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POST GUERRA

Giovanni Muzio

Cà Brutta: edificio ad angolo in via privata, alcuni tratti riprendono tradizione classicistica, definita brutta perché

non ha un ordine nonostante la ripresa di elementi del passato, facciata composta da fasce indipendenti tra loro e

che quindi non creano qualcosa di organico, incisioni all’interno della facciata come sorta di maschera, mix di

elementi futuristici e palladiani, pianta con via pubblica che vi passa in mezzo (tipo arco).

Finita la guerra abbandona le avanguardie per tornare al passato.

Sacrario dei caduti milanesi: padiglione poligonale in marmo, rievocazione di elementi classici, ritorno alla

monumentalità di arte decorativa e scultura; fascismo che inizialmente si presenta come modernizzazione,

dall’altra convive con il classicismo.

Università cattolica del Sacro Cuore: mix tra linguaggio moderno e preesistente, immagine quasi astratta di

elementi classici, colonne e archi non veri ma solo richiami.

Convento Angelicum

Gio Ponti

Eclettico, riprende caratteri classicisti e forme decorative stravaganti, accumula una serie di variazioni nel corso del

tempo; incontra Ettore Conti, proprietario delle prime centrali idroelettriche (Portaluppi sposerà la figlia e da qui gli

verranno commissionati alberghi e centrali elettriche). Critico nei confronti di una modernità massiccia e

dirompente. Fondatore delle riviste Domus e Stile.

Casa Broletti in via San Vittore: si fa carico di civilizzazione architettonica in Italia, casa riprende caratteri del

classicismo come l’arco e l’oculo e gli obelischi in copertura, vicina al centro della città, decorazione è parte

fondamentale; casa come un regno sul quale governare; DOMUS diventa rivista simbolo anche per aspetti estranei

all’architettura avviamento di civilizzazione di un popolo intero.

Case tipiche: tutte le case da lui progettate hanno diversità cromatiche per diversificarle dalla città tradizionale, è

contro la standardizzazione, rivoluzione contro le case dure e geometriche, accoglienti nonostante di alto pregio,

hanno delle bucature di passaggio visivo, soggiorno al centro separato da cucina (diverso da Le Corbu), luce ricca

e controllata, tentativo di rilancio dell’italianità.

Torre e casa Rasini con EMILIO LANCIA: palazzo completamente rivestito di marmo, razionalismo, due edifici

squadrati, torre come serie di ville sovrapposte, piani cambiano forma man mano che si sale variazioni sul

tema per mettersi in relazione dinamica col parco.

Sede per la società Filatura Cascami Seta: rovesciamento di ciò che ci si aspetta, ricrea anche architetture

orientali, tradizione ma anche creatività ed ironia.

Grattacielo Pirelli: pianta ad asola con 4 pilastri cavi triangolari alle estremità, courtain wall architettura

moderna crea nuova centralità, arte e ingegneria insieme, struttura in CA nasce la nuova tipologia del

grattacielo all’italiana.

Giuseppe de Finetti

Unico allievo di Loos, da Vienna torna a Milano.

Casa della meridiana: case di Loos esternamente indifferenti, in questo caso invece ci sono elementi che

riconducono ad una decorazione, asimmetria dei volumi, salotto di altezza maggiore con camino, uso di marmo,

porta in cultura milanese il lavoro sullo spazio.

Casa in via San Calimero: sembra Looshaus ma basamento meno marcato, maggior rifiuto di ornamento.

Forma Urbis Mediolani: club degli urbanisti, ripensamento dell’intera città insieme a Portaluppi, porta romana

corretta secondo un’idea di città ordinata, tiene dentro qualcosa di classico ma no esplicito riferimento storico,

simmetria, senso di monumentalità, barriera contro modernizzazione.

Lezione 15: Walter Gropious e il Bauhaus

Maggiore attenzione al design, importanza ad oggetti prodotti nei laboratori del Bauhaus che diventeranno

prodotti di serie, dura 14 anni ma ha influenza ancora oggi.

Walter Gropious

Uno dei fondatori del Bauhaus insieme a Le Corbusier, Wright, Aalto e Van der Rohe e con loro è ricordato come

uno dei maestri del movimento moderno. Lavora con Berhens all’architettura industriale, scrive un saggio per il

Deutsche Werkbund dedicato all’architettura industriale, lavora a Berlino nell’ante guerra. Non proprio architetto,

lui ha idea che viene tradotta in opera da altri anticipa la figura dell’architetto come figura di raccordo che

intrattiene rapporti con la politica più che con l’opera.

Scrive testo in cui sostiene che bisogna integrarsi con industria, è ciò a cui si deve puntare (Itten in disaccordo,

allontanato), passaggio del Bauhaus verso una linea squadrata, retta e geometrica.

Officine Fagus: con Meyer, che traduce le sue idee in modo concreto; fabbrica di scarpe, separazione tra 2

livelli, assomiglia a turbina di Berhens soprattutto sul lato lungo vetrato e compartito ordinatamente in memoria in

un ordine classico, ingresso sul lato corto (cls con piccola porta), angolo vetrato (diverso da Berhens che ci metteva

il cls) per mostrare possibilità di architettura moderna, Gropious lavora solo su involucro in courtain wall tagliato

da sottili pilastri rastremati in muratura e da 2 fasce metalliche orizzontali, basamento e coronamento in laterizio,

impianto a T con testata che corrisponde a parte amministrativa, facciata principale rivestita in mattone, edificio

industriale vetrato situato all’interno della corte.

Padiglione del Wekbund all’esposizione di Colonia: dimostrazione di come potrebbe essere una fabbrica

moderna, parte amministrativa in testata, produzione in parte lunga, in fondo c’è una sorta di battistero moderno

dedicato all’industria, parti terminali cilindriche (corrispondono a scale), facciata principale in mattone, all’interno

completamente vetrata, impianto simmetrico, attraverso ingresso centrale si accede a un piazzale delimitato

lateralmente da due autorimesse coperte, prospetto principale in laterizio chiaro è scandito verticalmente da lesene

interrotte centralmente da una sporgenza di mattoni più scuri.

La mostra si interrompe per lo scoppio della guerra; Van De Velde direttore della scuola di Weimar ma belga,

sostituito con Gropious prova a superare il concetto di arti applicate, arte non serve a nessuno ma casa serve a

tutti.

BAUHAUS

Henry van de Velde direttore della scuola di arti applicate a Weimar ma belga, quindi allontanato chi

sostituisce? Che direzione prenderà la scuola? Gropious, scuola meno Art Noveau ma più Arts&Crafts, non esiste

più concerto di arte applicata, o arte è libera o non è arte.

Nel 1927 Gropius lascia la direzione ad Hannes Meyer, lavoro sulla cellula esistenziale minima, dura poco perché

Bauhaus costretto a chiudere e riaprirà in un ex magazzino a Berlino con direttore Mies; man mano viene

abbandonato il carattere di sintesi di più caratteri diventando una vera e propria scuola di architettura. Nel 1933

in Bauhaus viene chiuso perché troppo politicamente orientato, i suoi rappresentanti emigrano in America 

diffusione del Bauhaus, diventa centrale, sintesi del moderno.

Nel 1919 viene rappresentata una cattedrale, che nel medioevo era sintesi artistica e sociale, era un edificio-

fucina no messaggio religioso ma idea di tanti saperi che si incontrano, 3 stelle in alto delle 3 arti che

convergono in unità.

La scuola del Bauhaus è a Weimar, instaurato in metà della scuola di Van de Velde, altra metà rimane vecchia

scuola; il marchio viene disegnato dagli studenti omino che rappresenta l’uomo nuovo che deve inventare il

futuro, porta tutta l’arte del 900, serie di simboli massonici come il triangolo, la testa metà bianca e metà nera,

anche stelle e pianeti. Anche il piano di studi è un disegno.

Gli studenti sono una comunità, il Bauhaus diventa un luogo di integrazione sociale; concetto di progettazione

totale ma non più decorativismi.

Viene riformulata la personalità degli studenti, i quali devono lasciare fuori tutto ciò che credono di sapere.

Johannes Itten

Tiene il corso preliminare, teoria e valori percettivi del colore, si disegna i vestiti da solo, usa colori sgargianti, crea

un cerchio di colori, pubblicherà un libro sulle sue teorie.

Torre del fuoco: monumento di metallo e vetro coerente con le indicazioni presenti nel manifesto del Bauhaus “le

nuove costruzioni comprenderanno tutto nella forma: pittura, architettura e scultura”.

Paul Klee

Pittore svizzero esponente dell’astrattismo, insegna teoria della forma e della formazione mettendo a punto la sua

teoria, pensa ad un oggetto e alla sua relazione col mondo; il piano di studi da lui disegnato è concentrico, dal

corso preliminare interno ci si alterna a corsi teorici e ai laboratori fino ad arrivare all’obbiettivo (costruzione e

teatro), il teatro viene studiato in tutte le sfaccettature perché luogo di comunicazione diretta (anche la città come

teatro), il corpo diventa il centro produttivo di uno spazio, entra in relazione con l’architettura.

Wassilij Kandinskij

Pittore franco-russo precursore della pittura astratta.

Punto, linea e superficie: ragiona sul significato della pittura astratta e delle forme, nel momento in cui non si

presenta più la realtà c’è da dare rigore a forme e colori, dimensione ideale dello spazio, pittura non casuale ma

con colori si vogliono suscitare emozioni, ricerca di una grammatica pittorica, tentativo di dare una base scientifica

teorie insegnate ma non funzionanti alla perfezione, ancora instabili.

Haus Sommerfeld: Adolf Sommerfeld fornisce al Bauhaus grandi quantità di legno; erezione di casa sintesi delle

arti del Bauhaus, viene fatta una xilografia dove viene rappresentata una casa apparentemente brillante,

progettualmente conclusa da Meyer ma dimostrerà arte totale di Bauhaus, compresa astrazione con vetrate a

scacchiera di Klee, scala d’ingresso e balaustra con decorazione astratta, come lampade e rivestimenti.

Casa a Horn: pianta quadrata, soggiorno con luce dall’alto, non funzionale come modello replicabile, uso di

elementi prefabbricati e materiali nuovi.

Piet Mondrian

Fondatore insieme a Theo van Doesburg del Neoplasticismo (De Stijl) vi fondano la rivista ma successivamente si

scontreranno (Theo troppo rigoroso), figurativismo verso astrazione (essenza della realtà, sua sublimazione),

dipinge molti alberi, man mano li schematizza, la realtà è l’ostacolo che non permette di giungere alla piena

astrazione, colori forti; crea successivamente case assonometriche che porteranno il neoplasticismo verso la terza

dimensione architettura come insieme di piani e colori.

Cafè l’Aubette

Gerry Ritvelt

Casa Schroeder: traduzione di concetti proposti dal neoplasticismo tridimensionale, piani sfalsati colorati,

JOSEF ALBERS<

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
49 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgia.cappa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura dall’ottocento al movimento moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Biraghi Marco.