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La vita di Ludwig van Beethoven
Alcune settimane dopo l'arrivo capitale dell'Europea centralenella Beethovenviene a conoscenza della morte del padre, avvenuta il 18 dicembre, riesce aconservare, grazie ad alcune conoscenze molto importanti, la magra parte di pensioneche gli servirà per far fronte provvisoriamente alle difficoltà finanziarie.
Il giovane Ludwig approfitterà poco delle lezioni del vecchio Maestro Haydn, ma iloro incontri saranno per lui un fecondo insegnamento.
Lavora al seguito di Haydn con J. Schenk, autore di numerose opere moltoapplaudite dal pubblico viennese.
Nel 1794 Haydn lo affida ad alcuni maestri più importanti di quel tempo JohannGeorg Albrechtsberger organista di corte e maestro di cappella, e al maestro Salireiper la musica vocale.
Infatti sotto la guida di Salieri, Beethoven scrisse più di 40 composizioni italiane.
Il suo sogno era di scrivere un opera italiana; infatti con lui si esercitò soprattuttosulla prosodia e sulla
vocalità. Con lui Beethoven cercò di rafforzare la sua maestria nel dispiegare una linea melodica, cosa che non sempre gli veniva facile. Se Mozart riusciva a far cantare anche le orchestre, Beethoven faceva suonare i cantori.
Per Ludwig van Beethoven l'insegnamento di Salieri fu fondamentale molto più importante di quanto si possa pensare, infatti, è interessante notare che mentre le prime tre sonate per piano sono dedicate ad Haydn, le prime sonate per violino e pianoforte sono dedicate proprio al maestro Salieri.
Krumpholtz e Schuppanzingh per il violino, completeranno fino al 1802 la sua educazione.
Beethoven soffrì in mezzo agli aristocratici, dove tuttavia è trattato con considerazione. Lo si apprezza per il suo talento di pianista e improvvisatore, e le più grandi famiglie viennesi se lo contendono.
Si invaghirà di alcune giovani donne incontrate in questo ambiente, che resteranno per lui "amanti lontane".
poiché la loro condizione sociale esclude irrimediabilmente ogni possibilità di matrimonio.Due fattori importanti contribuiscono a orientare e a determinare la personalità di Beethoven: la situazione politica dell'Europa, e la sordità.
Il trattato di Campoformio assicurò alcuni mesi di pace tra Francia e Austria.
Le tendenze idealiste di Beethoven, la sua adesione alle idee di libertà, di fraternità umana propagate dalla Rivoluzione francese, la sua sete di indipendenza non possono che incitarlo a realizzare opere che esprimono tali sentimenti.
Bonaparte incarna ai suoi occhi il mondo nuovo che nasce con la rivoluzione: egli simbolizza l'ideale supremo verso il quale tendono il suo cuore di uomo e la sua anima di artista.
Probabilmente pensa a lui scrivendo la sinfonia Eroica, e sulla prima pagina del manoscritto scriverà subito il nome di Napoleone dedicandoglielo. 5
Ma quando saprà che Bonaparte si proclamò imperatore,
scriverà, preso daviolenta collera: "Non è dunque che un uomo qualunque. Ora calpesta i diritti dell'uomo penserà soltanto alla sua ambizione vorrà elevarsi sopra a tutti gli altri, ediventerà un tiranno".
Poi sostituirà la prima dedica con il titolo definitivo: Sinfonia Eroica.
Con questo gesto Beethoven si afferma e si scopre come uomo e come artista; obbedisce alle sollecitazione del mondo esterno che non riflette i suoi pensieri e il suo stato d'animo.
Da questo momento l'era della musica pura si estingue e Beethoven vede nella sua arte solo il supporto del messaggio che desidera trasmettere agli uomini: messaggio di pace, di fraternità, d'amore.
La sua infermità sarà tale da impedirgli di sostenere una conversazione e dovrà ricorrere allo scritto. Non sembra comunque che la malattia abbia influito sul suo linguaggio musicale e sul suo stile.
La musica resta il suo solo rifugio dai mali.
che lo opprimono. La sua salute diventa sempre più fragile, si chiude in se stesso e alla luce di questa vita interiore comporrà le ultime opere, tra cui gli ultimi Quartetti, Opus127,130,131,132,133,135,. Opere difficili per i contemporanei ed ancora pregne di lati oscuri. Tuttavia la vena del maestro sembra inesauribile; anche una ipotetica decima sinfonia viene pensata e abbozzata. Il 26 marzo 1827 Beethoven muore. Nascita del genere Cameristico e dei Quartetti A partire dalla metà del XVIII secolo, la musica da camera fu principalmente quella per quartetto d'archi, (due violini, viola e violoncello), ma altrettanto diffuse per duo, trio, quartetto, quintetto d'archi con l'aggiunta del pianoforte o di uno strumento a fiato. I concerti pubblici di musica da camera, ebbero origine solo a partire dall'Ottocento. Al XVIII secolo, l'uso del termine quartetto era generico, e per la musica anteriore a volteNel caso di un madrigale, breve componimento poetico di contenuto amoroso, di tipo rinascimentale, si può affermare che era scritta per un quartetto vocale, ossia per quattro cantanti.
Durante il periodo barocco fu invece frequente la dicitura "sonata a 2, a 3, a 4" ecc., ma il numero indicato non sempre corrispondeva a quello dei musicisti effettivamente impegnati. Esso indicava piuttosto quante erano le parti reali o vocali che componevano il tessuto armonico, senza specificare da quanti esecutori ogni parte veniva eseguita. Accadeva così che una "sonata a quattro" veniva eseguita anche da cinque musicisti, la parte del basso era realizzata sia da un clavicembalo sia da una viola da gamba.
Originariamente i concerti di musica da camera venivano tenuti presso le corti reali o nelle abitazioni private ed eseguite da musicisti non professionisti.
A partire dalla metà del Settecento il quartetto d'archi fu la formazione predominante.
strumentale privilegiata dai compositori ed è precisamente in quest’epoca che il significato dellaparola assunse contorni precisi. Con “Quartetto” si iniziò ad intendere non una semplice aggregazione di musicisti, ma un insieme omogeneo e integro, in cui i diversi membri sono impegnati in un fitto intreccio dialogico. Nell’epoca classica Joseph Haydn sviluppò la musica da camera come stile autonomo rispetto alle altre forme di musica d’insieme. Con Haydn il quartetto d’archi divenne il complesso di musica da camera per eccellenza; la forma in quattro movimenti stabilita dal compositore austriaco era quella predominante all’epoca. I suoi quartetti d’archi influenzarono quelli di Wolfgang Amadeus Mozart e ne furono a loro volta influenzati. Il loro successore Ludwig van Beethoven ampliò le dimensioni e le potenzialità del quartetto d’archi, pur conservandone il carattere intimo.La combinazione compositiva ha ragioni profonde. Infatti, dal punto di vista timbrico, essa consente la massima omogeneità, unita a un'ampia possibilità di differenziazione. Per i quartetti, tutti gli strumenti sono ad archi e la loro estensione è solo in parte sovrapponibile. Il compositore poteva camuffare le differenze facendo suonare gli strumenti nella tessitura comune, oppure evidenziarne distribuendo le parti tra l'acuto e il grave.
Un altro motivo che diede sviluppo ai quartetti per d'archi risiede nel fatto che tale formazione concilia la dimensione sinfonica con quella solistica: due violini, una viola e un violoncello riassumono infatti i colori principali della tavolozza orchestrale, ma poiché non vi è un direttore, ogni strumentista conserva l'autorità e la responsabilità di un solista.
Nell'epoca romantica, accanto al quartetto d'archi, iniziarono a prendere piede anche altre formazioni con archi (i quartetti con altre...)
combinazioni strumentali, come il quintetto (aggiunta di una viola o di un violoncello), il sestetto d'archi (più viola e violoncello), trio più trio o quartetto d'archi, il quartetto e quintetto per pianoforte. Anche in questo caso Beethoven, che aveva scritto dieci sonate per violino e pianoforte e cinque per violoncello, costituì il modello per Schumann, Mendelssohn e Brahms. Il "Quartetto op. 74 in mi bemolle" (1809) Gli abbozzi del Quartetto op. 74 si trovano nella seconda parte di un quaderno del 1809: il periodo della guerra e dell'assedio di Vienna (febbraio-ottobre terminato con la resa della città nel giugno), che vide nascere anche la Sonata per pianoforte op. 81. Lo stesso quaderno contiene in principio abbozzi del Quinto concerto per pianoforte e orchestra. Si suppone che il primo tempo sia stato incominciato anteriormente all'epoca della guerra e che Beethoven abbia poi trovato, dopo il termine di questa, ladisposizione d'animo favorevole per riprendere il suo lavoro ed ultimarlo.
Questo è il primo quartetto di Beethoven in mi bemolle maggiore: il secondo verrà fra 15 anni, ad inaugurare la serie degli ultimi capolavori, e sarà l'op. 127.
Come il suo relativo, do minore, è una delle grandi tonalità beethoveniane: la tonalità dell'Eroica e la tonalità del quinto Concerto per pianoforte e della Sonata per pianoforte op. 81, detta Gli addii.
Se questa era la tonalità della lotta eroica per la vita e per la morte contro le potenze del destino, mi bemolle era la tonalità trionfale, la tonalità della vittoria e del successo.
Tuttavia il quartetto op. 74 è più sereno che solenne.
Questo quartetto pur con occasionali zone di ombra e di minacciosa oscurità, si presenta come uno di quegli occasionali momenti di riposo e di distensione che Beethoven ogni tanto si concedeva nella convulsa furia drammatica.
della suacreazione.
Poco adagio - : 4/4, mi bemolle maggiore.
Come nell'ultimo Quartetto dell'op. 59, l'Allegro è preceduto da una introduzione (poco adagio): sistema che Beethoven seguirà anche in vari quartetti successivi.
Essa non ha una cupo carattere d'inquietudine, ma piuttosto quello di una interrogazione definita.
Nel lento fraseggio, quasi un recitativo, le voci dei quattro strumenti si snodano perlo più con lo stesso movimento; una tensione cromatica in ascesa conduce alla risposta, che raccoglie le voci prima dubbiose, in un ritmo affine, ma deciso, nell'armonia dell'accordo perfetto.
Lo svolgimento in pizzicato della prima frase ritmica del tema fra due gruppi strumentali, inferiore e superiore, mentre gli altri in movimento doppio battono le note dell'armonia, è la prima affermazione di un elemento caratteristico che ha valso a tutta l'opera, l'