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Il totalitarismo e l'educazione

La prima metà del 900 fu caratterizzata da sistemi totalitaristici, sistemi diversi tra loro con caratteristiche legate alla geografia e alla loro storia, ma che hanno in comune caratteristiche, in particolare l'utilizzo della pedagogia ed educazione come strumento principale di coinvolgimento delle masse.

I regimi totalitari sono principalmente:

  • Nazismo sovietico
  • Comunismo
  • Fascismo

L'obiettivo comune è la creazione di un uomo nuovo, che incarni pienamente l'ideologia del regime. La pretesa è quella di identificarsi pienamente nella vita dei cittadini, ci si occupa della vita totale del cittadino.

Altre caratteristiche che accomunano i regimi sono:

  • Valori ideologici compatti, con dei valori assoluti (es. la purezza della razza per il nazismo)
  • Obbligatoria la frequenza alle parate
  • Il regime è sempre in lotta con qualcuno, anche contro nemici fantastici, questo per vedere l'idea
che accettino passivamente l'autorità dello Stato. La scuola italiana è caratterizzata da un sistema centralizzato e burocratico, con un curriculum rigido e standardizzato. Gli insegnanti sono spesso sovraccaricati di lavoro e mancano di risorse adeguate. Inoltre, l'accesso all'istruzione di qualità dipende spesso dalla posizione socio-economica degli studenti. Nonostante ciò, ci sono anche molte scuole e insegnanti dedicati che cercano di offrire un'educazione di qualità ai loro studenti.acritici..Giovanni Gentileun professore di filosofia e pedagogia, il suo pensiero pedagogico infatti avviene tramite la riforma scolastica. Schierò a favore della prima guerra mondiale, verrà visto come fascista e verrà poi ucciso. Ossia lui non è a favore della scienza, infatti nel suo pensiero filosofico è anti-positivista, mette al centro il pensiero dell'uomo. Eletto da Mussolini ministro dell'educazione, così impartisce la sua riforma. Viene fatto di mettere al centro l'educazione nasce per ragioni ben precise, ossia egli è profondamente deluso dalla classe dirigente di quegli anni, perché non è stata in grado di trasmettere ai cittadini l'idea di una nazione unita, dunque per lui riformare l'educazione era quella di promuovere una riforma morale (nel campo della filosofia è da Montessori e Dewey) e sviluppare la coscienza di nazione unica. È proprio alla scuola che Gentile Riforma Gentile

La riforma Gentile prevede:

  1. Organizzazione della scuola secondo un ordinamento gerarchico e centralissimo.
  2. Scuola di tipo aristocratico: pensata e dedicata ai migliori, non a tutti, e rigidamente suddivisa a livello secondario in un ramo classico-umanistico per i dirigenti e in un ramo professionale per il popolo e la classe lavoratrice.
  3. Ci sarà dunque una scuola per l'elite e una popolare. Nella scuola popolare vi sarà una formazione di base, molto semplice e puntata al lavoro, mentre la scuola destinata ai figli dei dirigenti avrà una formazione superiore, migliore, perché saranno loro che guideranno la città in futuro.
  4. Inoltre, al popolo è destinata la scuola elementare e una scuola per l'avviamento professionale, mentre per l'elite vi sarà la continuazione al liceo e all'università.

La riforma Gentile ha un'idea ben delineata: ci sono dei cittadini di serie A, su cui puntare alla loro educazione per un futuro, e la serie B, co...

1. La riforma scolastica del fascismo: l'obiettivo di formare lavoratori poco acculturati ma efficienti.

2. Introduzione del libro di testo unico alle elementari, strumento di diffusione dell'ideologia fascista.

3. Maggiore enfasi sulle materie umanistiche-filosofiche a discapito di quelle scientifiche.

4. Insegnamento obbligatorio della religione cattolica a livello primario.

Caratteristiche di questa riforma:

  • Sistema scolastico a imbuto, con una base molto ampia rappresentata dalla scuola elementare.
  • La scuola elementare era obbligatoria per tutti, mentre solo l'élite aveva accesso al liceo classico, considerato il migliore.
  • L'accesso all'università era riservato a pochi.
  • Organizzazione gerarchica del sistema scolastico, con solo le figure di alto livello che potevano nominare altre figure.
  • Introduzione dell'esame come criterio di selezione per il passaggio da un livello scolastico all'altro.

livello superiore chi ha ottime capacità, sempre per l'elite. In molti bambini lasciarono la scuola, e la colpa viene data al bambino perché non era in grado.

liceo classico, era la migliore scelta perché si studiava l'italiano, il greco, il latino, la storia, la filosofia, e attraverso queste materie l'individuo raggiunge la conoscenza delle proprie capacità, l'autocoscienza.

creato il liceo femminile, un corpo umanistico, rivolto alle ragazze benestanti che non avevano prospettiva di esercizio professionale, il liceo femminile terminava con un esame di licenza che non consentiva accessi a studi superiori.

Libri di testo: professori prima di poter insegnare dovevo fare un giuramento al fascismo, i libri di testo erano unici, che dovevano rifarsi alla morale fascista.

Siamo all'interno del regime comunista, lui fece molto riferimento al fatto che l'interesse principale è collettivo, e sta al di sopra.

Dell'interesse dell'individuo. Dunque è opposto al puerocentrismo, perché quello che sta al centro dell'interesse educativo è il collettivo. Il pensiero di Makarenko: si interroga come creare l'uomo nuovo, ossia l'uomo su cui concretizzare il progetto marxista e leninista su un uomo, un individuo a servizio della politica e della società, perché il bisogno principale è quello del collettivo. Il collettivo è fatto da tutti i ragazzi e i professori, ed è una forma di esperienza educativa dove il collettivo è qualcosa di più degli individui che ne fanno parte. Il collettivo allora si intende anche lavorare in gruppo, ognuno a livello del collettivo esprime una parte di sé. Il collettivo è una società comunista, sovietica in miniatura. I rapporti nel collettivo devono essere caratterizzati da un gruppo, da reciprocità. Nel reciproca, ci deve essere capacità di

comandare ma anche di obbedire.

LE PEDAGOGIE DELLA PAROLA

interesse rivolto al linguaggio e alla parola, al rapporto tra parola e discorso, tra possesso della parola e società democratica.

L'UMANO si manifesta attraverso la parola, la capacità di capire e farsi capire.

DON LORENZO MILANI

Opera nel Ventennio Fascista, un uomo molto diretto che crea dispute all'interno della Chiesa. Fonda a San Donato una scuola per operai, una scuola serale per chiunque, senza preferenze per partito. In seguito, fonda a Barbiana una scuola per i figli di contadini e per i ragazzi persi dall'istruzione.

Scuole Popolari Libri

Lettera a una professoressa

SAN DONATO OPERAI (Esperienze pastorali 1958) Esperienze pastorali

BARBIANA CONTADINI

Educazione Lorenzo Milani:

L'educazione deve promuovere nei poveri (quelli che Don Milani chiama i Gianni) le condizioni conoscitive necessarie per acquisire consapevolezza critica circa la condizione di sudditanza mentale, rifiutando quel

Fatalismo a cui quotidianamente fanno appello per spiegare la loro condizione di emarginati. Non vi può essere liberazione delle coscienze se non attraverso il passaggio dalla subalternità all'autonomia, ovvero azione educativa che si fa politica. Il sapere è uno strumento che consente la presa di coscienza del ruolo svolto da ognuno nella perpetuazione dell'ingiustizia. Per liberarsi è necessario non soltanto comprendere come funziona il meccanismo di produzione e di riproduzione dell'ingiustizia, ma anche assumere un atteggiamento critico riguardo le proprie responsabilità. Don Milani vuole far sentire sovrani tutti, ognuno è responsabile delle proprie azioni. Egli rimarca l'importanza dello storicizzare: Importanza della dinamicità del rapporto teoria/prassi: Importanza della dinamicità del rapporto teoria/prassi: la prassi non discende unidirezionalmente dalla teoria ma mette le ali alla stessa teoria, la sollecita.

La sostanza e, quando occorre, la corregge. Non assumere ciascuna persona solo per quello che è, ma in prospettiva, creando un'istanza generativo-trasformativa e critico-progettuale del discorso pedagogico, il tutto richiede impegno e coinvolgimento personale.

Tutti vanno a scuola e tutti fanno scuola, educazione partecipata a tutti e partecipata da tutti. Egli critica il sistema scolastico statale accusandola di troppe bocciature, perché la scuola deve essere riformata e non abbattuta. (da ricordare la riforma del 1963 della scuola media obbligatoria per tutti)

I Care:

I Care è un viaggio che coinvolge educatore ed educando, che provoca trasformazioni e cambiamenti in entrambi divenendo espressione di scoperta e riscoperta di se stesso e dell'altro. L'esperienza del "sentire" l'altro, di cogliere le sue più profonde emozioni è, dunque, esperienza empatica che, nella cura educativa, diviene una comunicazione che supera il

distacco emotivo, la negazione degli aspetti personali.

SCUOLA DI BARBIANA:

Scuola come:

  • come liberatrice dell'uomo, atto educativo e indispensabile per la formazione di un sapere critico
  • palestra di democrazia, luogo di esercizio dei diritti di partecipazione e discussione

La scuola rappresentava il luogo dove si impara a lavorare insieme per la realizzazione di un progetto, anticipa alcuni presupposti che stanno alla base delle attuali tendenze sollecitate dal costruttivismo pedagogico-didattico.

Caratteristiche:

  • Rivalutazione di ciò che è "quotidiano"
  • Lezioni all'aria aperta e condotte da visitatori esterni
  • Importanza della parola per promuovere umanità dell'uomo
  • Viaggi all'estero e ospita
Dettagli
A.A. 2020-2021
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentina-calabrese di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Scienze Storiche Prof.