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MOSAICO DELLA VILLA DI ZLITEN

Zliten è una città della Libia. La villa venne esplorata dal 1913 al 1923: l'oggetto più famoso che è stato ritrovato è il mosaico dei gladiatori, realizzato con un mix di tecnica a mosaico e opus sectile (un'antica tecnica artistica che utilizza marmi o, in alcuni casi, anche paste vitree). È stato scoperto da Salvatore Aurigemma nel 1913. Vi sono illustrati vari contesti gladiatori, cacce di animali, nonché scene di vita quotidiana. È formato da decorazione geometrica su alcuni lati e da una grande struttura centrale che unisce mattonelle in opus sectile a medaglioni che contengono pannelli con decorazione (prodotti su base di terracotta e poi inseriti). Il mosaico costituiva il pavimento di una sala da pranzo (triclinium) e offre importanti testimonianze visive per il modo in cui gli antichi Romani organizzavano concorsi nel circo. La cornice della mattonella rappresenta combattimenti tra

umanigladiatori e animali. Ci sono anche immagini di musicisti che accompagnavano questi spettacoli (ludi gladiatori). Uno degli strumenti è la tuba. Un altro è l'organo. Vi è una tromba che circondava lo strumentista.

Andare a teatro in epoca romana

ANFITEATRI—> Edificio circolare pensati come il raddoppio del teatro greco in modo tale che la cavea avesse forma circolare e andasse a formare l'arena. Il più antico è quello di pompieri dell' 80 a.C. A Roma il primo sorse a Campo Marzio ma bruciò nel 64 a.C. (Nerone), venne costruito subito dopo l'anfiteatri Flavio (Colosseo) inaugurato nell' 80 da Tito. Per la costruzione furono impiegati 12000 ebrei prigionieri condotti a Roma dopo la conquista e la distruzione di Gerusalemme.

Vi era una tessera, tavoletta d'oro, come un abbonamento. Senatori vicini all'orchestra, intorno. In alto, gli schivi i bambini e le donne. Corsa al posto migliore. Le rappresentazioni

avvenivano da aprile a novembre. Il suono dell'aulos segnava l'inizio dello spettacolo. Molti artisti provenivano dalle classi più basse, vicine a quelle degli schiavi: questi performer frequentavano ambienti importanti, come le case dei patrizi, ricevendo ricompense.

EMAP (European Music Archaeology Project) è un progetto che si propone di ricostruire il patrimonio strumentale musicale dell'antica Europa, per un arco cronologico che parte dal 40.000 a.C. ai secoli dell'epoca classica. L'EMAP mette in rete archeologi, musicologi, musicisti e artigiani costruttori di strumenti, per recuperare quindi le antiche tecniche di costruzione degli stessi.

STRUMENTI

  • TIBIA, ha l'ancia doppia. Tecnica della respirazione continua.
  • ORGANO IDRAULICO

LA SUA FUNZIONE

Vi sono due schiavi che con un'asta mettono in moto il meccanismo che permette all'acqua, che è all'interno dello strumento, di dare pressione all'aria.

E questa, sotto pressione, passa dalle canne: è così che si riproduce il suono. Uno strumento che produceva i suoni per mezzo dell'aria prodotta da un salto d'acqua che azionava un mantice. Il nome idraulico significa azionato ad acqua. Inventato dallo scienziato greco Ctesibio di Alessandria, fu il primo strumento musicale a tastiera, antico predecessore del moderno organo a canne.

Erano inseriti nei giardini e in grotte di palazzi reali per intrattenere gli ospiti non solo con la musica ma anche con manifestazioni visive, come figure danzanti e uccelli in volo.

Funzionano ad acqua e ad aria che entravano insieme nella camera eolica, dove venivano separate, e l'aria compressa veniva inviata sulla sommità della camera eolica per azionare le canne dell'organo. L'acqua veniva espulsa dalla camera eolica e andava ad azionare una ruota che metteva in rotazione il cilindro musicale.

Ogni portativi: possono essere portati a spalla.

Organi positivi: andavano

Posati per terra. Erano più pesanti.

Il medioevo17/10/20

Nikolaus Harnoncourt e gli strumenti nel Medioevo

Non abbiamo certezze per quanto riguarda la sonorità della musica prima del 1500, e questo non è solo per via di smarrimenti avvenuti nel corso dei secoli. Vi sono due ragioni principali:

  1. la musica strumentale veniva improvvisata, in ambito profano. In ambito religioso, il canto gregoriano, essendo dettato dal divino, — simboleggiato dalla colomba che suggeriva a Papa Gregorio — non era possibile improvvisarlo, cambiarlo.
  2. gli strumentisti utilizzavano le composizioni di musica vocale, modi candole di propria autorità e adattandole alle condizioni e alle possibilità del momento.

Nel medioevo i compositori erano musicisti esecutori e tutti i musicisti (o quasi) erano compositori. Il musicista improvvisava al momento dell’esecuzione, momento in cui si otteneva la forma definitiva dell’opera.

fi fi fi fi

Non vi era uno stile vocale o

strumentale destinato a studenti precisima, al contrario era la musica che doveva essere adattata agli strumentisu cui veniva di volta in volta suonata.

La divisione dei due poli - compositore ed esecutore - è arrivata perssare le composizioni e permettere ai compositori di dare una formade nitiva alle loro opere. Sulle partiture compare il nome dellostrumento su cui bisogna suonare quella composizione.

Oggi il musicista non partecipa alla composizione, essa spetta alcompositore. Il suo compito è rendere la composizione altrui dal puntodi vista tecnico ed espressivo.

La maggior parte del lavoro musicale pratico non veniva messo periscritto, pertanto il valore delle fonti scritte sulla pratica musicalemedievale è ridotto dall’opposizione che vi era tra pratica e teoria, inquanto quest’ultima era considerata una cosa a se.

La musica strumentale è parte integrante dell’educazione dei giovaninobili: verso il 1200 gli strumenti che un uomo colto

dovevapadroneggiare erano la viella, il auto, l'arpa, la ribeca e il salterio. Si disponeva di una serie di regole per stabilire gli strumenti che potevano essere accostati. Fra il 1200 e il 1500 gli strumenti impiegati più frequentemente erano quelli a corda, come viella, ribeca e tromba marina, e quelli a ato, come tromba, bombarda, ciaramella, cornamusa, organo portativo, auto dritto e traversò. Fino al 1500 vi era l'idea di utilizzare strumenti diversi nei concerti, per questo abbiamo una varietà di strumenti nel medioevo. Combinazioni varie. Mescolare sonorità diverse. Successivamente nascono i consort, ovvero ensemble di strumenti omogenei (omogeneità timbrica). Strumenti simili, ma in taglie diverse. Vi era una musica ra nata (500-600). Fra gli strumenti a corde pizzicate e percosse vi erano l'arpa, il salterio, il liuto la mandola e la chitarra. Fra le percussioni invece, il tamburo, il cimbalo, il triangolo e il tamburo Vasco. Alcune

combinazioni possibili:

Per due strumenti:

  • portativo e viella
  • viella e liuto
  • portativo e arpa
  • Portativo e liuti

Per tre strumenti:

  • viella, arpa e portativo
  • portativo, liuto e arpa
  • Portativo, viella e liuto

Su alcuni documenti troviamo il termine "auto dritto" al posto del portativo.

In questa epoca gli strumenti venivano classificati in base al loro essere "alti" (tromba, cennamelle, cornamusa, timpani), "bassi" (viella, autodolce, liuto e arpa). Gli strumenti alti venivano usati all'aperto, mentre quelli bassi erano più indicati per le piccole sale.

La voce umana si è conservata fino ai giorni nostri senza alterazioni, ma la tecnica vocale dei cantanti era diversa dalla nostra. Le sue radici (canto monodico corale e solista) derivano dall'oriente.

Hickmann studio in Egitto le fonti della musica occidentale nella pratica viva dell'Oriente, mostrando la somiglianza fra l'espressione che avevano i cantanti.

sugli antichi documenti iconografici e quella dei cantanti orientali. Possiamo dunque immaginare che la voce umana nel 1500 era simile a quella di oggi dei cantanti popolari turchi, egiziani, espagnoli: una voce che utilizza timbri di gola e nasali. Non è sopravvissuto nessuno strumento dei secoli XIII o XIV. Gli strumenti più antichi che abbiamo risalgono al XV secolo, ma sono pezzi isolati che non possiamo dunque considerare rappresentativi dello strumentario dell'epoca. Gli strumenti viella, Il più frequentemente impiegato era la viella che poteva essere di forma ovale, a otto o simile a quella di una chitarra. Non rimane nessuna viella medievale, pertanto non sappiamo che suono avesse. La parte dei piroli è in piano rispetto al manico. Strumento a corde sfregate da un archetto. Usata comunemente in ensemble. Sostituita successivamente dal violino e dalle viole. auti dritti I del Medioevo dovevano avere una sonorità simile a quella degli strumenti del XVI secolo di

Cui possediamo diversi esemplari. Le principali caratteristiche tecniche sono la realizzazione in un pezzo unico, le grandi dimensioni, i fori larghi e quello dell'imboccatura molto alto, producono un suono vellutato diverso dal auto dolce barocco usato oggi. Rispetto al auto rinascimentale ha un timbro più ricco di armonici e un suono molto più chiaro. Il auto dolce era uno strumento flauto dolce, mentre quello rinascimentale e probabilmente anche quello antico servivano per la musica d'insieme.

È difficile immaginare il suono del liuto, perché era dotato di corde metalliche e veniva suonato con un plettro di penna. Probabilmente vi è una somiglianza con il liuto rinascimentale, con delle corde di budello pizzicate con le dita.

Sull'organo abbiamo dati più precisi. Non ci rimane nessun esemplare ma è abbastanza facile ricostruirne la sonorità. Era considerato uno degli strumenti forti. Disponiamo

di unaricca iconografia con i quadri di Memling o Van Eyck, che ci mostra che la maggior parte di questi portativi e soprattutto quelli amminghi, avevano un unico mantice che veniva sollevato e abbassato a mano. Ciò significa che da un lato era necessario respirare come con uno strumento a fiato quindi non era possibile suonare continuamente senza pause, e dall'altro, era possibile regolare la pressione dell'aria con la mano. Vi sono limiti per quanto riguarda il timbro e la potenza. La potenza del suono dipende dalla pressione dell'aria e dalle dimensioni delle canne, (dimensioni ridotte per un suono grave e dimensioni maggiori per un suono acuto). Non
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Publisher
A.A. 2022-2023
59 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stanghii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Pozzi Egidio.