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Storia della filosofia - primo Heidegger Pag. 1
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Estratto del documento

Dalla società l'uomo attinge da sempre il linguaggio e la precomprensione, dalla quale si trae la

comprensione attraverso il circolo ermeneutico, ovvero quel processo conoscitivo che si configura

come l'articolazione/esplicitazione di una precomprensione originaria.

L'esistenza inautentica

Partendo dal presupposto che l'esistenza è sempre un essere-tra-gli-altri, un'apertura al mondo e alle

persone, il rapporto che intercorre tra l'uomo e gli altri consiste nell'aver cura di essi: questo

rapporto può assumere due forme diverse, ovvero l'essere insieme e il coesistere. Nell'essere

insieme l'uomo, curandosi solo delle cose da procurare agli altri, sottrae loro le loro cure e pertanto

questa è una forma inautentica di coesistenza. Nel coesistere l'uomo aiuta gli altri a essere liberi di

assumersi le proprie cure, realizzarsi e trovare il proprio essere e pertanto questa è una forma

autentica di esistenza.

Come esistono due forme di esistenza, esistono anche due forme di comprensione esistenziale. La

comprensione esistenziale autentica avviene quando l'uomo parte dall'analisi di se stesso, mentre

quella inautentica avviene quando egli parte dall'analisi del mondo in senso impersonale e

convenzionale. La comprensione inautentica costituisce il fondamento dell'esistenza anonima (del

"si"), la quale è caratterizzata dalla chiacchiera, dalla curiosità e dall'equivoco. Questo tipo di

esistenza non viene criticato ma semplicemente riconosciuto come parte della struttura esistenziale

dell'uomo come suo poter essere, alla base di cui c'è la deiezione, ovvero il processo interno che

determina la caduta dell'essere dell'uomo al livello delle cose del mondo ed è parte integrante della

sua natura.

Questa è una delle caratteristiche principali dell'Esserci: l'essere-gettato nel mondo, condizione che

provoca paura ed angoscia.

La struttura fondamentale dell'esistenza è costituita dalla Cura, la quale esprime la condizione di un

ente che, gettato nel mondo, progetta in avanti le proprie possibilità tornando alla situazione iniziale

di essere-gettato nel mondo. Questa struttura circolare e conclusa determina che l'attributo

principale dell'esistenza è il suo essere possibile.

L'esistenza umana, ammette Heidegger, è per la maggior parte inautentica in quanto esistenza

quotidiana anonima. In quest'inautenticità sono compresi anche le norme e i valori poichè non sono

comprensibili al di fuori del rapporto dell'uomo con il mondo.

L'esistenza autentica

All'Esserci manca sempre qualcosa che può essere e sarà, ovvero la morte, che costituisce il fine

dell'Esserci ed è intrinseca al suo essere. Essa rappresenta la possibilità più certa e propria

dell'Esserci, incondizionata in quanto isola l'uomo con se stesso nell'unico momento in cui egli non

è un essere-gettato nel mondo. L'unico modo in cui l'Esserci può comprendere il proprio essere è

riconoscere le possibilità della morte, alla quale segue il sentimento dell'angoscia, ovvero la

situazione che colloca l'uomo davanti al nulla.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
3 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elib. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Martinelli Riccardo.