serie di ragionamenti sulla

pittura italiana e su aspetti astratti tradotti in maniera cromatica e

geometrica. Il protagonista è la luce.

Enrico Prampolini-> astrattista che indaga sull’uso dei materiali, i quali possono

avere un valore astratto. Utilizza plastiche, nuovi materiali e celluloso che vengono

inseriti nel dipinto come paradigma dell’astrazione. Anche il cemento viene molto

utilizzato in quanto è fatto dall’uomo con fini funzionali e quindi nasce da un’idea

astratta.

Aeropittura IV di

- Prampolini: predilige un punto di vista dettato da visioni

aeree (secondo futurismo).

Anni 30 con le dittature in Italia si teorizza l’astrattismo. In Germania, con l’ascesa del nazismo, l’arte

astratta non viene vista bene ma in Italia, nonostante ci sia il regime, si colgono i linguaggi astratti.

Galleria del Milione Lucio Fontana.

Luogo decisivo per il movimento astrattista italiano è la che espone nel 35

Signora seduta di Fontana

- Scultura astratta:

- opera in cemento

Il regime proponeva un’arte monumentale e figurativa come mosaici, affreschi e bassorilievi. Si apre la

possibilità di rivedere lo spazio domestico in maniera nuova. Ad esempio “la casa del fascio” di Como accoglie

un murales astratto al cui interno c’è la figura del duce.

Nel secondo dopoguerra gli artisti potevano esprimersi liberamente.

Progetto QT8

- la città stessa viene vista come museo a cielo aperto per avvicinare il pubblico.

Il partito comunista non accetta l’astrattismo. Togliatti lo condanna e viene proposto il “manifesto del

realismo”, inoltre vengono realizzate opere di presa in giro nei confronti degli astrattisti in quanto quest’arte

era ritenuta leggera e superficiale. ACHILLE FUNI

Pittore di Ferrara che poi va a Brera.

Momento futurista

Il futurismo vuole annullare il passato e gli insegnamenti accademici, viene annullata la distanza tra spazio,

tempo e cose: viene tutto emulsionato in una pittura molecolare e dinamica che cancella la fissità dello spazio

e della materia.

Funi però ha un’anima classicista e rinascimentale. Recupera Cezanne, che per lui è padre

dell’arte moderna perché recupera le forme.

“motociclista”: Funi è cubo-futurista, definisce le messe e le mette in movimento senza

disgregarle, guarda il ritmo nel senso di scansione al fine di guardare e mettere in ordine le

forme.

“giovinetta”, fatta a ridosso della guerra: sul fondo c’è una scomposizione, mentre il volto

della sorella è semplificato ma ha sempre traccia cubista.

che cuce”

“Bimba 1914: fa parte di una serie in cui ci sono delle bamboline con una finestra come sfondo.

Questo tema era già stato trattato da Boccioni nello studio tra esterno e interno in quanto il futurismo

omologa e omogenizza tutto così da non fare distinzione tra gli spazi. Funi attraverso lo studio di Cezanne

non compenetra mai le realtà esterne interne.

“movimento delle nuove tendenze”, ala destra del futurismo.

che anticipa il clima di unità delle arti, tema molto democratico che si defila

Raggruppamento eterogeneo

come anticipazione del Bauhaus.

“cubismo ottico”

Robert Delaunay,

Ci aderisce il quale studia le forme prestando attenzione alla luce e alla sua incidenza sul

circolari e cerchio cromatico”

colore. Funi aveva visto la serie “Forme solo in foto bianche e nere e riesce a

fare una ricostruzione cromatica e a studiare il colore.

In Funi non c’è mai l’appiattimento, c’è sempre l’importanza delle masse come nel

cubismo.

Metafisica di Funi

la mia famiglia”

“Genealogia, si accosta ad una metafisica più ordinata e meno radicale

rispetto a quella di De Chirico. Si vede l’amore per Leonardo, infatti riprende l’Ultima Cena.

Partenza per il fronte assieme ai bro

Fanno molti schizzi ma mai scene crude, c’è sempre un’aria rasserenante.

1920-> “Ritorno all’ordine”.

Ognuno tratta il tema a proprio modo, Funi guarda al rinascimento e all’arte greca. La

revisione del passato comporta la ripresa dei principi solidi del passato ma riletti in chiave

moderna.

mitologico, Venere e Satiro”

“tema ripresa della pittura manierista. Ricco di simboli.

musicali e sedia”

“strumenti gli strumenti musicali tornano spesso nel “ritorno

all’ordine” in quanto la musica è una scienza esatto e tutto quello che è misurabile è

proposto dalla metafisica come base per l’arte degli anni ’20.

Realismo magico

La quotidianità viene trasposta in un clima di stupore, quasi di irrealtà tramite una striatura del colore in

modo che sia quasi perfetto. Il colore risulta lucido e pulito quasi come se fosse la tintura di

una ceramica, con particolare attenzione al contorno.

con brocca blu”

“Autoritratto funi si propone in vesti di operaio in quanto secondo lui gli

artisti sono coloro che non hanno paura di sporcarsi le mani. Si ritrae con un pennello in

mano definendosi “operaio pittore”.

C’era una corrente simile in Germania: Christian Schad, però sono

pitture più fredde, mentre Funi ha quella qualità mediterranea, gravitas nel senso di

solennità.

Nuova oggettività tedesca

persona e due età”

“una Funi non toglie i difetti del volto ma li mantiene come

metafora dei difetti della società (il realismo magico li cancella). “tema del doppio”: il

tempo viene annullato, la stessa persona si presenta contemporaneamente con due età

diverse. La composizione è classica: in basso a sinistra c’è il cartiglio (rinascimento)

Movimento del 900 dopo il 1925

La Sarfatti propone l’allargamento del movimento a livello nazionale e il linguaggio artistico, forme e colori

cambiano da regione a regione: i toscani sono più vicini alla natura, i lombardi sono più freddi rispetto al

centro-sud). sul Tevere”.

Funi segue la ripresa del paesaggio riscoprendo la natura morta, sempre organizzata “Ponte

Scoperte archeologiche del 27

Gli artisti si precipitano ad Ercolano e Pompei per intercettare l’importanza della pittura

parietale.

Inoltre, Funi riprende Picasso in quanto rendeva più massicce e scultoree le forme.

La ripresa di Picasso e la riscoperta della pittura parietale spingono Funi a cercare grandi

spazi, ovvero sui muri (questa evoluzione coincide con il declino del movimento del

900). di Apollo”:

“riposo sono temi pompeiani. C’è la tensione verso la perfezione anatomica

ripresa dalla statuaria classica. Ma Apollo è collocato tra le rovine del passato: il grande sogno si è sgretolato

perché non corrisponde più alla storia del presente.

GHITTA CARELL

Fotografa ungherese che si trasferisce a Firenze negli anni ’20. Molto legato allo scenario politico.

Ossessione della messa in posa, non sono mai pose casuali ma sono ereditate dalla pittura. Questo filone

rimanda all’arte rinascimentale.

Tende a fotografare donne ipervolitive, con carattere autoritario in un mondo di uomini.

Corteggia personalità sempre più importanti, come la Sarfatti, Mussolini ecc.

Tecnica fotografica

Maria Josè di Savoia: in negativo si vede quanto sia ridisegnato

- Aumenta le cilia

- Usa la mattolina, inchiostro rosso che sul negativo da un effetto grigio caldo. Lo usa

spesso anche per fare aloni dietro le figure. Questi aloni infatti erano creati

appoggiando una maschera di cartone sulla figura e spruzzando sul contorno

questo inchiostro in modo da creare delle sfumature che poi stampate formavano

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cignols di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Dulio Roberto.