Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
Storia della Radio e della Televisione: PRIMO MODULO (Innocenti) Pag. 1 Storia della Radio e della Televisione: PRIMO MODULO (Innocenti) Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia della Radio e della Televisione: PRIMO MODULO (Innocenti) Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia della Radio e della Televisione: PRIMO MODULO (Innocenti) Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Metà anni ’50: televisione vista come grande novità all’interno di un contesto socioculturale che ha

 già avviato la sua trasformazione

Pilastri della televisione pubblica: educare, informare, intrattenere

 - anche Carosello ha funzione educativa

- ispirazione da cinema, teatro, radio

Si importano modelli dalla televisione americana con impronta italiana: giochi a premi, forma

 popolare che importa il suo modello dagli USA, se ne distacca ricorrendo ad una forte spettacolarità

- “Lascia o raddoppia?” quiz televisivo con M. Bongiorno: gran successo dal 1955 al 1959

La radio

Il telegrafo senza fili

 - Sasso Bolognese, 1895

- Marconi esegue il primo esperimento riuscito di trasmissione di impulsi elettrici senza fili

I guerra mondiale e la radio (1914-1918)

 - la radio ottiene grandi vantaggi, diventando un mezzo bellico, in quanto “ancora un telefono senza

fili”: era più difficile da boicottare perché, appunto, non aveva fili

In America, nel 1924: più di mille emittenti radiofoniche

 - grazie al “Radio Act” del 1912, secondo il quale, il governo concede la trasmissione a qualsiasi

cittadino americano ne richiedesse l’autorizzazione

Le trasmissioni radiofoniche iniziarono in Italia il 6 ottobre 1924 (nascita dell’URI)

 27 novembre 1924: firma della Convenzione tra URI e Ministero delle Comunicazioni per la

 concessione esclusiva delle trasmissioni su territorio italiano (monopolio)

Radio “nel salotto di casa”: porta l’intrattenimento al livello domestico

 Cosa trasmette la radio nel 1927 (dati approssimativi)

 - 70% musica

- 12% informazione

- 11% cultura

- 7% programmi per bambini

La radio si finanzia tramite: canone, tassa sul ricevitore, pubblicità

 L’ascolto della musica

 - casa come spazio terminale dell’esperienza di fruizione

- affermazione del genere della canzone (breve durata, memorabilità, semplicità di esecuzione)

- “rivalità” radio/grammofono: essendo moderatamente costosi, le famiglie potevano permettersi

solo uno dei due oggetti. Dovendo scegliere, generalmente si optava per la radio, in quanto offriva

contenuti adatti a tutti

La radio (poi la televisione) diventa il nuovo focolare domestico

 Ascoltatori in Italia nei primi anni (secondo il numero di abbonamenti registrati, in spazi pubblici e

 domestici)

- 1927: 41.000 (contro i +2 milioni della BBC)

- 1931: 241.000

- 1938: 997.000

- 1943: 1.800.000

Grandi numeri di vendite anche nel periodo di guerra perché:

 - il governo fascista lancia sul mercato la “Radiobalilla” nel 1937, apparecchio dal costo di sole 430

lire accessibile anche alle fasce più povere: tentativo di allargare l’audience per divulgazione

propagandistica/ di informazioni

EIAR: nel 1939/40 indice un referendum per accertare gusti e preferenze del pubblico, per offrire

 contenuti più mirati

- fu previsto, per la partecipazione al referendum, un concorso a premi

- partecipò circa il 75% degli abbonati

questionario su programmi più seguiti, informazioni anagrafiche e sociali, ore di maggiore

-

ascolto, stazioni più seguite

- 901.386 risposte su 1.100-1.200.000 abbonati

- risultati divulgati in un volume stampato in 300 copie

- Il pubblico “intende la radio come mezzo di informazione e di divertimento, e lo dimostra

esprimendo alti consensi sui programmi informativi e culturali, e prediligendo ad esempio

la musica leggera e quella sinfonica e da camera”

Diffusione della radio fascista

 28 ottobre 1922 – Marcia su Roma

-

- 25 luglio 1943 – Il Gran Consiglio del Fascismo estromette Benito Mussolini dalla guida

del governo

- aumento del numero di abbonamenti

- aumento dei punti di ascolto

- esonero dalle tasse sugli apparecchi radio in luoghi pubblici (1934)

- messa in commercio di modelli più economici

La propaganda: Introduzione di programmi di informazione realizzati sotto lo stretto

-

controllo del regim; presa in carico della programmazione radiofonica nell'ambito delle

attività del Ministero della Stampa e Propaganda (1935) e poi del MinCulPop (1937).

Le tappe principali

 - 1927: 41.000 abbonati (contro i 2.250.000 della BBC)

- 1928: L'URI si trasforma in EIAR – Ente italiano per le audizioni radiofoniche)

- 1931: Estensione della concessione in esclusiva all'EIAR per le audizioni circolari nelle

Colonie -Concessione non esclusiva all'EIAR per i servizi di “radiofotografia” e “radiovisione”

- 1933: Parziale statalizzazione dell'EIAR (d.l. 29 luglio 1933)

- 1934: Rapporto abbonati/abitanti: 9,1/1000 (trentesimo posto mondiale)

- 1937: Entrata in commercio del Radiobalilla, 430 lire

Ente Radio Rurale (1933): scopo era “la diffusione del radiofonia nelle campagne per la elevazione

 morale e culturale delle popolazioni agricole”

La radio in guerra

 ottobre 1935: divieto di ascolto delle stazioni straniere nei locali pubblici Guerra civile

-

spagnola: trasmissioni di Radio Milano (azionista) e Radio Mosca (comunista)

- Interferenze e stazioni pseudoclandestine

dal 23 giugno 1940:

- unificazione delle trasmissioni radio

- intensificazione del controllo del MinCulPop

- riduzione dei programmi leggeri e “frivoli”

- palinsesto di guerra (Trasmissioni per le forze armate, per i combattenti del fronte orientale, notizie

da casa per i combattenti, notizie a casa per le famiglie)

- l’ascolto clandestino: già a metà anni ’30, gli italiani trovarono trasmissioni segrete antifasciste

clandestine (trasmettevano in segreto dall’Italia o dall’estero con segnale indirizzato all’Italia – in

italiano) – Radio Londra: unica fonte di notizie reperibile quando ci fu il blackout dell’EIAR

La radio dell’Italia liberata (post guerra)

 - mantenimento dei collegamenti militari

- propaganda democratica nella Repubblica sociale italiana

- propaganda antifascista nell’Italia del Sud

Decentramento produttivo: cause

 - Presenza di soggetti diversi con interessi diversi rispetto al mezzo radiofonico

- Spaccatura politica del paese

- Condizione precaria degli impianti

- Rinnovamento politico e generazionale

Decentramento produttivo: esiti

 - Divisione degli Enti radiofonici fino al dicembre 1945

- Doppia edizione del Radiocorriere (settentrionale e centromeridionale)

- Dicembre 1946: creazione della Rete Rossa (Roma) e della Rete Azzurra (Torino)

Febbraio 1948: riunificazione dei programmi a Roma

 Dicembre 1950: Terzo Canale, principalmente culturale educativo

 Dicembre 1951: riforma dei programmi in tre canali differenziati

 Il nuovo controllo della politica

 - D.I. 3 aprile 1947, creazione della “Commissione parlamentare di vigilanza”, “Alta vigilanza per

assicurare l’indipendenza politica e l’obiettività informativa delle radiodiffusioni”

- per la prima volta il Parlamento diventa organo di controllo radiofonico

Art. 13: prevede la mediazione della Presidenza del Consiglio tra la commissione e la

-

società concessionaria (RAI)

Anche dopo la guerra i generi prediletti sono: informazione, teatro, musica leggera

 Festival di Sanremo: nasce in radio il 29 gennaio 1951

 Fine anni Sessanta: subentro del telefono nelle trasmissioni radio, Chiamate Roma 3131

 Negli anni ’70 forte spinta delle radio libere, che nascono dalla domanda di musica o dai movimenti

 politici, dalle intenzioni commerciali

Legge di riforma della RAI (legge 103 del 1975)

 - ribadisce il monopolio, che crolla l’anno successivo con la Sentenza 202 della Corte costituzionale

1975-79: censite 18.000 radio e televisioni locali

 1988: nasce Audiradio per la misurazione degli ascolti (si scioglie nel 2011)

 Il futuro è digitale.

La televisione

I quiz televisivi: Campanile sera;

 - modello italiano

- dal 5 novembre 1959

- dal programma radio Il gonfaione: vera e propria invenzione della RAI

- condotto da Mike Bongiorno, Renato Tagliani ed Enzo Tortora

- trasmesso ogni giovedì sera fino il 2 ottobre 1962

- primo esempio televisivo di gioco collettivo: partecipazione del pubblico presente e di quello a casa

(nelle piazze)

- quiz con domande per concorrenti di due paesi a cui erano abbinate prove atletiche

- successo clamoroso: oltre 100 puntate

- non segue un format brevettato (acquistabile; es. Masterchef: riproposto in più varianti nei diversi

luoghi)

Progetto pedagogico della RAI:

 - possibilità di prendere un diploma elementare tramite la televisione dal 1958 al 1966 (Telescuola)

- Non è mai troppo tardi: dal 1960 con il maestro Manzi, nasce come strumento per insegnare la

lingua agli analfabeti

- offerta anche per spettatori più giovani con la tv dei ragazzi: target di cui la RAI si preoccupa

particolarmente

1961: nasce il Secondo Canale Rai, usato anche per la sperimentazione di nuovi programmi

 - Bernabei (Direttore generale Rai 1960-1974) implementa una programmazione bilanciata sui due

canali senza diversificazione né concorrenza

Primo ventennio: televisione fortemente didattica e pedagogica, ma con anche l’esigenza di fornire

 svago e divertimento

- anni ’60: gran successo dei programmi di varietà

- 1961: inizia Studio Uno: varietà rivoluzionario per il modo di fare spettacolo leggero, grazie ad

Antonello Falqui

- 1964: decennale della storia della televisione: trasmissione di un programma celebrativo, con la

presenza delle annunciatrici, diventate ormai volti familiari agli spettatori

La situazione politica italiana della fine degli anni ‘60 è molto delicata, i socialisti sono

 approdati al governo e il 68 è vicino

- Diventa evidente lo scollamento tra i contenuti proposti dalla RAI e la mentalità di molti

italiani

1969 rinnovo di tutti i vertici RAI, con uomini che rappresentino tutti i partiti di

 maggioranza

-Rafforzamento dei poteri del direttore generale

Urge una riforma, le difficoltà finanziarie dell’azienda sono evidenti, la RAI si avvicina alla

 fine di un epoca e nel 1974 il suo direttore generale Bernabei si dimette

Inizio anni ‘70: monopolio RAI minacciato dall’interno (discussioni sulla riforma, lotte per il

 potere, politica etc.) e dall’esterno

Nascono in questi anni le emittenti “libere”, cioè private, grazie all’abbassamento dei costi

 del materiale per la produzione di programmi e per la diffusione del segnale

La prima rete TV privata locale è Telebiella, fondata da Beppo Sacchi nel 1971

 Le trasmissioni iniziano nel 1972 quando ormai la convenzione tra lo stato e la RAI per il

 monopolio è

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nimrrodd di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della radio e della televisione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Innocenti Veronica.