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Confutazione del principio di non contraddizione

Intraprende confutazione diversa, invece di mostrare contraddittorietà mostraimpossibilità di negare il principio senza presupporlo. Principio di non contraddizione è dunque universale, non può essere dimostrato. Confutazione per essere significativa deve essere non contraddittoria quindi ribadire validità del principio.

Categorie V trattazione logica della sostanza

Assunta come una categoria, una delle modalità fondamentali in cui si articola il linguaggio. La sostanza è il soggetto di ogni predicazione, ciò che sta sotto. Senza sostanza non si dà il linguaggio. È la più importante delle categorie (qualità, quantità, tempo, luogo...) possono essere predicate solo di qualcosa che sia sostanza. La sostanza è sempre e solo soggetto di una predicazione, mentre ciò che non è sostanza può anche essere predicato. Nozione di sostanza seconda: sono i generi e le specie, possono essere

Sia predicati che soggetti della predicazione. Sostanze seconde rivelano la sostanza prima, cioè sono un insieme di sostanze prime. Universali, in quanto predicati, possono sussistere solo come attributi di una sostanza particolare. Introduce pluralità di significati dell'essere stesso. Non lo oppone al non essere ma lo pensa in 4 modi distinti:

  1. Accidente
  2. Vero e falso
  3. Secondo le categorie
  4. Potenza e atto

Le categorie consentono all'essere di articolarsi in tanti modi diversi. La differenza diventa il carattere fondamentale dell'essere. Il divenire non è passaggio dal non essere all'essere ma da un essere come potenza a un essere come atto. Metafisica VII libro centrale, tema fondamentale ontologia aristotelica ovvero natura della sostanza. L'essere si dice in molti modi, stabilire sua modalità fondamentale. Individuata nella sostanza. La sostanza è l'essere per eccellenza. Consente articolarsi di pluralità di modi.

La sostanza deve avere un significato preciso. Due caratteristiche:

  1. Essere separato: sostanza sussiste indipendentemente da altro
  2. Essere determinato: individualità della sostanza

4 modi in cui altri filosofi intendono la sostanza:

  1. Essenza
  2. L'universale
  3. Genere
  4. Sostrato

Lui considera solo il sostrato. La sostanza è la materia, la forma o il sinolo (materia + forma)? O la forma o il sinolo.

Intorno alla natura della forma sensibile. Forma + materia = sinolo, composto che caratterizza sostanze naturali. Nessuno dei due componenti è soggetto al divenire.

Argomento a favore dell'ingenerabilità della forma: ciò che diviene deve contenere qualcosa di materiale, se la forma divenisse non sarebbe forma ma sinolo. La forma sensibile sussiste solo negli enti naturali e non al di fuori.

Essere universale = esprimere la natura comune a una molteplicità di cose. L'universale è solo un predicato delle singole cose (singoli sostrati).

ne esprime una qualità ma non la sostanza. La sostanza non può essere predicata di un sostrato, ma è sempre soggetto di predicazione e ad essa vengono riferiti gli universali.

Sostanza = ciò che consente a una cosa di essere se stessa. È quindi principio di determinazione e ragione dell'esistenza. Indagine sulla sostanza riassume vecchie indagini naturalistiche sulle cause e sul perché. È la causa della materia. La FORMA = VERA SOSTANZA. Forma particolare conferisce sostanza alla cosa. È essenza determinata. Forma è indiveniente.

Libro della "Fisica" dedicato alla trattazione del DIVENIRE. Tre tipi di mutamento:

  1. Da sostrato a sostrato
  2. Da sostrato a non sostrato corruzione
  3. Da non sostrato a sostrato generazione

Corruzione e generazione avvengono secondo la sostanza, investita nel mutamento. Nel mutamento 1 invece la sostanza permane, è un vero e proprio movimento. Avviene secondo tre categorie: qualità,

quantità e luogo. Quindi alla fine 4 tipi di mutamento.

Fisica VIII: indagine sulla causa prima del movimento, sul motore in grado di causarlo. Movimento ha avuto un principio o dev'essere considerato eterno? Due argomenti a favore dell'eternità:

  1. Per passare da inazione ad azione servirebbe una causa e ciò rinvierebbe a un altro motore
  2. Tempo = numero del movimento secondo il prima e il poi. Tempo strettamente legato al movimento. Non può esserci un primo istante. Il tempo è ingenerabile. Movimento è eterno e indistruttibile. Movimento = atto del mobile in quanto mobile.

Metafisica XII: dedicato al principio primo del movimento chiamato Dio. È quindi teologia, trattazione sul divino. Necessità del principio primo del divenire che caratterizza la natura. Se tempo e movimento sono eterni non tutto è corruttibile, mentre tutto ciò che è fisico diviene. Dunque c'è qualcosa di incorruttibile. Dimostra esistenza

di un principio primo: movimento è tale in forza di una causa, di un motore. Questo deve essere un atto puro. Deve essere eterno e immobile; non muove le cose come causa efficiente ma come causa finale "come ciò che è amato". È un ente necessario e non contiene nulla di materiale. È puro pensiero chiamato Dio. Moto continuo circolare del primo cielo eterno. Oggetto primo del desiderio e dell'intelligenza coincidono. l'intelligenza pensa se stessa cogliendosi come intelligibile. Primo motore immobile è il più eccellente ma non è l'unico Dio. Esso è causa del movimento del Primo Cielo ovvero delle stelle fisse. Poi altri movimenti eterni, dei pianeti, sole e luna. 55 sfere celesti tutte divine. Modo scientifico di intendere l'esistenza degli dei. Primo motore non crea né produce nulla, sua attività meramente intelligibile: è puro pensiero, pensa se stesso. In Dio

intelletto e intelligibile coincidono. PLOTINO 204-270 Rivive l'insegnamento dell'ultimo Platone, concezione gerarchica del mondo ideale non intorno al bene ma all'Uno. Forma di neoplatonismo. Principio fondamentale è l'UNO, tutte le cose derivano da esso e carattere dell'unità attraversa ogni ente. Il mondo è certamente molteplice ma tale molteplicità è fatta di tante unità. L'Uno è il principio della totalità delle cose. Uno non può essere a sua volta un ente. Trascende gli enti e ha sua specifica consistenza = ipostasi, esistenza separata. L'uno è trascendente e al tempo stesso presente in ogni ente. Come deriva qualcosa dall'uno? Per "sovrabbondanza": è condotto a generare l'altro da sé. Sorge quindi l'essere (per la prima volta è generato). La seconda ipostasi è il Nous, l'intelligenza, che è sia essere che pensiero,

ed è pensiero di pensiero. Pensa l'uno ma anche se stessa, si ha dualità. Rapporto intelligenza con l'uno non solo contemplativo, nel volgersi verso l'uno si riempie di essere. Intelligenza crea la terza ipostasi ovvero l'anima, e con essa nasce il movimento. Ancora non c'è mondo materiale, anima perciò procede oltre se stessa e genera immagine sensibile di sé. Ecco il mondo materiale. Processi generativi non sono eterni, si tratta di generazioni eterne quindi non c'è vera e propria creazione. Grande problema: spiegare come da assoluta unità possa derivare molteplicità. Immagine della potenza: ogni ente dotato di potenza genera altro da sé e l'uno ha inesauribile potenza. Ciò che viene generato da lui non gli è identico, ma anzi inferiore e diverso. Problema uno-molti: se uno produce il molteplice significa che era già al suo interno e quindi non sarebbe vera unità.

Risposta da nozione aristotelica: molteplice presente nell'uno solo in potenza. Processo eterno di generazione è processo di allontanamento dall'uno. Man mano che ci si allontana si ha a che fare con immagini di immagini, la pienezza dell'essere iniziale cede al non essere (relativo). Il mondo materiale è costituito da questo non essere che coincide col male. Il male è l'assenza di essere.

Bene platonico = esclusivamente oggetto di contemplazione

Uno plotiniano = soggetto attivo

Il bene assoluto è dotato di volontà libera. L'Uno vuole se stesso e si sceglie, idea di autocreazione. È un processo eterno. Il tutto esiste perché è stato voluto ed è bene che esso sia. All'origine di tutto vi è un atto di volontà, non solo di pensiero ma di volontà libera. Il neoplatonismo successivo moltiplicherà le ipostasi rendendole divinità nello spirito del politeismo greco.

AGOSTINO

354-430 Affermazione religione cristiana trova nel neoplatonismo il riferimento fondamentale. Cristianesimo diventa dottrina grazie a riappropriazione cristiana del platonismo. Struttura triadica ipostasi plotiniane adattabile alla trinità. Cristianesimo introduce tuttavia una novità assoluta: dio creatore del mondo, creatio ex nihilo. Nuova metafisica cristiana. Riflessione padri della chiesa ha il suo vertice in Agostino. Ripresa della concezione platonica dell'essere da parte di Agostino. Fondamento dell'Essere rinvenuto nel Bene, natura di Dio ha il carattere dell'eternità. Rivelazione di Dio nel sinai: "io sono colui che sono", dio si rivela come l'essere in quanto tale. Non è nemmeno sostanza, perché essa starebbe sotto gli accidenti. Dio non è sostanza ma essenza. Importanza pensiero neoplatonico nell'aver pensato la struttura triadica del divino. Errore: tre diverse divinità, mentre pensare a unico.

Dio con al suo interno i rapporti eterni di GENERAZIONE e PROCESSIONE. Il Cristianesimo definisce Dio come costituito da unica ousia e tre ipostasi. La Triadicità di relazioni è dentro unica essenza. L'unica superiorità del Padre è nel suo carattere ingenerato. I rapporti sono eterni. Può essere vicino a Porfirio che a Plotino: mette l'anima come intermedia tra l'Uno e l'intelligenza. C'è una distacco nella dottrina dell'incarnazione del Figlio, perché per i cristiani la salvezza dipende dalla discesa del Figlio, cioè dalla sua incarnazione nella storia del mondo. C'è una rottura definitiva con il neoplatonismo nella dottrina della creazione. Nelle confessioni si propone la creazione del mondo a partire dal nulla. Il mondo proviene dal nulla mentre tutto ciò che deriva da Dio è immutabile e eterno. Prima del mondo c'era una realtà informe. Dio è anche il creatore del tempo (contro Aristotele). Nel "trattato sulla natura del bene" c'è una differenza tra: - L'essere di Dio: eterno e

immutabile

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mayazek di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Cortella Lucio.