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Tra gli esempi noti che possiamo analizzare abbiamo il San Michele
Arcangelo di Raffaello(1518, Louvre) autografata dallo stesso pittore, e
un'altra opera con lo stesso soggetto, attribuita a Guido Reni: di lui in
particolare abbiamo un aneddoto di Giovan Pietro Bellori 1672, teorico
del bello ideale: pare che il cardinale Panfili parlasse male di Reni, e che
Reni fosse stato ferito da questa notizia. Per rappresentare l'Arcangelo
Reni parla di "forma che nell'idea si era stabilita", proprio perché figura
ideale. Per Satana invece sembra proprio che abbia scelto il cardinale
Panfili, che poi divenne Innocenzo X, quindi un papa.
Il dipinto preso in considerazione a lezione ha un dinamismo superiore
rispetto a quello di Raffaello, presenta sullo sfondo le rovine del
Colosseo (ció significa che l'autore conosceva Roma molto bene) e
sebbene sia successivo a quello di Raffaello appare chiaro essere
precendete a quello di Reni: Raffaello segna infatti uno spartiacque nella
storia dell'arte, per questo si parlerá anche di preraffaelliti.
Se l'opera di Raffaello ha un dinamismo contenuto e un certo
naturalismo, l'opera in esame puó essere piú facilmente accostabile al
Giudizio Universale di Michelangelo, di cui presenta caratteristiche
chiave, come la torsione del busto, queste figure serpentinate che nel
Giudizio saranno poi corrette e coperte dalle nuditá per mano di Daniele
da Volterra.
2- Il secondo passo per l'attribuzione é chiedersi cosa non é il quadro,
ovvero cosa possiamo escludere? Bisogna quindi confrontare anche per
esclusione.
In conclusione possiamo rivelare l'autore del dipinto in questione: Marco
Pino da Siena.
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Vasari nelle sue vite parlerá sempre di artefici e non di artisti:
quest'ultimo é un concetto moderno, un'invenzione della critica
romantica. Per un artefice del '400, avere successo e guadagnare erano
i soli obiettivi da raggiungere. Gli oggetti prodotti per il mercato possono
giá essere individuati nel XV secolo. Tra i calchi analizzati a lezione
abbiamo la Madonna di Fiesole e la Madonna di Ersok. Abbiamo
proceduto con un confronto tra le due:
Madonna di Fiesole.
https://www.google.it/search?
q=madonna+di+fiesole+brunelleschi&source=lnms&prmd=minv&tbm=isc
h&sa=X&ved=0CAgQ_AUoAmoVChMIv7HYmfXRyAIVIRFyCh3-
YQxz&biw=360&bih=616&dpr=2#imgrc=-u S5zhtqGZRA1M%3A
In terracotta policroma, una novitá degli studi recenti. Luciano Bellosi la
attribuisce a Brunelleschi, che con la scelta del materiale usato farebbe
pensare ad una caratterizzazione sperimentale. Anche la policromia ha
una sua preziositá di materiali, si hanno infatti oro zecchino per il
mantello e la veste del bambino, azzurrite per la veste della Vergine e
lacca rossa per alcune parti del Bambino e della madre. Longhi ipotizza
che sia una commissione di Cosimo il Vecchio de' Medici, fondatore
della dinastia, che con l'artista aveva contatti. La scultura presenta un
naturalismo evidente, a sottolineare la tenerezza umana della maternitá,
anche della Vergine. Anche se questo é il prototipo, viene subito
riprodotto, le madonne a confronto sono infatti identiche, provenienti
dallo stesso calco.
Madonna di Ersok.
https://www.google.it/search?q=madonna+di+ersok&source=android-
browser&prmd=minv&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0CAgQ_AUo
AmoVChMIuKX3sPXRyAIV4v9yCh34LwhI#tbm=isch&q=madonna+di+er
soch&imgrc=1Hf9GcLT1Dg-hM%3A
Ha una tradizione maggiore rispetto alla precedente, nonostante sia di
un materiale piú povero, é infatti di stucco, ed attribuita a Ghiberti ?.
Sono presenti forme stereotipate del gotico ma come possiamo notare vi
é giá una produzione industriale che risponde ad una richiesta di
mercato. I colori usati sono legati a motivi spesso del tutto estranei
all'opera stessa, possono infatti essere richiesti per rappresentare una
famiglia o dinastia o avere altri significati simbolici. Dunque i doppi ci
sono per tutto il corso del '400 e ci aiuta all'attribuzione la storia
dell'oggetto.
Il liutaio di Caravaggio e le copie.
La storia dell'oggetto é in questo caso la maggiore fonte a disposizione.
Il liutaio di Caravaggio (o Lute-Player) é conservato all'Hermitage di San
Pietroburgo
https://en.m.wikipedia.org/wiki/The_Lute_Player_(Caravaggio)#/media/Fil
e%3AMichelangelo_Caravaggio_020.jpg
. Proviene dalla collezione Giustiniana di Roma. Il Marchese Giustiniani
era il banchiere del papa, dunque uno degli uomini piú ricchi, e nella sua
collezione annoverava 13 dipinti di Caravaggio, tra i quali quello citato.
Riusciamo ad attribuire facilmente quest'opera perché i canali attraverso
cui si disperse questa collezione furono
- Berlino
- San Pietroburgo
per cui é documentata la storia dell'oggetto che abbiamo preso in
considerazione. In questo quadro la scena presenta un ragazzo che
suona lo strumento e una natura morta che spesso si differenzia per
qualche elemento dalle successive copie, in questo caso abbiamo uno
spartito decifrato, un vaso, della frutta e un violito tra gli elementi in
evidenza.
Nel secondo quadro
https://en.m.wikipedia.org/wiki/The_Lute_Player_(Caravaggio)#/media/Fil
e%3A1596_Caravaggio%2C_The_Lute_Player_The_Hermitage
%2C_St._Petersburg.jpg
preso in considerazione, cambia la natura morta : strumenti musicali e
una gabietta con un uccellino (un rinvio al canto). Devis ..(?)... riuscí a
rendere plausibile che questo dipinto, in collezione Wildenstein (ora
conservato al Metropolitan di New York) fosse di Caravaggio.
E' probabile che il cardinale del Monte avesse richiesto subito prima o
dopo una copia.
Un altro mercante, Clovis Whitfield, intercetta un terzo dipinto
https://en.m.wikipedia.org/wiki/The_Lute_Player_(Caravaggio)#/media/Fil
e%3ACaravaggioapollo.jpg