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I RUOLI DELLA COMPAGNIA
L’attore entra in simbiosi con il suo personaggio, personalizzandolo e arricchendolo. Così la storia della
commedia dell’arte è ricca di esempi in cui l’attore diventi il suo personaggio che diventa così diverso da
tutti gli altri.
Aspetto sociologico della compagnia, la commedia inizia per cui attori si nasce, la compagnia è un nucleo
famigliare, dove tutti fanno qualcosa compresi i bambini. Il bambino cresce e sceglie un ruolo. Quindi si
trasmette da padre in figlio, non esiste una scuola perché non rientra nella cultura teatrale.
I ruoli vengono distinti in mobili e fissi, la piccola compagnia dell’arte era fatta da 6 persone, le compagnie
più importanti arrivavano a 14 componenti:
Fissi: due vecchi, due zanni, due innamorati a cui si possono associare quelli mobili,
Mobili: il capitano, la servetta, musici, comparse e figuranti.
LE MASCHERE: I VECCHI
La commedia delle maschere non tutti gli attori portavano maschere fisse, solo i vecchi la portano,
servivano per caricare i tratti, rendendo queste figure più riconoscibili e più comiche e indirettamente
aumentavano la loro comicità in quanto annullando la mimica ne potenziano la gestualità. La recitazione
con la maschera cancella la mimica del volto, e modifica la percezione dello spazio e del movimento, in
quanto restringe il campo visivo e in secondo luogo limita anche la sensibilità nel rumore. Quindi accentua i
gesti, assume una postura inclinata in avanti. Quindi la maschera aiuta il pubblico ed è più visibile. La
maschera condiziona il lavoro dell’attore.
Pantalone è un vecchio mercante libidinoso, parla in dialetto veneziano perché siamo nell’epoca in cui la
grande potenza mercantile era Venezia: il dottore è un avvocato bolognese, pedante e borioso con dialetto
bolognese e latino storpiato, si oppone a ogni novità.
GLI ZANNI
Sono sempre due, uno spalla all’altro: il servo astuto (brighella) e il servo sciocco (Arlecchino);
Parlano sempre in dialetto, usano acrobazie, lazzi e gesti.
Arlecchino è caratterizzato da due fondamentali elementi, la fame e la voglia di corteggiare le donne. Porta
sempre con se un bastone spatola che in origine è una spatola di polenta, viene infatti da Bergamo, il suo
dialetto era un mix di bergamasco e veneziano.
Il lazzo della mosca è il lazzo più famoso legato ad Arlecchino, egli entra in scena inseguendo una mosca.
Lazzo: sequenza mimica sequenziale usata dall’attore.
GLI INNAMORATI O AMOROSI
Gli amorosi potevano essere una o due coppie ed erano il pilastro della storia, intorno in cui ruota la
vicenda. Farlo era impegnativo perché aveva bisogno di un aspetto gradevole e giovanile, e richiedeva un
certo impegno per la recitazione, essi non usano maschere, e recitano a memoria parti inverse, sono farciti
di scambi che ricalcano la poesia della tradizione. Le parti sono piene di figure retoriche con i termini di
climax. Si procurano abiti di scena contemporanei, spesso di seconda mano acquistati dai nobili.
I nomi più ricorrenti sono Florindo e Beatrice, dell’arlecchino e i due padroni.
I PERSONAGGI MOBILI
I capitani : fanno parti romanzesche, duelli, tentativi di rapimento delle amorose, ma non sempre sono
previsti dai canovacci.
La servetta invece è una parte femminile amata dalle attrici perché rispetto alle innamorate ha una gamma
di espressività più vivace e un componente gestuale più ampio.
LE CATEGORIE DI COMICI: I CIARLATANI
Non tutti i comici avevano la stessa valenza e potevano avere la stessa condizione economica. Esistevano
tre gradini dei comici dell’arte all’interno della società del 5 e 600.
1. Ciarlatani, sono gli artisti di strada che mettono insieme una piccola compagnia che monta un
palchetto nelle piazze, i saltimbanchi. Piccoli gruppi, 2 o 3 artisti, rappresentano brevi scene in cui
compaiono numeri di arte varia. Distinti per essere anche dei venditori di prodotti di erboristeria. I
solito non chiede un biglietto, e se alla fine passa con il cappello per le offerte, in genere la fonte è
la vendita.
2. La compagnia delle stanze, acquistano delle stanze, non ci sono teatri per la commedia dell’arte, i
comici affittano stanze, di diverso carattere. Li usano come luoghi di spettacoli. È a pagamento.
Nelle stanze le compagnie più ricche hanno la possibilità di montare fondali con scene pittoriche..
3. I comici onorati: invitati a palazzo i più bravi riescono a entrare in contatto con il teatro di corte.
23 02 17
LES ITALIENS – GLI ITALIANI IN FRANCIA
Il fenomeno della commedia dell’arte nasce in Italia ma si diffonde in tutta Europa. È il primo fenomeno di
spettacolo che rende grande l’Italia su scala mondiale. In particolare la commedia ha una sua storia
autonoma in Francia, quasi tutti i documenti sono di provenienza francese. L’ambito francese ha
conservato molte più testimonianze perché a metà del 500 la Francia è una seconda patria per i comici
italiani. Le tournée cominciano negli anni 70 del 500 e vanno avanti con continuità fino a fine 600. All’inizio
a rendere facile il passaggio dei comici abbiamo due regine Maria e Caterina dei Medici.
- Comici dell’arte alla corte di Carlo IX, Francia, sec XVI. Rappresentazione di Arlecchino.
La corte di Francia ama e protegge i comici cosi che nella prima metà del 600 tutte le compagnie vanno
molte volte in Francia e nel 1653 durante la reggenza di Luigi 12, viene assegnata ai comici italiani una sede
stabile a Parigi. I comici dell’arte diventano les italiens e la commedia italiana, la comedie italien.
Da questo momento fino alla fine del secolo, questo teatro diventa uno dei più in vista, con un grande
pubblico e gli italiani elaborano una sorta di revisione delle tecniche dell’arte, eliminando le parte più rozze,
andando verso un carattere più raffinato. Cominciano ad avere come corredo la parte musicale e le parti
danzate, così che la commedia dell’arte originale cambia configurazione.
Ci sono degli attori italiani che inventano nuove maschere: Tiberio Fiorilli va a Parigi e diventa
Scaramouche, è un primo zanni, brighella, ma si sviluppa in modo autonomo, con capacità danzanti.
Ci sono degli arlecchini come Domenico Biancolelli che tutti chiamano Dominique che inventano nuovi
canovacci per la Comedie Italienne.
Alla fine del 600 nasce la maschera di Pierrot, creazione dei comici della commedia dell’arte per il pubblico
francese, assume caratteri della malinconia.
Strada nuova e innovativa.
Nel 1697, i comici italiani vengono cacciati, obbligati a lasciare Parigi per una restrizione sulle regole della
moralità voluta dalla moglie di luigi 14 all’interno di una revisione austera. I comici se ne vanno e tornano
con un nuovo sovrano nel 1718, richiamati in Francia dalla reggenze di luigi 15, con la compagnia di Luigi
Riccoboni. La storia di questo secondo teatro italienne è diversa, Luigi Riccoboni è un attore che aveva
ambito a mantenere in vita i più famosi canovacci. Porta avanti la tradizione dei canovacci e si apre a
commedie francesi, che scrivano per la sua compagnia.
Va avanti la tradizione antica e si trova un filone nuovo.
La seconda comedie italienne si fonda nel 1762, e l’ultimo tentativo per tenerla in vita sarà fatto chiamato
Goldoni a Parigi. Anche se era destinata a finire.
IL TEATRO NELL’ETA ELISABETTIANA
Diverso da quello rinascimentale, in Inghilterra a Londra. Prescinde completamente dai canoni del
rinascimento anche se all’interno ci sono molti spunti, temi e tecniche che guardano al rinascimento
italiano. Il più importante è il modello di rielaborazione culturale di un teatro che dal medioevo trae molti
caratteri, primo fra tutti la libertà compositiva dei generi e dei temi e si sviluppa in un modello inedito
grazie alle condizioni favorevoli politiche ed economiche di quel tempo in Inghilterra.
Regno di Elisabetta I e Giacomo I Stuart fino al 1625.
Un periodo di grande fioritura della monarchia inglese e della nazione che la porta a diventare una grande
potenze che si riflette in una grande vivacità soprattutto nella capitale.
È un mondo piramidale, il centro fondamentale della vita teatrale è la capitale. Quindi nella seconda metà
del 500 Londra ha una vivacità non paragonabile, mentre ancora negli altri centri continua la tradizione
teatro medievale, Londra supera i caratteri di un teatro devozionale verso un carattere profano.
Nascono una serie di luoghi da prima destinati all’intrattenimento, sulla riva su del Tamigi, dove ci sono
arene per combattimenti degli animali e cominciano ad essere ospitati spettacoli in diversi luoghi.
Molti cortili delle locande vengono usati come luoghi teatrali, offrendo anche una consumazione. Alcuni
privati iniziano a costruire edifici appositi per gli spettacoli.
Il primo 1576 è il the theater , il the curtain (1577), the swan (1595) e infine il globe (1599) costruito dalla
compagnia di Shakespeare.
Sono edifici che inaugurano una forma originale, è un unicum all’interno del panorama teatrale. Ha una
pianta centrale circolare o poligonale. Incentrata su un cortile a cielo aperto, circondato da gallerie coperto
da un tetto di paglia. Sfruttava la luce del giorno, quindi gli spettacoli avvenivano sempre di pomeriggio,
inoltre questo abbatteva i costi dell’illuminazione. Era un teatro pubblico, in cui tutti possono entrare se
pagavano. Il contrario del rinascimento italiano. Struttura pensata affinché tutte le classi trovassero una
collocazione adeguata alle proprie disponibilità economiche. La parte più economica era la platea, lo yard, e
presentava la possibilità di assistere in piedi allo spettacolo. Grazie al palcoscenico aggettante, il pubblico
poteva mettersi anche nelle parti laterali, in posizione ravvicinata agli attori. Il posto nelle gallerie, costava
2 penny a cui si poteva aggiungere il costo ulteriore di un cuscino.
I membri dell’aristocrazia, potevano avere uno spazio riservato, la gentlemen room, che aveva un costo
superiore. Infine gli ospiti di estremo riguardo, potevano avere una collocazione con dei seggi posti sul
palcoscenico. Un abitudine in atto fino a fine 600.
IL PALCOSCENICO
Detto stage, entrava per 2/3 sulla platea, e rendeva gli attori più visibili. Sopra c’era una struttura lignea che
permetteva una visione divisa in due parti:
1: up stage per le scene sopraelevate, come il balcone per romeo e giulietta.
2: inner stage o discovery stage, era una parte coperta con un drappo, un sipario, serviva per realizzare
delle scene che potessero essere immaginate svolte in un interno. Poteva esser usato per scene di
origliamento, come nell’Amleto quando parla con la madre e Polonio è nascosto dietro l’arazzo.