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Lo scetticismo e l'autocoscienza

Lo scetticismo, secondo Hume, porta ad una consapevolezza più elevata che implicitamente annulla completamente l'oggetto. Lo scettico afferma che tutto è vano e non vero (annullando l'oggetto), ma pretende di dire qualcosa che sia vero e reale. Secondo Hegel, si arriva ad un annullamento dell'autocoscienza stessa.

Nel Medioevo, l'autocoscienza, ormai annullata dallo scetticismo, ripone la sua essenza e il suo valore in un Dio lontano e trascendente. Raggiunge il suo annullamento più profondo nell'esperienza della mortificazione di sé, che è la completa negazione dell'io a favore di Dio. L'autocoscienza pensa che annullando la propria fisicità possa ricongiungersi con Dio.

La dialettica si chiude quando l'autocoscienza si rende conto di essere lei stessa Dio, l'Universale, il Soggetto assoluto. Diviene consapevole che...

È stata la coscienza stessa a postulare l'esistenza di Dio e non è stato Dio a crearla. Tutto questo avviene nell'Umanesimo e nel Rinascimento.

La ragione, l'autocoscienza come Soggetto assoluto, ha assunto in sé ogni realtà e ha la certezza di essere ogni realtà. La ragione è la sintesi di coscienza e autocoscienza, superando l'opposizione fra le due. La realtà non è più negata. L'autocoscienza è consapevole di essere ogni realtà e in essa trova solo se stessa. Questo è il punto di vista della filosofia moderna, in cui il soggetto coglie se stesso come essenza della realtà (Cartesio) o come l'a-priori della soggettività (Io penso di Kant). L'oggetto non è annullato, ma semplicemente riportato al soggetto. Tuttavia, questa acquisizione deve essere verificata in due momenti.

  1. ...
ragione osservativa → cerca se stessa nella natura (natura rinascimentale di Giordano Bruno) tuttavia non può trovare se stessa solo nella natura, ma deve realizzarsi con l'azione: la ragione osservativa sperimenta la sua crisi vedendosi separata dal mondo.

ragione attiva → la ragione vuole produrre se stessa con l'attività, e non più trovare se stessa nella natura ci si rende conto che l'unità di io e mondo non è data e contemplabile, ma deve essere realizzata. L'identità soggetto/oggetto non può mai realizzarsi contro il mondo, non può maivenire realizzata da un singolo individuo isolato. Qualunque processo attuato in questo senso è destinato a fallire.

È indispensabile che la coscienza entri all'interno della trama dei rapporti "SPIRITO OGGETTIVO" interpersonali (= sostanza e fondamento dell'individuo) = concreta realizzazione e concretizzazione della ragione nelle

parte.2. cittadinanza romana → l'individuo ha una certa autonomia e partecipa attivamentealla vita politica dello Stato.3. Medioevo → l'individuo è sottomesso alla Chiesa e al potere feudale.4. Rinascimento → l'individuo recupera la propria individualità e si afferma come soggettocosciente.5. Età moderna → l'individuo diventa il centro dell'interesse politico e sociale.6. Età contemporanea → l'individuo è libero e autonomo, ma è anche inserito in unacomunità sociale e politica.

parte: la sua identità è quella del cittadino c'è un'identità immediata fra i valori del cittadino e quelli della collettività;

2. Impero Romano / Rivoluzione Francese → scissione fra l'io e la società: il cittadino deve essere suddito (non è prevista la partecipazione politica diretta) la soggettività diviene sempre più consapevole di sé e si giunge al giusnaturalismo (non è più lo stato fondamento del soggetto, ma il soggetto fondamento dello stato) il culmine di questo processo di alienazione si raggiunge nell'Illuminismo con la Rivoluzione Francese: la ricerca della libertà del singolo contro le istituzione ha prodotto dialetticamente il suo opposto = terrore;

3. sintesi = Stato = ritrovata eticità ed armonia fra individuo e comunità → l'individuo riconosce nello Stato la propria libertà, che non è astratta ma basata sulla storia

(sarebbe astratta se esistesse solo fuori dallo Stato)
l'individuo riconosce se stesso nello Stato.
La coscienza riconosce se stessa nella storia (= sostanza inorganica) ed esprime la sua consapevolezza nella filosofia riportando a sé tutto ciò che le era estraneo.
La logica
LOGICA = scienza dell'Idea nell'elemento astratto del pensiero nella logica,
Hegel studia l'Idea in sé, prima delle determinazioni finite e spazio-temporali.
INSIEME DI CONCETTI
Come tale, l'Idea si configura come un = anche determinazioni della realtà (realtà ≡ razionalità) = essenza della realtà i concetti hanno un valore sia logico che ontologico.
categorie di Kant concetti di Hegel
Sono funzioni mentali valide solo in relazione al fenomeno determinazioni del pensiero e della realtà (in virtù della coincidenza fra pensiero e essere) → vd. Aristotele: secondo lui la logica aveva solo un valore

gnoseologico; per Hegel logica e ontologia coincidono. Hegel analizza tutte le varie posizioni che sono state prese nella storia della filosofia riguardo al modo di pensare la realtà, in particolare sulla coincidenza pensiero/essere:

  1. metafisica classica (da Parmenide fino a Cartesio): prevaleva l'oggetto sul soggetto → è il periodo del il pensiero riflettente sull'essere
  2. empirismo: prevale il soggetto → le rappresentazioni del soggetto sono la norma e la misura dell'oggetto: comunque la realtà vera delle cose è considerata inconoscibile l'empirismo è costretto a cadere nello scetticismo.

KANT: secondo Hegel la filosofia kantiana è l'esito scettico dell'empirismo → Kant: la realtà si riduce a semplice percezione del soggetto secondo Hegel, Kant non riesce nel suo intento di superare Hume: pur affermando che l'oggettività è data dal soggetto, per lui la cosa in

sé è inconoscibile.

3. filosofia della fede (recupero del realismo gnoseologico) → Hegel: si recupera il realismo gnoseologico, ma pensiero ed essere vengono fatti coincidere attraverso il sentimento o la fede. La coincidenza pensiero/essere non è immediata, ma mediata (processo dialettico).

Hegel: il pensiero non deve essere astrattamente separato dalle cose. Il pensiero è l'essenza della realtà, oggetto di un sapere razionale e speculativo.

La logica di Hegel mostra come partendo dai concetti più poveri ed astratti si giunga, attraverso un percorso dialettico, ai concetti più ricchi e concreti. Un concetto generale si approfondisce sempre di più.

Il concetto più astratto possibile = ESSERE INDETERMINATO e privo di contenuto. In quanto indeterminato, l'essere è identico al NULLA. Il concetto dell'identità essere-nulla è il DIVENIRE ESSERE, una relazione dialettica essere-nulla (attraverso il divenire) determinato.

Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:

non generale ma particolare (questo passaggio coincide con il superamento di Parmenide da parte di Platone, che non intende più il non-essere in modo relativo) → l'essere determinato è tale in virtù delle sue caratteristiche (qualità, quantità, misura): è considerato isolatamente, al di fuori di ogni relazione ESSENZA dall'essere determinato si passa alla sua (ne coglie gli aspetti▪ ragion interiori) l'essere scorge le proprie relazioni e scopre la sua sufficiente l'essenza si riconosce identica a se stessa e diversa dalle altre e ESISTENZA ragion d'essere (la sua manifestazione è scopre la sua diventa fenomeno) il SINTESI = CONCETTO = unità dell'essere e dell'essenza. Così determinato l'essere diventa concetto (prima soggettivo o puramente formale, poi oggettivo) Idea = unità del soggettivo ed oggettivo, ragione autocosciente. Il concetto è prima soggettivo e poi

oggettivo:
  • concetto soggettivo (giudizi che il soggetto può dare): si manifesta prima nei suoi aspetti di universalità, particolarità, individualità poi si articola nel giudizio alla fine si esprime nel SILLOGISMO = razionalità del tutto, forma stessa della realtà
  • sillogismo di Aristotele
  • sillogismo di Hegel
  • Dall'universale si passa al particolare Se la realtà è infinito che si fa finito, universale che si fa particolare la passando attraverso un termine intermedio realtà è come un grande sillogismo: prefigura il modo in cui si sviluppa al realtà stessa.
  • concetto oggettivo = categorie fondamentali della natura (meccanismo, chimismo, teleologia)
  • sintesi del concetto soggettivo e del concetto oggettivo
IDEA PURA: ha in sé i principi dell'oggettività e della soggettività La filosofia della natura La filosofia della natura studia l'idea nella sua alienazione. FILOSOFIA DELLANATURA = fondamento metafisico delle scienze della natura gli oggetti studiati dalla scienza devono essere posti come momenti del farsi dell'aragionefisica empirica: il suo materiale è utilizzato dalla filosofia della natura per organizzarlo per dimostrare come può essere riportato ai principi studiati dalla filosofia della natura. concezione della scienza visione della natura La fisica empirica di Hegel rimanda alla ma la visione che Hegel ha della natura fisica speculativa di Schelling è più vicina a quella di Fichte → nell'Idea che si nega nel suo essere altro. NATURA = IDEA NELLA FORMA DELL'ESSERE ALTRO in quanto tale la natura è LA NATURA È DIVINA: essenzialmente esteriorità e considerata in sé (cioè nell'Idea) è come se il conce
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A.A. 2008-2009
23 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Ruggiu Luigi.