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MAESTRO DEL GIUDIZIO DI PARIDE

“Narciso”, tavola lignea, 1475 circa. 21

Immagine molto piccola, forse parte di una cassapanca fiorentina.

Narciso che mira se stesso nell'acqua.

Racconta della forza divina, giudica l'artista come un altro dio, inserisce un paragone tra lui e

Narciso. 

Tema del Narciso trattato nel De Pictura tema del valore creativo della pittura. Si insiste sul concetto di

forza divina e si giudica l'artista come un vero Dio. L’Alberti inserisce un bel paragone tra la pittura e il

Narciso.

Sulla base della tradizione letteraria greca e latina, il Narciso, convertito in fiore, corrisponde a colui che ha

inventato la pittura Narciso = inventore della pittura.

L’episodio di Narciso è raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio la ninfa Eco, presa di amore per Narciso,

viene respinta e di conseguenza Narciso sarà condannato a struggersi d'amore per la propria immagine che

vede riflessa in acqua. Il corpo della dea si spegna, resta solo la voce, Eco appunto. Narciso invece si

trasforma in un fiore giallo.

Panofsky cita Plotino il quale evoca il mito di Narciso come un avvertimento a non lasciarsi sedurre dal tema

della bellezza.

L’Alberti ricorda il mito per dare una definizione della pittura. Pittura, come atto del dipingere, viene

originato dall'amore verso il bello inteso, in questa occasione come il reale capacità di afferrare il reale ed

interpretarlo.

Alberti evoca il mito per dare una definizione puntuale della pittura originata dall'amore verso il bello,

considerato come il reale, e legato al fenomeno dello specchio nonché alla visione prospettica del reale.

Ritroviamo tutti i temi: finestra aperta sul mondo, specchio che riflette. L’analogia della la finestra aperta sul

modo si completa con quella dello specchio.

Abbiamo un'altra similitudine atta a spiegare la distanza esistente o la distanza che si intende mantener tra

oggetto (= cosa rappresentata), la sua immagine, il dipinto e il soggetto che attua l'opera.

L’Alberti associa l’essenza della pittura, atto intellettivo e spirituale del dipingere, all'immagine di Narciso.

L'opera d'arte diventa quindi espressione dello spirito dell'artista che guarda la natura, si specchia nella

natura e scopre una bellezza (realtà visibile) che è in parte sua perché, nel momento in cui guarda la natura,

la interpreta a modo suo. Ripropone poi il suo punto di vista e la sua interpretazione sulla tela.

Il distacco dell'artista dall'uomo si risolve nel potenziamento dell'uomo nell'artista. La rinuncia a se stesso,

quale entità fisica. L’uomo si trasforma e diventa un qualcosa di diverso, porta alla conquista del proprio Io e

all'opera d'arte a quello splendido fiore che si era trasformato da Narciso.

Il riconoscimento del proprio Io nello specchio, il conosci te stesso, avviene attraverso la perdita del corpo

che conduce alla rinascita attraverso la dimensione spirituale dell'opera d'arte.

Pittura = creazione artistica. La pittura corrisponde a qualcosa che è diverso dalla realtà visibile, ma che è

pregna dell'atteggiamento spirituale dell'artista. 22

L’Alberti usa il mito per dare una definizione dell'opera di arte pittorica che corrisponde alla

rappresentazione su piano bidimensionale della realtà visibile, la quale viene percepita e rielaborata a

seconda del baglio culturale dell’artista che nel momento in cui dipinge si propone come un altro Dio.

Claudia Narthoff sostiene che per riprendere l’immagine di Narciso si sia ispirato al tema delle immagini

presentate da Lucio Flavio Filostrato (icones) del III sec, d.C.

Lui disse: "La fonte dipinse Narciso il dipinto ritrae la fonte e tutto il destino di Narciso, ambre due sono

Narciso ed ognuno ritrae i caratteri dell'altro solo che uno risalta nell'aria e l'altro nell'acqua". È un tema

fondamentale del rinnovamento culturale che porta a risultati differenziati. Ha valori di sintesi pittorica per

gli artisti italiani, ottenuta con metodo razionale geometrico dell'italiano e porta ad una visione analitica e

descrittiva della realtà e concezione empirica dello spazio. Ambedue questi poli sono importanti.

Nell’arte di carattere religioso le situazioni vengono quasi sempre portate al paradosso secondo iconografie

che sono usuali, come la Madonna con i bambini, immagine tenera, alternata a quella più aspra della

Madonna con il Cristo morto, il Cristo dolente in croce. Immagini sempre portate, nell'epoca del Gotico

Internazionale, a situazioni molto paradossali. Questo stile internazionale in Germania e Boemia viene

chiamato “Weicherstil”.

I paesi offrono un contributo rilevante alla divulgazione del Gotico sia nella pittura che nella miniatura

perché in quelle zone, che erano prive di un alto ceto nobiliare che potesse investire nell'arte, si registra

l'emigrazione di abili artisti che vanno verso la Germania, Francia e Spagna, per operare nelle varie città,

corti, abbazie. Molti artisti sono attivi a Parigi e presso i duchi di Borgogna. In particolare si ricordano:

 Klaus Schluter, scultore

 Pittore Manuel, pittore

 Fratelli Limburg, miniatori

Parigi al tempo di Carlo V attira molti artisti dei Paesi Bassi. Il Duca di Berry, fratello del Re, riempie la sua

biblioteca con vari libri. 

Filippo l'Ardito, duca di Borgogna, a lui si deve la fondazione del convento cistercense alle porte di Vigione

e la costruzione della Certosa di Champol che divienne un mausoleo della famiglia dei duchi.

JACQUES DE BAERZE, scultore e intagliatore.

“Pala della Crocifissione, parte dell’ancona o polittico di Champol”, 1390-1399, oggi nel museo di

belle arti di Vigione. Proviene dalla Certosa. Pala lignea dorata.

Nata dalla collaborazione di più artisti fiamminghi ed era collocata

sulla parete di fondo. Ricco lavoro di intaglio.

Al centro, nello scrigno, rappresentata “La Crocifissione”, a sinistra

“L’adorazione dei Magi”, a destra “La deposizione nel sepolcro”

23

Nelle figure laterali, sono presenti tre arcate che raggruppano i personaggi e tutti i pinnacoli sopra,

tipico del linguaggio del Gotico Internazionale.

Le ante dipinte vengono realizzate da MELCHIOR BROEDERLAM (uno dei più alti artisti del Gotico

Internazionale). Non si sposta dalla sua città di lavoro in Belgio. Era un artista di spicco della città,

considerato l’ultimo esponente fiammingo del Gotico Internazionale. Non conosce ancora le teorie

sulla prospettiva.

Realizza le “ante”, 1393-1399.

 

Anta di sinistra “Annunciazione e Visitazione”

Due dipinti sulla stessa anta, ben distinti. Differenziati dal punto di vista architettonico.

Sotto una struttura architettonica raffinata, spaziata, tipica dello stile gotico, ben

definita si trova l’annunciazione alla Vergine.

Il giglio in primo piano sta a significare la verginità.

Sul lato destro abbiamo la visitazione di Maria a Elisabetta. Rappresentazione con colori

molto vivaci, tipico di Broderlam. Da un lato tende a rappresentare il naturale, molto

moderno, mentre dall'altro si ha un illuminismo che ha a che fare con lo spirituale e le

fiandre.

 

Anta di destra “Presentazione al tempo e fuga in Egitto”.

Eventi molto differenti tra loro. Una scena, quella del tempio, si svolge in un

ambiente chiuso, ma ben illuminato e spaziato.

La fuga in Egitto viene rappresentata dentro un paesaggio, fatto di anfratti con

alberi ed elementi molto naturalistici. Ci sono dei particolari del tema della fuga

desunti dal Vangelo apocrifo di Matteo Vergine aveva sete e compare

all'improvviso, nel deserto, una sorgente.

A destra l’idolo che cade dal piedistallo e che allude ai poteri della redenzione.

Si tratta di una scena che si può interpretare come una scena di genere, di vita

quotidiana.

SVILUPPO ED EVOLUZIONE DEL POLITTICO

Il polittico riveste particolare importanza nel tardo 1300. Sappiamo che si diffonde a partire dal XII sec. in

Spagna, nel 1200 nei paesi tedeschi. Il polittico in quanto tale, scolpito e dipinto, ha un maggiore sviluppo nel

1400-1500. Si tratta di un’opera complessa che consente di evidenziare: la diversità degli spazi e

l'importanza gerarchica delle feste dentro il calendario liturgico. Nei giorni ordinari i polittici rimanevano

chiusi, nelle grandi festività potevano venire aperti (apertura dei battenti).

24

Poi ci sono le aperture parziali o progressive delle ante che consentono una distinzione più raffinata.

Il manufatto si presta ad avere lo spazio per il ritratto dei donatori o dei committenti che garantiva una gloria

terrena. Spesso immortalati accanto alla scende principali. In genere si presentano accese policromie

nell'interno, mentre si preferisce operare a grisaglia, monocromo quasi, con una leggera decorazione di toni

bruni (per l’esterno dei battenti).

ANDRÉ BEANEVEU

“Dittico su pergamena” Su pergamena miniata (molto diffusi in questo periodo in parallelo ai

polittici) viene rappresentato il Duca di Berry con i suoi patroni davanti

alla Madonna.

Non si conosce l'originaria destinazione del dittico. Inserita a mo’ di

duplice frontespizio nel manoscritto del “Libro d'ore” di Notare Dame,

inventariato nel 1402 come proprietà del Duca di Berry da lui donato da

Filippo l'Ardito.

A sinistra il committente in ginocchio dall'altra parte la Madonna.

Alle spalle del Duca di Berry ci sono Giovanni Battista con l'anello e poi sant’Andrea con la croce.

La scena di destra si distingue per la particolarità del pavimento fatto con piccole mattonelle, uno

sfondo fitto fatto di foglie blu elemento della natura usato per l'interpretazione del cielo.

Si distingue per il dosaggio dei colori rosso, blu e tonalità del bianco usata per rappresentare la

volumetria, monumentalità e dignità. 

A destra la Madonna con il bambino, seduta su un trono, rappresentata mentre allatta immagine

della sedes sapientiae, vista sul trono della saggezza (allattare = attributo della saggezza). Lo stesso

figlio allude al verbo, alla sapienza perché anche il figlio scrive sul cartiglio srotolato. La corporeità è

resa con molta finezza.

Stessa pavimentazione della scena sulla sinistra. Si ha un infittirsi di rosso con figure di angeli,

presentazione. 

Pittura di contorno elementi floreali, foglie, strutture a quadro lobo, decorazione fine. 7

Memling svolta notevole 100 anni dopo nella pittura niderlandese

ARTISTA MOSANO, proviene del territorio della Mosa, fiume non lontano dalla zona di Colonia, in questo

territorio si sviluppa l'arte mosana con un’arte tardo gotica molto raffinata.

25

“Polittico portati

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
61 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fra_Fra_96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Longo Lucia.