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Lo sviluppo del varietà televisivo si muove verso l’emancipazione dalla rivista
teatrale. La televisione grazie al varietà scopre la « magia dello studio ». Si assiste a
un’operazione di sottrazione per quanto riguarda il travestimento e l’utilizzo di 5
oggetti scenici (elementi tipici della rivista) fino ad arrivare all’essenzialità dell’abito
da sera.
La censura
Monsignor Galletto impone una censura preventiva che rispetti il codice
deontologico.
Viene censurata la « nudità » delle gemelle Kessler.
1959, Un, due, tre: Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello avevano ironizzato sul Capo
dello Stato Giovanni Gronchi che,durante una cerimonia pubblica, cadde a terra,
mancando la sedia, nel tentativo di sedersi a fianco del presidente francese Charles
De Gaulle.
Durante l’ottava edizione (1987) di Fantastico risultò provocatorio l’invito fatto ai
telespettatori da Adriano Celentano, che conduceva il programma, a spegnere il
televisore per cinque minuti.
1962, Canzonissima
Consapevolezza della televisione come mezzo di omologazione e di mantenimento
dello status quo.
Dario Fo, s’inserisce nel sistema televisivo (aveva lavorato nel quiz). Viene censurata
una puntata in cui Fo non si attiene al copione e inserisce di sua iniziativa uno sketch
sugli edili nella trasmissione. Lo sketch proposto era una satira molto forte nei
confronti dell’industria edile: Fo sceglie di interpretare un imprenditore edile che
regala un brillante alla fidanzata ogni volta che un muratore cade dall’impalcatura. Il
numero recitato da Fo viene interpretato come una critica alla borghesia, oltre che
come un incitamento agli edili alle rivendicazioni sociali.
Dopo il caso di Canzonissima del 1962 venne deciso di registrare prima i programmi
più importanti che dovevano andare in onda attraverso la pratica dell’amplex in modo
da evitare ulteriori scandali.Tra i professionisti del piccolo schermo serpeggia il
malcontento a causa della censura a cui è esposta la televisione, come si evince dalla
sigla di Canzonissima cantata da Fo e Franca Rame, dove i due attori si oppongono
con una canzone ironicamente pungente alla severa censura a cui sono sottoposti. 6
Questo malcontento esploderà in ambito televisivo nel 1975, ma nella radio trova
precocemente forme di protesta.
Il teleromanzo
I Promessi Sposi di Sandro Bolchi
Legittimazione culturale dal punto di vista visivo e iconografico attraverso la
stratificazione delle immagini: l’inquadratura del lago di Como riprende le vedute
ottocentesche, la visione frontale dell’immagine rimanda alla visione teatrale.
L’immagine frontale è quella del quadro, dell’affresco, del teatro classico. Viene
mantenuta una certa distanza dall’interpretazione per compiere un’operazione di
esegesi il più filologica possibile. Si tratta di un tipo di spettacolarità che mira a una
visione critica.
Una linea diversa seguono gli sceneggiati di Anton Giulio Majano e di Luciano
Emmer che perseguono un’alta spettacolarità (al contrario, i sostenitori
dell’approccio più filologico sostengono che l’accento posto sulla componente
spettacolare possa distrarre gli spettatori dal testo).
La Cittadella (1964) di A.G. Majano
Tratto dall’omonimo romanzo di A. Cronin (The Citadel, 1938) fu prodotto dalla Rai
nel 1964 per la regia di Anton Giulio Majano. La storia, ambientata nell’Inghilterra
degli anni ’30, racconta del sogno di un medico di riuscire a creare un ospedale in cui
poter curare tutti i malati e le malattie. Lo sceneggiato supera le discriminazioni e il
divario tra città e provincia e racconta l’intera vita di un uomo, il protagonista, il
dottor Manson, interpretato da Alberto Lupo. La moglie del dottor Manson,
l’insegnante Christine, è interpretata da Anna Maria Guarnieri. L’atteggiamento di
Majano si oppone a quello di Bolchi per quanto riguarda la scelta degli attori
protagonisti: mentre Majano si affida al « grande attore » Bolchi pensa al « volto
nuovo ».
Alberto Lupo è uno dei primi casi di divismo televisivo in Italia (duetta con Mina
nella canzone Parole, parole, parole).
La freccia nera (1968) di A.G. Majano
Loretta Goggi ne La freccia nera interpreta un uomo.
La musica è una delle componenti centrali del teleromanzo di Majano. 7
?La cittadella, analisi I scena: Lo stile è più filmico che televisivo. Primissimo piano
del divo (Alberto Lupo), truccato. Oggettiva irreale del camino. Concomitanza di
serializzazione (vita del dottor Manson, vicenda sentimentale: il dottor Manson è un
giovane medico con un sogno, s’innamora, si sposa) e di una linea episodica (i singoli
casi medici che si aprono e si concludono in una sola puntata). Narrazione popolare:
il contrasto tra bene e male è immediatamente percepibile, non ci sono personaggi
ambigui (cfr Don Rodrigo ne I promessi sposi di Bolchi; l’immagine del dottore, di
un uomo gretto e imbroglione, il personaggio viene inquadrato con un uno zoom
della macchina da presa ogni volta che interviene). Viene privilegiata l’azione rispetto
alla psicologia dei personaggi che è molto schematica (come si conviene alla
narrazione popolare). La chiusura della puntata sottolinea questo carattere di
neverending (goccio di cognac?).
Connivenza di narrazione e spettacolo: realismo e vena popular (linea sentimentale,
melodrammatica).
La narrazione è condensata in scene madri.
Utilizzo del voice over, voce (particolare) di Alberto Lupo.
La narrazione è costruita in modo da adescare lo spettatore, creazione di aspettativa,
di suspence.
Majano, attraverso riprese notturne e fuoricampo, cambia la tipologia di visione a cui
lo spettatore era abituato e gli dà l’illusione di un mondo in cui lo spettatore entra e
che può anche percorrere.
La scena dell’innamoramento tra manson e la maesta cristina avviene nella
penombra, a differenza dei canoni televisivi consueti.
Utilizza le riprese en plein air, rispetto allo standard di quegli anni che era la ripresa
in studio.
Il teleromanzo di Majano si caratterizza per un’alta spettacolarità, è la costruzione di
un mondo finzionale in cui lo spettatore si immerge. Ad esempio lascia intravedere la
vita che scorre per le strade con la volontà di costruire uno spazio credibile e
abitabile.Per fare un paragone con la visione filologica di Bolchi possiamo dire che
quest’ultima dà allo spettatore l’illusione di immergersi in un libro. 8
Sarà la formula spettacolare quella che si rivelerà di maggior successo (rispetto
all’approccio filologico adottato da Bolchi) ci si aprirà verso nuovi territori in grado
di coinvolgere lo spettatore, non più solo al romanzo. Odissea di Rossi.
La Rai di Bernabei 1961-1974
Ettore Bernabei nel 1960 diventa direttore generale della Rai. Bernabei riesce a dare
un’impronta nuova alla Rai. La trasmissione in diretta delle Olimpiadi di Roma
(1960) è occasione di progresso tecnologico per la televisione italiana, è la prima
volta che viene allestita un’unità per la diretta esterna. Ampex: registratori per
immagini a bobina. Le olimpiadi di Roma diventano un media event: costruzione di
un momento che è innanzitutto un evento mediale e spettacolare.
La radio dopo la televisione (Il microfono è vostro, L’Approdo, Clausura) – Anni
’70: dal monopolio all’oligopolio e il fenomeno
delle radio libere (Radio Sicilia Libera, Radio popolare, Radio Alice, etc.). La
riorganizzazione radiofonica di Piccioni (Alto
gradimento, Chiamate Roma 3131, Bandiera gialla).
I grandi cambiamenti tecnologici: colore, cavo, telecomando, satelliti – Il caso
Tele Biella – Le riforme della Rai: dalla Legge
103 alla Legge Mammì – La nascita dell’emittenza privata (I sogni nel cassetto,
Mondialito, Sentieri, Dallas).
I sogni nel cassetto
Il 9 dicembre 1979 va in onda la prima puntata dei Sogni nel cassetto. Il quiz si fa
luogo di una pubblicità non solo locale ma anche di basso profilo, cosa impensabile
prima di allora nel mondo televisivo in cerca di legittimazione. Il regista Lino
Procacci fa una lunga panoramica sul pubblico presente in sala per mostrare che
ciascuno degli spettatori stringe in mano una rosa rossa che è stata gentilmente
offerta, come precisa Mike Bongiorno, conduttore della trasmissione, da un ristorante
che si trova nel quartiere residenziale appena fuori Milano dove ha sede anche lo
studio televisivo. 9
Dalla paleotelevisione alla neotelevisione (Portobello, Domenica in, Pronto,
Raffaella?, Non è la Rai, Drive in). Quiz e gioco:
dal grande investimento delle tv commerciali all’era di Internet.
Quiz e gioco
Gli USA hanno una tradizione di quiz radiofonico, l’Italia no.
Lo storico Johan Huizinga definisce il gioco un’aspirazione all’evasione. Il gioco è
una mistificazione realizzata da un’epoca di crisi (Italia del Dopoguerra) per sanare le
contraddizioni della propria società (come mostra Ettore Scola nel suo film
C’eravamo tanto amati, 1974, dove Stefano Satta Flores interpreta un concorrente di
Lascia o Raddoppia?).
Il gioco è un atto volontario che gode di regole proprie ed s’inserisce all’interno di
limiti spaziali (lo studio televisivo) e temporali propri. L’etologo G.Bateson definisce
il gioco una metacomunicazione e per argomentare questa affermazione si serve di
una metafora dal mondo animale: il cane per giocare morde, ma non è un vero morso
ma un morso fittizio, dato senza l’intenzione di provocare dolore. Il gioco è un’azione
fittizia che sembra reale, nel gioco realtà e finizione si sovrappongono (paradosso del
gioco).
distinzione tra game e play
•
game: corrisponde alla parte normativa, insieme di regole riconosciute per stare al
gioco. Play: parte finzionale, gioco, azione, performance. Nel quiz predomina
fortemente l’aspetto del game, il play è pressoché ridotto a 0.
quiz: agon e alea: l’agon corrisponde alla natura competitiva del gioco (puro
• game). L’alea corrisponde all’azzardo, la parte del gioco che dipende unicamente
dalla fortuna.
Mimicry (che in inglese significa imitazione, mimetismo) indica la categoria dei
• giochi di ruolo.
Ilinx: Sono i giochi in cui si compie un distacco totale dalla realtà, in cui la
• sensorialità viene intensificata e la soglia della percezione superata. I giochi di
vertigine.
Il pedagogista Lev Vygotskij parla del gioco come mezzo di sviluppo della persona in
quanto il gioco ha in sé una dimensione socializzante. 10
Il quiz in Italia
A differenza degli Usa, scarsit&agr