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IL GOVERNO DI GABINETTO
Potere neutrale Potere esecutivo Potere legislativo Potere giudiziario
Il re/regina regna Emerge la figura del Camera dei Comuni
ma non governa premier Camera dei Lords 27/09/2018
Quando Montesquieu scrive lo spirito delle leggi, questo modello di rapporto tra il sovrano
e il parlamento è già stato superato dai fatti poiché il sistema politico inglese , ha già preso
tra la gloriosa rivoluzione e il 1788 ha già preso un profilo come quello di oggi.
Montesquieu non vede che non c’è più un sovrano che governa e un parlamento che si
contrappone, nel 1748 è ormai nato il governo di gabinetto, cioè un sistema politico in cui
il Re non governa più, non ha più il potere esecutivo, il potere di governo vero e proprio è
premier
affidato a un primo ministro che deve ottenere la fiducia del parlamento. il Re ha
un potere neutrale e il potere esecutivo è nei fatti nelle mani di un premier che gode della
fiducia del parlamento. questo vuol dire il capo del potere esecutivo è al tempo stesso il
capo del partito che di fatto ha la maggioranza in parlamento e che quindi detiene il
potere legislativo. Questo è ciò che accade in tutti i sistemi PARLAMENTARI dove il capo
dell’esecutivo sono i capi del partito che ha nelle sue mani il potere legislativo, viene
quindi meno la netta divisione dei poteri. Questo è un dato importante poiché il sistema
politico che ha incarnato e tutt’ora incarna una vera e rigida separazione tra i poteri è il
sistema presidenziale americano in cui il capo dell’esecutivo, cioè il presidente degli USA,
ha un potere davvero indipendente e contrapposto a quello del parlamento, hanno sfere di
azioni completamente indipendenti l’una dall’altra. In America il parlamento non ha
nessuno strumento per sfiduciare il presidente). In un sistema parlamentare se il Capo di
governo non gode della fiducia del parlamento se ne deve andare a casa, non ha più la
fiducia del parlamento; mentre in Amarica il presidente repubblicano può avere davanti a
se un parlamento democratico eppure il sistema va avanti lo stesso poiché l’esecutivo non
dipende dal legislativo.
Il federalista
Il testo il federalista’’
Autori di un capolavoro di politica intitolato ‘’ che viene pubblicato tra il
1787 e il 1788, siamo ancora prima dell’inizio della rivoluzione francese che scoppia nel
1789. Gli autori di questo libro sono tre :
- Alexander Hamilton
- James Madison
- John Jay
Hamilton è un tipico pensatore realista, è un conservatore; mentre Madison è un pensatore
più progressista e aperto alle istanze della Democrazia anche se con un atteggiamento in
ultima analisi un po sprezzante nei confronti della democrazia.
Il federalista è una raccolta di articoli (non un pera tematica) scritti tra il 1787-88, articoli
pubblicati sui giornali dell’epoca , pubblicati per sostenere l’adozione della nuova
costituzione che gli USA stanno per barare. Sono articoli di propaganda per sostenere la
causa delle nuova costituzione americana, una costituzione redatta nella celebre
convenzione di Filadelfia 1787 e che verrà sottoposta al voto popolare ed entrerà in vigore
nel 1789. Il federalista cerca di spiegare il significato di questa costituzione illustrandone
tutti gli elementi fondamentali, passaggio per passaggio. Si tratta di 85 articoli di una
decina di pagine l’uno. Non ci troviamo davanti a un’opera sistematica ma articoli
propagandistici, i quali hanno una portata teorica molto rilevante al punto che il federalista
ha ispirato in maniera profonda per un verso, tutta la tradizione successiva del pensiero
federalista, e hanno ispirato il pensiero della tradizione liberale.
Si tratta di un opera straordinaria in cui gli autori si immaginano una cosa anche ancora
non esiste , cioè gli USA come li vediamo noi oggi , ma lo fanno ancor prima della
rivoluzione francese, in un epoca in cui gli stati che esistevano erano di antichi regimi, con
sovrani assoluti, società per ceti, aristocratici… è un opera di immaginazione politica
pazzesca che non ha precedenti. Gli autori sono persone colte che in maniera incredibile
immaginano un nuovo radicale sistema politico istituzionale.
Il contesto
- 1757-63 guerra dei Sette anni
- Data fondamentale della storia americana, quasi iniziale della storia americana è il
1776, in quest’anno gli americani, all’epoca coloni britannici, queste colonie
entrano in rotta di collisione con la gran Bretagna e nel 1776 dichiarano la propria
indipendenza, fanno una ‘’secessione’’-> decidono di proclamare la propria
indipendenza poiché, come tutti i paesi sotto un dominio esterno, vengono sfruttati
attraverso la leva fiscale- le tasse, senza essere rappresentati in parlamento. ciò
che rese tesi e alla fine esplosivi i rapporti con i britannici è che l’Inghilterra
continua a chiedere tasse senza essere rappresentati nel parlamento di Inghilterra.
Ci sono episodi di sabotaggio (T-party -> sabotaggio di navi della GB rovesciando il
carico nell’oceano), inizia quindi una storia che porta alla dichiarazione di
indipendenza. Questa dichiarazione del 4 luglio 1776 da inizio a una vera e propria
guerra tra il neonato stato americano e il governo britannico, si tratta anche di una
guerra civile poiché ci sono molti coloni americani che vogliono stare sotto il
dominio della madre patria. La guerra dura dal 1776 al 1783 e si conclude con una
pace ( pace di Parigi) con cui la GB riconosce l’indipendenza americana.
- Durante la guerra , gli americani si danno una prima costituzione. Decidono di
scrivere un primo testo costituzionale che in qualche modo definisca i rapporti tra le
tredici colonie che sono diventate tredici stati nel 1781. Questa costituzione si
‘’articoli di confederazione’’
chiama e introduce negli USA una struttura politica
generale che si può etichettare come confederazione. È prorpio questa struttura
confederale che pochi anni dopo nel 1787 alla convezione di Filadelfia viene
drasticamente riscritta dai padri costituenti dando luogo a una seconda, e ultima,
costituzione degli USA, che tutt’ora( tranne qualche emendamento come
l’abolizione della schivitù) è in vigore. Si tratta di una costituzione non più
confederale ma FEDERALE. È per illustrare questa nuova costituzione che Hamilton,
Medison e Jay scrivono questi articoli poi raccolti nel federalista.
Sono essenzialmente due i temi che stanno al centro di quest’opera. Il primo tema è una
lunga articolata riflessione contro la guerra e si chiedono direttamente come la guerra
possa essere superata nei rapporti tra gli stati-> la loro risposta ovviamente è con il
federalismo. Il primo tema quindi è come eliminare la conflittualità tra gli stati. Il secondo
tema, legato al primo , è come sconfiggere e neutralizzare il dispotismo. Come creare un
sistema politico liberale in cui non ci sia concentrazione di potere e il dispotismo.
Dobbiamo fare due considerazioni: Secondo questi autori guerra e dispotismo sono
reciprocamente legate l’uno all’altro , uno stato che è continuamente in guerra tende a
diventare dispotico ( secondo la loro tesi ), poiché è necessario che l’esecutivo abbia dei
poteri immediato ed essere veloci, lo stato di guerra tende ad aumentare il potere
esecutivo e a creare una situazione di potenziale dispotismo. A sua volta la dove ci sono
regimi dispotici è più facile che scoppino le guerre, poiché i regimi agiscono a capriccio del
despota sono più tendenti alla guerra. I due obiettivi polemici sono STRETTAMENTE legati.
Guerra e dispotismo sono i due tipici mali che affliggono l’Europa, l’Europa è nella visione
degli autori come un continente in cui ci si fa la guerra continuamente e ci sono dei regimi
dispotici. Inizia dalla visione dell’Europa come continente bellicoso e dispotico una lunga
storia intellettuale che ha sempre visto gli americani contrapposti all’Europa e tenersi
lontani dagli affari europei perché se no verrebbero succhiato in un sistema conflittuale e
dispotico.
Rapporti tra Europa e America
Alla fine del 700 gli Americani vedono se stessi come un popolo pacifico, anti ostile e anti
dispotico. Al tempo stesso vedono nell’Europa il contro modello, cioè un popolo bellicoso e
dispotico.
Oggi questa immagine è completamente rovesciata, gli americani oggi vedono se stessi
come un popolo bellicoso, e vedono nell’Europa un paese infiacchito, portato verso la pace
e incapace di pensarsi in guerra.
Libretto di un neo conservatore Robert Kagan, pubblicato nel 2003, nel quale l’autore dice
‘’ noi americani veniamo da Marte, siamo un popolo bellicoso, voi europei femminucce
venite da Venere, perché coltivate la bellezza, le paci e l’arte. Se voi europei potete
permettervi questi lussi della pace, arti e diritto, è perché noi marziano garantiamo a voi
tutti questi beni’’. È l’immagine rovesciata di come si concepivano gli americani alla fine
del 700.
Queste visioni, sia quella degli americani come popolo pacifico e la contraria, sono il frutto
di un complesso di superiorità che gli americani hanno avuto e continuano ad avere dal
principio della loro storia. Gli americani si percepiscono come un popolo ‘’eletto’’, vi è
addirittura una corrente religiosa secondo ciò gli americani sono i discendenti del popolo
eccezionalismo
d’Israele e quindi un popolo destinati a un destino eccezionale-> si parla di
americano. Hanno fin dall’inizio hanno questa convinzione di essere investiti da una
missione straordinaria, e da questo impulso sono derivati storicamente due diversi
atteggiamenti che spiegano l’intera politica estera dal principio ad oggi. I due
atteggiamenti derivati dal eccezionalismo sono :
- Primo atteggiamento che ha segnato tutto l’800 e metà del 900 è l’isolazionismo :
siamo un popolo con delle caratteristiche superiori come la pace e non vogliamo
avere nulla a che fare con l’Europa che viene vista bellicosa e dispotica (dottrina
Monroe secondo cui bisogna tenersi isolati dall’Europa).
- L’isolazionismo è stata intrapresa fin dall’800 fino (con una parentesi nella 1GM) alla
seconda guerra mondiale in cui abbandoneranno l’atteggiamento isolazionistico per
praticare l’internazionalismo, cioè gli americani si decidono a giocare un ruolo
fondamentale nella politica internazionale , espandendo in modo globale la propria
influenza sul resto del mondo. Internazionalismo è un altro riflesso
dell’eccezionalismo,