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UTILIZZATO.

Giuliano da Sangallo, progetto per San

Pietro: si basa sulla pianta del piano di pergamena di Bramante;

 

inspessisce i muri si creano spazi anonimi PROGETTO NON

UTILIZZATO.

Evolve l’idea di Bramante: pianta a croce latina con deambulatori;

disegna anche la cupola (cfr. Sebastiano Serlio, 3° libro

dell’architettura). Raffaello disegna San Pietro seguendo i modelli di Bramante.

Bramante è costretto a mantenere il coro di Niccolò V (cfr. Bernardino della

Volpaia, San Pietro 1514 – 15, cod. Coner, 31) cfr. vedute di San Pietro in

costruzione.

Bramante realizza un progetto

temporaneo all’interno della chiesa

per permettere la celebrazione della

messa anche durante la costruzione.

19

Lezione 10: Bramante a Roma (seconda parte).

Cappella Maggiore di Santa

Maria del Popolo: Bramante

realizza il mausoleo per due

cardinali (il mausoleo è oggi

nascosto dall’altare) nel 1507.

Volta a vela affiancata a spazi

voltati a botte; abside

semicircolare (copertura a

conchiglia). Luce derivante dalle

aperture a serliana poste ai lati.

Riferimento all’ingresso del Pantheon. Volta decorata dal Pinturicchio. Vetrate dei

fratelli Marcillat (francesi) luce colorata. Sempre fondamentale la vista

prospettica.

Giulio II e Bramante si occupano di urbanistica: viene aperta via Giulia (demolizione di diversi edifici, tra cui

due chiese).

Bramante è chiamato “ruinante” perché:

 Sventra la città per i suoi PRG;

 I suoi edifici crollano spesso (erano costruiti troppo in fretta).

Volontà di dominare visivamente su Roma vengono aperte diverse strade larghe e diritte.

1511: Giulio II si ammala, si pensa sia in punto di morte diversi progetti vengono abbandonati. Es.

Palazzo dei Tribunali: resta solo una parte di bugnato della base, sopra sono stati costruiti edifici popolari.

Secondo il progetto, in pianta l’edificio era fortemente simmetrico, colossale (la corte è larga 35m; cfr. studi

di FdG per palazzi). Palazzo su 3 piani, 4 scaloni e 4 scale secondarie che servono i piani (era pensato

affinchè i magistrati ci vivessero con la famiglia). Nella corte, arcate inquadrate da semicolonne addossate a

pilastri e che sostengono una trabeazione. Durante il fascismo fu demolita “Spina di borgo” per l’apertura di

via della Conciliazione; vi si trovavano diversi palazzetti di ricchi

borghesi.

Palazzo Caprini su via Alessandrina di Bramante: piano terra con

bugnato, primo piano con ordine dorico. Parete di fondo in

mattoni con decorazioni in stucco. Soluzione d’angolo con ¾ di

colonna (cfr. Basilica di Vicenza di Palladio). Possiede 4 piani (2

piani nobili, 2 mezzanini).

Tempietto in San Pietro in Montorio. Nel cortile del complesso monastico, a fianco

a San Pietro in Montorio, si pensava si trovasse il punto esatto in cui era stata

posizionata la croce rovesciata dove aveva trovato la morte San Pietro. Amedeo

Menez de Silva è confessore del Papa (Sisto

IV) gli viene affidata la ricostruzione di

tutto il complesso. Amedeo scrive “La nuova

Apocalisse”, vivendo nella cripta del tempietto

(dove si trova l’effige dei re cattolici di Spagna

Ferdinando e Elisabetta) nel 1502. Data di costruzione incerta. Edificio

rialzato, a pianta circolare, periptero (anello di colonne doriche,

1°ordine) che sorregge direttamente la trabeazione (triglifi e metope

con scolpiti motivi liturgici). I capitelli hanno 3 cavetti (tra echino e

collarino); ordine dorico: significa che il luogo è dedicato a un martire

uomo (Pietro Martire). Cfr. cavetti ripresi dal Teatro di Marcello.

20

Il secondo ordine è composto da lesene scavate da una

specchiatura (o rincasso), che sostengono il tamburo della

cupola (cfr. ordine bastardo, es. attico degli archi trionfali:

lesene senza ordine). Il tempietto è stato mantenuto

abbastanza simile all’originale, gli elementi modificati sono la

cupola (ricostruzione) e l’accesso alla cripta (prima interno,

ora esterno). Cfr. tempietti antichi (Tempio Rotondo del Foro

Boario, Tempietto di Vesta a Tivoli): celle lisce o bugnato

gentile; cupola che non corrisponde alla cella.

Soffitto a cassettoni dello spazio periptero (cfr. Tempietto di

Vesta) ripresa di un modello.

Bramante era convinto che i templi antichi fossero coperti da

una volta.

Nicchiature circolari sugli assi, nicchie rettangolari sulle

diagonali. Il diametro del tempietto è di 8,5m; le porte sono

larghe 80cm (accesso maggiore) e 65 cm (accessi secondari).

Non paraste uniformi ma travata ritmica (le paraste

incorniciano le nicchie circolari). Paraste esterne allineate alle

colonne (sono mantenute le stesse proporzioni) molto

razionale. Rinuncia alla corrispondenza strutturale tra interno

ed esterno (al contrario di Palladio). Cfr. Villa Adriana a Tivoli,

teatro marittimo ( rinchiudere il tempietto in un colonnato

circolare). 21

Lezione 11: Raffaello (1483 – 1520) e le “belle forme degli

edifici antichi”.

Nasce ad Urbino, padre poeta (cfr. cronaca rimata del 1494 sul

matrimonio della figlia di Federico da Montefeltro) conosce

FdG e Piero della Francesca. Studia da pittore presso il

Perugino.

Cfr. “Sposalizio della Vergine” di Perugino e Raffaello: l’allievo

supera il maestro. Studia la posizione dei personaggi (il

Perugino li organizza banalmente). Grande attenzione alla

prospettiva (profondità prospettica). Per Raffaello: tempio

periptero (16 lati) / per Perugino: tempio a pianta centrale (8

lati) con portico sugli assi. Cfr. tempietto di San Pietro in

Montorio da Bramante: colonne + trabeazione; dipinto di

Raffaello colonne + arco. Ordine ionico delle colonne; contro il

muro, lesene + cornice (corrispondono alle colonne).

Raffaello collabora agli affreschi a Siena; viaggia a Firenze,

arriva a Roma (è chiamato da Bramante).

Decorazione delle stanze degli appartamenti del Papa Giulio II;

viene distrutto tutto quello che era già stato realizzato e

vengono licenziati i maestri precedenti. 

Stanza della Signatura: ospitava la biblioteca come si perviene a conoscere il divino: teologia, poesia,

filosofia, giustizia.

Sulla giustizia, “Scuola d’Atene”: ci sono i principali filosofi greci

(Platone e Aristotele al centro; Socrate, Epicuro, Pitagora, Euclide,

Zoroastro, Diogene: sono rappresentati con i volti di personaggi

importanti contemporanei di Raffaello, cfr. volto di Bramante,

confermato da Vasari). L’architettura di fondo secondo Vasari deriva

dai disegni di Bramante (cfr. volta a botte). Scena architettonica

fortemente all’antica.

“Cacciata di Eliodoro dal tempio”

(1511 – 12): simbolggia l’intervento di Dio contro chi minaccia la Chiesa

(in particolare, difesa della proprietà). Giulio II assiste alla scena

(raffigurazione). L’architettura mostra un tempio a tre navate, coperto

da tre cupole sorrette da colonne (cfr. progetti per San Pietro di

Bramante per le colonne, di Fra Giocondo per le cupole; riferimenti a

San Marco a Venezia). 

“Messa di Bolsena”: sulla transustanziazione (= il corpo di Cristo nell’ostia)

difesa dei dogmi. Dipinde in una lunetta rotta da una finestra alcuni

accorgimenti. Altare esattamente al centro; dato che la finestra è slittata

rispetto l’asse centrale, integra pittura e architettura per ovviare al

problema: la cornice della finestra fa da piattaforma all’altare, sopraelevato. I

personaggi reagiscono alla costrizione dello spazio. Cfr. la “sprezzatura” di

Baldassarre Castiglione.

“Incendio di Borgo” (voluto dal figlio di Lorenzo Medici, Papa Leone

X), 1514: il Papa spegne un incendio davanti San Pietro. Interesse ai

materiali e ai dettagli architettonici: tutti gli ordine architettonici,

marmi antichi, mattoni, bugnato, serliana.

Raffaello viene affiancato a Fra Giocondo affinchè apprenda

l’architettura ( viene assegnato alla fabbrica di San Pietro). Cfr.

22

progetti di Raffaello di pianta per San Pietro: deambulatori, quincunx,

inspessimento dei pilastri; corrispondenza tra interno ed esterno ( concetto di

organismo, cfr. Alberti, San Andrea a Mantova).

Cfr. progetto per San Pietro di Raffaello e Antonio da Sangallo il Giovane:

progetto più tecnico, studiato.

Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo: richiamo all’ingresso del Pantheon

(ingresso profondo con volta a botte), pianta quadrata ad angoli smussati (cfr.

pilastri di San Pietro) continuità dello spazio. In successione, dal basso verso

l’alto: Inferi (tondo di Bramante); Purgatorio resurrezione, redenzione; Paradiso

(il Redentore +

angeli che muovono l’Universo).

23

Lezione 12: Raffaello; Giulio Romano (1499 – 1546): linguaggio, empiria, artificio alla corte dei Gonzaga.

Quartiere di Borgo: Palazzo di Jacopo da Brescia e Palazzo di Giovanni Battista

Branconio.

Palazzo di Jacopo da Brescia (costruito vicino Palazzo Caprini): il proprietario era

il chirurgo del Papa Leone X alto borghese. Lotto irregolare (triangolare), lato

molto stretto (solo una stanza). Si utilizzano murature già esistenti. Al piano

terra negozi; piano nobile servito da scale + scale a chiocciola indipendenti (una

serve il mezzanino della servitù). All’esterno, parte delle botteghe con corsi

orizzontali (mattoni sbozzati e stuccati), distinzione dei due piani residenziali

(rispetto Bramante): ordino dorico, paraste ribattute; piano attico meno

decorato. Elemento dorico sovrastato

da patere (elementi circolari, tondi).

Cinque triglifi sul lato sinistro (le altre

campate hanno tre triglifi). Nella testa più piccola cambia la

partitura: viene posto lo stemma del Papa e una dedica (parasta

sull’angolo con ribattitura, timpano in aggetto).

Palazzo di Giovanni Battista Branconio:

artista del Papa e collezionista. Palazzo

demolito dal Bernini per la realizzazione del

porticato di San Pietro. Edificio fortemente

decorato. Cfr. codice Mellon: riporta un primo

progetto del palazzetto. Non esiste più la

distinzione in bugnato del piano delle

botteghe; piano nobile con semicolonne che

sorreggono archi ed edicole (archi ribassati e

triangoli, cfr. Mercati Traianei). Secondo

progetto: cornice continua, finestre e nicchie

( no arcate); il vuoto in nicchia corrisponde

alla linea di colonna (cfr. archi trionfali, le

colonne sono sormontate da statue).

Semicolonne doriche, soppressione del fregio con mantenimento delle gutte (parte inferiore del triglifo, cfr.

Crypta Balbi). Timpani ad arco e triangoli. Palazzo uniformemente decorato, coloratissimo.

Casa d’Artista lungo via Giulia, casa di Raffaello

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
49 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lavypieri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Modesti Paola.