Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 7
Storia dell'educazione - genesi e diffusione delle Istituzioni infantili nel 1700, 1800 Pag. 1 Storia dell'educazione - genesi e diffusione delle Istituzioni infantili nel 1700, 1800 Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 7.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia dell'educazione - genesi e diffusione delle Istituzioni infantili nel 1700, 1800 Pag. 6
1 su 7
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

AREA INGLESE: LE “INFANT SCHOOLS”

Robert Owen: vive tra la fine del ‘700 e metà ‘800, partecipa al dibattito contro lo

sfruttamento dell’infanzia. Interessante la sua autobiografia; figlio di artigiani, lavorò

fin da piccolo studiando come autodidatta, si trasferisce a Manchester dove lavora in

una filanda distinguendosi per le sue abilità e capacità imprenditoriali e organizzative.

Trasloca poi in Scozia, a New Lanark, dove sposa la figlia di un imprenditore filantropo,

sostituendo poi di fatto il suocero nella conduzione dello stabilimento, i cui operati

provenivano dallo strato più basso della società: molti di loro erano dediti all’alcol e

abitavano in case con condizioni igieniche pessime e mentre i genitori lavoravano i

figli venivano portati nelle work-houses o in orfanotrofi. Owen decise di rifiutare come

lavoratori i bambini e gli indigenti che provenivano dalle work-houses (utilizzati spesso

per il basso costo della loro mano d’opera), preferendo invece utilizzare operai

provenienti dalla contea, aumentando loro i salari e limitando a 10 le ore di lavoro

giornaliere vietando del tutto il lavoro infantile ai bambini sotto i 10 anni. Investe

inoltre del denaro per il miglioramento delle infrastrutture e per le case dei lavoratori,

riorganizza l’attività lavorativa all’interno dell’industria e, come racconterà lui stesso,

si ebbe subito un aumento dei guadagni e della redditività, oltre alla diminuzione del

fenomeno dell’alcolismo e delle risse. L’idea che viene avanti è che cambiando la

società e modificando le condizioni sociali possa migliorare e aumentare la redditività

delle fabbriche. E’ l’ambiente che conduce l’uomo al degrado e alla violenza, occorre

quindi proporre un ambiente in grado di creare le condizioni positive per cambiare se

stessi e l’intera società. Nel dibattito tra natura e cultura, Owen attribuisce

un’importanza particolare alla cultura, intesa come l’insieme dei saperi, ma anche

insieme delle condizioni esterne che devono essere costruite anche introducendo

forme di educazione specifica, sia popolare, attraverso l’avvio di incontri serali di

formazione e letture serali, sia attraverso la nascita dell’istituto per la formazione del

carattere, un grande edificio in cui vi era la possibilità di istruzione del popolo e dove

venivano anche accolti i bambini nelle infant school e la successiva scuola elementare

con obbligo di frequenza per maschi e femmine fino ai 10 anni: qua i bambini

dovevano trovare un ambiente sereno, giocoso, con ampi spazi all’aperto, svolgere

attività di canto, danza, leggere, scrivere, far di conto, dove non dovevano esserci

castighi di nessun genere, tantomeno corporali. Per la sua realizzazione O. attinse

molti spunti dalla scuola di Yverdon dove era stato a vedere il metodo pedagogico di

Pestalozzi. I valori da trasmettere sono quelli del “self made man”, della laboriosità, la

previdenza, quindi educazione anche al risparmio (quindi progetti per il futuro) in una

dimensione laica, non atea ma agnostica (non si insegna alcuna religione);questo è

uno dei motivi per cui questo sistema si attira delle critiche nell’Inghilterra protestante

dell’epoca. Il modello oweniano di bambino e quindi di società era molto forte, ma

funzionava in particolare nella realtà e nel contesto di Lanark. La ricerca di Owen

proseguirà poi oltre Lanark, viaggerà arrivando in America negli Stati Uniti dove aprirà

la comunita new armony, organizzata secondo un modello socialista dove era abolita

anche la proprietà privata. Tornato in GB, sarà tra i maggiori diffusori delle cooperative

di consumo e produzione dei lavoratori e contro lo sfruttamento dei minori.

Tra i suoi collaboratori ci fu Samuel Wilderspin (1823), che fu successivamente

allontanato da Owen per le idee divergenti sia in materia religiosa e di punizioni.

Wilderspin sviluppò infatti delle infant school a carattere fortemente autoritario

accentuando la dimensione confessionale e religiosa e anticipatoria, cioè che anticipa

cioè nelle scuole dell’infanzia le competenze della scuola elementare (finalità che

invece non era nella scuola di Owen). Questo modello è quello più tradizionale che si

diffonde poi maggiormente. Scrisse nel 1823 sull’importanza di educare i piccoli figli

dei poveri. Questo testo fu poi tradotto in varie lingue e venne letto,postillato e

studiato approfonditamente da Ferrante Aporti nel suo periodo di studio a Vienna.

AREA ITALIANA

Ferrante Aporti (1791-1858): grande promotore delle scuole infantilli è il sacerdote

Ferrante Aporti, insieme ad altri sacerdoti e religiosi (Don Bosco, Lambruschini,

Gioberti, Rosmini) legati tutti al loro ministero che, nella posizione della Chiesa frena il

diffondersi di idee educative troppo liberali .Nella sua fase di formazione a Vienna

perfezionò i suoi eccellenti studi teologici e conobbe il testo di Wilderspin inziando a

pensare di dedicarsi all’educazione e “ammaestramento” dei bambini della

popolazione povera, soggetti a marginalità e devianza. Istituì a Cremona nel 1828 la

prima scuola infantile per poi dare l’avvio nel 1831 ad altre scuole infantili e a un testo

molto noto il manuale di educazione e ammaestramento per le scuole infantili. Non si

parla di asili, intesi come luogo di assistenza cura e controllo, qui si parla di “scuola”,

dove prevale la dimensione dell’apprendimento e dove i bambini vengono educati

secondo la dimensione fisica naturale, morale e fisica in tre aspetti diversi attraverso

l’educazione del corpo (uso della palla e del salto) e seguendo 3 dimensioni

fondamentali:

- Educazione morale e religiosa: preghiera, confessionale, cattolica e storia sacra

con antico e nuovo testamento

- Educazione intellettuale: i bambini entravano nelle scuole aportiane dai 3 ai 6 o

7 anni rimanendo a volte anche più tempo e venivano avviati a scrittura,lettura

ed aritmetica, non da scuola elementare vera e propria ma sotto forma di gioco,

prestando grande attenzione al linguaggio parlato e con attenzione alla lingua

italiana ( ci si collega alla questione legata al Risorgimento e all’unità d’Italia) e

usando come supporto la “nomenclatura”, insegnamento di nomi associati alle

cose per l’arricchimento linguistico. Le cose erano rappresentati in alcuni

cartelloni che venivano esposti nelle aule e che raffiguravano vari ambienti e gli

oggetti di uso quotidiano relativi ad ogni ambiente. La nomenclatura sarà poi

sostituita nel secondo ‘800 dalle “lezioni di cose”, passando dalle immagini agli

oggetti reali, e che nel positivismo diventeranno “metodo oggettivo”di cui si

parlerà anche nei programmi scolastici successivamente nel 1888.

AREA TEDESCA

Friedrich Froebel(1782-1852): CONTESTO STORICO;prima metà dell’800

(stesso periodo di Rousseau e Pestalozzi), caratterizzata da due fenomeni che

influenzano moltissimo il suo pensiero, da un lato il nazionalismo e dall’altro il

Romanticismo e Idealismo filosofico. Il Romanticismo è una corrente culturale

artistica letteraria che si diffonde in area tedesca (sturm und drang, tempesta e

assalto) verso la fine del 1700 e poi si estende al resto dell’Europa; si

contrappone all’illuminismo per le idee di esaltazione del sentimento,

passione,dell’interiorità, dell’autobiografia e della vita come percorso di crescita

che continua tutta la vita e spesso si conclude tragicamente (es. i dolori del

giovane Werther) e della ricerca dell’arte come via di accesso privilegiato alla

conoscenza. Nell’idealismo tedesco (Pitt, Schelling, Hegel), la Storia viene intesa

come perfezionamento del mondo sia interiore ma anche nella storia dell’intera

umanità; l’educazione diventa qualcosa di complesso, un percorso di continuo

perfezionamento e di un progressivo svolgimento dell’assoluto. L’uomo può

raggiungere questa profondità e questo mistero attraverso la produzione

artistica e letteraria (concetto di BILDUNG tedesca, intesa come formazione

integrale dell’uomo costruita soprattutto sugli assi portanti della dimensione

della cultura, per entrare in comunione assoluta con il mondo sia esteriore che

interiore).

In questo periodo la Germania è attraversata dalle guerre napoleoniche, tese

alla conquista imperialista dell’Europa, che qui provoca una fortissima reazione

in cui sono coinvolti molti intellettuali tra cui il filosofo idealista Fichte, che nei

suoi discorsi alla nazione tedesca,invitava la popolazione lottare contro

l’invasore francese e a recuperare invece la storia e la cultura della nazione

tedesca unita dalla lingua dalla tradizione comune e di un suolo che erano da

difendere, invita quindi al riscatto della nazione tedesca esaltandone anche il

primato in europa (ideologia nazionalistica che avrà degli esiti terribili risvolti in

epoca nazista). Nelle lezioni sulla missione del dotto si appella agli intellettuali e

appunto ai “dotti”, perché recuperino il loro ruolo di guida e di traino per il

progresso dello Stato, recuperando anche la funzione etica ed educativa dello

Stato per il suo popolo. Froebel partecipa alle guerre contro i francesi aderendo

alle idee nazionalistiche di Fichte condivide le idee filosofiche anche di altri

filosofi come Schelling, che riteneva che nella natura esterna fosse la

manifestazione dell’assoluto con una sorta di “panteismo filosofico” (Dio che si

manifesta nel mondo della natura). Froebel recupera questo concetto nei suoi

giardini d’infanzia. Altro filosofo e artista che influenza il pensiero di Froebel è

Schiller, che sottolinea il ruolo fondamentale del gioco nel bambino; nel gioco

infatti si dispiega e si rivela la misteriosa forza dell’assoluto e della divinità

immanente dell’uomo.

In tutti questi filosofi e nell’idea stessa del romanticismo c’è quindi il concetto

dell’autoeducazione attraverso la dimensione estetica, letteraria, culturale e

artistica della via interiore in continuo svolgimento per tutta la vita (life

long-learning).

FASI DELLO SVILUPPO DEL BAMBINO FROEBELIANO

- Poppante: qui Fr. Si sofferma nel primo periodo di vita del bambino anche

sociale, incentrato in un forte legame con la madre che ha un ruolo

fondamentale nel creare una relazione protettiva e serena con la valorizzazione

del suo ruolo educativo e che Fr. Descrive in alcuni saggi dedicati all’argomento.

In questa fase è molto importante il movimento naturale del corpo del bambino

e l’uso di oggetti, come la palla che si può far penzolare sulla culla e che

rappresenta l’assoluto per la sua forma tonda c

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Niclabi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof D'Ascenzo Mirella.