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Il lavoro come valore nella tradizione ebraico-cristiana
Campanella introduce nel suo testo il catalogo della tradizione ebraico-cristiana, citando ad esempio la figura di Giacobbe narrata nell'Antico Testamento. Sottolinea che lo stesso Dio ha istituito uno stato ebraico composto da contadini e pastori.
Lo stesso concetto si ritrova nella repubblica romana, dove i senatori erano contadini e prendevano nomi legati agli elementi, come ad esempio Cicerone dai ceci. Campanella evidenzia le etimologie singolari di questi nomi e ricorda che, nonostante appartenessero al ceto dei contadini, i senatori avevano valori civili.
Campanella torna poi alle fonti cristiane, sottolineando che i seguaci di Gesù erano operai, contadini e pescatori. Nel corso della storia, nel XVII secolo, lavoratori manuali, poeti e storici hanno continuato a svolgere un ruolo importante.
Campanella critica la visione di Aristotele che considera le attività pratiche come contrarie alla legge della natura. Egli sostiene che Dio offre maggior aiuto a coloro che lavorano e sottolinea l'importante connessione tra il lavoro, la difesa della patria e l'obbedienza, come forma di fedeltà.
Lavoratore riesce a manifestare nei confronti delle esigenze dello stato possono essere di più rispetto ad altri. Contadino, operaio agisce per lo stato molto di più. Società fondata su città con principio di uguaglianza. I meriti non soltanto pratici ma intellettuali vengono messi in valore ma a tutti nella città del sole viene data la possibilità di ascendere al riconoscimento delle sue capacità. Sottigliezza del ceto intellettuale possa raffreddare passione, obbedienza alle leggi dello stato. Campanella adopera fonte cristiana, quali classi dio ha scelto come suoi profeti? Non intellettuale ma uomini semplici, ad essi ha consegnato il compito di illustrare la fede, dio parlò attraverso pastori, lavoratori, quindi, non parlò attraverso Aristotele, pitagora, perché devono dare semplicità al comando. Campanella si scontra con il pensiero ellenistico che aveva collocato la filosofia greca in una particolare rivelazione.
cristiana in cui aveva sospettato che la fede fosse passata attraverso la filosofia e questo concetto viene portato avanti. Se la prende con gli intellettuali che invece della crescita della città, compiacciono con il dubbio, la diffidenza. Campanella mira una piega particolare della tradizione classica, le tendenze corrosive dello scetticismo, c'è piacere e dignità della ragione. Concetto giustizia contro il quale ragione umana può esercitare oltre che provvedere. Campanella vuole che la cultura, la scienza, il sapere volgano una funzione di connettivo sociale, lavori per costruire valori e non per mettere in crisi, in dubbio e adopera a questo episodio. Quando si comincia a dubitare di valori assoluti, quando la ragione diventa egoista, pure di dimostrare la bravura del genere, del ceto dell'intelletto, quando questo accade, i valori della comunità entrano in crisi ed è in agguato immediatamente il progetto tirannico. Si rischiano i valori
della tirannia quando una società richiede che i problemi comuni possono essere affrontati e risolti da un solo uomo piuttosto che dal lavoro comune del popolo ed è quindi in questa epoca della repubblica romana che si ha un'inclinazione della tradizione dalla Grecia, che uomini destinati al tentativo o all'esercizio della tirannide cominciano secondo Campanella a immaginare il loro progetto. Alla sottovalutazione o svalutazione del particolare lavoro dei campi Campanella contrappone il meglio della tradizione classica, giudica che ciascuno sia re della propria professione, cosa vuol dire? Sei bravo operaio e bravo contadino quindi sei re della tua professione. Campanella estende sulla categoria aristotelica di nobiltà e democrazia la visione che al tempo di Campanella dice che non si può affrontare un qualunque nobile napoletano con un aristocratico di una qualunque polis greca nel III-IV secolo DC ma è idea che i nobili, gli aristocraticidebbanogovernare e che la maggior parte della popolazione non abbia diritto di accedere alla cittadinanzadei poteri politici, questo lascia Campanella profondamene colpito e irritato.Anche dal punto di vista della religione dai contadini, quelli che Aristotele ritiene di essere ignobili,non capaci della virtù, è da lì che provengono invece i migliori esempi di adesione alla religione, daloro provengono i santi.Durante la controriforma nell’epoca di Campanella c’è una elevazione dal punto di vista religiosodai ceti sociali bassi, iniziano a diventare cardinali e vescovi chi apparteneva a ceti inferiori ,cominciano ad essere eletti nel pontificio personaggi di umile origine.C’è una estensione nei confronti della povertà nel tempo della riforma che ha un punto dielevazione, di confronto della povertà, caratteristico della controriforma e della chiesa al tempo diCampanella.La santità diventa molto legato al tema.della povertà. Se la religione è l'anima dello stato, lo stato deve poter far conto sull'inclinazione religiosa e chi ha migliore dimostrazione di fede religiosa e questo è molto forte dalle classi più semplici. Una fede che non tragga onesta fede dai contadini, artigiani, operai può cadere. Riprende Campanella il tema della schiavitù. Aristotele prende questo argomento nel secondo libro della repubblica e Campanella utilizza il tema del contrasto interno della politica di Aristotele. I contadini, Se non sei cittadino sei escluso da animale politico di eccellenza quindi sei in una classe naturale sottoposta alla classe natura degli animali politici, quindi sei quasi trattato come una bestia. I primi due rischi di una società così velocemente classicista, fondata sull'esclusione dei diritti politici, delle classi lavoratrici che può correre. Il primo rischio è quello della insorgenza: in questa descrizione delmovimento rivoluzionariosembra esserci il ricordo immagine, di quelle sollevazioni popolari, violente, crudeli, sanguinose,che Campanella e la sua generazione conosce.Europa della seconda metà del '500 ha una notevole riottosità delle classi popolari e una serie difenomeni di insorgenza popolare.Questi fenomeni di insorgenza non meritano la definizione di rivoluzione perché non portano maiad una conclusione stabile ma ad una esplosione temporanea di violenza contadina soprattutto maanche urbana, non posero capo istituzione.Una rivoluzione vera e propria cambia il capo istituzionale. Campanella segnala il rischio, se ilgoverno non è stabile, potente, il rischio che larga parte della popolazione si ribelli è molto alto daverificare.Il secondo caso è quello che il cittadino rifiutato dalla società, membro della società nonriconosciuto come cittadino ma assegnato alle bestie, facilmente costituisce una minaccia.Campanella dice
che sistema aristotelico va contro la natura, contro la legge naturale. Il progetto politico di Campanella è molto radicalmente fondato sul tema della produzione, sulladignità del produrre, e quindi se c'è dignità, vitalità, importanza nel produrre, i produttor, i cetiproduttori non possono essere privati del riconoscimento voluto. Campanella introduce un tema nella città del sole molto presenta, orgoglioso di aver dedicato una certa attenzione alla produzione femminile, molto maggiore in alcuni casi rispetto ad altri autori di utopia. In questa sua divisione Aristotele sembra aver trascurato una metà, cioè le donne, proprio l'omissione delle donne ma soprattutto la regolamentazione delle donne. Perché Aristotele non dice a quali lavori debbano dedicarsi le donne? Questa ulteriore polemica di Campanella ad Aristotele può far simpatia nel senso che Campanella si è accorto dell'importanza sociale delle donne.donne molto più di quanto non abbia fatto Aristotele e forse anche il mondo antico in generale. Campanella è autore importante da punto di vista dell'attenzione per la condizione femminile, salvo che poi questa attenzione implica atteggiamento non proprio sociale, a parte sul regime della oligamia, o riproduzione. Il modello di donna che esce da quest'opera è modello sottoposto ad un controllo rigoroso, chiuso. Le donne non devono vestire in modo appariscente, non devono far uso trucco o decorare loro abbigliamento. Aristotele ha mancato di dire come le donne debbano comportarsi ma nella città del sole l'attenzione di Campanella verso le donne è di tipo fortemente disciplinante, quasi insopportabile. Altro aspetto che Campanella denuncia in Aristotele: Tratta molto male la difesa dello stato, i giovani vanno affiancati agli anziani perché saggi, e esemplare può essere il modello veneziano dove la agricoltura necessaria e la difesa.Sono esercitatisia dai serviti che dai servi. Sistema della guerra, Campanella dice che la difesa in armi non è propria dello stato, né necessarioma solo praticato per respingere aggressioni ma in realtà ci sono anche nella città del sole altri tipidi guerra. Come si fa ad attribuire secondo Campanella ai soldati che ad un certo momento sono diventatitroppo anziani, come si fa a non applicare una certa attenzione al tema della formazione dei soldati. Campanella critica la diffusione del sapere e formazione di Aristotele, se voglio dei giudici, bisognaessere proposti ai giovani, non dai soldati vecchi che divettano giudici perché guerra ti lascia segnodi violenza e un giudice non può essere violento, spietato, ma bisogna trovare dei giovani chedimostrino dei criteri accessibili e provvedere a rinvigorire questa vocazione e farli diventaregiudici. Invece Aristotele mette sacerdoti gli uomini contaminati dalle uccisioni, a Campanella non staBene. Sacerdoti agli anziani, non dice parola dei profeti, nega la provvidenza divina, i vecchi devono restare nobili.Passaggio importante di critica di Campanella verso Aristotele:
Aristotele dice che un soldato diventato anziano entra nel ceto dei giudici quando poi è bastato un certo tempo diventa sacerdote.
Secondo Campanella Aristotele è di estrema superficialità, Campanella non riesce ad accettare il fatto che un uomo che sia macchiato del sangue diventi un religioso, un sacerdote.
Nella città del sole il ceto sacerdotale è un ceto ristretto, 24 sacerdoti che attendono al culto del tempio: conducono una vita monastica e dice che non hanno un rapporto con le donne se non per esigenze del popolo.
Sono destinati al culto divino sulla base di vocazione e inclinazioni scientifiche perché dimostrano fin da ragazzi una certa propensione per studi teologici, sono preparati, secondo un cammino coerente e specifico, non può esercitare il culto divino.
chi sia indegno perché sia stato sposato, ha generato e ha contaminato le proprie mani con le uccisioni