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Estratto del documento

UOMO CANE

(razionalità) (canina) determinanti

Il genere è materia nella maniera in cui le differenze formali lo portano all’atto. Genere come materia

significa genere come potenza; il genere ha in potenza le differenze, ma anche “Socrate con la materia

designata”.

Pp87

Mentre la materia segnata si aggiunge dall’esterno, nel caso dell’individuazione della specie rispetto al

genere è la differenza costitutiva. Se è lecito dire uomo = corpo + anima, allora è chiaramente incoerente

affermare che l’uomo è l’anima, poiché essa ne è solo una parte; Tuttavia posso sentenziare che l’uomo è

un animale, perché il genere è maggiore della specie, in modo indeterminato.

Il È parte se lo si considera come contenente la forma della

corpo può essere sia parte, sia genere.

tridimensionalità, ad esclusione di tutte le altre perfezioni, che possono seguirla. È genere se lo considero

assieme alle perfezioni che seguirlo.

possono

Pp89

Questo discorso fa problema, e qui Tommaso è nella scia di Avicenna, perché implica la pluralità delle

Il problema è quello di supporre la presenza di due forme per la costituzione dell’essere

forme sostanziali.

umano.

Genere significa tutto come determinazione, che determina ciò che è materiale; differenza significa tutto

come denominazione desunta dalla forma.

Pp93 L’uomo è composto da anima e corpo (due

Differenza tra quiddità del composto e composto concreto.

concetti, anima e corpo); l’uomo è un animale razionale (tre concetti, animale, razionale e

animale/razionale). Esistono, come si nota, due livelli: quello reale e quello del logico. 01.03.2016

Lezione 7

Il problema dell’essenza di Tommaso nasce dal concetto di di Aristotele, tuttavia i due termini non

sostanza

indicano la stessa cosa e il significato non è sovrapponibile. Non si può pretendere di concepire l’essenza

nei termini dell’usia di Aristotele. L’usia ha diversi significati, tra cui:

- Sostrato di inerenza (definizione metafisica e fisica).

- Soggetto di predicazione.

- Risposta al “che cosa è?”

Aristotele si chiede se l’usia sia la materia la forma o il composto e risponde che essa è sia la forma, sia la

Già qui si capisce che non si possono sovrapporre i concetti di essenza ed usia, poiché l’essenza,

quiddità.

come si è già detto, non è la forma.

Un altro discorso da affrontare è quello che riguarda gli cioè la specie e il genere. La distinzione

universali,

tra universale ed individuo ci perviene anche in Aristotele e possiamo associarvici anche la differenziazione

tra (uomini) e (uomo). Le prime sono ciò che non si predica di altro e

sostanze prime sostanze seconde

38

sono il soggetto logico delle seconde . La sostanza seconda è ciò di cui si può predicare di altro ed è

la sostanza prima è l’individuo, la seconda la specie.

soggetto accidentale;

L’essenza, cioè la specie, è data da, ad esempio, Il genere contiene in potenza tutto ciò

animale + razionale.

che la specie può avere e quindi anche tutto ciò che è contenuto dalla specie.

40 41

39

g s i g i

Il genere contiene dunque in le varie specie, che a loro volta contengono tutto ciò

maniera indeterminata

che può essere contenuto. Se il genere fosse uno, non ci sarebbe differenza tra le specie. Il genere è uno

come e le perfezioni essere o meno attualizzate. Se si attualizzano, allora esistono le

il corpo possono

specie, altrimenti no. La materia prima è e si determina aggiungendo delle

indeterminata forme;

eliminando le forme, otteniamo la materia. In generale, per tornare dai livelli più specificati a quelli più

indeterminati, bisogna eliminare le differenze, in modo da tornare alla forma più originale.

42

I rami sono in potenza le foglie, che sono gli individui. Il genere è uno, perché la forma ha in potenza tutte

le differenze.

Inoltre, bisogna tenere a mente che:

43 44

se g d g d

 

38 Ad esempio, Socrate è bianco; Socrate è un uomo.

39 Genere.

40 Specie.

41 Individuo

42 Alberi di Porfirio.

43 Genere.

44 Differenza.

Ciò crea più differenziazioni, poiché ad ogni differenziazione “positiva” corrisponde la sua “negativa”. Il

corpo è la forma più indeterminata e contiene tutte le forme più basse. Tulle le sono

essenze determinate

dalle differenze che si aggiungono alla forma corpo.

Vi è ora un’ulteriore distinzione. La natura della specie viene considerata come (ad esempio,

parte

l’umanità è ciò per cui un uomo è un uomo). L’essenza della specie (uomo) può

Esiste la forma del tutto?

essere espressa come un tutto (con il termine uomo) o come una parte (umanità). Solo nel primo caso di

predica degli individui; il termine “uomo” ha tre caratteristiche:

1) Indica l’essenza come un tutto.

2) Contiene implicitamente la designazione della materia.

3) Si predica degli individui.

Il termine “umanità” si comporta in modo opposto. I due termini rendono conto di due esigenze che il

concetto di essenza soddisfa, ovvero la di ciascun individuo particolare dagli altri grazie

differenziazione

alla materia localizzata (uomo) e la alla specie umana (umanità).

comune appartenenza

Capitolo terzo.

Il problema che si affronta è il e si tratta di una questione in parte di

rapporto tra essenza e universali

ordine logico, in parte di ordine metafisico. Una volta stabilito cosa sia l’essenza, il passaggio successivo è

capire come essa si pone con gli universali logici (genere, specie e differenza). Tommaso presenta 3

possibilità, escludendone poi due.

1) Gli universali logici potrebbero inerire all’essenza concepita come parte. No, perché gli universali

non possono convenire all’essenza se intesa come trascendenza, poiché essa è fondamento

metafisico e logico-gnoseologico. Ciò che è esterno alla cosa non ci consente di conoscerla e

l’errore platonico (critica di Tommaso) è di considerare le forme come le sostanze.

2) Gli universali logici convengono all’essenza come tutto. No, perché gli universali si predicano degli

individui, ma l’universale in quanto parte non si predica del singolo (l’umanità on si predica di

Socrate).

3) Le specie sono accidenti dell’essenza

45

L’essenza come un tutto che contiene in potenza i singoli .

considerata nell’intelletto.

Il punto tre si articola a sua volta in tre livelli (pp 101):

1) In maniera assoluta.

2) Nei singoli uomini.

3) Nell’intelletto.

Da questa descrizione sembra che l’essenza assoluta sia l’essenza della parte, ma in realtà non può esserlo,

poiché l’essenza assoluta si predica degli individui, mentre quella della parte no. Il terzo livello è frutto di

una bipartizione del secondo; il secondo può essere infatti inteso o (terzo

negli individui reali nella testa

livello). Tuttavia, questa natura,

Questa essenza è indifferente al fatto di essere nei singoli uomini.

indifferente agli accidenti, non è l’universale, perché non ne ha i caratteri, perché esso è comune ed è uno,

mentre questa è già un accidente. L’intelletto mette insieme le definizioni, ad esempio di e

animale

45 Per Avicenna, il concetto di essenza può essere inteso in 3 modi:

1) Come considerazione assoluta.

2) Come l’essenza nei singoli.

3) Come l’essenza nella mente.

dando così il carattere di specie, ma di per sé l’essenza non ha carattere organizzativo, poiché è

razionale,

l’intelletto a creare concetti unitari e non l’essenza stessa. 02.03.2016

Lezione 8

Secondo la uomo = animale razionale (quiddità) = definizione.

considerazione assoluta:

In quanto è il tutto, può predicarsi anche del singolo; è l’essenza secondo la considerazione assoluta, è

l’uomo come tutto. Tutto quello che si aggiunge è fuori da questa assolutezza. Tra tutti gli ce ne

accidenti

sono alcuni che spiccano. Se fosse allora tutti i singoli uomini sarebbero un uomo solo, dunque è

uno,

L’essenza può (pp 103), ma in quanto questa è una possibilità, l’essenza è

molteplice. essere in un singolo

indifferente a ciò. Non si può dire che poiché essa si può predicare dei

l’essenza non sia mai in un singolo,

singoli. Un ulteriore accidente è quello della Se “animale razionale” fosse dotato della

comunanza.

comunanza, allora non potrebbe avere in sé il concetto di anima segnata e quindi l’umanità di Socrate

dovrebbe essere l’umanità di tutti.

L’essenza riceve le caratteristiche della e dell’unità, che ne creano una specie. Da

dell’intelletto comunanza

un latto, essa prescinde tutte le caratteristiche individuanti, possiede la conoscenza di tutti e permette di

conoscere tutti. Dall’altro, essa è radicata in un intelletto. L’universalità sta negli individui di cui è

immagine, non nel supporto noetico.

Fino a questo momento, l’esposizione è stata sistematica e non dedicata a critiche, ma come vedremo esse

compariranno quando si affronterà il tema dell’ilemorfismo.

(pp 107) Se la specie convenisse all’uomo Socrate, allora essa dovrebbe predicarsi ma non lo fa. Non si

predica, perché la specie umana si riferisce al concetto che ci fa conoscere i singoli uomini, ma il

non è

singolo.

“Uomo è animale razionale”. È animale in quanto è genere ed è nella sua natura di essere predicato di

uomo, però questa predicazione non si fa da sola, ma richiede è l’intelletto a

l’azione dell’intelletto;

stabilire che l’animale è il genere e dunque anche a l’intelletto è fondamentale.

livello di predicabilità,

Gli universali sono accidenti (specie) che convengono all’essenza considerata dall’intelletto, non a quella

assoluta (pp 107).

Questo capitolo ha messo in relazione l’essenza con le intenzioni logiche.

Capitolo quarto.

Questo capitolo è il più noto dell’opera ed è il più commentato, perché teorizza la distinzione tra essenza

Questa distinz

Dettagli
A.A. 2015-2016
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/08 Storia della filosofia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Daniel Zanatta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Palazzo Alessandro.