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ARCHITETTURA RINASCIMENTALE VENEZIA

Quando parliamo di rinascimento veneziano parliamo di un periodo di grande fioritura culturale a Venezia, che prende avvio intorno alla metà del Quattrocento e proseguirà fino ai primi decenni del Cinquecento. In architettura in particolare possiamo datare la conclusione del primo Rinascimento con l'arrivo di Jacopo Sansovino che fugge da Roma. Il 1441 non è una data d'inizio ma è la data in cui Ravenna entra a fare parte dello stato veneziano. È importante perché sarà di grande stimolo, fonte di imitazione nel primo Rinascimento. Un altro fatto importante è la caduta di Costantinopoli nel 1453. All'inizio del Quattrocento Venezia aveva conquistato la terra ferma, si era espansa creando un dominio molto più esteso. Dal punto di vista artistico sono importanti due figure: Mauro Codussi, che darà un nuovo aspetto all'architettura religiosa, e Pietro Lombardo insieme.

a due figli, lapicidi e scultori che sono Tullio ed Antonio. L'architettura assumerà caratteri maggiormente comuni e uniformi nei diversi territori. Il Cinquecento è il secolo delle guerre d'Italia che sconvolgono l'assetto della nazione. Anche Venezia risente di questi fatti, infatti, mentre nel Quattrocento Venezia è una potenza a livello internazionale che spaventava tutti gli stati vicini, nel Cinquecento ridimensiona la sua ascesa. Nel 1508 il papa stringe una Lega con i francesi e con l'imperatore che ha proprio lo scopo di combattere Venezia e che in effetti riesce a ridimensionare la potenza della Repubblica. (Nel 1509 gravi danni inflitti a Venezia dai ferraresi bombardano la flotta veneziana a Polesella.) Il papa scioglie poi la Lega e si allea con Venezia stessa ribaltando le sue alleanze precedenti. Questo clima di guerra che investe l'Italia provoca un cambiamento anche nell'ottica dell'autocelebrazione, aspetto.

Fondamentale di tutta l'architettura Quattrocentesca. Nel Quattrocento il Rinascimento è locale, cioè guarda alle fonti che può trovare in loco. Venezia non è una città antica, è una città fondata in epoca alto medioevale anche se San Marco non è un'architettura antica, viene identificata dai veneziani come architettura antica. Sarà infatti imitatissima per tutto il Quattrocento ed il primo Cinquecento veneziano.

Pala di San Giobbe: situata a quel tempo nella chiesa di San Giobbe, che rappresenta un tema iconografico ripetuto infinite volte nel Quattrocento, cioè la Madonna in trono con il bambino, attorniata da Santi. È stata realizzata dal pittore più affermato in quel periodo, Giovanni Bellini. L'architettura attorno al trono all'interno della pala richiama, se non altro per la calotta rivestita di mosaici dorati, San Marco. Accanto a questo motivo però ne abbiamo molti.

Altri come per esempio il motivo cassettonato della volta, motivo tipicamente romano. Altri motivi sono le lesene con le candelabre e il capitello a delfini. Tutti luoghi che facevano parte dello stato veneziano vengono trasformati in fonti per gli artisti e gli architetti del secondo Quattrocento veneziano.

Iacopo Bellini: È stato un grande pittore, padre di Gentile e Giovanni Bellini. I suoi disegni ci mostrano la cultura dell'antico che era diffusa un po' prima della metà del Quattrocento a Venezia. A Iacopo dobbiamo moltissimi disegni che mostrano gli archi di trionfo. Delle grandi arcate che seppure non sono ritratti filologici degli archi antichi, richiamano chiaramente l'idea della romanità. Spiccano i possenti pilastri, le modanature dell'arco con dentelli e la modanatura superiore che è una gola. La serie di perline, i tondi nei pennacchi, l'amorino (il putto alato) che si trova in chiave d'arco, richiamano l'idea dell'antico.

Sullosfondo però l'edificio è chiaramente veneziano con i merli e le logge che caratterizzano l'architettura della città. La porta da terra dell'Arsenale: È la prima architettura all'antica del rinascimento veneziano. Questa porta viene realizzata a partire dal 1460 in forma di arco trionfale. Pochi anni dopo viene liberata l'area antistante l'entrata dell'Arsenale per creare una piazza con funzioni trionfali, uno slargo adeguato per l'importanza dell'edificio ma anche perché spesso il doge faceva delle visite ufficiali con corteo all'Arsenale stesso. (Interessante è vedere che la fonte per questa porta trionfale è l'arco dei Sergi a Pola. Si tratta di un arco di periodo augusteo ma non commissionato dall'imperatore ma da privati, la famiglia dei Sergi. Essendo Pola parte del dominio veneziano, viene ricopiata nell'arco dell'Arsenale.) È un arco ad unsolo fornice ma con colonne binate ai fianchi, la trabeazione sopra di esse è trionfata cioè sporgente. Al di sopra viene collocato un timpano, un'edicola tmpanata con il leone di San Marco. L'arco dell'Arsenale ha colonne binate che però sono di spoglio e sono in marmo greco con capitelli corinzi traforati, chiaramente di matrice bizantina. È probabile che questo non disturbasse affatto la committenza pubblica veneziana ma servisse per ribadire le origini bizantine di Venezia e il suo legame con l'Oriente. Il Quattrocento veneziano è contrassegnato da questa visione dell'antico in chiave Orientale: cioè Venezia prima dei primi decenni del Cinquecento non si pone tanto come nuova Roma bensì come nuova Bisanzio, anche se gli elementi risultano mescolati infatti la presenza per esempio della conchiglia nel timpano rimanda al linguaggio di Donatello, come gli stessi vasi sugli acroteri.

Trova in una struttura architettonica che in questo caso assume le connotazioni di San Marco con le cupole mosaicate. In queste opere di Cima da Conegliano troviamo la citazione dei mosaici di San Marco: nei pennacchi sono rappresentati dei tondi con gli evangelisti o altri Santi. In una delle due cupole si può notare la serie di finestre sull'imposta della cupola che sono quelle di San Marco, anche se nel Quattrocento esse erano già cupole cieche perché furono sopraelevate e il rivestimento ha oscurato le finestre. In altre pale d'altare troviamo riproposte le volte a botte di San Marco. Abbiamo una serie di opere che ci ricordano la Basilica, che citano, a volte in maniera molto precisa altre come rievocazione, i mosaici dorati della basilica. Giovanni Bellini nel Trittico dei Frari troviamo ancora una volta la Madonna con il Bambino e i santi negli scomparti laterali. A sostenere il trono della Madonna sta una struttura che mostra gli intarsi marmorei.

propridella Basilica di San Marco e sopra una calotta con il mosaico dorato.

Nell'immagine a destra troviamo i Santi con un'ambientazione paesaggistica sullo sfondo e architettonica in primo piano che richiama le volte a botte di San Marco. La volta di questo dipinto risulta dorata ed è interessante perché reca un'iscrizione in greco.

Tra gli aspetti fondamentali di Venezia è quello di essere città, quindi di essere nata, per volontà divina. È una città nata per portare avanti il messaggio di Cristo e di difendere la cristianità dagli infedeli. Venezia si voleva presentare in questa maniera: grazie ai suoi rapporti con l'Oriente e al ruolo storico che aveva avuto nello sconfiggere i musulmani.

Parte fondamentale della mitografia veneziana è la figura di San Marco. Era visto come l'Evangelizzatore di Aquileia. Era uno dei compagni di Pietro e Paolo, partito dalla Palestina per evangelizzare il

mondo Occidentale. Nellarealtà dei fatti sembra che si sia fermato in Oriente ed abbia indirizzato il proprio viaggio verso Alessandria d’Egitto mauna leggenda narrava che si fosse dirottato verso le isole della laguna veneta e qui fosse stato il primo evangelizzatoredi Aquileia, città precorritrice di Venezia. Le isole da cui Venezia poi sorgerà erano tutte chiamate “Venezia” fino ai terri-tori friulani. Venezia nasce come centro urbano attorno al sesto secolo. Non viene mai conquistata dai Longobardi, chesi fermano alle città della terra ferma. Venezia ha piuttosto una dipendenza dall’Esarcato bizantino. Proprio per il fattodi essere sul mare entra a far parte di quello che era l’Esarcato, con capitale Ravenna, e dopo la sconfitta di quest’ul-tima nell’ottavo secolo sarà l’unico territorio dell’area alto adriatica ad avere un rapporto con Bisanzio. Venezia ha unaposizione appartata e anticamente

Difficilmente raggiungibile da terra, si sviluppa sul mare con una serie di traffici e conquiste, che si limitano all'area costiera, a scopi inizialmente commerciali. La Repubblica ad un certo punto si rende indipendente da Bizanzio e si espande sulla costa.

Le crociate: Attorno all'anno 1000 Venezia possedeva già territori lungo le coste del Mediterraneo Orientale che servivano per il commercio. Contemporaneamente in occidente nasce il fenomeno delle crociate. Le crociate erano delle spedizioni, guerre, finalizzate a combattere gli infedeli in Oriente, nelle terre che erano state la culla del Cristianesimo, in particolare Gerusalemme in Palestina. Le crociate però, come qualsiasi impresa, avevano dei fini politici ed economici, che erano tutt'altro che secondari. La prima crociata prende vita verso la fine dell'11° secolo, dopo di che si assisterà ad un lungo periodo in cui le spedizioni degli occidentali in Oriente erano continue.

Con la prima crociata si ha l'istituzione del regno di Gerusalemme. Infatti i crociati avevano avuto successo: erano riusciti a conquistare la città santa e vi avevano creato un regno latino. I soldati abbandonano poi la città ma presto il re latino di Gerusalemme (Baldovino di Buglione, fratello di Goffredo) chiede aiuto ai veneziani. I veneziani, che già avevano avuto degli scali commerciali in Oriente, da quando si recano ad aiutare Baldovino aumentano di moltissimo la loro importanza perché Baldovino in cambio dell'aiuto ricevuto continua a dare nuovi privilegi ai veneziani che quindi hanno l'esclusiva sui commerci, accrescendo sempre di più la loro importanza. L'aiuto che i veneziani danno al re cristiano li presenta come difensori della cristianità. Questo loro atteggiamento provocherà un risentimento tra i Greci e gli Occidentali. I Greci venivano chiamati i "sudditi" dell'impero d'Oriente.innovativa. La crociata viene organizzata principalmente da Venezia, che mette a disposizione la sua flotta e il suo potere economico. I crociati si riuniscono a Venezia e si accordano con i veneziani per il trasporto verso la Terra Santa. Tuttavia, i crociati non riescono a raccogliere abbastanza denaro per pagare il trasporto e decidono di pagare con la conquista di Zara, una città cristiana in Dalmazia. Questa decisione suscita l'indignazione del papa, che aveva proibito l'attacco a città cristiane. Dopo la conquista di Zara, i crociati si dirigono verso Costantinopoli, la capitale dell'Impero Bizantino. Qui, approfittando delle divisioni interne dell'impero, i crociati decidono di deporre l'imperatore e di mettere sul trono un loro candidato. La conquista di Costantinopoli provoca lo sdegno di molti cristiani, che vedono in questa azione una violazione dei principi della crociata. Inoltre, l'Impero Bizantino era un alleato naturale nella lotta contro i musulmani. La IV crociata si conclude quindi con la conquista di Costantinopoli e la creazione di un nuovo stato, l'Impero Latino, che dura per circa 60 anni. Tuttavia, la crociata non riesce a raggiungere il suo obiettivo principale, ovvero la liberazione di Gerusalemme. La IV crociata è quindi considerata una delle più controverse e discusse della storia delle crociate, a causa delle sue azioni contro città cristiane e dell'instaurazione di un nuovo stato cristiano a spese di un alleato.
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Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

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