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Tobiole e l'angelo, 1525, Galleria Borghese (Roma)
Rappresentazione realistica ricca di dettagli, colorismo veneziano reso da cromie dolcissime e poetiche, sinfonia di bianco e rosa che molto probabilmente Caravaggio vide a Roma.
Caravaggio, Narciso, 1596-99, Galleria Nazionale di Palazzo Barberini (Roma)
Riferimento a tema dellospecchiarsi, l'uso del colore tipico veneziano + luce argentea. Messa in pratica dellalezione "Savoldiana" sicuramente fedele e ben riuscita.
Flautista, Pinacoteca Tosio Martinengo (Brescia)
Resa fedele dellapelliccia che ricorda i pittori nordici. Soggetto ripreso da Giorgione. In uno spazio interno, uno spazio lirico che suscita la dimensione dell'intimità allegoria della musica e della pittura. Bellezza disadorna, evidenzia poche cose come il foglio sullo sfondo. Anticipa la vocazione di San Matteo di Caravaggio.
Maddalena al sepolcro, 1535-40, National Gallery (Londra)
Atmosfera quasi lunare, panneggio grigio.
quasi scultoreo che viene impreziosito dai riflessi di luce. Verosimiglianza, capacità mimetica del lato reale. Ricorda Bramantino;
NATIVITÀ, 1540, PINACOTECA TOSIO MARTINENGO (Brescia),- fatto terreno in una dimensione domestica, non divina. Tema aulico e naturalistico. Luce lunare illumina i personaggi. Panneggio sempre più pesante. Ispirazione Tizianesca;
SAN MATTEO E L'ANGELO, 1535, The Metropolitan Museum of Art (New York), la candela in primo piano illumina lo spazio interno e permette al protagonista di scrivere il vangelo. Scenetta sullo sfondo illuminata dal focolare che illumina gli altri apostoli. Novità del notturno. Centralità a sinistra di origine lontanamente Leonardesca. Panneggi dalla qualità inferiore, forse è stato pulito troppo durante un restauro. Era destinato al palazzo della zecca;
GEROLAMO ROMANI detto ROMANINO (Brescia 1480-1559), pittore aspro e tagliente, influenzato dall'arte alta/tedesca, si rifà
ad ALTOBELLO MELONE e a DURER. Realismo + qualità popolaresca. Unisce la cultura lombarda a quella veneta.COMPIANTO SUL CRISTO MORTO, 1510, GALLERIE DELL'ACCADEMIA- (Venezia), anatomia delle piaghe sul corpo di Cristo molto realistica, sfondo scarno. Riferimento a Bramantino per la composizione diagonale;
STORIE DI CRISTO, 1519-20, DUOMO DI CREMONA- , resa quasi scultorea, pose sguaiate, rappresentazioni volgari e sprezzanti dell'umanità e di Cristo. Linguaggio popolaresco;
CENA IN CASA DEL FARISEO, 1521-24, SAN GIOVANNI-EVANGELISTA, CAPPELLA DEL SS. SACRIMENTO (Brescia), realismo estremo rappresentato dalla Maddalena sotto al tavolo resa popolare; La tradizione popolaresca da CARAVAGGIO nella può essere stata ripresa;
VOCAZIONE DI SAN MATTEO, 1599-1600, SAN LUIGI DEI FRANCESI, CAPPELLA CONTARELLI (Roma): fiotto di luce sulle pareti povere, neutre e senza ambientazione. Travestiti in abiti lussuosi canzonatura di aristocratici. Sembra realizzato da
un pittore veneziano;
SAN MATTEO E L'ANGELO, 1521, Brescia, San Giovanni Evangelista,
Cappella del SS. Sacramento notturno con elementi che sembrano illuminare→. Otutto. San Matteo ha i piedi sporchi Grande realismo pera ripresa poi da1599-1600, MUSEI DI BERLINO, distrutto nel 1945 ;
Caravaggio nel STORIE DI CRISTO, 1534, SANTA MARIA DELLA NEVE (Pisogne, BS),
marcato realismo nel rappresentare la scena dell'uscita dalla tomba. Sottolineatielementi mondani o turpi.
DUE NUDI MASCHILI, GABINETTO DEI DISEGNI (Firenze),
realismo brutale, studi realistici ed irriverenti.
ALESSANDRO BONVICINO detto il MORETTO (Brescia 1498-1554), anticlassico e manierista. Lavoraspesso con Romanino.
ELIA E L'ANGELO, 1521-24, SAN GIOVANNI EVANGELISTA, CAPPELLA DEL SS. SACRIMENTO- (Brescia), pittura più sofisticata rispetto a Romanino. Cromie veneziane argentee. Formeallungate in atteggiamenti liberi anticlassici;
43 PROFETI, 1521-24, SAN GIOVANNI EVANGELISTA, CAPPELLA DEL SS.
SACRIMENTO (Brescia)- ,torcersi e rigirarsi: indizio di un’immensa enciclopedia figurata da Michelangelo nella Sistina. Luce tipicamente lombarda, dalle tonalità di grigio insegnatagli da Foppa chesi mischiano con la lezione di Leonardo; →CONVERSIONE DI SAULO, 1540, S. MARIA presso S. CELSO (Milano)- antecedente della riproduzione di Caravaggio. Mette al centro della composizione ilcavallo imbizzarrito. Prospettiva dal basso, importante raggio di luce dall’alto chemostra l’apparizione divina. CARAVAGGIO, 1601, S. Maria del Popolo, CappellaCerasi (Roma); APPARIZIONE DELLA MADONNA A FILIPPO VIOTTI, 1535,- SANTUARIO (Paitone, BS) , sinfonia di grigi simile a Savoldo. Immaginedevozionale. Sinfonie di colori (Lombardia + Veneto);MADONNA CON BAMBINO E SANTI, 1536-37, S. ANDREA (Bergamo),- particolare della canestra di frutta realizzata con grande dettaglio. Ispirazione:arte nordica fiamminga per i giochi di riflessi e colori.PRESEPE, 1550, S. MARIA DELLE
GRAZIE (Brescia- ), dettagli naturali che verranno poiripresi da Caravaggio. Aspetto realistico e naturalistico;
CENA IN CASA DEL FARISEO, 1550-54, S. MARIA IN- *CALCHERA (Brescia), ambientazione sofisticata, dettagli nei ritratti enelle acconciature. Nudo e crudo realismo. Interni desolati e ombrosi. Iltaglio della luce sullo sfondo e l’atmosfera ricordano la CENA INEMMAUS, 1601 di Caravaggio.
*LORENZO LOTTO (1480-1556), nasce a Venezia ma opera tra Bergamo e le Marche, diventamonaco. Introspezione e analisi psicologica attraverso il ritratto. Grandi capacità tecniche.
1. RITRATTO DI GIOVANE CON LUCERNA (BROCCARDO MALCHIOSTRO,aristocratico), 1506, THE NATIONAL GALLERY (Londra), è un giovane che guarda l’artista equindi noi. Impostazione semplicistica, bicromatica. Conferisce vitalità al soggetto. Potenza intima.→Brufolo sulla fronte realismo;
2. SAN GEROLAMO, 1509, MUSEO NAZIONALE DI CASTEL S. ANGELO (Roma),paesaggio che tutto comprende e che fa
3. POLITTICO, 1508, PINACOTECA CIVICA (Recanati), riceve importanti commissioni nelle Marche. Ispirazioni: Bellini per il Cristo deposto, Giorgione per i santi laterali, Tiziano per la scena centrale. Analisi psicologica dei personaggi grazie alla capacità ritrattistica;
4. PALA MARTINENGO, 1516, S. BARTOLOMEO (Bergamo), cede al realismo, la prospettiva si perde nel buio, nell'assenza di dettagli. S'ispira a Tiziano e a Bellini, oltre che alla cultura bergamasca;
5. MADONNA E SANTI, 1521, S. BERNARDINO (Bergamo), torcersi delle figure, rappresentazione onirica della realtà, vividezza. Realismo surreale, Analisi psicologica dei personaggi tramite i loro volti. "Irrequieto" perché anticonvenzionale;
6. STORIE DI SANTA BARBARA E SANTA BRIGIDA, 1524, CAPPELLA SUARDI (Trescore BS), ritorno all'arcaismo perché si adegua al tipo di committenza che lo chiama (i Suardi erano una ricca famiglia aristocratica nota per le)
simpatie protestanti; in questa cappella si ricerca un ritorno alle origini povere). Trasposizione dell'esterno in un interno, sfondo fantastico con prospettive sghembe, Gerusalemme fittizia modellata su esempi popolareschi come il Sacro monte di Varallo. Annullate le pareti architettoniche. Lo spazio apparentemente è unificato ma in realtà le scene sono autonome (BIBLIA PAUPERUM). È quasi un albero genealogico. Temi: S.Brigida, S. Barbara, albero-vite di Cristo; 447. ANNUNCIAZIONE, 1525-30, PINACOTECA CIVICA (Recanati), realismo, anticlassicismo dato dall'espressività maggiore (persino il gatto si spaventa); 8. SACRA FAMIGLIA CON SANTA CATERINA, 1553, colori Tizianeschi. Visione poetica di pace interiore → perché sta per diventare monaco. Attenzione ai dettagli e alla natura realismo. * Ripreso da Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto, 1597, Galleria Doria Pamphilj (Roma). 3 4 5 6 7 8*GIOVAN BATTISTA MORONI (Bergamo 1522-79),
interprete di una borghesiabergamasca illuminata.BATTESIMO DI CRISTO E UN DEVOTO, 1555, Milano,- non è minimamente interessato alla prospettiva e alla proporzione, il devoto (Sant'Ignazio di Loyola) in primo piano sta pensando così intensamente agli episodi di Cristo che la scena gli si materializza dinanzi. Devozione quasi calvinista;
Ritratto di Gerolamo Grumelli (Il cavaliere in- rosa), 1560, Fondazione Museo di Palazzo Moroni, ritratti: opere laiche. Contrasti: discrepanza tra abiti abbondanti, lussuosi su un giovane popolaresco, in un contesto povero;
Ritratto di Antonio Navagero, 1565, Brera- (Milano);
Il sarto, 1570, The National Gallery (Londra), caratterizzazione quasi spirituale della tipologia umana del lavoratore, sguardo malinconico.
IL CONCILIO DI TRENTO (dal 1550 al 1563) E L'ARTE
"Inoltre le immagini di Cristo, della Vergine madre di Dio e degli altri santi devono essere tenute e conservate nelle chiese; ad esse si deve attribuire il
dovuto onore e la venerazione: non certo perché si crede che vi sia in esse una qualche divinità o virtù, per cui debbano essere venerate; o perché si debba chiedere ad esse qualche cosa, o riporre fiducia nelle immagini, come un tempo facevano i pagani, che riponevano la loro speranza negli idoli (407), ma perché l'onore loro attribuito si riferisce ai prototipi, che esse rappresentano. Attraverso le immagini, dunque, che noi baciamo ed innanzi alle quali ci scopriamo e ci prostriamo, noi adoriamo Cristo e veneriamo i santi, di cui esse mostrano la somiglianza. Cosa già sancita dai decreti dei concili - specie da quelli del secondo Concilio di Nicea - contro gli avversari delle sacre immagini" (Decreto sulle immagini, XXV sessione Concilio di Trento, 3/12/1563).
La riforma protestante ebbe un impatto forte. Le immagini sacre vengono deturpate e distrutte e tolte dalle chiese protestanti. ICONOCLASTIA: chiese spogliate dalle iconografie
rtezza del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo. La penitenza è il sacramento del perdono dei peccati, il matrimonio è un sacramento che unisce due persone di sesso opposto in un legame indissolubile, l'ordine sacro è il sacramento che conferisce il potere sacerdotale. - La venerazione delle immagini: la Chiesa ortodossa ammette la venerazione delle immagini sacre, ma respinge l'idolatria. Le immagini sono considerate un mezzo per avvicinarsi a Dio e ai santi, ma non sono oggetti di adorazione in sé stessi. - La presenza di Dio nel mondo: la Chiesa ortodossa crede che Dio sia presente nel mondo attraverso la sua energia divina, ma non crede nella presenza fisica di Dio nel pane e nel vino dell'eucaristia come invece crede la Chiesa cattolica. - La teologia dell'icona: la Chiesa ortodossa attribuisce un grande valore alle icone, che sono considerate finestre sul divino. Le icone sono dipinte secondo regole precise e seguono una simbologia specifica, che rappresenta la realtà spirituale. - La venerazione dei santi: la Chiesa ortodossa venera i santi come testimoni della fede e intercessori presso Dio, ma non li adora come divinità. I santi sono considerati modelli di vita cristiana da imitare. In conclusione, la Chiesa ortodossa ha una visione diversa da quella cattolica su alcuni temi iconografici e iconologici, ma entrambe le Chiese riconoscono l'importanza delle immagini sacre nella vita spirituale dei fedeli.