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MITI NAZIONALI E TRASFORMAZIONI DEL CLASSICO
Se si indaga sugli anni della formazione dei più importanti architetti del XX secolo si
possono trovare due correnti:
1. una di tendenza regionalista
2. una di tendenza classicheggiante
La prima era interessata al carattere, al clima e alla cultura di luoghi specifici.
Rappresentava una reazione sia contro l’omogeneità dell’industrializzazione sia contro
l’imposizione di formule derivate dalle Beaux-Arts classiche. Gli architetti prendevano
ispirazione dagli edifici del romanticismo nazionale, serie eterogenea di edifici costruiti
nel periodo compreso tra il 1890 e il 1910, i cui richiami alle tradizioni giocarono un
ruolo fondamentale.
Le forme prendevano vita da torri medievali, da capanne di legno o dall’iconografia
nazionale ma venivano gradualmente alternate e schematizzate, per diventare più
potenti configurazioni astratte.
L’idea di un dialetto locale trovò approssimativamente un equivalente visivo nell’uso
comune di forme contadine e nelle tradizioni costruttive regionali.
Negli Stati Uniti Wright concepì la “Prairie House”, un’architettura moderna in sintonia
con il clima, il paesaggio e le memorie ispaniche. La “Prairie School” si concentrò sul
tema della residenza unifamiliare, ma rivolse la sua attenzione anche alle istituzioni
come scuole, biblioteche e banche, come la “National Farmes Bank” di Louis
Sullivan.
Nel periodo tra il 1910 e il 1920 si ebbe, in diversi centri europei, un diffuso
cambiamento che si opposte al romanticismo nazionale, all’Art nouveau, in favore di
valori classici. Si trattò di un ritorno all’ordine che rifiutava il soggettivismo in favore di
ideali considerati più universali. Le interpretazioni più innovative implicavano la
trasformazione e la fusione di tipi e schemi ordinativi del passato per soddisfare nuovi
impulsi creativi, basati su un’interpretazione più astratta.
All’inizio del XX secolo il classicismo assunse significati differenti nelle varie tradizioni
nazionali.
Tra coloro che furono toccati dal classicismo troviamo Josef Hoffmann, con il suo
“Palazzo Stoclet”.
Un altro esponente di questo movimento fu Le Corbusier con “Villa Fallet”.
- TRASFORMAZIONI DEL CLASSICO IN SVEZIA
Particolare sviluppo trovò il classicismo in Svezia. Qui troviamo due architetti:
1. Erik Gunnar Asplund
2. Sigur Lewerentz
I due collaborarono nel progetto per il “Cimitero Woodland” (1915-1940), primo
esempio di Land-Art. Le prime proposte erano in uno stile informale, con strade curve,
collinette e boschetti ritagliati nella pineta. All’inizio degli anni venti Lewerentz alterò il
suo stile paesaggistico incorporando un propileo, un grande asse, una necropoli e una
serie di spazi aperti.
Erik Gunnar Asplund (1885-1940) si occupò della realizzazione della “Cappella
Woodland”. Questa presentava forti aspetti classici e nordici. Quelli classici erano
dati dal colonnato dorico, il quale disegno è reso ancora più minimalista dall’uso del
bianco. L’interno era chiaro e luminoso, grazie a un lucernario posto sul soffitto. La
cappella è preceduta da un piccolo portare rettangolare. Il tetto, coperto da lamelle di
legno, era progettato in modo da concludersi in uno spigolo acuto che tagliava la vista
di capitelli. La forma triangolare del tetto richiamava l’immagine di uno schematico
frontone classico. 31
CUBISMO E DE STIJL
Nel primo dopo-guerra le diverse correnti artistiche si riunirono in un’unica corrente
internazionale comune, l’arte moderna. Le caratteristiche principali di questa arte
erano:
- la purificazione dei mezzi espressivi tramite lo strumento dell’astrazione
- rifiuto di mezzi di rappresentazione tradizionali quali la prospettiva
- idea di avanguardia come rifiuto di forme obsolete in una costante ricerca di
innovazione
- ripensamento dei principi fondamentali della propria espressione artistica
L’influenza che il cubismo esercitò sulla forma riguardò l’intera anatomia
tridimensionale dell’architettura. Questa influenza non fu diretta ma mediata da
movimentati artistici derivati. I cubisti elaborarono un linguaggio visivo che fondeva
insieme astrazione e frammenti di realtà osservata, consentendo un nuovo rapporto
tra spazio e forma.
Una fase cruciale nella transizione tra cubismo e un linguaggio più ordinato si registrò:
1. in Francia, con l’architettura di Le Corbusier
2. in Germania
3. in Russia
Tutto ciò che avvenne soltanto dopo che in Olanda si sviluppò il movimento De Stijl.
Questo fu fondato nel 1907 e fu una libera associazione di pensiero, ispirazione a uno
stile basato sull’enfasi dell’astratto e delle forme rettangolari. Tra i pittori le figure
dominanti sono Piet Mondrian e Theo Van Doesburg.
Piet Mondrian (1872-1944) aveva iniziato a dimostrare interesse per l’astratto nel suo
“Ciclo degli alberi” (1907-1915). Nel 1914 era riuscito a semplificare il linguaggio
della pittura fino a lottizzare combinazioni di linee verticali e orizzontali. Egli percepì
che era possibile creare un linguaggio puro fatto di forma, colore e ritmo. Tra il 1918 e
il 1920 i suoi quadri erano diventati dei distillati di nero, bianco e colori primari e
proponevano le più semplici geometrie rettangoli. Nel 1927 realizzò la
“Composizione con il rosso, il blu e il nero”.
Theo Van Doesburg (1883-1931), nel 1923, realizzò una serie di plastici e grafici per
una casa che sintetizzavano le precedenti sperimentazioni de Stijl. Questa
rappresentava rottura con il classicismo Beaux-Arts. Le caratteristiche sono:
- l’equilibrio dinamico
- interazioni tra forma e spazio
- estensioni di piano
Doesburg invece di parlare di linee ortogonali parla di slittamento di piani.
Le caratteristiche del De Stijl sono:
1. slittamento tra piani
2. simmetria controllata
3. forme rettangolari
4. colori primari
Uno dei maggiori esponenti dell’architettura De Stijl è Gerrit Rietveld (1888-1964). Nel
1917 egli realizzò la “Sedia rossa e blu”. Questa doveva rappresentare un prototipo
dell’arte delle macchine. I montanti e le traverse della sedia erano risolti nel dettaglio.
Le linee nere dichiarano la grigli strutturale della sedia.
Tra il 1923 e il 1924 realizzò la “Casa Schröder”, una collaborazione tra committente
e architetto ed un’opera d’arte totale. La struttura è caratterizzata da lisce forme
rettangolari e da colori primari. Ogni elemento dell’edificio è in relazione dinamica con
gli altri. I piani sono intersecati, alcuni di essi si estendono in orizzontale, alcuni
sembrano sospesi nello spazio. L’ingresso di Casa Schröder sviluppa gli stessi temi
estetici. La scala è minuta e diversificata. Grande attenzione è posta nella cura di
dettagli 32
LE CORBUSIER (1884-1965)
La vita artistica di Le Corbusier è divisa in due periodi:
1. il periodo purista (1907-1931)
2. il periodo brutalista (1947-1960)
- IL PERIODO PURISTA
Le Corbusier aveva solo vent’anni quando inizia a lavorare nello studio di Perret.
Quest’ultimo gli insegnerà le questioni del costruire in cemento armato e lo introdusse
alla tradizione teorica del razionalismo francese.
La miscela di razionalismo e idealismo fu arricchita lavorando in Germania nel 1910
per Peter Behrens. Fu qui che iniziò a creare dei tipi, elementi progettuali standards,
assoggettabili da un lato alla produzione in serie e dall’altro agli usi della società.
Nel 1911 egli intraprese un lungo viaggio attraverso la Grecia, l’Asia Minore e l’Italia.
Durante questo viaggio egli va a visitare la “Certosa di Ema”. La visione di questo
luogo lo ispirerà per tutta la vita perché in questo tipi di spazi vi è attenzione per la
capacità di far interagire tra loro spazi privati e piccoli spazi di comunità insieme alla
natura. I disegni di questo viaggio sono raccolti nel libro “Voyage d’Orient” (1911).
Nel 1915 egli progetta “Maison Dom-Ino”. Essa era il progetto di una “casa-kit” in
grado di contribuire alla rapida ricostruzione delle devastazioni della guerra. Questa
rappresentava il sistema di base per la costruzione dei nuovi edifici. Lo scheletro del
sistema Dom-ino era un’unità strutturale composta da 3 piani orizzontali sorretti da
sostegni di cemento armato a sezione quadrata. Questo sistema non faceva uso di
contrafforti o travi. Le caratteristiche sono:
facciata libera
edifici basati su pochi pilastri che possono essere arretrati rispetto la facciata
pianta libera
niente muri portanti
Il sistema concedeva all’interno nuove libertà, ad esempio le partizioni, che potevano
essere posizionate come si desiderava, dentro o fuori la linea della griglia dei supporti.
Le Corbusier si interessò sempre più al cemento armato e al problema del suo utilizzo
nel contesto di una crescente industrializzazione.
Nel 1916 egli realizza, in Svizzera, la “Caux-de-Fonds”. L’edificio era costituito da
una struttura in cemento armato, aveva uno spazio centrale a doppia altezza, un tetto
piano e finestre a doppia vetratura. Essa è la combinazione tra curve e forme
rettangolari. In questo edificio Le Corbusier inizia a studiare il concetto di proporzioni
auree, il rettangolo può essere infinitamente diviso in altri rettangoli dominati alle
stesse proporzioni.
Nel primo periodo della sua vita Le Corbusier incontrò a Parigi Amedée Ozenfant. Con
lei fonda la rivista l’”Esprit Nouveau” (1920-1925). Gli articoli di questa rivista
furono raccolti da Le Corbusier nel libro “Verse une architecture” (1926). Il simbolo
del libro è la macchina. Infatti in questo libro l’architetto scrive che le abitazioni sono
macchine da vivere. Inoltre egli pone a confronto le architetture con le nuove
invenzioni dell’ingegneria come macchine e arei.
Nel 1922 realizza la “Maison Citrohan”. Questa è il prototipo della singola unità su
cui Le Corbusier costruirà i suoi edifici plurifamiliari ad alta densità demografica. Il
nome Citrohan è un voluto gioco di parole sul nome “Citroén” ed è chiaro che le
Corbusier è intento ad utilizzare processi in serie, come quelli delle automobili, al fine
di risolvere la crisi delle abitazioni degli anni del dopoguerra. Questa è dotata di un
soggiorno a doppia altezza, un tetto piano e finestre planari rettangolari. Il retro della
casa ospitava la cucina, il bagno e le camere da letto in comparti