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Perrault: pubblica un libro sugli ordini architettonici il cui quesito fondamentale è trovare un senso
agli ordini architettonici, essi hanno un riferimento antropometrico (tutte le proporzioni sono
assimilabili dall’uomo). Gli ordini rispondono a delle esigenze strutturali, statiche, hanno uno scopo
funzionale.
Laugier: pubblica nel 1753 un saggio sull’architettura dove ricerca i fondamenti di essa. Famoso il
frontespizio del saggio: l’ Essaise di Laugier, rappresenta l’architettura seduta sulle rovine del passato
che indica la via da seguire e afferma , dunque, che la capanna originaria si configura naturalmente
un tempio.
come
ST.GENEVIEVE: (patrona di Parigi) 1758-1792. Cerca di combinare la logistica costruttiva greca
con la leggerezza e la razionalità dell’architettura gotica. Ripreso il tema della piazza greca con
l’edificio posto al centro. Sulla parte esteriore troviamo: pronao, scalinata, cupola. Il fronte ha un
pronao con l’uso di colonne senza pareti, colonne molto distanziate e molto ariose. E’ una chiesa a
croce greca, a pianta centrale, con una sequenza di cupole. Grande uso del ferro che permette con
dei tiranti di sostenere l’edificio: costituito da tanti blocchi per creare un intercolumnio più grande.
Architettura dell’Illuminismo o visionaria:
Boullèe (1728-99): Inizia la sua attività nell’Ancien Regime costruendo palazzi e ville per l’aristocrazia
francese; insegna nella prima scuola di ingegneria al mondo, ma con la Rivoluzione Francese inizia a
elaborare progetti ideali, di un mondo ipotetico realizzato dalla ragione; sviluppa il concetto del
sublime, architetture che provochino stupore ma anche timore (luce vista come una luce divina,
ragione che domina). Riprende temi generali per rappresentare quest’idea di assolutezza, utilizzo
dell’edificio come volontà di trasmettere potenza e dominio. Cenotafio di Newton: enorme sfera
(rappresenta il mondo, la volta celeste con gli astri), idea del sublime portata all’esasperazione, è
un’antiarchitettura sia per la forma sia perché non ha una funzione pratica.
Ledoux (1736-1806): vita simile a Boullèe , nel ’71 viene proclamato architetto delle saline reali. I
suoi principi sono simili a Boullèe ma le sue architetture sono costruite e reali. Architetture di tipo
industriale, città ideali. Utilizza elementi classici: fome nette chiamate “architettura parlante”,
espressione del suo significato simbolico. Ledoux realizza le barriere daziarie, sbarramenti per
accedere alla città dove si pagavano le tasse, con la Riv. Francese vennero demolite quasi tutte. Tra
queste: Barriere de Monceau (riprende un tempietto circolare, colonne doriche, non c’è trabeazione
o architrave), Barriere d’Orleans (ordine tuscanico-rustico, dimostrazione della potenza dello stato
assoluto), Barriere de Troine, Barriere de Villette.
Durand (1760-1834): allievo di Boullèe, è il primo che tiene un corso di architettura al Politecnico.
Nel 1802 pubblica suoi appunti, in cui affronta tutti i temi possibili dell’architettura. Idea razionalista:
ogni progetto organizzato su una griglia base. Si diffonde il tema di architettura come scienza.
Nel 1799, fondazione dell’impero di Napoleone, si afferma lo stile IMPERO, soprattutto nell’ambito
dell’arredo, si guarda in particolare al mondo romano, impero per eccellenza (con l’aggiunta di temi
pseudo egizi). Gli architetti dell’impero sono Fontaine e Percier: autori di un progetto rivoluzionario
la RUE DE RIVOLI (1802-1855), espressione della strada borghese, diventa modello della
città imperiale. Progetto basato sulla ripetizione (ordine e disciplina), fu una sorta di regolamento
edilizio; costituito da un portico continuo al piano terra, due piani nobili, terzo piano e tetto curvo
con piani di servizio (per la servitù).
Altro monumento è l’ARC DU CAROUSEL (1806-1808), viene ripreso il tema dell’arco di trionfo
romano: uso dei colori (antichità romana).
Ultima ripresa del mondo romano è l’ ARC DE THRIOMPHE, realizzato da Chalgrin, l’arco viene
posto al centro di una piazza, snodo centrale delle principali strade della città.
In Germania la situazione risulta più complessa e articolata. Figura importante è quella di Göethe, il
quale rimane folgorato dall’architettura gotica, riconosce in essa funzionalità e simbolismo. Nel 1776
va a Weimar e realizza piccole architetture all’interno del parco. Il cambiamento avviene nel 1876,
durante il suo viaggio in Italia, dove riscopre l’architettura greca e romana, arriva fino in Sicilia,
quando torna realizza un piccolo padiglione nel parco (architetto è Gentz); esso è costituito da
diverse stratificazioni, il piano inferiore è rustico (dorico) mentre il piano superiore risulta più
raffinato (ionico), come a voler simboleggiare un’evoluzione. E’ la prima comparsa dell’ordine dorico
in Germania.
Porta di Brandeburgo, Berlino : realizzata da Langhans (1789-93) era la porta di ingresso alla città,
costituita da un ordine dorico, i propilei infatti richiamano Atene, al centro l’intercolumnio è
maggiore, e all’interno era consentito passare solo al Principe.
Altra figura importante è Gilly (1772-1800) famoso per il progetto per un monumento per Federico
II il Grande. Elementi presi dal mondo antico, forme nette e spoglie, porta monumentale senza
ordini, un unico blocco. Riproduce un’acropoli artificiale: tempio periptero come mausoleo del duca.
In Inghilterra la situazione è diversa, rispetto al resto d’Europa. Il rococò francese non arriva in
Inghilterra. Importante è il Palladianesimo, ritorno al classicismo austero. Nel 1714 cambia la
dinastia regnante, gli Stuart (cattolici), e diventano re gli Hannover (protestanti) rifiutano il barocco
anche se classicista.
Lord Burlington: conte dilettante di architettura, conosce l’architettura di Palladio, nel 1738 traduce
in inglese il I° libro di Palladio. Si circonda di architetti tra cui Campbell e Kent, autore quest’ultimo
della villa di Lord Burlington realizzata nel 1726, Chiswick House: esemplata sul modello della
rotonda di Palladio e su quella di Scamozza, edificio a pianta centrale con una sala circolare e cupola
emisferica, prima volta in un edificio che non fosse sacro. Lord Burlington e Kent usufruiscono del
modello Palladiano: villa a pianta centrale, pronao sulla facciata e cupola al centro; non c’è la
scalinata centrale ma due laterali (di stampo barocco) si inserisce nell’architettura il movimento, il
tempo e il percorso; le scalinate hanno una direzione che fanno si che si possono guardare le varie
angolazioni dell’edificio attraverso momenti diversi. La cupola ha una pianta ottagonale, in cui vi è
una finestra termale. I comignoli dell’abitazione vengono trasformati in obelischi. La pianta non è
perfettamente simmetrica: le scalinate sono su due lati e sono diverse (concezione del percorso).
All’interno vi è una ricchezza di cromia e di decorazione: citazione del mondo romano. L’architetto
Kent progetta tutto il giardino intorno alla villa, all’interno del quale vi sono piccoli edifici che si
rifanno al mondo antico come il tempietto della virtù antica .
Elementi caratteristici del giardino all’inglese che si scoprono attraverso il percorso dell’oggetto.
L’impianto generale del parco si percepisce percorrendolo. Si passa da un’idea di parco naturale a
un’idea di parco romantico (natura nostalgica). L’architettura razionale (naturale) si contrappone al
giardino geometrico. Si accentua un carattere nostalgico, del sublime, la natura viene guardata come
una sorta di età dell’oro dovuta al processo di industrializzazione.
Intorno alla metà del ‘700 si sviluppa un movimento, il Greek Revival, caratterizzato dalla
riscoperta dell’architettura greca, grazie a una raccolta di incisioni, tra cui quella del 1762 di Stuart e
Revett (due architetti che attraverso dei viaggi in Grecia rilevano tutte le architetture più
importanti), i quali rilevano le costruzioni minori come spunto per i padiglioni nei parchi.
John Wood jr. progetta il Royal Crescent, grande complesso realizzato tra il 1767 e il 1775 con il
quale rivoluziona il modello residenziale inglese, è un complesso scenografico e monumentale
costituito da case per la classe media, è una mezzaluna reale che si affaccia su un parco, architettura
regolare con un grande colonnato e due testate laterali. Ci sono più appartamenti su più piani (uno
al seminterrato, uno nel piano di ingresso, uno nell’attico e uno nel sottotetto).
Negli anni ‘60-’70 protagonista assoluto è ROBERT ADAM (architetto scozzese, realizza diverse
architetture di stampo classico; viaggia per l’Europa dal ’54 al ’58, si ferma soprattutto a Roma e si
presenta come un aristocratico dilettante, facendosi dare lezioni di disegno da Clerissau,
sponsorizza Piranesi affinchè metta il suo nome tra le incisioni, tornato in Inghilterra pubblica
un’altra raccolta di incisioni, tra cui le rovine del Palazzo di Diocleziano a Spalato). L’altra
pubblicazione “Lavori di architettura” (1774/79) presenta le sue architetture per presentarsi ai suoi
potenziali committenti. Adam si presenta come un rivoluzionario dell’architettura che supera
Stuart, non copia ma reinventa tutto. Fa riferimento al mondo imperiale romano, per lo stupore
che generano e la ricchezza di decorazione. Importante è il concetto del percorso per scoprire
qualcosa all’interno, chiamato “movement”.
• SYON HOUSE (1762-70): realizzata per il duca di Northumberland. L’esterno è austero,
ribandendo l’antichità del ducato, sono presenti torri e merli (cfr. palazzi Rinascimentali).
Questa struttura quadrangolare con le torri ai lati riprende il palazzo di Diocleziano. Gli
interni sono raffinati ed eleganti: era prevista una rotonda centrale come sala termale ma
non fu realizzata; all’interno prevalgono il bianco e il nero, l’atrio non è perfettamente
simmetrico, da un lato un’abside, dall’altro una parte laterale dove vi sono due rampe che
portano a un piano preesistente. Nella sala al piano superiore troviamo delle colonne
originali ripescate nel Tevere e pannelli con trofei ripresi da Piranesi. Nell’altra stanza lo
stile è quello pompeiano (forti colori), vi sono due mezze esedre con delle parti di colonne.
C’è poi la Rong Gallery (biblioteca) in cui le finestre sono inserite in un sistema progettato
interamente insieme alle librerie.
Gli storici parlano di un classicismo romantico. Questa impostazione è più evidente con:
• SOANE, si presenta anche lui come un architetto aristocratico. L&rsquo