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Marcello Mastroianni

Marcello Mastroianni, attore cinematografico di grande successo, approdò alla tv nel 1958, nel "Musichiere". Il suo divismo derivava dal suo apparire un uomo comune, quotidiano, spontaneo, con uno sguardo però che non lasciava capire se egli fosse presente o assente: era il divo "schivo", tra presenza e assenza, ciò lo rese molto desiderato, soprattutto dalla tv, che lo corteggiò a lungo.

Inoltre portava avanti il conflitto tra la semplicità e l'immagine del seduttore, che la stampa gli aveva incollato addosso dopo il film "La dolce vita".

Mastroianni fu restio ad apparire in tv. Inizialmente fece parte della "rivolta" degli attori contro la Rai, a cui partecipò anche Vittorio Gassman. Le assemblee degli attori sfociarono in uno sciopero davanti alla sede Rai di via Teulada, nell'aprile 1960, a cui parteciparono anche Lea Padovani, Gino Cervi, etc.

Avendo recitato per Federico Fellini,

Mastroianni riteneva che il piccolo schermo fosse il "rifugio" dei mediocri, e che la vera arte fosse solo nel cinema. Mastroianni era la presenza scenica da scoprire in tv, la tv era un'assenza scenica da scoprire.

L'ingresso dell'attore in tv fu studiato a tavolino. A lezione sono stati visionati alcuni video di Mastroianni: una puntata di "Studio uno" del '65 in cui viene presentato e intervistato da Mina: Mastroianni è molto elegante e duetta con la cantante; poi è ospite di Delia Scala in "Delia Scala Story". Qui entra parlando in inglese, poi si racconta all'amica e attrice e infine fa con lei uno spettacolare numero da musical. Nel frattempo pubblicizza il suo nuovo film "Vita da cani".

Infine si vede un Mastroianni nelle vesti inedite di cantante in una puntata de "Il Musichiere" del 1958 in cui canta "Un disco dei Platters" con il Quartetto Cetra. Lui e il gruppo creano un

effetto ironico e divertente.

Lez 19 La radio dopo la televisione 1960-1975

La radio, in questi anni, si dovette confrontare con la tv, anche nel settore musicale che era stato da sempre un suo cavallo di battaglia. Abbiamo già visto che la Rai aveva promosso programmi radio basati su un legame con il pubblico come "Il microfono è vostro", condotto da Nunzio Filogamo o "il Campanile d'oro", condotto da Enzo Tortora.

In precedenza l'EIAR era diventata RAI (1944), nel '45 era nato il "Giornale radio" ed era finito il controllo degli Alleati sulle diffusioni radio, nel '46 erano nate le due reti, Rossa per il Nord e Azzurra per il Sud Italia.

Sulla Rete Rossa, dagli studi di Firenze andò in onda dal 1944 e per molti anni "L'Approdo", un programma culturale che incluse tra i letterati e i poeti, anche Giuseppe Ungaretti con "Il dolore". Sempre sulla stessa rete andarono in onda

“Le avventure di Cico e Pallina”, con la regia di Federico Fellini e “Vi parla Alberto Sordi al seguito del Giro (D’Italia)” del 1950.

Dopo il successo de “I Quattro moschettieri” del ’46, un’altra trasmissione di successo fu “Il microfono è vostro”, la gara tra dilettanti condotta da Nunzio Filogamo.

Il famoso Festival di Sanremo nacque alla radio nel ‘51 e poi passò alla tv. Nello show musicale, ideato da Razzi e Morbelli, si presentavano di tre canzoni inedite eseguite da tre artisti. La canzone vincitrice della prima edizione fu “Grazie dei fiori”, eseguita da Nilla Pizzi.

L’importanza del programma fu subito chiara, dato l’enorme interesse di pubblico e discografico. Nel 1952 nacque “Sorrisi e canzoni”: il cantante stava diventando un vero divo: nel ‘58 la straordinaria esecuzione di Modugno in “Volare” fece scalpore.

Sanremo fu una doccia fredda per

la radio che non poteva controbattere se non inventando nuovi programmi, diversi da quelli in tv. Sanremo era ormai l'unico grande appuntamento in diretta della programmazione annuale della tv, un evento nato e concepito per la radio ma "saccheggiato" dalla televisione, che riuscì a unificare il pubblico.

"Clausura" fu un documentario radiofonico realizzato nel '57 dal giornalista Segio Zavoli sul tema della clausura. La registrazione fu effettuata nel monastero delle Carmelitane Scalze a Bologna. Il documentario fu trasmesso per la prima volta sul Terzo programma della radio RAI nel dicembre del '57 alle 22.35.

Negli anni '60 il Festival fu il più importante spettacolo leggero, un evento programmato, incorniciato nel tempo e nello spazio, dotato di un forte significato rituale, ma soprattutto sembrava una norma sociale, che rendeva obbligatorio il fatto di esserci.

Dopo il '55 la televisione fece un'impennata di abbonamenti.

che arrivarono a più di un milione, superiori a quelli francesi e di poco inferiori a quelli tedeschi. Ma anche la radio nel 1958 superava i 7 milioni di abbonamenti, grazie alla sua scelta di tornare alle trasmissioni "dal vivo". Prese il via la "filodiffusione", la radio diffusa attraverso una rete di telecomunicazioni che sfruttava i fili del telefono. Il divismo radiofonico era scomparso e la radio rimaneva tagliata fuori dalle novità della tv. In quegli anni debuttarono "La trottola" di Alighiero Noschese e Pippo Baudo, prima con "Il mondo del varietà", poi con "Domenica insieme" e infine con "Caccia grossa". Nel '65 Maurizio Costanzo inaugurò "le chiacchiere da salotto" con "Cabaret delle 22". Gli appuntamenti sportivi si arricchirono di "Tutto il calcio minuto per minuto", con Nando Martellini, Paolo Valenti e Nicolò Carosio. Un'altrasfida della radio fu quella tecnologica: la modulazione di frequenza (FM), il transistor, l'Ampex (la registrazione magnetica) e la stereofonia, migliorarono, anche dal punto di vista tecnico, la musica in radio rispetto a quella televisiva. Con la registrazione Ampex cambiò la radiofonia negli anni '60, poiché ora si poteva trasmettere anche di notte. Nacquero le trasmissioni notturne radio e anche le radio pirata*. L'innovazione più importante fu il Transistor, la miniaturizzazione della radio; le valvole vennero ridotte a 1-2 cm con la possibilità di rendere piccoli gli apparecchi ricevitori. La "radiolina" poteva essere usata in qualsiasi luogo, non più solo in casa, ma divenne un oggetto per l'ascolto momentaneo. Quindi ci fu un cambiamento anche nella programmazione, in base al tempo di ascolto. Infine partirono le indagini DOXA, che evidenziarono le differenze fra consumo televisivo e radiofonico. Nel dicembre del '51.

Ci furono alcune Riforme delle retiradiofoniche, basate sull'alternanza e differenziazione dei canali. Su "ProgrammaNazionale" veniva trasmessa l'informazione, sul "secondo programma" i contenuti erano di intrattenimento e sul "terzo programma" le serate erano a soggetto. Ma la riforma più importante fu quella del direttore Leone Piccioni del '66. Già nel '51 c'era stata la riforma delle reti che aveva visto nascere le tre reti: il ProgrammaNazionale, il Secondo programma e il Terzo programma. Piccioni, rinnovò tutti i programmi in onda per assecondare le abitudini di un pubblico che era soprattutto spettatore televisivo. La programmazione iniziò ad essere alternativa alla tv, una vera contro-programmazione. Si iniziò con i rotocalchi radiofonici (Meridiana) che alternavano diversi show; lettura mattutina dei romanzi, il quiz "Il Gambero", i primi talkshow sul modello

Dellachiacchiera (Maurizio Costanzo). L'ascolto era mirato a fasce specifiche di pubblico, quella più ricercata era quella giovanile, per cui si ebbero format e modelli creati per loro. Ma il Tallone d'Achille della radio era ancora l'informazione. L'ostacolo più forte alla diffusione della radio tra i giovani fu la censura: sull'ascolto dei dischi esisteva infatti una vera commissione d'ascolto. Sul secondo canale non si potevano ascoltare brani di autori che piacevano ai giovani, come De André, Mungo e Mina, ma paradossalmente venivano ammesse molte canzoni straniere, con collocazione pomeridiana. "Per voi Giovani", del 1966, fu una trasmissione pomeridiana, dedicata solo alle fasce d'ascolto giovanili. "Bandiera Gialla", lanciata da Gianni Boncompagni nel 1965 sul Secondo programma, era un gioco musicale con tre canzoni, che creava un'identità a seconda della musica ascoltata.

66“Chiamate Roma 3131”, del 1969, fu una rivoluzione è già nel titolo. Il programma invitava a telefonare in studio con lo scopo di interagire con in pubblico. Era infatti il pubblico a fare la trasmissione, e il tema poteva essere interrotto dalle telefonate, ascoltate da tutti gli italiani. Al telefono rispondeva Federica Taddei, mentre Moccagatta era lo psicologo che parlava al pubblico usando la psicologia. La durata della trasmissione era circa di tre ore; la radio diventò una voce amica, intima, dove poter confidare i segreti della propria vita.

Nell’ascolto di Chiamate Roma 3131 a lezione si sente una telefonata di una sposina diciottenne che cerca di giocare in un mondo per lei ormai cambiato. Sembra proprio una vera consulenza psicologica.

Nel 1970 nacque una trasmissione molto creativa, “Alto gradimento” un fenomeno mediatico ad opera di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, in cui parteciparono numerosissimi personaggi e che usò

grande trasgressività e tecniche all'avanguardia. Il programma aveva una forte componente musicale e personaggi che si riproponevano di puntata in puntata. Fu una trasmissione simbolo dell'avanguardia, un gioco macchiettistico ma rivolto a tutti, bambini, adulti e giovani, e che diventò il modello di tutte le radio libere nel corso del decennio. Nella puntata ascoltata a lezione il comico Bracardi interpreta un'ascoltatrice 18enne al telefono e c'è uno scambio di battute tra Arbore, Boncompagni e la persona al telefono.

In questo periodo in radio ci furono anche "La corrida" di Corrado e nacquero i primi disk-jockey che decretarono il boom delle radio locali.

Il fenomeno delle radio pirata* In America era stato il mercato a far fuori le radio secondarie, perché con il RadioACT chiunque poteva trasmettere. In Gran Bretagna ci fu un'opposizione che fece decadere il monopolio radio della BBC. Nacquero così le radio pirata.

che sfruttavano il segnale FM. "Radio Caroline" nel '64, il cui nome era legato alla
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A.A. 2022-2023
107 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mylva di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della radio e della televisione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Valentini Paola.