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EPOCA BAROCCA:

Composizione per orchestra con presenza quasi obbligatoria di uno o più solisti.

Nel barocco le forme più usate sono il concerto grosso e, dopo qualche anno,

quello solistico.

- Concerto Grosso n° 8 (fatto per la notte di Natale 1712); Tre solisti,

concertino, ripieno,

chiamati con altri cinque strumenti, chiamati e

accompagnati da uno strumento, generalmente il clavicembalo. Basso

continuo: insieme di strumenti (non solo clavicembalo) a corda pizzicata,

in grado di comporre accordi – arpa, cetra, liuto, ecc. Sullo spartito non

esiste la specifica dello strumento, per il seguente motivo:

- Corelli/Concerto per la notte di Natale – Accademia degli astrusi; non

esiste una regola per il basso continuo (contrapposto al basso interrotto),

si può mettere uno solo di quegli strumenti, anche a seconda del luogo di

svolgimento; molto forte l’entità improvvisativa. Completamente basato

sul contrasto per stupire e commuovere lo spettatore, musica espressiva.

(quasi un teatro strumentale)

Fino a questo momento si erano uniti 5 strumenti graduati in una scala dal

basso all’acuto, la novità sta nel rompere l’armonia sonora di questa scala e

utilizzare due strumenti acuti, tonalità prevalente in questo periodo, e uno

4

basso. Da qui giunge l’utilizzo del violino: nuova epoca. (la suonata a 3 si

suona almeno a 4) Grande periodo per la stagione della musica italiana.

Strumenti solisti utilizzati nel 1600-1700:

1. Violino;

2. Violoncello;

3. Flauto;

4. Fagotto (poco);

5. Oboe;

6. Tromba.

Grandi compositori nel 1600-1700:

1. Corelli, unico musicista dell’epoca ammesso all’Arcadia (accademia

letteraria del 1690 fondata a Roma);

2. Bach;

3. Haendel;

4. Vivaldi;

5. Albinoni;

6. Scarlatti, padre e figlio, hanno studiato a Napoli, ma sono nati in Sicilia.

Lezione 3

- L’Achéron, Orlando Gibbons (Fancy for six violins); la viola è simile al

violin, ma più grande del 20%.

sonata a tre/quattro/ecc.

Quando si parla di si aggiunge sempre uno e di

quattro/cinque/ecc.

conseguenza i musicisti sono

- Trio sonata in D maggiore, Op. 3, n° 2, Arcangelo Corelli; i pezzi di musica

classica sono divisi in movimenti, o tempi, tre nel concerto moderno, sei -

sette in quello grosso ed inizia quasi sempre in adagio. Ci sono due violini

molto distanti tra loro; caratterizzante per Corelli che risolveva spesso il

concerto con violini o violoncelli. I movimenti qui sono giustapposti (tipico

de periodo barocco, può essere paragonato al contrasto tra luce e ombra

tipico di Caravaggio) e si dividono tra monodico – ᾠ

μόνος, «unico, solo» e δή,

– e polifonico – a più voci. Tutto questo è codificato da un

«canto»

linguaggio dell’epoca che era conosciuto a tutti i frequentatori dell’opera.

- Bach, n° 4 in G maggiore;

- Claudio Monteverdi, Ecco mormorar l’onde - La Venexiana; fondamentale

per la nascita della musica moderna. Passaggio tra polifonia e monodica –

nel Madrigale, composizione tipica dell’Italia ad inizio Rinascimento.

Cambia il rapporto tra le voci del pezzo: subordinazione. Il testo descrive

il sorgere del sole e il cuore trova la pace; musica per immagini. La

musica: tace fin quando non iniziano le parole e prosegue assecondata al

testo per tutta la composizione. Caratteristiche che ritroviamo dal

Barocco:

“tremolar”, in cui la musica imita l’esperienza umana e la conclusione,

che è suggellata da un coro di voci.

- Vivaldi, Le quattro stagioni; inizia con l’inverno,

- Vivaldi, Giustino – Sento in seno e A rain in tears;

- Farinelli, Lascia ch’io pianga; esempio del fenomeno di evirazione dei

cantanti lirici, comune all’epoca, e dei suoi effetti (probabilmente a

Londra, al King’s Theatre dove fu eseguita la prima di un’opera di

5 Haendel – lì il teatro di prosa era molto diffuso e non era semplice che un

italiano fosse chiamato).

- In onore di questo: Rinaldo, Augelletti che cantate; durante la prima

furono liberati molti fringuelli che depositarono bisogni sul pubblico.

Lezione 4

- Eine Kleine Nachtmusik, K 525 Allegro – Mozart; la K è l’iniziale di colui

che ha raccolto le opere di Mozart. Composizione utilizzata per suonate in

notturna, scritta per quartetto d’archi e dove non si trova più il basso

continuo.

- Mozart, Sonata No. 16 C major;

mano sinistra che fa il Basso

albertino: un particolare tipo di

accompagnamento, spesso usato

nell'epoca classica, e talvolta in

quella romantica. Il nome deriva

dal compositore Domenico Alberti (1710–1740), il quale lo utilizzò

ampiamente nelle sue opere, anche se non fu il primo a usarlo.

- Agitata da due venti; aria virtuosistica che doveva sia stupire che

commuovere il pubblico. La tonalità è sempre la stessa, tranne che nella

parte di mezzo dove si abbassa la tonalità.

La frase musicale non è più uniforme, cambia natura e ha zone espressive

diverse collegate da corridoi che portano lo spettatore da una parte all’altra.

SINGSPIEL

- Mozart, Aria della regina della notte; – musical tedesco con

dialoghi sia parlati che cantati.

- Mozart, Piano concerto No.23

Il Clavicembalo è suonato con un plettro che pizzica la corda e produce il

suono; il pianoforte invece è a corda percossa, azionato da un martelletto

rivestito di feltro per dare un suono più morbido.

- Mozart, K 316

- Mozart, Piano concerto No. 23 A major K 488, detto “siciliano”; il solista

con la sua musica riesce a trasmettere le emozioni che prova,

amplificandole e facendole sentire a tutta la platea. È un’estensione

dell’orchestra intera. Il brano ha dei passaggi di 2 note legate, e ci fa

capire ciò che è un brano patetico, ovvero che vuole esprimere il dolore.

Lezione 5

Cadenza: spazio riservato al solista che si può trovare anche in tutti movimenti,

ma serve verso la fine. Serve a:

- Stupire l’ascoltatore;

- Entrare in sintonia col pubblico;

- Superare i limiti degli strumenti e degli esecutori;

- Porsi come exemplum di virtù;

- Mostrare l’aspetto teatrale dell’opera.

6

I movimenti: questa divisione nasce con la nascita della musica strumentale nel

periodo Barocco (XVI secolo) in cui ci sono tempi molto brevi che con l’andare

degli anni diventano sempre più lunghi. Si seguiva tecnicamente la struttura

metrica vocale – la divisione in sezioni metriche. In seguito il sistema viene

abbandonato, persiste solo nella lirica italiana. In Germania si sviluppa invece

un filone di musica con Wagner ( – cerca).

C’è una tendenza moderna ad imparare le cadenze ideate da altri.

Concerto romantico: Il solista deve confrontarsi con le orchestre sinfoniche.

arco,

- Gli strumenti ad libitum – inteso come fiato dello strumentista –

superano i limiti del periodo barocco allungandosi. Ad oggi ci si rifà a

quello del 1790 con una forma convessa (il suono è più tenuto, ma meno

netto).

- Il flauto passa dal legno al metallo.

- Il solista può finalmente reggere il confronto con l’orchestra.

- Brahms, Piano Concerto n°2; utilizzo del corno come strumento narrativo

che introduce il solista.

- Sibelius, Violin Concerto; non sembra un dialogo o uno scontro.

L’orchestra rappresenta la natura, circonda il vagare del violino. È

tuttavia una natura misteriosa, molto diversa da quella de Le quattro

stagioni di Vivaldi in cui è umanizzata. Gli strumenti mantengono tutti un

grave.

registro Sentimento patetico, espressivo.

Lezione 6

Nella musica sinfonica troviamo la famiglia degli archi, gli strumenti a fiato

come i flauti, strumenti fatti originariamente in legno, e strumenti in ottone

(come i corni, le trombe ecc.

Si aggiungono alla sinfonia successivamente i timpani, che sono 2, poiché

hanno 2 tonalità diverse (tonica e dominante, prima parte della scala musicale

e la quinta).

A questi strumenti principali si aggiungono altri strumenti come l’arpa, il

fagotto, ecc.

Il flauto si distingue da clarinetto, oboe e fagotto da una cosa semplice, che

non ha l’ancia, ovvero un pezzo di legno, che può essere anche piegato a

doppio (ancia doppia), che vibra e permette la fuoriuscita del suono.

Il suono del flauto quindi, rispetto agli altri strumenti, sarà più pulito e più

dolce, perché non passa attraverso un sistema di condizionamento dell’aria.

- Debussy:

Prelude a l’après-midi d’un faune Il flauto apre il tutto e con la

sua dolcezza simboleggia proprio la natura dove si trova il fauno

(creatura mitologica greca)

- Casta diva Davide Formisano: Qui il flauto sta a simboleggiare la purezza,

esprimendola con il suo suono dolce e soave.

- Caro Nome G.Verdi in Gilda in the Mets 2013

- Bella figlia dell’amore Pavarotti

- Benedetto Marcello: concerto per oboe: Qui possiamo vedere l’oboe che

viene usato come strumento principale.

7

Il clarinetto è uno strumento che entra nell’orchestra all’epoca di Mozart,

perché è stato perfezionato tardi.

Esso è uno strumento versatile, chiamato anche “violino degli strumenti a

fiato”, poiché esso concede agli spettatori suoni acuti, e può anche essere

adattato a situazioni diverse; può quindi passare dal clownesco al classico.

- Mozart – Clarinet concerto in A major, K622

- Clarinetto Klezmer: Qui possiamo sentire un pezzo di Klezmer, che

rappresenta il clarinetto “da strada”, ovvero il clarinetto usato con un

ritmo più sostenuto. Questo pezzo rispecchia una tipica musica popolare.

Il fagotto è simile all’oboe, ma esprime un suono più sublime, più solare e da

un senso di profondità alle composizioni.

- L’apprendista stregone – Paul Dukas

Gli archi sono strumenti monodici, sono la voce dell’orchestra.

Essi sono strumenti musicali cordofoni nei quali la vibrazione delle corde è

sollecitata da un arco su cui viene teso un fascio di crini di cavallo. Lo

sfregamento dell'arco sulla corda emette una vibrazione che tramite la cassa in

legno dello strumento emette un suono.

Tra gli strumenti ad arco, la famiglia del violino è formata dagli strumenti più

diffusi in epoca moderna nella musica occidentale. Il gruppo degli archi che è

alla base dell'orchestra sinfonica è composto da cinque sezioni di strumenti:

i primi e i secondi

due sezioni di violini - - una di viole, una di violoncelli e

una di contrabbassi

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jess.uni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Aversano Luca.