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AVID ARNOFF RESIDENTE DELL MERICAN AROCNI OMPANY
intuito le potenzialità della radio e auspicava una scatola con amplificatore per ricevere diverse lunghezze d'onda. Ma alla sua nascita, l'idea di poter ricevere suoni e voci all'interno delle mura domestiche era ancora un'idea molto lontana. Si pensava piuttosto alla telefonia senza fili. La radio si sviluppa come mezzo bellico e di là inizia la sua trasformazione. Verso la fine degli anni '20 con la creazione delle prime società di radiodiffusione, sidelineano 2 sistemi antitetici:
- M
- S
In nel 1920 la stazione Marconi in Cornovaglia trasmise il primo regolare servizio radiofonico della storia per 2 ore consecutive al giorno. Scartata l'ipotesi del finanziamento pubblicitario, vennero poste le premesse per il monopolio pubblico e venne costituita la BBC (British Broadcasting Company).
In America il Concesso nel
’19 aveva cercato di far approvare, senza successo, una legge che riservasse alla confederazione il monopolio delle radiodiffusioni, ma questa legge era in contrasto con il Radio Act del 1912. Dunque, nacquero le grandi corporation prima fra tutte A & T T. Furono concesse fino al ’16 circa 8.500 licenze di trasmissione e questo fu possibile per l’estensione RCA del territorio americano che consentiva un più ampio sfruttamento delle bande. Nell’ottobre del ’20 la Westinghouse ottenne una licenza di trasmissione per il servizio broadcast e la stazione iniziò a KDKA trasmettere nel novembre del ’20. Poco dopo S ricevette i finanziamenti per realizzare la sua Radio ARNOFF Music Box.
2 POLITICI E IMPRENDITORI NEL MERCATO DEI SUONI
La prima legislazione italiana sulle comunicazioni senza fili risale al 1910: L. 395, che prevedeva l’inserimento della radiofonia nella sfera pubblica. Nel ’20 era stata creata
L'Agenzia radiotelegrafica italiana del Gruppo Marconi e nel '21 la Società italiana per i servizi radiotelegrafici e radiofonici, sempre facente capo a Marconi, grande scienziato, ma soprattutto imprenditore (cinico). Salandra lo nominò Senatore, ottenne il Nobel per la fisica e si iscrisse al Partito fascista. Nel '22 l'avv. Bonacci lamentava a Mussolini la mancanza di un ente che gestisse la radiofonia italiana. La domanda di concessione presentata dal Gruppo Marconi, non ebbe tuttavia esito positivo. Marconi, cercando di contrastare le iniziative di società straniere, scrisse direttamente a Mussolini. Il duce emanò un decreto con il quale veniva riservata allo Stato l'impianto e l'esercizio di comunicazioni per mezzo di onde elettromagnetiche con facoltà per il Governo di accordarli in concessione. Nel '23 Marconi incontrò direttamente Mussolini, ma la convenzione con Marconi non venne rinnovata. Il DL
del '23 fuseinsieme sotto il controllo dello Stato tutti i servizi radiotelegrafici e radiotelefonici. Questo atteggiamento del Governo andando incontro alle società tedesca e Francese, andavano contro gli interessi di Marconi che avrebbe voluto l'esclusiva per la sua Società. Mussolini nel '23 siglò un accordo con le società francese e tedesca per la creazione di I RA. Marconi diede vita insieme ad altri personaggi del settore dell'industria radioelettrica alla società: RADIOFONO3 LA PRIMA SOCIETÀ DI BROADCASTING. Nel 1924 nacque il M con a capo C C. C aveva ottimi rapporti con INISTERO DELLE COMUNICAZIONI OSTANZO IANO IANOM e nonostante il pessimo epilogo del 1° tentativo di far udire la voce del Duce per radio, il 27 ago del 24ARCONInacque l' (Unione radiofonica Italiana) costituita dalla RA (gruppo Marcomi) e dalla S. Nel URI DIOFONO IRAC CDA figuravano oltre a ingegneri della Western Electric, L(Vice presidente) e E M (ex direttoreUIGI SOLARI NRICO ARCHESI) Presidente. Una soluzione di compromesso fra il Gruppo Marconi e i la Western Electric aveva dato vita alla FIAT prima società di broadcasting italiana. Al Presidente della A non sfuggì il valore potenziale della radio.FIAT GNELLILa F ebbe una partecipazione azionaria nell’ . Dal punto di vista giuridico furono emanati:
- 1924 – regio decreto legge n. 655 del 1 maggio – si definiscono i contenuti della radiodiffusione (concerti,teatro, conversazione, informazione) e si definiscono le fonti di approvvigionamento finanziario (canone diabbonamento e pubblicità)
- 1924 – regio decreto legge n. 1266 del 10 luglio – si definiscono i controlli del governo (in particolare il visto- preventivo sulla diffusione di notizie che non pervengano dall’agenzia Stefani della Presidenza delConsiglio). 1GraziaVLo Stato concedeva l’esclusiva del servizio radioaudizioni per 6 anni
Alla quale si impegnava a trasmettere, URI per 2 ore giornaliere comunicazioni del Governo. Si può ora parlare di vero monopolio.
LA SCATOLA SONORA La storia della radiofonia, non può prescindere da un'analisi sul suo pubblico e le abitudini di ascolto. Inizialmente l'interesse verso la radio era più per gli aspetti tecnici che non per i contenuti. C'era un piccolo pubblico di amatori, lontano dal concetto di massa che si avrà in epoca di regime fascista. Inizialmente i giovani ingegneri preferivano assemblarsi la radio da soli... La concorrenza straniera fece sì che le radio non vennero vendute che solo nei centri urbani e tra i ceti più abbienti. Si delineano 2 tipi di pubblico 1) chi vuole ascoltare musica e notizie, 2) radioamatori che vogliono anche ascoltare radio estere. Con l'avvento della pubblicità: nascita della società nel 1926, mutò anche il pubblico del
mezzo.SIPRADal ’25 il regime si accorge delle potenzialità della radio. IL dl del 1925 aveva fatto aumentare il canone di abbonamento. Molti abbonati si lamentarono per il servizio radiofonico scadente e molte critiche e timori venivano dai gestori dei teatri i quali, temevano di perdere pubblico. Dopo la legislazione sulla stampa del ’23 voluta da Mussolini, vi furono ripercussioni sulla nascente informazione radiofonica, l’URI non aveva una propria agenzia…Fino al ’26 si potevano2 I trasmettere solo le notizie diffuse dalla S (unica agenzia autorizzata dalL GIORNALE PARLANTE TEFANIGoverno). Dal ’26 cominciarono anche le trasmissioni per gli agricoltori, ma la propaganda diretta era ancora il mezzo più efficace. Per una propaganda efficace erano fondamentali omogeneità del pubblico e sensibilità al messaggio, caratteristiche più presenti tra i giovanissimi e i bambini. Nel ’27 fu indetto un referendum tramite questionario,
Per conoscere i gusti del pubblico: si palesava un pubblico ristretto, di cultura medio-bassa e poco politicizzato. Nei Dopolavoro furono installate varie radio per l'ascolto pubblico, ma l'interesse verso i programmi trasmessi era scarso. La Chiesa fu subito contraria alla radio e nel '27 vietò ai sacerdoti il possesso e l'ascolto della radio.
La parola elettrica: nuove dimensioni industriali. Ci si rese conto che occorreva adeguare il sistema radiofonico nazionale a quello più avanzato degli altri paesi. Il 15 gen 1928 nasce l'Ente italiano audizioni radiofoniche e la radio comincia ad imporsi come mezzo di comunicazione di massa. C aveva istituito un Comitato di vigilanza sulle radiodiffusioni. L'EIAR aveva cambiato nome, ma gli azionisti di maggioranza (Gruppo Marconi, Fiat, Sipra) erano rimasti intatti. Nel '28 subentrò B (ossia una grande fetta dell'industria).
elettrica e radiotecnica). Dal '29 al '34 nel gruppo entraronoENNIla (controllata dall') e la (pubblicità – che divenne di possesso della ). Nel '31 il Governo tramite unSIP IRI SIPRA SIPatto aggiuntivo alla precedente convenzione, con il quale proseguiva ad accordare all la concessione inEIAResclusiva del servizio di radioaudizione circolare. Con DL del 1933 veniva approvato lo statuto dell' cheEIARprevedeva tra l'altro : un presidente, due vicepresidenti, un segretario, un amministratore delegato e un comitatodirettivo eletti dal di cui 11 membri venivano eletti dall'assemblea degli azionisti e 4 dal Governo. IlCDAPresidente V fu artefice dell'aumento delle ore di trasmissione e orami il fascismo attribuiva alla radio unALLAURIruolo di primo piano. Gli apparecchi radio costavano ancora molto, poiché non c'era interesse da partedelle aziende costruttrici di produrne di più economiche. Preferivano venderemeno.ma a prezzi più alti. Fino al '34 il costo della radio era proibitivo e il mezzo più diffuso era la radio galena (da assemblare). Solo nel maggio del '37 fu immessa nel mercato al prezzo di lire 430 la Radio Balilla. Nonostante l'impegno dell'EIAR per produrre programmi di qualità gli abbonati erano ancora pochi... soprattutto se paragonati al resto d'Europa. Negli anni '30 nacquero le autoradio e gli autoradioraduni. L'attuazione della politica rurale venne assunta come uno dei principali obiettivi del Governo a partire dal '29. Nel '32 sottopose un promemoria a Mussolini nel quale erano indicati i termini di diffusione della radio nelle scuole rurali. Nonostante l'opposizione da parte del Ministro delle finanze, proprio come suggerito da Ciano, nel 1933 con l. 791 venne creato l'ente radio rurale, il quale si occupòAnche della distribuzione delle radio nelle scuole. Ciò che rese fallace il progetto di educazione e indottrinamento politico delle masse, fu la mancanza di duttilità organizzativa e di spirito imprenditoriale.
Gli anni dal 1929 al '34, sono gli anni della maturità fascista. Di fronte alla crisi economica mondiale, Mussolini, propone i miti della ruralità della lotta all'espansione demografica dell'efficienza dello Stato corporativo. La radio era una voliera di voci e di suoni ascoltata solo dalla piccola borghesia ed era un elemento di status symbol. Scopo principale dell'era l'intrattenimento. Nacque il varietà radiofonico. Nel '36 il programma I 4 moschettieri con concorso a premi con raccolta figurine (feroce Saladino).
Il pubblico diviene più esigente. In Italia, con gra