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STUDI SULL’UOMO
Corso di Laurea Triennale in
Scienza e Tecniche Psicologiche
TESINA DI
STORIA DELLA PSICOLOGIA
“SANTE DE SANCTIS E LO STUDIO
SPERIMENTALE DEL SOGNO”
S :
TUDENTE
Prof.ssa Gabriella SAVA Oronzo Mazzeo
Anno Accademico 2016/2017
Indice
1. Introduzione e breve biografia ........................................................................................ 3
2. La psicologia scientifica di De Sanctis ............................................................................. 4
3. Il primo periodo della psicologia dei sogni (1896-1900) ................................................ 4
4. Dopo l’interpretazione dei sogni (1913-1934) ................................................................. 6
5. Conclusioni ........................................................................................................................ 7
6. Bibliografia ........................................................................................................................ 8
SANTE DE SANCTIS E LO STUDIO SPERIMENTALE DEL SOGNO
Sante De Sanctis (1862-1935), un pioniere della psicologia italiana, ha applicato, alla fine del
XIX secolo, i metodi della psicologia sperimentale allo studio del sogno considerato la strada mae-
stra per comprendere la vita psichica normale e patologica. La metodologia dalle molteplici sfac-
cettature utilizzata dall’autore per studiare un fenomeno, sino ad allora, marginale della “nuova”
psicologia, ha rappresentato un elemento di originalità che ha incluso anche l’elaborazione di una
teoria psicologica dei sogni. Benché il lavoro di De Sanctis sui sogni fu caratterizzato da impor-
tanti cambiamenti metodologici, esso è scomparso dalle citazioni di coloro i quali contribuirono a
fondare la psicologia moderna dei sogni dopo la Seconda Guerra Mondiale.
1. Introduzione e breve biografia
Sante De Sanctis (1862-1935) è considerato uno dei “pilastri” della psicologia italiana. Egli
ha avuto un ruolo determinante nella fondazione e nell’affermazione della disciplina psicologica
in Italia, tra la fine del diciannovesimo secolo e i primi anni del ventesimo secolo, creando un
nuovo statuto della scienza psicologica e realizzando l’autonomia istituzionale della disciplina.
La sua opera fu straordinariamente feconda e molteplice per interessi: i suoi contributi spaziava-
no dalla psicologia generale e sperimentale (che identifica i principi di base del funzionamento
mentale), alla psicologia applicata in ambiti come quello giudiziario e criminale, educativo, psi-
cotecnico e psicopatologico.
Nato in Umbria, a Parrano (Terni) nel 1862, De Sanctis nel 1886 si laureò in medicina a pieni
voti a Roma con una tesi sulle afasie. Nel 1891 lavorò presso il laboratorio romano di anatomia
patologica dell’ospedale psichiatrico S. Maria della Pietà, diretto da Giovanni Mingazzini (1859-
1929) e nel 1892 divenne aiuto della Clinica Psichiatrica dell’Università di Roma, diretta da Ezio
Sciamanna (1850-1905), dove svolgeva anche ricerche anatomiche ed istologiche sul sistema
nervoso. Nel 1893, per perfezionarsi sugli studi psichiatrici, si recò a Parigi, dove arrivando poco
dopo la morte di Jean-Martin Charcot (1825-1893), frequentò alcuni suoi allievi attivi alla Sal-
pêtrière e questa esperienza fu fonte d’ispirazione per lo studio scientifico dei sogni, in particola-
re in relazione alle malattie mentali. Successivamente si recò all’ospedale di Burghölzli di Zuri-
go, dove studiò l’ipnotismo con Auguste Forel (1848-1931).
Nel 1896 il piccolo volume I sogni e il sonno nell’isterismo e nell’epilessia, riguardante la
psicopatologia dei sogni, gli valse la libera docenza in Psichiatria e Clinica Psichiatrica. Nel
1897 De Sanctis fondò con Giuseppe Sergi la Rivista quindicinale di psicologia, psichiatria,
neuropatologia. In seguito, sulla base di una coscienza più approfondita degli studi psicologici e
naturalistici sui sogni, De Sanctis scrisse I sogni: studi clinici e psicologici di un alienista
(1899), volume che attirò l’attenzione di Freud. Grazie alle competenze maturate in ambito psi-
cologico, De Sanctis nel 1901 ottenne dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Ro-
ma “La Sapienza” la libera docenza in Psicologia. Nel 1905, De Sanctis ricoprì l’incarico di Se-
gretario Scientifico nell’organizzazione del V Congresso Internazionale di Psicologia tenutosi a
Roma e nel 1906 ottenne, sempre a Roma, una delle tre prime cattedre di Psicologia Sperimenta-
le ed istituì un laboratorio di psicologia sperimentale dotato di ruolo organico (un assistente, un
inserviente e una dotazione annua di 1000 lire).
Nel 1925 la sua opera Neuropsichiatria Infantile – opera con una forte connotazione psicolo-
gica e includente l’individuazione e precisazione di nuove forme di patologie infantili come la
dementia praecox praepuberalis o demenza precocissima – segnò l’atto di nascita di questa nuo-
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va specializzazione medica e l’istituzione del primo reparto di neuropsichiatria infantile in Italia.
Nel 1929 De Sanctis fu chiamato a ricoprire la prestigiosa cattedra di “Clinica delle malattie ner-
vose e mentali” all’Università romana “La Sapienza”.
Lo studio scientifico dei sogni fu probabilmente l’ambito che, più di ogni altro consentì allo
psicologo italiano di essere conosciuto a livello internazionale proprio per aver indagato secondo
i canoni della moderna psicologia scientifica una tematica di cui si erano fino ad allora occupati
filosofi, moralisti, letterati e medici.
De Sanctis morì a Roma nel 1935.
2. La psicologia scientifica di De Sanctis
Tra il 1929 e il 1930, De Sanctis pubblicò il trattato in due volumi Psicologia sperimentale,
lavoro di grande impegno scientifico e sistematicità in cui viene compiutamente delineata una
moderna concezione di psicologia scientifica che include unitamente sia il versante generalista
(psicofisica, pensiero, sogni, attenzione, emozioni, etc.) che quello applicativo della psicopatolo-
gia, della psicologia del lavoro, della psicologia pedagogica e della psicologia criminale viste in
un quadro generale di tipo sperimentale, attento alle differenze individuali. Il disegno scientifico
adottato dal De Sanctis, e evidenziato in quest’opera, si basa su un’impostazione metodologica di
tipo pluralistico in cui sono integrativamente utilizzati tutti i metodi da quelli qualitativi di osser-
vazione – introspettivi o dell’osservazione interna e extrospettivi o dell’osservazione esterna (in
cui si osservano le reazioni e le espressioni spontanee del soggetto) – a quelli quantitativi di la-
boratorio come il metodo psicometrico (per misurare la durata dei processi psichici, il metodo
psicofisico (per determinare la grandezza dello stimolo necessario per provocare un dato feno-
meno psichico) e il metodo disintegrativo (come ad esempio l’ipnosi e la psicoanalisi).
In breve, la psicologia di De Sanctis conserva da una parte un rapporto forte con la psicologia
scientifica così come fondata fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, dall’altra
un’integrazione con le nuove tradizioni di ricerca e con la psicologia applicata.
3. Il primo periodo della psicologia dei sogni (1896-1900)
In Italia, nella seconda metà dell’Ottocento erano già stati pubblicati degli scritti sui sogni che
facevano riferimento al sogno come stato di coscienza alterato interpretato o come un fenomeno
analogo alla suggestione e all’ipnosi o come frutto di alterazioni del funzionamento del sistema
nervoso. Tuttavia, tali contribuiti non erano fondati su una sistematica ricerca empirica.
Tra il 1896 e il 1899 De Sanctis propone invece un vero e proprio paradigma di ricerca per il
sogno plasmato sulla sua personale concezione metodologica improntata a quello che egli fin da
allora definiva “metodo eclettico”.
A partire dalla messa in discussione del metodo di Maury (1861), metodo soggettivo o intro-
spettivo diretto – che si caratterizzava per essere una sorta di autocompilazione di un diario dei
sogni che veniva elaborato seguendo una specifica procedura: il ricercatore si addormentava su
una poltrona mentre una persona aveva il compito di osservarlo durante il sonno, di procurargli
determinate stimolazioni e di risvegliarlo ad ore stabilite. Una volta sveglio il ricercatore annota-
va immediatamente tutto ciò che aveva sognato interpretando contemporaneamente il ruolo di
ricercatore e quello di soggetto sperimentale. –, De Sanctis propose una sorta di molteplicità me-
todologica, adattando varie tecniche ai differenti gruppi di soggetti studiati. Infatti, per l’autore il
metodo auto-osservativo di Maury presentava una grave fallacia: l’autosuggestione di chi si ad-
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dormenta con l’idea di dover compiere degli studi sui sogni avrebbe stimolato una costruzione
artificiale dei propri sogni. A questo metodo De Sanctis preferì quello di Mary Whiton Calkins
(1863-1930), definito introspettivo indiretto, basato sull’osservazione sistematica da parte dello
sperimentatore dei soggetti per più notti. Lo sperimentatore avrebbe dovuto svegliare i soggetti
in tempi definiti e sollecitarli a trascrivere i sogni. Secondo De Sanctis l’uso standardizzato delle
stimolazioni e dei risvegli a ore prefissate avrebbero reso il metodo dei diari e delle osservazioni
notturne “realmente scientifico”.
Ne I sogni e il sonno nell’isterismo e nell’epilessia (1896) l’obiettivo di De Sanctis fu quello
di individuare le stigmate oniriche e le sindromi notturne caratteristiche delle differenti patologie
e utilizzabili per la diagnosi differenziale avendo come riferimento teorico quanto presentato nei
propri scritti da Charcot nel tentativo stabilire un quadro differenziale fra i sogni delle isteriche
da quelli degli epilettici sulla base dell’osservazione che nel primo quadro si riscontravano sogni
terrifici pieni di animali. De Sanctis provò sperimentalmente la tesi di Charcot dimostrando la
presenza tipica negli isterici di sogni penosi e angosciosi, paurosi, terrifici ed erotici. Dopo due
anni, nel 1898, De Sanctis pubblicò anche I sogni dei neuropatici e dei pazzi, in cui proseguì sul-
la medesima linea metodologica, correlando i contenuti onirici in altre forme di malattia mentale
(nevrastenia, psicosi allucinatoria, frenastenia, paranoia).
Il libro successivo, I sogni del 1899, segnò il passaggio dalla psicopatologia differenziale dei
sogni a una vera e propria psicologia dei sogni con l’estensione del proprio approccio allo studio
dei sogni dagli anormali, ai sani e agli animali. Ne I sogni, l’attività onirica era descritta soprat-
tutto i