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Storia della musica 3 - musica gregoriana Pag. 1
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Riassunto di "storia della musica 3: la musica gregoriana"

Conclusosi il millennio musicale greco-romano, i canti e gli strumenti musicali dell'antichità scomparvero o caddero nell'oblio, lasciando posto a una musica profana, figlia del decadimento, e a una musica religiosa, quella cristiana, emergente.

L'origine dei canti religiosi più antichi, di grande semplicità, non risale però nella musica greca, ma nella recitazione cadenzata usata dagli Ebrei quando leggevano i passi delle Sacre Scritture nelle sinagoghe. Ogni parola era divisa nelle sue sillabe ed ogni sillaba era cantata su di una nota, che in genere era la stessa per tutte; era questa la cosiddetta "salmodia", di cui si può avere esempio nelle attuali litanie.

In seguito, a questa recitazione sillabica, severa e monotona, si aggiunsero altri canti il cui testo non era più tratto dalla Bibbia, ma appositamente composto: i cosiddetti...

“inni”. Gli inni si svolsero sempre più ricchi finché la musica cominciò a prevalere sulle parole: a tratti, come dice Sant’ Agostino, la voce del cantore si staccava dal testo per abbandonarsi a vocalizzi senza parole, quasi gridi gioiosi ed esultanti che si modulavano per esprimere ciò che era inesprimibile con le parole. Di qui ebbero origine i “cantiallelujatici” nei quali il testo era costituito dalle sole quattro sillabe della parola alleluja sulle quali si spiegava il canto.

Il pontefice Gregorio I detto “Magno”, negli ultimi anni del VI sec. e nei primi del VII sec., operò grandi sforzi per rivedere e raccogliere molti di questi canti cristiani; il suo “Antiphonarium” (l’antifona è il breve testo delle Scritture che veniva cantato nelle liturgie del IV sec.) è la prima raccolta scritta che ha permesso agli studiosi di comprendere molte caratteristiche della musica dell’epoca.

Che viene appunto detta gregoriana dal nome di questo papa. Sappiamo che era prettamente vocale, ossia cantata senza accompagnamento musicale, e monodica, ossia cantata ad una sola voce; con ciò non si vuol dire che ci fosse un solo cantore: i cantori potevano anche essere molti ma tutti cantavano esattamente lo stesso motivo musicale seguendo un'unica linea melodica; prendeva forma così quella che tutt'ora conosciamo come musica a cappella.

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Publisher
A.A. 2008-2009
2 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica 3 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pozzi Enrico.