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Esiste un altro tipo di giudizio che è tipico dell'empirismo :Giudizio sintetico a posteriori,un
giudizio che effettivamente aggiunge qualcosa al soggetto.
Se io dico la rosa è rossa,sto determinando un giudizio sintetico a posteriori ovvero un giudizio dal
quale io apprendo qualcosa in più sulla realtà che ho di fronte ,ma è a posteriori perché l'ho
constatato.Cioè ho,attraverso l'esperienza ,appreso la qualità .
Il problema è che il giudizio analitico a priori non mi consente di apprendere niente di nuovo,non
incrementa la conoscenza.Il giudizio sintetico a posteriori è indubitabilmente accrescitivo perché io
comunico un'informazione nuova al mio eventuale interlocutore perché gli sto dicendo che la rosa è
rossa,cosa che magari lui non sapeva.Questo non ha carattere di universalità e non è necessario ed è
il tipo giudizio empirista. Hume direbbe sì,sono gli unici giudizi che possiamo esprimere perché
sono quelli che noi facciamo con l'esperienza.
Liebiniz direbbe sì,è un giudizio che starebbe in piedi empiricamente lì,in quel momento,magari
non è più valido tra dieci minuti quindi non è scientifico.Il problema di Kant è di trovare dei giudizi
che siano accrescitivi,che aumentino il tasso di conoscenza che abbiamo e allo stesso tempo che
abbiano carattere di universalità e che siano necessari->è questa la sensatezza della conoscenza,il
resto non ha senso.
Avere una conoscenza di tipo razionale ,a priori rispetto all'esperienza,mi rende cieco rispetto alle
cose ->io non conosco la realtà,conosco la mia ragione,i miei principi razionali ma della realtà mi
disinteresso.Quindi è necessario trovare un giudizio sintetico in quanto accresce le mie conoscenze
ma che sia a priori rispetto alla realtà ,cioè che non sia condizionato dalla realtà empirica,ma abbia
una sua stabilità.Secondo Kant è possibile individuare questo genere di giudizio.Sicuramente sono
tali,dice Kant,i giudizi della matematica . Se noi prendiamo un'affermazione di tipo
matematico:7+5=12,secondo Kant questo è un giudizio sintetico a priori.Sintetico perché il risultato
non è contenuto nella prima parte della nostra affermazione,da 7+5 non possiamo derivare 12.
12 è un accrescimento della nostra conoscenza ma è a priori perché non lo elaboriamo a seguito di
una constatazione empirica,quindi è universale,necessario e accrescitivo della nostra conoscenza.
Perché l'opera si chiama Critica della Ragione Pura.
In primo luogo si chiama così perché Kant vuole inaugurare un metodo che sia critico.A Kant
interessa stabilire come e quando sia possibile una conoscenza certa ,necessaria e universale alla cui
fondatezza contribuisca la realtà empirica.Questa conoscenza però deve essere confinata entro certi
limiti.Kant vuole dire che tutte le fantasgomerie,tutte le fantasie conoscitive sono bandite dalla
conoscenza.Non è possibile conoscere niente in maniera razionale,universale,necessaria se si lascia
aperto l'ambito della conoscenza alle fantasie sfrenate della metafisica.
Critica significa valutazione dei limiti e delle possibilità della conoscenza.
Valutando ciò ha già escluso che ci possa bastare ciò che è a priori dell'esperienza.
Le conoscenze empiriche non sono conoscenze valide.
Il perimetro della conoscenza è quel perimetro che ci permette di formulare giudizi sintetici a
priori ,giudizi che si servano sia dell'apporto di entrambi gli elementi,la ragione e l'esperienza,ma in
un bilanciamento che ci consenta di non cedere nel relativismo dell'esperienza e alla follia
visionaria della ragione che pensa di trovare in se tutte le risposte conoscitive possibili.
Pura:Tale conoscenza deve essere a priori.Noi andremo alla ricerca delle strutture e delle qualità
della ragione esistenti a priori rispetto al rapporto con l'esperienza e che ci consentono una
conoscenza universale e necessaria.
Kant da ragione a liebiniz quando dice che per conoscere qualcosa noi dobbiamo dare un carattere
di universalità alla conoscenza e quando dice che nella ragione umana deve esserci qualcosa che
contribuisce alla conoscenza.Però Liebiniz non ha risposto alla domanda sul come questo apparato
di tipi razionale si apporta alla realtà empirica.Se non teniamo conto dei sensi la ragione è cieca,non
vede niente se non se stessa.La ragione ha delle regole che esistono a priori.
Tuttavia Kant dice che non possiamo basarci sulla mera esperienza,perchè non ci porterà mai alla
verità,sennò uno vedrebbe le cose come gli paiono e piacciono,quindi serve una sintesi di ragione e
di esperienza,e questa sintesi è quella che Kant elabora nella critica della Ragion Pura.
Concetto di Trascendentale:Kant ci dice che andrà alla ricerca di ciò che nella conoscenza è
trascendentale.Trascendentale evoca la parola Trascendente ma quest'ultima significa un'altra cosa.
Ciò che è trascendente in filosofia è ciò che è oltre la realtà umana->Dio è trascendente,le idee
platoniche sono trascendenti.
Kant vuole individuare qualcosa che da un lato sia trascendente rispetto all'esperienza in quanto non
nasce dall'esperienza,d'altro lato però che si rapporta all'esperienza.
La prima parte della Critica è proprio quella dedicata alla sensibilità:Estetica trascendentale che
altro non è che il modo in cui noi iniziamo a conoscere le cose con i sensi,perché la conoscenza non
può che iniziare dai sensi,con la sensibilità,perché sennò noi non avremmo nessun tramite con la
realtà.La conoscenza attraverso la sensibilità avviene attraverso l'intuizione sensibile,cioè noi
intuiamo sensibilmente delle realtà che ci circondano e che sono gli oggetti della nostra conoscenza.
Questa intuizione sensibile di tipo empirico che è l'inizio della conoscenza ci porta a contatto con
quello che Kant definisce il Fenomeno.
Il Fenomeno ha due componenti:un quaderno è qualcosa con cui noi veniamo in contatto attraverso
un'intuizione .Questa intuizione mi porta in rapporto ad un oggetto esterno. Questo oggetto,questo
fenomeno è dotato di due caratteristiche :materia e forma.Materia è la sua consistenza
materiale.Forma:il mio apporto alla conoscenza->il quaderno non arriva da me sotto forma di
quaderno,ma arriva da me in quanto io possiedo le forme che sono in me e che io applico alla realtà
materiale alla quale mi avvicino.Queste forme sono per Kant lo spazio e il tempo,le cosidette forme
a priori della sensibilità.Perché a priori?Perché sono in me.
Per Kant la conoscenza è una sintesi tra le forme a priori presenti in me ( lo spazio e il tempo .Ciò
che io offro al quaderno è di collocarlo nello spazio e nel tempo) e la realtà sensibile che io
incontro.La conoscenza è la sintesi tra queste due forme presenti in me e la realtà oggettuale che mi
si accosta.A livello della conoscenza sensibile,Kant sta sintetizzando le due tradizioni
precedenti,cioè sta dicendo che Liebiniz ha ragione ,c'è qualcosa dentro di noi che applichiamo,che
offriamo alla conoscenza.Però ha ragione anche Hume quando dice che la realtà empirica è
fondamentale,infatti la conoscenza è una sintesi di realtà empirica(l'oggetto),la forma e realtà a
priori apportata da me(spazio e tempo) quindi spazio e tempo + materia (l'oggetto a cui mi accosto).
Da questa sintesi nasce la conoscenza empirica che Kant tratta nell'estetica trascendentale e che è la
prima parte della Critica.Ora noi siamo già in grado di vedere come avviene la prima tappa della
conoscenza,la conoscenza sensibile.Noi diamo due forme a priori o concetti,spazio e tempo,alle
cose.La realtà empirica che ci viene di fronte la disponiamo a livello spaziale,siamo noi a collocare
le realtà empiriche nello spazio e nel tempo.
Per quanto riguarda il tempo,Kant dice che il tempo non è altro che la forma del senso interno,cioè
dell'intuizione di noi stessi e del nostro stato interno.Questa categoria tempo che noi attribuiamo
alla realtà empirica è il nostro disporre dentro di noi le realtà empiriche.
Kant dice che il tempo è una categoria più importante dello spazio perché tutto ciò che è nello
spazio deve essere prima di tutto nel nostro tempo.E' importante dire che spazio e tempo non sono
due categorie relative ma sono due categorie universali.SPAZIO E TEMPO:FORME A PRIORI
UNIVERSALI,che noi diamo all'oggetto.Quindi abbiamo una conoscenza di tipo universale e
necessario fondata su un rapporto con la realtà empirica.La matematica e la geometria sono scienze
a priori e quindi sono in grado di esprimere giudizi sintetici a priori.
Però la conoscenza non è solo di tipo empirico.
Si è presentato a noi un oggetto e le nostre forme a priori ,spazio e tempo ,lo hanno modellato.
Kant passa dall'estetica Trascendentale alla Logica trascendentale dove affronta il modo attraverso
cui,una seconda istanza,che non è più la nostra sensibilità,affronta il rapporto con gli oggetti.
Questa seconda istanza è l'intelletto.Anche l'intelletto interviene sull'oggetto che è disposto in
termini spazio temporali.Gli attribuisce quello che Kant chiama categorie.
La tavola delle categorie secondo Kant:le categorie possono essere secondo la
quantità,unità,pluralità e totalità.Al quaderno,che arriva al nostro intelletto,gli attribuisce la
categoria dell'unità,perché se fossimo di fronte a più quaderni gli si attribuirebbe la categoria della
pluralità.La categoria dell'unità serve ad attribuire all'oggetto una certa dimensione che è valida
universalmente.Questo accade nel nostro intelletto dove vi sono queste categorie che sono a priori
rispetto alla realtà.E' come in attesa dell'oggetto empirico,e quando arriva,l'intelletto applica la
categoria.Esistono altre categorie,come quella della qualità e noi possiamo attribuire diverse
qualità:la qualità della realtà,della negazione,della limitazione.
Cosa significa la categoria della realtà in ambito della qualità?La categoria della realtà è quella che
fa sì che io di fronte a un oggetto empirico che viene verso di me ,sia in grado di dire che è,che
esiste.Se invece ci rendiamo conto di avere un'allucinazione ,attribuirò all'allucinazione la categoria
della negazione,diremo che non esiste realmente.Siamo sempre in presenza di una categoria c