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Il tridente di strade che collegano il Vaticano con il resto della città
Tevere, in funzione della cittadella Vaticana, che si trova sulla sponda destra. Il ponte Sant'Angelo diviene il punto di cerniera e da qui si diparte il tridente di strade che devono collegare il Vaticano con il resto della città insinuandosi nel tessuto di case medievali.
Con Giulio II viene continuata l'opera di penetrazione e sfondamento del tessuto medievale e la sovrapposizione a esso di nuovi tracciati rettilinei ad opera di Donato Bramante, che con le due vie parallele (Via Giulia e Via della Lungara) intende realizzare il rapido collegamento del Vaticano con la zona meridionale della città. Quasi contemporaneamente si ripristina l'antico tracciato del Corso e si progetta il tridente di Piazza del Popolo.
Con Papa Sisto V e l'architetto Domenico Fontana si avrà più avanti un piano generale per la città basato sul tracciamento di lunghi rettilinei collegati tra loro in incroci posti in coincidenza con edifici di grande valore religioso.
Vero e proprio piano basato su una concezione policentrica della città che avrebbe dovuto assicurare per lungo tempo uno sviluppo non polarizzato su un unico punto. La razionalizzazione della città al fine di renderla funzionale al potere papale. Opere di Bramante nel Nord: Tribuna di S. Maria delle Grazie a Milano (dal 1492) vengono ripresi e superati sia lo schema brunelleschiano della Sacrestia Vecchia sia quello albertiano del S. Sebastiano. Il vano cubico coperto a cupola si dilata per l'apertura di grandi absidi nelle pareti laterali e nel coro. Anche qui l'organismo risulta da una semplice aggregazione di cellule in cui la decorazione svolge un particolare ruolo nel disegno prospettico dell'insieme. Duomo di Pavia (1488) al procedimento di addizione di cellule spaziali uguali Bramante sostituisce una rigorosa organizzazione gerarchica di matrici elementari che attraverso una molteplicità di rapporti vengono a costruire un organismo unitario pur mantenendo la propria.distinzione organismo ad impianto composito dove su di uno schema basilicale a tre navate, suggerito forse dal S.Spirito di Brunelleschi, si innesta un grande vano ottagonale coperto a cupola. La fusione di spazio centrale e longitudinale è volutamente complicata dall'introduzione di quattro organismi ottagonali absidati, per cui all'idea di spazio universale si sostituisce un policentrismo prospettico. La connessione dei vari spazi è assicurata dal sistema ordine-arco, impiegato in varie scale gerarchicamente coordinate tra loro.
Monastero S.Ambrogio, commissione di Ludovico il Moro e del fratello Ascanio Sforza, che chiedono due interventi: una canonica e due chiostri per i monaci cistercensi della canonica. Bramante riesce a costruire solo uno dei quattro lati previsti e a impostare le colonne per il secondo, che non verrà mai innalzato. Una particolarità del progetto è la presenza di colonne ad tronkonos (cioè sembrano dei tronchi d'albero).
spogliati) che reggonoun arco di trionfo. Tutto il complesso avrebbe dovuto ricordare un fororomano, porticato sui quattro lati e con un arco di trionfo per ogni latoAscanio chiude questi due grandi chiostri con un refettorio al centro,oggi sede dell'Università Cattolica.Bramante inventa un tipo nuovo di convento, che verrà imitato per tutto il Cinquecento: ilportico è altissimo, con i suoi 7,5 metri d'altezza, e avrà successo come tipologia in quantosi adatta ad ospitare sia grandi stanze, come mense e biblioteche, sia due piani di celleper i monaciopere di Bramante a Roma:chiostro di S.Maria della Pace (1500-1504)invaso definito in pianta e in alzato da un rigoroso sistemadi proporzionamento basato sul modulo quadrato e risoltostrutturalmente con un portico perimetrale a due livelli,dove tutti e quattro gli ordini sono impiegati a seguito diprecise scelte logiche e simbolichetempietto di S.Pietro in Montorioproposta di perfetto edificio centrale
inserito in un cortile circolare, oggetto a carattere simbolico e celebrativo. La piccola dimensione diviene parametro di verifica di assunti spaziali da applicare poi a scala maggiore. Le proporzioni classiche del corpo cilindrico e cupolato e l'uso dell'ordine dorico, con esplicito riferimento agli esempi antichi, mirano a conferire il prestigio e l'autorità della tradizione classica ad un'architettura moderna. Tempio della Consolazione a Todi (dal 1508) Il progetto dell'impianto a croce greca, caratterizzato da cinque cupole, una centrale ed una per ogni abside della pianta del tempio, dovrebbe essere opera della scuola del Bramante (progetti per S.Pietro), anche se alcuni lo vogliono frutto dell'opera di Cola di Caprarola ed altri di Antonio da Sangallo il Giovane. Tuttavia, sembra certo che la direzione dei lavori sia stata affidata proprio a quest'ultimo, che portò a compimento un tempio dalle forme di grande armonia alto circa 70 metri al culmine della cupola.Lanterna che capeggia la cupola centrale
Bramante a Roma: interesse per l'antico, precedenti cantieri di Mantova e Padova confrontandosi con l'antichità vuole definire gli ordini come strumento di modulazione dell'architettura gli ordini vanno però perfezionati e codificati: in S.Pietro in Montorio viene codificato il dorico desunto dai modelli romani successivamente codifica anche ionico, tuscanico, corinzio, composito diventa una base universale per lo sviluppo dell'architettura: le varie "lingue architettuniche" lasciano il posto a una grammatica comune fondata sugli ordini si sviluppano ulteriori studi su Vitruvio alla corte di Giulio II Della Rovere e poi Leone X Medici, per i quali era importante far rivivere a corte l'antichità e consolidare il potere spirituale nei propri domini territoriali (in espansione) Giulio II vuole anche farsi costruire la tomba sopra quella di S.Pietro nella basilica, per questo ne promuove il rifacimento.
Quando Bramante inizia a lavorare per Giulio II gli viene affidato il progetto: in precedenza si erano iniziati a costruire degli spazi residenziali accanto alla basilica, destinati a diventare poi palazzo pontificio insieme a vari edifici tra cui la Cappella Sistina (da Sisto IV, che fa progettare da Rossellino anche il rifacimento di S.Pietro: soluzione più complessa con volte a crociera e allargamento del transetto e dell'abside, solo quest'ultima viene ampliata). Attorno a S.Pietro troviamo: il palazzo del Belvedere, posto su un'altura con un loggiato da cui godere del panorama, una rotonda con l'obelisco del circoneoniano, il borgo vaticano. Bramante interviene impostando il rifacimento della basilica e facendo costruire il cortile del Belvedere, che diventa una vera e propria villa agganciata a S.Pietro. Nella pianta presentata al pontefice viene definita una grande massa impostata su ordini architettonici con lesene e colonne che sanciscono i passaggi tra gli spazi.mantenuto il coro di Rossellino che diventa generatore dello spazio, viene risistemato il nucleo centrale destinato a contenere la tomba del pontefice. Si crea un'impostazione a croce con tre bracci identici (forse nel progetto erano quattro bracci identici inscritti in un quadrato e raccordati agli spigoli e agli angoli di esso con organismi centrici e torri agli angoli). Viene pensata una grande cupola centrale circolare attorniata da cupole minori e dai quattro campanili. Pilastri angolari massicci scavati da nicchie e tagliati diagonalmente per dare origine a pennacchi trapezoidali di passaggio dall'ottagono irregolare alla forma circolare. Bramante studia dei pilastri molto articolati con lesene ai lati. Il deambulatorio dell'abside riprende forse il tema gotico del Duomo di Milano, innalzando i quattro pilastri centrali raccordati da arcate con volte a botte cassettonate, egli si assicura la continuità del suo progetto dopo la propria morte. Alla morte di Bramante vengono chiamati al...L'idea bramantesca viene ripresa nei progetti sia di Raffaello che di Peruzzi: Raffaello riprende i tre bracci identici e sviluppa una navata più lunga affiancata da due minori, tutte coperte a botte e aperte in cappelle laterali. Peruzzi concepisce invece un impianto centrale con quattro bracci identici.
Nel secondo decennio del 500 Antonio da Sangallo il Vecchio progetta a Montepulciano la Madonna di San Biagio (1518-1534) con un impianto a croce greca, pilastri articolati e una facciata affiancata da torri. Ci sono due ordini sovrapposti esterni, simile all'impianto di S.Maria delle Carceri di Giuliano da Sangallo. Tuttavia, ora troviamo la presenza dell'ordine dorico e dei successivi sovrapposti sulle torri. Inoltre, sui quattro pilastri centrali si infittiscono le membrature. Il sistema per la cupola non è più quello brunelleschiano, il tamburo si imposta su grandi arcate.
cassettonate su modello di Bramanteall'interno all'imposta della cupola troviamo pilastrorinforzato da una colonna affiancata che presenta lastessa trabeazione dorica il banchiere Chigi commissiona aBaldassarre Peruzzi, senese, una propria residenza sul corso del Tevere: la Farnesina(1509-10)la pianta presenta un impianto a C (schema ad ali laterali sporgenti,caratteristico dellaresidenza di campagna) con un giardino antistante e tutto attorno all'edificio che mira adintegrarlo con lo spazio naturale)riprende da Villa Chigi alle Volte l'idea di uno spazio porticato in facciata aperto sulgiardino, inoltre troviamo una loggia (ora chiusa) sul lato del Teverela costruzione si alza su due piani e presenta una torretta con funzione non più difensivama di ''belvedere''poggia su un alto basamento, presenta una decorazione a lesene doriche che inquadranofinestre e mezzanini, che al secondo livello arrivano all'altezza del grande fregio
diderivazione ionicale due logge verranno affrescate da Raffaelloal piano superiore troviamo la sala delleprospettive affrescata da Peruzzi stesso dove sicrea un'illusione di spazio aperto che riprende ilmotivo delle logge sottostanticontrollo rigoroso della composizione Raffaello progetta la CappellaChigi in S.Maria del Popolo(1512-14)pianta quadrata con angoli smussatiripresa da S.Pietro la soluzionedelle paraste angolari e deipennacchi (non triangolari matrapezoidali) per l'imposta deltamburo, finestratolo schema della cupola è ripresonella decorazione del pavimentoall'ingresso troviamo coppie di lesene corinzie, una trabeazione raffinata, una fasciadecorata a festoni tra i capitelli (mo