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LO SPAZIO SCENICO
Lo spazio scenico è pensata legata al pubblico e allo spettatore. Rapporto fra attori e spettatori
bisogna cambiarlo, perché in periodo borghese ci sono solo convenzioni o routine, vediamo una
continua proposta di distacco, frontalità, lontananza, separatezza fra spettatori e palco. Non ci
sono vere relazioni. La prima preoccupazione dopo l’avvento della regia (Nuovo teatro) è proprio
l’organizzazione dello spazio scenico. I teatri all’italiana (con palchetti) erano gioielli ma hanno un
difetto legato all’assetto rigido (ricordiamo i palchetti, ancora più lontani) di distanza. Come
annullare la distanza, come gli attori e spettatori possono entrare in contatto? Gli uomini del teatro
STORIA DEL TEATRO
avevano 3 possibilità:
1 far costruire nuovi edifici teatrali senza i limiti dei vecchi teatri, con assetti diversi
2 restare nei teatri storici ma adattandoli
3 abbandonare i luoghi teatrali e fare teatro dovunque fosse possibile (aperto, chiuso), portare il
teatro in luoghi non teatrali. Già nel ‘900 avviene e poi si intensifica. Teatralizzazione di spazi non
teatrali.
La soluzione n° 1 non ha funzionato per il rapporto sbagliato tra gli architetti e gli uomini di teatro. (i
nuovi teatri erano hobby per architetti).
La selezione n° 2 avviene in diverse maniere, ricordiamo che avevano sempre palcoscenici, platee
e palchi. Si cerca di eliminare l’arco scenico, protendendo il palco con ampio proscenio (per
esempio costruendo delle scalette che permettessero una comunicazione tra platea e palco).
Ridurre la distanza vuol dire creare una relazione tra spettacolo e spettatore, fare un’esperienza:
serve sollecitazione fisica, nervosa, stimolazione e sensoriale (Artaud lo nota e dice che sono di
ordine fisico, cioè che stimolano il corpo e quindi si ha bisogno di distanze ravvicinate). Si arriva
anche alla stagione del coinvolgimento (Living Theatre, Grotowski)
La soluzione n° 3 è quella del teatro fuori dal teatro che è un capitolo enorme. Per il Living gli
spettacoli sono nei teatri e quasi mai nei luoghi della collettività (strano perché cozza con il loro
messaggio estetico e politico). Ricordiamo il teatro medievale che avveniva pure per strada e mai
nei teatri perché lo spazio-teatro non esisteva.
Mario Martone aula 18.30 odeon 21.15
1959 anno chiave: Nascita del Nuovo teatro
3 fasi dal 59 ad oggi precedute da una fase zero.
0. 1947-1959—> due ebrei newyorkesi si mettono insieme e creano il Living Theatre, creano un
tipo di teatro a partire da un nome. Nello stesso anno Paolo Grassi e Giorgio Strehler fondano il
Piccolo Teatro di Milano.
Si tratta di esperienze che quasi mai accadono in campo teatrale (con l’eccezione del Living
Theatre). Campo musicale, della danza, delle arti visive e il teatro è in ritardo in questi campi
artistici. Questo lo disse molto bene Julian Beck con il ritardo sociologico del teatro, egli inizia
prima com pittore della action piantino dei Pollock. Se confrontiamo quello che accade nel teatro
rispetto alle arti vedremo che nella letteratura nasce la Beat Generation o Underground, nella
musica con John Cage, arti visive con Pollock per fare arte in maniera diversa cioè gesto e
Rauschemberg, campo coreografico con la danza moderna. Il teatro è in ritardo, per esempio in
America che era investita da tutti questi movimenti abbiamo solo il teatro di Broadway. Quando
nasce il Living Theatre abbiamo la rottura e il disprezzo per questo teatro commerciale e guardano
fuori dal teatro quasi perché non ci trovano stimoli, così guardano fuori e si fanno affascinare dagli
altri movimenti.
John Cage(1912-1982) era una personalità istrionica che diventa un grande esempio anche per
chi si muoveva in ambiti artistici come la danza e il teatro. Il Living deve molto per la Creazione
Aleatoria, La Composizione Indeterminata cioè importanza dell’improvvisazione. Inoltre lavora
molto con Merce Cunningham(1919-2009) un coreografo allievo di Martha Graham. Lavorano sul
rapporto tra musica e danza. Di solito si parte dalla musica per la coreografia, adesso si parte da
una co-abitazione della musica e danza ovvero le due componenti convivono e condividono uno
spazio e un tempo ma sono autonome senza partire l’una per l’altra. Condividono una durata-
spazio-tempo.
Tutto questo porta a un nuovo modello di creazione inter-artistica, per esempio della
rappresentazione teatrale. Abbiamo adesso un modello orizzontale cioè tutto sta sullo stesso piano
e non c’è una gerarchizzazione dipendente da un elemento chiave. E’ il modello dell’Happening, di
cui J. Cage può essere considerato il precursore.
Nel 52 Cage fa un evento nel Black Mountain College nel Nord Carolina che anticipa gli Happening
e viene descritto da Michael Kirby (Proto-Happening). THEATRE PIECE NO.1 (Cage)
Azioni TRA E INTORNO AGLI SPETTATORI, letture di poesie, poche battute, proiezioni
STORIA DEL TEATRO
cinematografiche, piano suonato, danze anche con cani e conferenze. totale frammentarietà,
slegate l’una dall’altra e fanno riferimento ad arti diverse senza nessuna gerarchia. Ribaltamento
del modello teatrale verticale. Rottura della separatezza tra attori e spettatori.
1. 1959-1970—>
prima fase preceduta da anticipazioni, preludi all’avvento del nuovo teatro. Il
nuovo teatro ha queste caratteristiche: poche esperienze ma forte rottura, con dei padri fondatori
del nuovo teatro, quindi poche figure ma molto di spicco. Teatro Laboratorio di Grotowski, Odin
Teatret di Barba, Peter Brook, Carmelo Bene, Leo De Bernardis, Giuliano Scabia. Fase dei pionieri
con piccoli gruppi o grandi personalità ma poche
1959
.Il Living Theatre ha una prima esplosione con The Connection.
.Nello stesso anno nasce il Teatrino delle 13 file di Grotowski con Flazen
.Nasce la San Francisco Mine Company
.Debutto ufficiale dell’Happening (qualcosa che accade che è il progenitore della performance-arte)
negli USA e poi in Europa
.in Italia esordiscono con Aspettando Godot Carlo Quartucci e con Caligola di Camus Carmelo
Bene
.Erving Goffman scrive The presentation of self in everyday life: la vita quotidiana come
rappresentazione. Teorie pirandelliane + nozione di performance (che viene tradotto come
rappresentazione)
Debutto ufficiale nel ’59 con Alan Kaprow con gli Happening. Gli Happening sono spettacoli
dove gli attori sono immersi e hanno una fruizione parziale. Es: spazi divisi in vari spazi cioè lo
spettatore si sentiva immerso ma non poteva vedere e fruirei di tre performance. Nuovo modello di
evento che avrà una certa influenza. Ridurre la distanza fra spettacolo e spettatore. L’happening
nasce dalle arti visive (pittori e attori che creano), c’è una spinta molto forte che porta gli artisti
visivi al passaggio all’informale (ricordiamo la dropping di pollock, pop art, land art), li porta al
teatro! Il teatro fu messo in crisi dagli happening che rompeva il modello usuale con azioni diverse
anche aggressive e violente. L’Happening è quindi fondamentale perché se non ci fosse stato
l’happening allora non ci sarebbero stati tutti quelle modalità di spettacolo pensate sulla
frammentarietà, incompiutezza, disomogeneità, che mette oggi in discussione le modalità di teatro.
Inoltre se oggi abbiamo delle performance cioè il teatro che ci propone delle azioni di provocazione
è grazie all’happening. Ricordiamo la body art: si fa arte col proprio corpo, spesso violato De
Marinis (ricordiamo Marina Abramovic). Performance è prevalentemente solistica vs happening
collettivo. Anche le avanguardie storiche ci hanno dato tutti quegli elementi che ancora oggi
spesso vengono usati.
2. 1970-1985—> diffusione di massa del teatro. Quello che era il modo di lavorare di piccoli
gruppi, viene adattato da centinaia di gruppi giovanili fondati negli anni ’70, sulla scia dei pionieri e
dei grandi nomi e gruppi degli anni ’70. E’ un Teatro di Gruppo. In Italia fu molto vivo questo
periodo, fiorirono negli anni ’70 tantissimi gruppi favorito anche dai movimenti giovanili del ’68 e
altre cause. Quelli della generazione precedente continuano ad operare. Entra in gioco una nuova
interpretazione. Tuttavia quella che è un esplosione massiccia fu però un movimento più che una
tendenza, e ovviamente durò pochi anni, già nella prima metà degli anni ’80 c’è un reflusso e sono
pochi i gruppi che sopravvivono (Centro Teatrale di Ponte d’era, Teatro pontlach di fara sabina di
Roma).
1970 Il ’70 è l’anno in cui la crisi del 68 porta i suoi effetti in piena evidenza con conseguenze
clamorose:
.Grotowski annuncia con Apocalipsis cum figuris che non avrebbe mai fatto più nuovi spettacoli.
Grotowski era già il punto di riferimento del nuovo teatro, anche negli USA
.Scioglimento del Living Theatre alla fine delle rappresentazioni di Paradise Now perché non
riusciva più a ricomporre le contraddizioni nel gruppo perché c’era un pensiero diverso tra chi
STORIA DEL TEATRO
pensasse che non ci potesse essere teatro senza l’azione politica (proprio i fondatori ovvero
J.Malina e J.Beck) e altri che pensavano di continuare a fare teatro impegnato e ideologico che
desse però un contributo alla lotta solo con il teatro e non con la dissoluzione del teatro nella
politica. Dopo lo scioglimento il Living nacque dalle proprie ceneri proprio con il distacco dei padri
fondatori
.Carmelo Bene smette tra il 1968 e il 1972 di fare teatro facendo cinema
.Leo de Berardinis abbandona Roma e va a Marigliano a contatto con i detriti della cultura
popolare, canzonette, sceneggiate, che contaminavano con cultura alta (King Lagrime Lear
napuletane)
3. 1985 ad oggi—> introduce delle discontinuità rispetto alle fasi precedenti (fase post-
novecentesca o post-registica o post-drammatica. In questo periodo nascono tantissimi gruppi
importanti come la Societas Raffaello Sanzio, il Teatro delle Albe, Valdoca. Gruppi forti ancora
oggi. Questa fase si pone come superamento del nuovo teatro così come si era presentato
marcando una discontinuità rispetto al passato (Societas che riparte da zero, marcando
discontinuità). Oppure un superamento più soft, come nel caso del Teatro Le Albe (Martinelli e
Montanari).
La prima fase è la più importante e la suddivideremo ulteriormente:
Avvento del Nuovo Teatro 1959-1964
Consacrazione del nuovo teatro 1964-1968 con maturità creativa e creazione di grandi
spettacoli.
Crisi del Nuovo Teatro 1968-1970: grazie al 68 per i moti il teatro si spacca e c’è una grande
crisi, alcuni addirittura si ritirano dal teatro altri pensano ai modi di fare arte.
1984-1985
.Teatro Laborat