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Il pensiero è una rappresentazione mentale

L'io penso accompagna tutte le nostre rappresentazioni. Quindi c'è sempre l'intelletto che lavora. L'io penso è anche l'unità della coscienza che quindi fondal'oggettività della conoscenza (rappresentazione) ed è la percezione pura (nella mente) cioè autocoscienza e pensare in generale. Autocoscienza: non soltanto i miei pensieri sono oggettivi l'oggettività gliel'ha data l'io penso. Ma io sono anche consapevole di avere questi pensieri. E so distinguere i miei pensieri da quelli di un altro. Non possono essere uguali, ma affini. I filosofi arrivano all'io penso con l'anima. Ciò è un'errore che Kant trova nella metafisica. L'io penso è un paralogismo. L'io penso lo conosciamo solo come fenomeno che guida tutti i nostri pensieri, ma non è qualcosa che posso percepire nella sua totalità. Noi

non abbiamo una conoscenza totale dell'io penso, abbiamo solo una conoscenza fenomenica. Schematismi trascendentali L'io penso non basta a rielaborare i dati dell'esperienza. Servono anche gli schemi. Kant dice che abbiamo la facoltà della sensibilità e la facoltà dell'intelletto: attraverso la sensibilità riceviamo i dati dal mondo esterno, con l'intelletto rielaboriamo il materiale ed esprimiamo giudizi. Ma la facoltà della sensibilità e quella dell'intelletto sono due facoltà diverse e non riescono a rientrare in contatto, non possono interagire direttamente. Allora interviene l'immaginazione produttiva, un'altra facoltà. Essa permette il collegamento tra l'intelletto e la sensibilità utilizzando il tempo, il mediatore universale, perché io posso avere un'esperienza anche solo col tempo non mi serve lo spazio, esso è superiore allo spazio, il tempo è una misura chel'uomo usa per conoscere la realtà l'immaginazione produttiva, la sensibilità, il tempo e l'intelletto. L'intelletto condiziona il tempo attraverso le categorie, perché le categorie vengono temporalizzate, ogni categoria è nel tempo. Il tempo condiziona gli oggetti sensibili, in questo modo l'intelletto condiziona indirettamente l'oggetto percepito. L'intelletto condiziona il tempo e il tempo condiziona il fenomeno attraverso gli schematismi trascendentali. Nella nostra mente ci sono degli schemi che vengono acquisiti tramite l'esperienza. Gli schemi sono una trama temporale delle categorie. Categorizzazione della realtà Quando scriviamo un giudizio usiamo tutte e quattro le categorie. Quantità: quando esprimo un giudizio come faccio a parlare di un unità, pluralità o totalità di cose? Si parla di numero, la categoria della quantità riguarda un numero. Quando utilizzo questa categoria non faccioaltro che addizionare nel tempo gli omogenei. Non faccio altro che indicare una successione temporale degli omogenei che sono numeri in successione temporale. Qualità: in questa categoria affermo che una cosa è reale, non reale o che è un altro tipo di realtà, e questo lo dico nel tempo andando ad individuare la presenza, l'assenza o l'intensità di un fenomeno. Relazione: ci sono tre tipi di relazioni: inerenza o sostanzialità (se è una proprietà che dura nel tempo-sostanziale- come la razionalità), casualità o dipendenza (relazione successiva tra causa ed effetto nel tempo), azione reciproca o comunanza (due cose che interagiscono tra di loro contemporaneamente). Modalità: modo di essere di una cosa nel tempo. Una cosa può essere possibile (una cosa ci sarà in un tempo qualsiasi) o impossibile (una cosa non succederà mai nel tempo), esistente (che è reale e lovedoadesso) o non esiste (qualcosa che non c'è e che non vedo), neccessaria (esiste in ogni tempo) o contingente (non c'è sempre, limitato). Dialettica trascendentale I quattro principi dell'intelletto puro sono i pilastri della fisica, che si basano su giudizi sintetici a priori che a loro volta si basano sulle 12 categorie che a loro volta si basano su spazio e tempo. Il primo principio puro sono gli assiomi dell'intuizione che fa riferimento alla quantità e afferma a priori che tutti i fenomeni percepiti vengono percepiti come una quantità estensiva. Mentre per quanto riguarda il principio dell'intelletto puro che fa riferimento alla quantità fa parte dell'intelletto si parla del principio delle anticipazioni della percezione e anche questo afferma a priori che ogni fenomeno viene conosciuto attraverso una qualità che noi definiamo intensiva cioè che misuriamo il grado. Il terzo principio dell'intelletto puro

Si chiama analogie dell'esperienza fa riferimento alla categoria della relazione. Dice che un fenomeno è percepito in relazione con gli altri fenomeni tramite tre modi diversi: tramite la sostanza, come causalità o come azione reciproca (successione temporale irreversibile).

Il quarto principio è i postulati empirici in generale fanno riferimento alla categoria della modalità e quindi ci dicono che noi conosciamo la natura chiedendoci: se il fenomeno è possibile, reale, se il fenomeno è presente, se il fenomeno è necessariamente presente.

Per Kant la dialettica ha un significato negativo, è la logica della parvenza. Perché alla base c'è la metafisica. E la metafisica sbaglia perché porta avanti un ragionamento contraddittorio e lo fa pensando di fare scienza ma non è scienza, difatti alla base della metafisica ci sono tre pseudoscienze: la psicologia razionale, la cosmologia razionale e la teologia razionale.

Alla base delle tre pseudoscienze ci sono le idee che sono le forme a priori della ragione: l'idea d'anima, di mondo, di Dio. La psicologia razionale pretende di conoscere l'anima come la totalità di tutte le esperienze interne identificando l'anima con l'io penso considerata come sostanza, il che è sbagliato perché è il processore della nostra mente. Quindi è un paralogismo. È un errore della ragione. La cosmologia razionale è una pseudoscienza che ha come pretesa la conoscenza del mondo nella sua totalità. E crea quattro antinomie (cattivo funzionamento della nostra ragione): due matematiche e due dinamiche. Esse sono suddivise in tesi e antitesi. Antinomie matematiche: L'estensione del mondo cioè la sua dimensione. La tesi dice che il mondo è finito, l'antitesi che il mondo è infinito. Ma non possiamo saperlo perché non potremmo mai conoscere l'intero universo. Però

Possiamo dire che il mondo è finito o infinito senza sapere qual è quella giusta o quella sbagliata. La composizione del mondo. La tesi dice che il mondo è composto da parti semplici e l'antitesi dice che non lo è. E non posso, neanche in questo caso dimostrare quale sia vera. Perché non ho un'esperienza totale dell'universo.

Antinomie dinamiche: Per quanto riguarda questa tipologia di antinomie potrebbero essere entrambe giuste perché potrebbe riferirsi una al mondo noumenico e l'altra al mondo fenomenico però non posso comunque dimostrarlo.

Il divenire del mondo cioè come le cose nascono, si trasformano e muoiono. La tesi dice esistono cose necessarie (le leggi della natura) e cose non necessarie, libere (l'uomo). L'antitesi che esistono solo leggi necessarie.

L'origine del mondo in cui la tesi dice che esiste un essere necessario che è la causa del mondo stesso, Dio. Che fa parte della sfera neumatica.

La tesi dice che Dio può essere dentro il mondo (immanente) o fuori dal mondo (trascendente). L'antitesi dice che non esiste nessun essere necessario né dentro il mondo né fuori dal mondo né che è la causa del mondo e quindi riguarda la scienza, il mondo fenomenico. La teologia razionale è una pseudo scienza che ha la pretesa di dimostrare l'esistenza di Dio. Esistono tre dimostrazioni tradizionali sull'esistenza di Dio: la dimostrazione ontologica di Sant'Anselmo che dice che Dio è un essere perfetto che esiste per forza. Kant dice che non è così perché sta dimostrando qualcosa che è già presente nel concetto di Dio quindi l'ha messo come concetto da cui si parte. L'esistenza riguarda il mondo fenomenico, ma quindi noi non possiamo percepirlo. L'altra dimostrazione è la prova cosmologica di San Tommaso e si basa su due concetti: concetto di essere necessario e il concetto di essere.

contingente (finito, l'uomo). Secondo lui l'uomo non può essersi creato da solo essendo un essere contingente. Kant dice che è sbagliato perché sta usando la categoria della causalità, che non è consentita perché dice che Dio è la causa della creazione dell'uomo, ma la causa si usa solo per i fenomeni ma Dio non è un fenomeno. La terza prova è quella fisico-teologica che è Dio. Anche questo principio non ha valore perché c'è si passa dal finito all'infinito 'c'è un salto nel vuoto' possiamo percepire solo il finito, l'infinito è un'incognita. Con tutto ciò si dice solo che l'esistenza di Dio non è semplicemente dimostrabile.

Idealismo è la filosofia che domina nella prima parte dell'800, con il termine "idealismo" intendiamo nel linguaggio comune una persona che crede in qualcosa e si batte per quell'ideale.

in filosofiasta indicare quelle filosofie che privilegiano la spiritualità dell'uomo rispetto alla materialità. Il filosofo che possiamo considerare il massimo esponente dell'idealismo è Platone, che ha formulato la dottrina delle idee, affermando che il mondo delle idee è la vera realtà mentre il mondo sensibile è soltanto una copia. La conoscenza e tutto ciò che viene prodotto dalla mente dell'uomo è superiore alla materia. La filosofia idealistica è legata alla filosofia di Kant, è uno sviluppo della filosofia di Kant, lui con la sua filosofia ha prodotto un dualismo, tra spirito e materia, tra fenomeno e noumeno, tra oggetto e soggetto, lui ha spaccato la realtà, l'ha divisa, e i filosofi dopo Kant (i Neo-Kantiani) hanno notato questo problema, Kant non è riuscito – ci ha provato con la critica del Giudizio – ha riunire questo dualismo. I Neo-Kantiani hanno affrontato questo problema e hanno cercato di superare il dualismo kantiano, cercando di trovare una sintesi tra spirito e materia, tra soggetto e oggetto.problema e sono arrivati alla conclusione che se noi non conosciamo il noumeno, se non è l'oggetto della conoscenza per l'uomo, come facciamo adi
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher robyn_94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Donna Diego.