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Binchois, dando origine a un nuovo periodo dell’arte musicale

- opera reperibile: solo parte apprezzata dai copisti trentini del tempo

• Antologia: sistema dominante di conservazione musicale: idea eccezionale

improntata a modelli letterari

4.4 Biografia di un compositore: Guillame Dufay

• Primo compositore di cui restino notizie in qualità e quantità tali da stilare una

biografia, che costituisce un itinerario singolarmente rappresentativo attraverso

la musica del 400

• Nato attorno al 1400

• Agosto 1409: fanciullo cantore presso la cattedrale di Cambrai

• 1413-14 chierico in cattedrale, seguì il vescovo di Cambrai al Concilio di

Costanza, dove incontrò Carlo Malatesta; Rimini fu la prima tappa del suo

viaggio in Italia

• 1420-26 al servizio del ramo pesarese dei Malatesta

• 1420 mottetto per le nozze di Cleofe Malatesta e Teodoro (figlio

dell’imperatore di Costantinopoli)

• 1423 ballade per le nozze di Carlo Malatesta e Vittoria Colonna (nipote del

papa Martino V)

• 1426 mottetto per celebrare Pandolfo Malatesta vescovo di Patrasso

• 1427-28 Bologna, presso cardinale legato Louis Aleman: divenne sacerdote ed

iniziò gli studi di diritto canonico all’Università

• cardinale Aleman andò a Roma e Dufay lo seguì: da quell’anno

Agosto 1428 il

fu registrato tra i musicisti a servizio di papa Martino V

• Attività nella musica celebrativa: sotto il pontificato di Eugenio IV (eletto

3/3/1431)

• 1433 mottetto celebrativo per il trattato di pace a Viterbo tra Eugenio IV e

l’imperatore Sigismondo

• 1434 (febbraio) presso i duchi di Savoia

• 1434 (giugno) torna dal papa, allora a Firenze: situazione musicale fiorentina

notevolmente mutata rispetto la seconda metà del 300: diffusione del mottetto

politico-religioso

• Soggiorno fiorentino: 3 mottetti

- 2 in onore di Firenze e le donne di lì

1 riferimento alla rosa d’oro donata da Eugenio IV; eseguito 25/3/1436 nel

-

duomo (S.Maria del Fiore) per l’inaugurazione della cupola di Brunelleschi

• 1437: Ferrara, corte di Niccolò III d’Este: gli dedicò una

Fine1436/inizio

ballade lodandone le virtù di governante e pacificatore

• Maggio 1437 lascia la cappella papale e torna a servizio dei Savoia (secondo

soggiorno, breve come il primo (1434-35))

• 1438 mottetto celebrativo di un trattato tra Berna e Friburgo: rivela un certo

gusto per l’allitterazione

• Autunno 1439 tornò in patria (motivo: avvenimenti politici: Felice V al trono)

se fosse rimasto dai Savoia avrebbe potuto perdere i benefici ecclesiastici in

Cambrai

• 1449 Felice V rinuncia al papato; Dufay torna presso i Savoia/fino i primi mesi

del 1450

• Di nuovo a Cambrai fino primavera 1452

• –

Primavera 1452 autunno 1458 di nuovo alla corte di Savoia

• Tornato a Cambrai: al servizio della cattedrale sino la morte: 27/11/1474

• Ultima parte di vita: principalmente messe polifoniche, secondo una tecnica

che rimarrà in vigore a lungo: messa costituita usando come tenor per tutte le

sezioni la stessa melodia preesistente

• Uomo dai molteplici interessi (forse anche autore di un trattato musicale di cui

restano alcuni frammenti)

• Produzione musicale assai varia: messe, mottetti + composizioni profane,

alcune su testi francesi nella forma del rondeau prediletta nel 400; alcuni

rivelano di essere stati composti per certe persone; altri alludono alla vita

giocosa di un gruppo di amici (quasi come i mottetti del XIII secolo)

4.5 “Rhetorique” e “musique” alla corte di Borgogna

• Gilles de Binch (Binchois): corte di Borgogna 1430-1453 (morto nel 1460)

- probabilmente autore di alcuni testi da lui intonati; molto accurato nella scelta

dei testi altrui

• Molti poeti dell’epoca sembrano interessarsi a compositori e composizioni

musicali contemporanee

topos dell’ “elenco di musicisti”: menzionare i maggiori compositori del

- XV

secolo

• Rapporti tra musicisti e poeti maggiormente testimoniati dalle attività parallele

di Jean Molinet e Antoine Busnois (poeti e musicisti)

• Molinet: corte di Borgogna all’epoca di Carlo il Temerario (di cui narra le

imprese in una cronaca)

- Molte sue opere poetiche contengono riferimenti alla musica, e fu

compositore

- inviò a Busnois un componimento poetico formato da 13 copie di versi le cui

sillabe finali danno il nome del compositore: Busnois rispose con il rondeau

“Responons, nous, entre nous amoureux”; Molinet replicò con un poema di 10

stanze; ciascuna termina con un verso del rondeau di Busnois

• Busnois (Antoine de Busnes): al servizio di Carlo il Temerario già da prima di

succedere al padre nel 1467; rimase al servizio della figlia fino al 1482

- musicista ed apprezzato poeta

• Tradizionale legame tra grammatica musica e retorica esplicitamente affermato

da Molinet nell’intro del trattato “L’art de la rhetorique”: le regole della

composizione musicale rientravano nella parte della disciplina musicale

anticamente definita “musica rhytmica”

• Molinet utilizza ampiamente tutti i procedimenti della tecnica compositiva da

tempo comuni a musica e poesia: spiega il particolare sistema di costruzione di

un testo poetico premettendo un “canone” (regola esplicativa), così come

facevano i musicisti

• Busnois: uso particolarmente accorto delle figure retorico-musicali (soprattutto

varie forme di ripetizione)

• Busnois e Molinet: tecnica della citazione: procedimento che da molto aveva

trovato applicazioni analoghe in letteratura e polifonia misurata

• Instancabile ricerca dell’artificio, perenne esibizione di virtuosismo tecnico:

caratteristiche sia della musica dei “fiamminghi” sia della poesia dei

rhetoriqueurs

Probabilmente l’unica possibilità per gli artisti di sfuggire alle costrizioni

dell’ambiente di corte

4.6 Cronaca di una festa

• 1429: Filippo di Borgogna istituì l’ordine cavalleresco del Toson d’oro:

periodiche riunioni dei membri dell’ordine in diverse città del ducato:

occasioni festive in cui si esibivano cantori e strumentisti a servizio del duca,

che aveva grande interesse per la musica e per le discipline letterarie (una delle

biblioteche più importanti del tempo)

• Il figlio Carlo imparò a suonare l’arpa sin dall’infanzia

• del Toson d’oro a Lille il 17

Entrambi parteciparono alla festa per la riunione

febbraio 1454, che avvenne al termine di un banchetto allietato da entremetz

musicali e drammatici di cui fu redatta una descrizione ufficiale, riprodotta poi

in varie versioni

• di esecuzioni vocali (affidate a

Parte musicale articolata in un’alternanza

musicisti della cappella ducale, quell’anno più di 20) ed esecuzioni strumentali

(affidate al gruppo di strumentisti regolarmente stipendiati, quell’anno 10)

• Pezzi eseguiti dagli strumenti erano probabilmente trascrizioni strumentali di

composizioni vocali

• All’epoca, soprattutto in Germania, le raccolte di musiche per soli strumenti si

moltiplicano; + compilazione di trattati sulla tecnica di comporre pezzi per soli

strumenti: musica strumentale acquista maggior rilievo ed autonomia

• Complesso dei 18 entremetz: ordinato secondo un criterio molto simmetrico: 9

musicali, 9 drammatici in alternanza

• Musica: funzioni e significati ben precisi in relazione alla dimensione

temporale e a quella spaziale della festa

spazio: collocazione distinta dell’aspetto sacro e dell’aspetto profano;

- nello

due aspetti che coesistono e si integrano nella successione delle entrate

• Distinzione tra musica proveniente dalle tavole (sfondo generale a tutto lo

spettacolo) e “toccate” delle chiarine sul palco in fondo alla sala (introduzione

ai 3 episodi della storia di Giasone)

• Distinzione di collocazione musica delle tavole e del palco (esterna all’azione)

e musica inserita in alcune apparizioni che attraversano la sala (parte integrante

dello spettacolo)

4.7 Imitazione e modello nella musica del XV secolo

• Un abbozzo musicale dei primi del XVI secolo si conserva in un’antologia di

musica sacra e profana, compilata tra fine XV e inizio XVI (scritte tra il 1515 e

artistica dell’intera raccolta, concepita per

il 1520); chansons di minor pretesa

intonare un testo poetico strofico che inizia col verso “En contemplant la

beaultè de m’amye”, di cui non si conoscono realizzazioni polifoniche, quindi

forse monodia

- in primo luogo il compositore deve aver considerato la voce più acuta come

quella principale, probabilmente scritta per prima: nel superius è stata

modificata solo una cadenza che nella prima versione ornata aveva prodotto

goffe dissonanze

- la stessa disposizione della musica nel manoscritto fa pensare che il superius

sia stato scritto per primo, in accordo con quanto scritto in “Toscanello in

musica” del 1523 di Aaron:

sistema compositivo dei musicisti più antichi, che inventavano innanzitutto la

melodia per poi adattarvigli tenor e contratenor

- probabile che la terza frase del tenor sia stata corretta quando il compositore

si rese conto che non riusciva a scrivere un contratenor che gli si accordasse

- lavoro di uno studente: nel primo quarto del XVI secolo in Francia si

insegnava ancora a comporre una voce alla volta, sovrapponendo linee

melodiche complete e mettendole a punto fino a farle stare insieme

armoniosamente; i musicisti di professione invece componevano forse già da

tempo lavorando in contemporanea

stessa struttura, particolarmente all’inizio:

- abbozzo basato su un modello:

probabilmente una delle ricerche di apprendimento più in voga al momento

• Non c’è teorico musicale del XV secolo o inizio XVI che tratti della tecnica

compositiva, la maggior parte dei trattati musicali del medioevo e del primo

rinascimento espongono nozioni elementari che riguardano la comprensione e

l’esecuzione musicale e rudimenti dell’arte della composizione; oppure nozioni

astratte, speculative, sulla struttura della musica e sul suo significato

- entro la prima metà del XVI secolo non venne scritto nessun trattato sulla

“libera composizione”

• I manoscritti di musica profana del XV secolo ci rivelano un altro tipo di

emulazione, che riguarda questa volta compositori maturi, che scrivono un

pezzo basandosi su un altro brano precedente scritto da qualche altro

compositore maturo (le loro intenzioni rimangono ad oggi sconosciute);

emulazione, come comp

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
48 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nimrrodd di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica medievale e rinascimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Guidobaldi Nicoletta.