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Peirce

Nasce a Cambridge nel 1839 e la sua formazione è sia scientifica sialogico-filosofica. Non trova una collocazione stabile nel mondo accademico esi impiega nel servizio costiero e geodetico degli Usa. Muore nel 1914. Le sueCollected Papersopere sono state pubblicate postume nei (1931/35 e 1958).

L'abduzione è una modalità di conoscenza, si interroga su come conosciamo. La introduceper rendere conto del ruolo della prassi a livello conoscitivo. Incontrapposizione con le principali modalità di conoscenza:

  • deduzione → inferenza che va dal piano generale al piano particolare,parte da proposizioni generali e ne deriva proporzioni più specifiche (principi o assiomi, caratteristica delle scienze formali)
  • induzione → inferenza che va dal piano particolare al generale (tipicadelle scienze empiriche, come la fisica)

Come siamo legittimati a passare da osservazioni particolari a una legge

universali della deduzione e dell'induzione sono basati sull'abduzione. L'abduzione è il processo attraverso il quale si genera una ipotesi o una spiegazione a partire da osservazioni o fatti specifici. Questa ipotesi può poi essere testata e confermata attraverso la deduzione o l'induzione. Quindi, l'abduzione è il punto di partenza per la deduzione e l'induzione, che a loro volta si occupano di classificare e spiegare i fatti in modo più generale.

delle scienze deduttive derivano da essa. È la modalità più fondamentale e originaria della conoscenza umana. In realtà è un abduzione implicita, quindi il giudizio percettivo che ne sta alla base è frutto di un abduzione inconsapevole → il procedimento abduttivo ha certamente origine dalla sensazione, ma rivela anche che il dato sensibile è sempre in qualche modo già interpretato. Le evidenze immediate sono il risultato di un processo inferenziale non sempre consapevole, quindi la conoscenza non è affatto rispecchiamento, perché il dato empirico è segno che rinvia da altro da sé e chiede di essere interpretato.

La semiotica inaugura una nuova scienza di questa modalità conoscitiva, la scienza dell'effetto, ovvero del dato già interpretato e mai neutro: la semiotica. È l'interpretazione del significato dei segni, la realtà è costituita da segni. Il segno è

qualcosa che rimanda a qualcos'altro. Interpretare significa scoprire il posto di che cosa sta un segno per un particolare interpretante. Segno, oggetto e interpretante sono gli elementi costitutivi coinvolti in ogni atto conoscitivo.

JAMES

Nasce a New York nel 1842 da una colta famiglia irlandese. Studia medicina ad Harvard e incontra Peirce, fondando insieme la corrente del pragmatismo. Diventa il primo docente di psicologia negli Usa, dove aveva fondato uno dei primi laboratori di psicologia sperimentale. Nel 1890 pubblica "Psicologia. La volontà di credere". Le opere di carattere filosofico sono "Pragmatismo: nome nuovo per vecchi modi di pensare" (1897), "Il significato della verità: seguito a pragmatismo" (1907), "Un universo pluralistico" (1909). Muore nel 1910 e viene pubblicato postumo "Saggi sull'empirismo radicale" (1912).

Differenze con Peirce

Si rifà alla massima pragmatista del 1878 di Peirce, anche se quest'ultimo voleva discostarsi.

alla pratica - importanza dell'esperienza e dell'azione come fondamenti della conoscenza - rifiuto della separazione tra teoria e pratica, tra pensiero e azione - centralità del contesto e delle situazioni concrete nella valutazione delle idee - ricerca di soluzioni pratiche e utili ai problemi concreti della vita quotidiana - apertura al cambiamento e alla revisione delle idee in base all'esperienza Il pragmaticismo di Peirce si distingue da quello di James per la sua maggiore attenzione alla dimensione logico-semiotica della conoscenza. Peirce considera la conoscenza come un processo di interpretazione dei segni, in cui il significato è determinato dalla sua relazione con altri segni e con l'esperienza. In questo senso, la verità non è una proprietà degli oggetti in sé, ma dipende dal loro rapporto con il soggetto che li interpreta. D'altra parte, James pone l'accento sulla dimensione antropologico-etico-religiosa del pragmatismo. Per lui, la verità è legata al valore pratico delle idee e delle credenze. Ciò che è vero è ciò che funziona nella pratica, ciò che è utile per raggiungere i nostri scopi. James sottolinea anche l'importanza della fede come elemento fondamentale nella vita umana, che va al di là della razionalità e della conoscenza empirica. Entrambi i filosofi condividono l'empirismo radicale, che considera l'esperienza come la fonte primaria della conoscenza. La coscienza è vista come un flusso continuo di pensieri e sensazioni, e la conoscenza è intesa come una funzione che si sviluppa attraverso l'interazione tra la mente e il mondo esterno. In conclusione, il pragmatismo offre una prospettiva filosofica che mette al centro l'azione e l'esperienza come fondamenti della conoscenza. Pur differenziandosi nelle loro concezioni, sia Peirce che James cercano di superare la separazione tra teoria e pratica, cercando soluzioni pratiche ai problemi concreti della vita quotidiana.

Ai fatti, teorie come strumenti - pragmatismo vuole essere un interpreta ogni nozione indagando le sue conseguenze pratiche - assunzione della massima pragmatista: perfetta chiarezza/totalità della concezione di un oggetto coincide con gli effetti pratici immaginabili che l'oggetto può implicare. - per entrambi a capo di ogni procedimento d'indagine vi è una credenza: Pierce si pone il problema del metodo per acquisire credenze; James le assume come acquisite e vuole giudicarne la validità e l'utilità all'azione.

  1. VERITÀ satisfactory

Si può interpretare come adattamento soddisfacente, adaptation, le teorie-credenze vere sono quelle che mi consentono di adattarmi in modo soddisfacente alla realtà. La verità non è una proprietà immutabile delle proposizioni o delle credenze, ma è il processo dinamico della convalida delle nostre idee da parte degli eventi. La verità

è un evento: un’idea è resa vera dagli eventi. Se le mie idee, credenze non consentono un adattamento soddisfacente alla realtà, allora sono false. La verità non è un processo eterno, ma si fa nel corso dell’esperienza. Il pragmatismo concepisce la verità come un equilibrio. Possiamo definirla come ciò che per noi è “meglio” credere (rischio: soggettivismo) = meglio, ossia consente l’adattamento alla realtà. Non c’è nessuna garanzia metodologia sulla verità delle nostre credenze, dipende da cosa è più soddisfacente a partire dalle condizioni ambientali. In ogni caso l’idea di verità assoluta è mera aspirazione (razionalismo).

2. FEDE

Siccome l’esito del processo di adattamento non è scontato, abbiamo bisogno di fidarci delle nostre conoscenze. L’elemento di fiducia è costitutivo, non c’è nessuna garanzia teorica.

È l'atteggiamento conoscitivo, che esprime la credenza della possibilità di un accordo con l'ambiente, dobbiamo fidarci e presupporre che le nostre credenze siano vere. È quindi un atteggiamento necessario: senza l'atto di fede non potremmo raggiungere nessuno stato di adattamento soddisfacente alla realtà. La fede è un atto della ragione, fa parte della dinamica della conoscenza, e viceversa, la conoscenza della verità non essendo garantita implica un atto di fede. L'idea di adattamento riprende l'evoluzionismo, ma in prospettiva gnoseologica.

Verità della fede: ognuno ha il diritto di credere ciò che vuole. L'importante è che non deve pretendere di essere una verità dimostrabile su basi empiriche o teoriche, ma deve essere un'ipotesi viva, importante e pertinente alle esigenze di vita. La credenza deve essere una di quelle di cui non si può dimostrare né la verità

Né la Storia della filosofia contemporanea è falsità, occorre che sia un'ipotesi viva, cioè in grado di coinvolgere lo spirito e che sia importante, cioè decisiva per la vita di un individuo.

3. EMPIRISMO RADICALE

Si oppone al dualismo cartesiano (materia e spirito), della coscienza come sostanza: vuole scardinare questo presupposto. Essa denota una funzione, ossia il conoscere. E' necessaria per spiegare che le cose non soltanto sono, ma sono apprese e conosciute. Tutti i fenomeni sono sia fisici sia mentali, ovvero né fisici né mentali. La divisione tra fisico e mentale è un'ipotesi teorica = il fisico è mentale e il mentale è fisico. La coscienza è un flusso neutro: né fisico né mentale. In questa neutralità unitaria di mentale e fisico la coscienza si manifesta come flusso interattivo e unitario con l'ambiente, come strumento di.

adattamento all'ambiente e come tale sempre in relazione con esso secondo fini precisi → concezione genetico-funzionale di matrice darwiniana. La coscienza denota una specie di relazione esterna e non una sostanza: è un gruppo di elementi correlati tra loro, gli stessi correlati in un altro modo compongono la natura fisica. L'empirismo radicale vede la neutralità dell'esperienza, senza dualismo, nessuna divisione tra spirituale e materiale. Le esperienze neutre acquisiscono significato rispetto alla funzione pratico/vitale che svolgono (conoscenza mediata o concettuale, concetti e procedimenti del pensiero come strumenti teleologici) che viene in soccorso quando manca la conoscenza immediata, sensazione. CONOSCENZA SCIENTIFICA La riflessione gnoseologica della filosofia deve partire da un confronto con le scienze empiriche. Si possono indicare due percorsi differenti. Per alcuni il confronto con la conoscenza scientifica nonè solo il punto di partenza, ma anche il punto di arrivo = la filosofia non ha alcuna autonomia, non è sapere autonomo, è una metodologia della scienza, attività di chiarificazione concettuale con finalità logica e metodologica: Wittgenstein e il Circolo di Vienna. Questo metodo dell'analisi logica è visto come strumento di chiarificazione e dissoluzione dei problemi filosofici tradizionali → è una tendenza degli autori della conoscenza scientifica, secondo la logica questi problemi non esistono. Il primo grande critico della concezione riduzionistica è Popper e l'epistemologia post-popperiana (Kuhn, Lakatos, Feyerabend) = concezione in cui l'indagine filosofica conserva legittimità e autonomia. WITTGENSTEIN Figura centrale della filosofia contemporanea, rappresenta la sua pluralità di
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Publisher
A.A. 2021-2022
53 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher laura.crespi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Lizzardi Antonio.