Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 80
Storia dell'architettura contemporanea Pag. 1 Storia dell'architettura contemporanea Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura contemporanea Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura contemporanea Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura contemporanea Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura contemporanea Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura contemporanea Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura contemporanea Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura contemporanea Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 80.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'architettura contemporanea Pag. 41
1 su 80
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MITI NAZIONALI E TRASFORMAZIONI DEL CLASSICO

Se si indaga sugli anni della formazione dei più importanti architetti del XX secolo si

possono trovare due correnti:

1. una di tendenza regionalista

2. una di tendenza classicheggiante

La prima era interessata al carattere, al clima e alla cultura di luoghi specifici.

Rappresentava una reazione sia contro l’omogeneità dell’industrializzazione sia contro

l’imposizione di formule derivate dalle Beaux-Arts classiche. Gli architetti prendevano

ispirazione dagli edifici del romanticismo nazionale, serie eterogenea di edifici costruiti

nel periodo compreso tra il 1890 e il 1910, i cui richiami alle tradizioni giocarono un

ruolo fondamentale.

Le forme prendevano vita da torri medievali, da capanne di legno o dall’iconografia

nazionale ma venivano gradualmente alternate e schematizzate, per diventare più

potenti configurazioni astratte.

L’idea di un dialetto locale trovò approssimativamente un equivalente visivo nell’uso

comune di forme contadine e nelle tradizioni costruttive regionali.

Negli Stati Uniti Wright concepì la “Prairie House”, un’architettura moderna in sintonia

con il clima, il paesaggio e le memorie ispaniche. La “Prairie School” si concentrò sul

tema della residenza unifamiliare, ma rivolse la sua attenzione anche alle istituzioni

come scuole, biblioteche e banche, come la “National Farmes Bank” di Louis

Sullivan.

Nel periodo tra il 1910 e il 1920 si ebbe, in diversi centri europei, un diffuso

cambiamento che si opposte al romanticismo nazionale, all’Art nouveau, in favore di

valori classici. Si trattò di un ritorno all’ordine che rifiutava il soggettivismo in favore di

ideali considerati più universali. Le interpretazioni più innovative implicavano la

trasformazione e la fusione di tipi e schemi ordinativi del passato per soddisfare nuovi

impulsi creativi, basati su un’interpretazione più astratta.

All’inizio del XX secolo il classicismo assunse significati differenti nelle varie tradizioni

nazionali.

Tra coloro che furono toccati dal classicismo troviamo Josef Hoffmann, con il suo

“Palazzo Stoclet”.

Un altro esponente di questo movimento fu Le Corbusier con “Villa Fallet”.

- TRASFORMAZIONI DEL CLASSICO IN SVEZIA

Particolare sviluppo trovò il classicismo in Svezia. Qui troviamo due architetti:

1. Erik Gunnar Asplund

2. Sigur Lewerentz

I due collaborarono nel progetto per il “Cimitero Woodland” (1915-1940), primo

esempio di Land-Art. Le prime proposte erano in uno stile informale, con strade curve,

collinette e boschetti ritagliati nella pineta. All’inizio degli anni venti Lewerentz alterò il

suo stile paesaggistico incorporando un propileo, un grande asse, una necropoli e una

serie di spazi aperti.

Erik Gunnar Asplund (1885-1940) si occupò della realizzazione della “Cappella

Woodland”. Questa presentava forti aspetti classici e nordici. Quelli classici erano

dati dal colonnato dorico, il quale disegno è reso ancora più minimalista dall’uso del

bianco. L’interno era chiaro e luminoso, grazie a un lucernario posto sul soffitto. La

cappella è preceduta da un piccolo portare rettangolare. Il tetto, coperto da lamelle di

legno, era progettato in modo da concludersi in uno spigolo acuto che tagliava la vista

di capitelli. La forma triangolare del tetto richiamava l’immagine di uno schematico

frontone classico. 31

CUBISMO E DE STIJL

Nel primo dopo-guerra le diverse correnti artistiche si riunirono in un’unica corrente

internazionale comune, l’arte moderna. Le caratteristiche principali di questa arte

erano:

- la purificazione dei mezzi espressivi tramite lo strumento dell’astrazione

- rifiuto di mezzi di rappresentazione tradizionali quali la prospettiva

- idea di avanguardia come rifiuto di forme obsolete in una costante ricerca di

innovazione

- ripensamento dei principi fondamentali della propria espressione artistica

L’influenza che il cubismo esercitò sulla forma riguardò l’intera anatomia

tridimensionale dell’architettura. Questa influenza non fu diretta ma mediata da

movimentati artistici derivati. I cubisti elaborarono un linguaggio visivo che fondeva

insieme astrazione e frammenti di realtà osservata, consentendo un nuovo rapporto

tra spazio e forma.

Una fase cruciale nella transizione tra cubismo e un linguaggio più ordinato si registrò:

1. in Francia, con l’architettura di Le Corbusier

2. in Germania

3. in Russia

Tutto ciò che avvenne soltanto dopo che in Olanda si sviluppò il movimento De Stijl.

Questo fu fondato nel 1907 e fu una libera associazione di pensiero, ispirazione a uno

stile basato sull’enfasi dell’astratto e delle forme rettangolari. Tra i pittori le figure

dominanti sono Piet Mondrian e Theo Van Doesburg.

Piet Mondrian (1872-1944) aveva iniziato a dimostrare interesse per l’astratto nel suo

“Ciclo degli alberi” (1907-1915). Nel 1914 era riuscito a semplificare il linguaggio

della pittura fino a lottizzare combinazioni di linee verticali e orizzontali. Egli percepì

che era possibile creare un linguaggio puro fatto di forma, colore e ritmo. Tra il 1918 e

il 1920 i suoi quadri erano diventati dei distillati di nero, bianco e colori primari e

proponevano le più semplici geometrie rettangoli. Nel 1927 realizzò la

“Composizione con il rosso, il blu e il nero”.

Theo Van Doesburg (1883-1931), nel 1923, realizzò una serie di plastici e grafici per

una casa che sintetizzavano le precedenti sperimentazioni de Stijl. Questa

rappresentava rottura con il classicismo Beaux-Arts. Le caratteristiche sono:

- l’equilibrio dinamico

- interazioni tra forma e spazio

- estensioni di piano

Doesburg invece di parlare di linee ortogonali parla di slittamento di piani.

Le caratteristiche del De Stijl sono:

1. slittamento tra piani

2. simmetria controllata

3. forme rettangolari

4. colori primari

Uno dei maggiori esponenti dell’architettura De Stijl è Gerrit Rietveld (1888-1964). Nel

1917 egli realizzò la “Sedia rossa e blu”. Questa doveva rappresentare un prototipo

dell’arte delle macchine. I montanti e le traverse della sedia erano risolti nel dettaglio.

Le linee nere dichiarano la grigli strutturale della sedia.

Tra il 1923 e il 1924 realizzò la “Casa Schröder”, una collaborazione tra committente

e architetto ed un’opera d’arte totale. La struttura è caratterizzata da lisce forme

rettangolari e da colori primari. Ogni elemento dell’edificio è in relazione dinamica con

gli altri. I piani sono intersecati, alcuni di essi si estendono in orizzontale, alcuni

sembrano sospesi nello spazio. L’ingresso di Casa Schröder sviluppa gli stessi temi

estetici. La scala è minuta e diversificata. Grande attenzione è posta nella cura di

dettagli 32

LE CORBUSIER (1884-1965)

La vita artistica di Le Corbusier è divisa in due periodi:

1. il periodo purista (1907-1931)

2. il periodo brutalista (1947-1960)

- IL PERIODO PURISTA

Le Corbusier aveva solo vent’anni quando inizia a lavorare nello studio di Perret.

Quest’ultimo gli insegnerà le questioni del costruire in cemento armato e lo introdusse

alla tradizione teorica del razionalismo francese.

La miscela di razionalismo e idealismo fu arricchita lavorando in Germania nel 1910

per Peter Behrens. Fu qui che iniziò a creare dei tipi, elementi progettuali standards,

assoggettabili da un lato alla produzione in serie e dall’altro agli usi della società.

Nel 1911 egli intraprese un lungo viaggio attraverso la Grecia, l’Asia Minore e l’Italia.

Durante questo viaggio egli va a visitare la “Certosa di Ema”. La visione di questo

luogo lo ispirerà per tutta la vita perché in questo tipi di spazi vi è attenzione per la

capacità di far interagire tra loro spazi privati e piccoli spazi di comunità insieme alla

natura. I disegni di questo viaggio sono raccolti nel libro “Voyage d’Orient” (1911).

Nel 1915 egli progetta “Maison Dom-Ino”. Essa era il progetto di una “casa-kit” in

grado di contribuire alla rapida ricostruzione delle devastazioni della guerra. Questa

rappresentava il sistema di base per la costruzione dei nuovi edifici. Lo scheletro del

sistema Dom-ino era un’unità strutturale composta da 3 piani orizzontali sorretti da

sostegni di cemento armato a sezione quadrata. Questo sistema non faceva uso di

contrafforti o travi. Le caratteristiche sono:

facciata libera

 edifici basati su pochi pilastri che possono essere arretrati rispetto la facciata

 pianta libera

 niente muri portanti

Il sistema concedeva all’interno nuove libertà, ad esempio le partizioni, che potevano

essere posizionate come si desiderava, dentro o fuori la linea della griglia dei supporti.

Le Corbusier si interessò sempre più al cemento armato e al problema del suo utilizzo

nel contesto di una crescente industrializzazione.

Nel 1916 egli realizza, in Svizzera, la “Caux-de-Fonds”. L’edificio era costituito da

una struttura in cemento armato, aveva uno spazio centrale a doppia altezza, un tetto

piano e finestre a doppia vetratura. Essa è la combinazione tra curve e forme

rettangolari. In questo edificio Le Corbusier inizia a studiare il concetto di proporzioni

auree, il rettangolo può essere infinitamente diviso in altri rettangoli dominati alle

stesse proporzioni.

Nel primo periodo della sua vita Le Corbusier incontrò a Parigi Amedée Ozenfant. Con

lei fonda la rivista l’”Esprit Nouveau” (1920-1925). Gli articoli di questa rivista

furono raccolti da Le Corbusier nel libro “Verse une architecture” (1926). Il simbolo

del libro è la macchina. Infatti in questo libro l’architetto scrive che le abitazioni sono

macchine da vivere. Inoltre egli pone a confronto le architetture con le nuove

invenzioni dell’ingegneria come macchine e arei.

Nel 1922 realizza la “Maison Citrohan”. Questa è il prototipo della singola unità su

cui Le Corbusier costruirà i suoi edifici plurifamiliari ad alta densità demografica. Il

nome Citrohan è un voluto gioco di parole sul nome “Citroén” ed è chiaro che le

Corbusier è intento ad utilizzare processi in serie, come quelli delle automobili, al fine

di risolvere la crisi delle abitazioni degli anni del dopoguerra. Questa è dotata di un

soggiorno a doppia altezza, un tetto piano e finestre planari rettangolari. Il retro della

casa ospitava la cucina, il bagno e le camere da letto in comparti

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
80 pagine
13 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiavarr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ghia Maria Clara.