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UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE ANALISI DEL TESTO

Ultimo testo composto per il teatro di san Luca a Venezia, prima della partenza per Parigi.

Le particolari circostanti spiegano il carattere unico, che da una parte appartiene alla

drammaturgia matura degli anni 60, di impianto corale e una dimensione seria, dall’altra il

carnovale ha un nuovo piano, il piano dell’allegoria. Presentando la commedia nella sua

prima edizione dice che è una commedia allegorica e veneziana per mettere in evidenza il

doppio binario su cui è costruita: di una storia realistica legata alla Venezia del suo tempo,

( in veneziano), il cui significato è intellegibile attraverso una prospettiva allegorica che

rimanda all’autore. Testo complesso che consente di parlare al suo pubblico di sé stesso.

Debutto 16 febbraio 1762, coinvolge emotivamente il pubblico che riconosceva sotto il

personaggio principale, anzoletto, la figura di goldoni.

LA VICENDA

Una riunione di tessitori, in casa di un proprietario di bottega di stoffe, Zamaria che decide di

riunire i suoi collaboratori per festeggiare il carnevale. Tra gli invitati c’è anzoletto, di cui è

innamorata la figlia di Zamaria, ma quell’occasione apparente festosa si rivela occasione di

tensione perché domenica viene a sapere che anzoletto sta per partire per la moscovia,

dove ha un lucroso contratto di lavoro. La ragazza cade nello sconforto, e allo stesso tempo

destabilizza gli altri artigiani, perché anzoletto lavora per la bottega.

Allegoria giocata sull’immagine di equivalenza tra tessuto e testo. Come il disegnatore

progetta l’ordito del tessuto, e il telaio lo produce, così in teatro l’autore scrive il testo,

l’intreccio della commedia, indica le battute e gli attori realizzano il suo progetto vivificandolo

sulla scena. Goldoni si nasconde dietro l’immagine del disegnatore; i tessitori sono i suoi

attori e il padrone della bottega è l’impresario del san luca.

L’allegoria funziona, così che goldoni si sbaglia e in un pezzo delle sue memorie inserisce

un lapsus: dice che anzoletto va a Parigi (in realtà va in Moscovia).

Rimandi allegorici secondari, che rimandano all’idea del teatro francese; i ricami francesi

sono i generi della scena francese che goldoni ammira e teme.

EQUIVALENZA TRA TESTO, DISEGNATORE, ARTIGIANO E TESSUTO.

L’idea di teatro come bottega è un rimando interessante, mette in luce quel connubio di

letteratura e artigianato, di cultura e teatro come lavoro materiale che contraddistingue il suo

lavoro.

La sua riforma si distingue per essere nata a contatto con la scena.

Anche qui, è importante ribadire l’importanza della componente artigianale del suo lavoro;

anzoletto disegna e mette in luce la sua fantasia ma se non ha la componente dell’artigiano

che lo aiuta e non tiene conto di questa componente, i suoi tessuti non possono essere

realizzati.

Egli ottiene successo perché sa unire l’invenzione con la tecnica, come goldoni.

Di questa consapevolezza goldoni investe il personaggio del disegnatore, come una figura

matura e consapevole, una delle difficoltà della resa scenica sia di riuscire a tenere in

equilibrio la fisionomia del giovane innamorato con la sua forte consapevolezza.

ALLEGORIA ALL’INTERNO DELLA COMMEDIA

La prima scena importante è quella in cui anzoletto compare sul palco, metà primo atto,

scena 15 (I,15), vede anzoletto chiamato a rendere conto di questa ragione della partenza

per la moscovia, anzoletto non nega difronte alle invitate che sono Marta e polonia, cerca di

giustificarle alla luce della sua dimensione professionale. È un goldoni che vuole prendere la

pubblico la grande opportunità di andare a lavorare in una dimensione europea cosmopolita:

italiano chiamato ad esportare il proprio talento e metterlo al servizio della città più

importante a livello teatrale, ovvero l’orgoglio di goldoni, le speranze e le sue aspettative.

Lingua: veneziano, all’interno però ci sono diverse sfumature di lingua. Usa il dialetto

veneziano per connotare i vari personaggi, fra tutti quello che si capisce meglio è anzoletto

perché usa un modello di costruzione della frase e alcuni termini italianizzati. Insistenza

voluta da goldoni. Anzoletto rappresenta goldoni che è l’intellettuale che si apre all’esterno e

fa un teatro per tutta l’Italia, intenzione di dar vita al progetto della diffusione del gusto.

Anzoletto spiega alle donne che ha ricevuto una proposta e vuole accettarla spiega che la

prospettiva di lavoro all’estero ha una forte attrattiva e successo. Sottolinea come il modello

italiano, fosse già stato ben accolto in quelle terre; il teatro italiano ha avuto successo

all’estero, quindi attori italiani lavorano all’estero e sono sempre comici dell’arte. Anzoletto

non dice tutta la verità ma solo quella che gli interessa.

Quando in Italia la commedia dell’arte era superata, in Francia il modello italiano che restavo

in auge era solo quello, il quale era in crisi e gli attori pensavano di poter rinnovarlo

chiamando goldoni., qui introduce il progetto di creare un misto, un genere nuovo fatto da

“una mano italiana calibrato sul gusto dei francesi”; idea del misto va in direzione di quel

rinnovamento dei generi tradizionali che porta al superamento del genere commedia come

tradizione, ma è interessante anche capire che quello che ha in mente non è il dramma

borghese ma un misto che unisca la comicità pura, il gusto ludico del teatro tipico italiano

con nuovi elementi seri e patetici.

Modello di commedia diversa, ed è consapevole di dover cambiare perché i gusti delle

nazioni sono diverse, sa di dover adattare il proprio talento a un auditorio che non è quello

veneziano e sa anche di non poter attingere all’osservazione del mondo francese con lo

stesso acume che aveva usato per il mondo italiano. Per molti anni farà fatica ad esprimersi

in francese.

Anzoletto è l’esempio di un intellettuale che accetta di misurarsi con l’Europa e accetta la

sfida di un nuovo genere e lo fa con l’orgoglio di chi vuole aumentare la gloria del proprio

paese e con la voglia di imparare nuovi “lumi”. Un goldoni che pensa di ritornare e che è

disposto a rinnovare il suo modo di scrivere, questa situazione lascia perplessi i suoi

compagni di lavoro, anche goldoni aveva dei punti oscuri che verranno fuori nella commedia

che abilmente nasconde, ma prevalenti erano le obbiezioni del mondo teatrale veneziano; le

voci che corrono sono di goldoni che abbandona la compagnia del san luca quando le

fortune iniziano a essere meno rosee per colpa di Gozzi che prende la palla al balzo.

Goldoni risponde mettendo in chiaro come i rapporti con i suoi impresario non vengano

interrotti ma invece le condizioni contrattuale siano sospese, infatti a metà della scena

entrano i due servitori che chiedono di andare a parlare con il padrone.

Nella prima scena del secondo atto goldoni costruisce con un colloquio tra Zamaria e

anzoletto, il confronto è in realtà il confronto tra l’autore e il suo impresario. Zamaria si

mostra comprensivo nei confronti di anzoletto e cerchi di mantener viva una collaborazione e

ne vuole il ritorno.

Vendramin ( l’impresario di goldoni) aveva minacciato goldoni di portarlo in tribunale in

quanto il contratto durava fino al 65, così lo assicura che gli manda commedie e si sarebbe

impegnato a non dare nessun altro lavoro a nessuna compagnia italiana. Questo fa rientrare

la tensione e fa costruire l’immagine benevola di un accordo dei suoi committenti che

rassicura il pubblico di Venezia, un pubblico di abbonati annuali, che compravano i palchi e

si sentivano destabilizzati dall’idea dell’abbandono di un drammaturgo.

Goldoni va incontro alle aspettative e non abbandonerà il suo pubblico, garantisce alcune

commedie.

Una delle accuse mossa da vendramin era che goldoni voleva andare via ma in realtà lui fa

vedere la lettera ricevuta dalla comedie francaise con scritto che lo vogliono: questo viene

detto anche nella discussione tra Zamaria e anzoletto.

Complotto per condurre trattative con compagnia parigina e goldoni invece risponde in

maniera ferma con una verità, l’offerta della comedie italienne contenuta in una lettera,

conteneva l’offerta e zanuzzi cerca di attirare a Parigi anche altri autori, l’offerta non

proveniva da goldoni ma ne era interessato. Goldoni si difende dall’accusa sottolineando il

vantaggio economico che l’offerta comportava.

Serie di osservazioni che hanno una rimando preciso alla realtà.

Secondo punto che goldoni mette in chiaro, è il fatto del crollo della qualità del repertorio, il

pubblico temeva questo, goldoni lusinga il pubblico veneziano elogiando i talenti e il buon

gusto della città, e delle novità poi arriva ad affermare in modo serio, che lui ha fatto troppo.

Questa è una delle ragioni che spinge goldoni a partire perché è sfinito dal ritmo di lavoro e

la continua tensione che il mercato teatrale gli imponeva. Consolatoria è la risposta di

Zamaria, che dice di essersi sempre trovato bene con anzoletto e di avere avuto dei

guadagni confortanti, i compratori sono gli spettatori, che non va ingannato con una merce

scadente. Quando anzoletto ricorda che qualche volta i disegni son andati male e hanno

buttato i tessuti, significa che hanno speso per l’allestimento per testi che non hanno avuto

successo. È una ferita aperta, alcuni spettacoli di goldoni non avevano avuto successo.

Zamaria dice che anche se non sono andati bene li ha “smaltiti in terra ferma”, altra verità ,

la compagnia del san luca lavorava da ottobre a febbraio, poi con la pasqua, faceva il giro in

terraferma per la laguna, che era il nord italia, veneto e Lombardia, con gli spettacoli che

non erano andati bene a Venezia. Anche qui l’osservazione contiene un elemento di preciso

rimando alla verità lavorativa dei comici.

Ultima parte è l’accordo finale, che ha una radice reale, perché goldoni promise quello che

anzoletto promette qui, mandare dei disegni, quindi dei testi destinati alla compagnia in

modo che le novità non mancassero anche con l’autore assente e lontano. Sarà cosi per

diversi anni, invia un gruppo di commedia tra cui Il ventaglio, nel 1765, scritta prima in forma

di canovaccio per i francesi e la trasforma in una commedia articolata per i suoi vecchi

comici.

In questo filone allegorico principale, c’è un aspetto da considerare: il fatto che goldoni non

si accontenta di nascondersi sotto le spoglie di questo disegnatore saggio e ponderato,

infatti goldoni trasferisce una parte della sua personalità anche in un altro personaggio,

momolo, &egrav

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
17 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher verdena6 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del teatro e dello spettacolo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cambiaghi Mariagabriella.