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Il mare verde di Bosch

Bosch, per il mare dove poggia la nave sceglie un colore che è il verde intenso, ci fa quasi immaginare di trovarci di fronte a una pianura sconfinata come se questa nave non stesse nemmeno navigando in mare ma fosse in messa in scena. Il dipinto è sviluppato in altezza tipico nell'arte fiamminga dando modo al pittore di descrivere atipicamente l'intera imbarcazione e il suo grottesco albero maestro impiantato alce dentro della barca. All'interno di questa piccola imbarcazione un gruppo di 10 personaggi sono ammassati e hanno tutti quanti una sorta di espressione inebetita con la bocca spalancata. In primo piano ci sono una suora e un frate con la bocca spalancata che cercano di addentare una focaccia che viene appesa all'albero maestro. La suora sta suonando il liuto. In mezzo a questi due personaggi c'è un'asse posato in orizzontale che funge da tavolo sul quale sono appoggiati un piatto di ciliegie. Il liuto e le ciliegie sono un simbolo.

medievale relativo ai piaceri carnali. C'è un personaggio che sbuca da un cespuglio dell'albero maestro e con un coltello sta cercando di tagliare una specie di anatra arrosto legata all'albero della barca. L'imbarcazione sta navigando senza pilota, completamente alla deriva, c'è uno dei folli che sta remando ma l'oggetto con cui sta remando in realtà è un grande cucchiaio di legno, come se stesse mescolando un minestrone. L'albero maestro notiamo che è un albero privo di vela, un'imbarcazione che non può essere comandata nemmeno dal vento. Su questo albero della cuccagna è legato un ramoscello che viene legato all'albero maestro ed è un ramo di nocciolo, nel medioevo era la pianta simbolo della bestialità, un altro simbolo. Tra le foglie di questo ramoscello c'è una maschera che rappresenta il volto di una civetta, simbolo di tentazione. Il termine follia non siriferisce a una condizione medica ma a un ordine morale dell'umanità. Quello che va a realizzare Bosch attraverso la sua arte è quello di porre una denuncia sugli aspetti che lui vuole denunciare: la dissolutezza del clero (la suora e il frate), la depravazione della borghesia tutto attorno a questo clero e dei popolani ignoranti. Su un altro ramo appollaiato c'è un personaggio misterioso, ingobbito, indossa uno strano costume da buffone tipico dell'epoca. Ha il cappuccio dal quale sbucano delle orecchie e tiene in mano uno strano bastone che finisce con una scultura, una marot (era lo scettro dei buffoni di Corte all'epoca). Questo personaggio è il folle, il 21° arcano dei tarocchi. Ha voltato il corpo, la gobba è il segno estetico che lo caratterizza di più, rispetto ai compagni di navigazione, come se avesse preso le distanze da quei personaggi. Si tiene in disparte rispetto al resto del gruppo con questo atteggiamento di meditazione.non condivide nulla con i suoi compagni. Nelle illustrazioni che accompagnavano il poema di Brandt tutti i personaggi indossano quel completo da folle, quel costume da folle, quindi, era un'altra lettura mentre nel quadro di Bosch il folle è uno solo è completamente distaccato rispetto agli altri e al tempo stesso è l'unico chiaramente identificabile come un folle da un occhio esterno. Per Bosch è questa la spiegazione dell'emblema della solitudine del genio folle, della follia geniale dell'artista ma anche del dell'uomo comune. La tavola di Bosch nasconde anche una sorta di concezione ambivalente della follia dell'irrazionalità che emerge alle soglie del '500. Alle soglie del '500 un altro libro, l'elogio della pazzia di Erasmo da Rotterdam, costituisce una sorta di estremizzazione ironica della visione medievale del poema di Brandt. Il testo di Erasmo da Rotterdam rappresenta la fine del medioevo in quanto presenta una.

La trasformazione radicale del tema della follia inaugura l'era moderna e contemporanea. Si vede trionfare la figura positiva del folle saggio come una sorgente creatrice e si inizia a pensare alla follia come un veicolo per un medium artistico per l'artista che si occupa di arte e come rimedio ai mali dell'umanità.

Nell'opera di Bosch, da una parte il folle è visto come l'emblema di questo mondo alla deriva, dell'abbarca che naviga e non si sa dove sta andando ed è portata al caos. Dall'altra parte, il folle è considerato come l'unica vera guida sicura di questo mondo alla deriva.

Uno dei quadri più interessanti è "Estrazione della pietra della follia" del 1494. È un quadro di 48 x 35 cm con una quantità di dettagli nel paesaggio. È conservato al Museo del Prado a Madrid. È una tavola circolare che è stata inserita all'interno di un pannello ligneo rettangolare. All'interno del quadro vediamo un medico.

conquell'imbuto in testa che sta togliendo la follia dalla testa di un uomo, come se questa fosse un oggetto. Per Bosch chi vuole curare la follia e l'irrazionalità è un folle esso stesso oppure è un impostore. Perché il medico rappresentato con questo imbuto in testa nelle vesti di medico è probabilmente qualcuno che si sta improvvisando medico e che sta in qualche modo operando senza averne alcuna capacità. Oltre al tema della follia è presente anche il tema dell'inganno, topic trasversale nelle opere di Bosch (come nelle opere di Caravaggio - i barocci). In quest'altro quadro (una delle ultime opere di Bosh) di dimensioni 53 x 65 cm conservato in Francia al museo municipal di Saint Germain en Laye. Vediamo questo prestigiatore con la tunica rossa e il cappello nero, un personaggio che guarda al e la folla di curiosi. Opera costruita su un proverbio fiammingo, come la nave dei folli, molto conosciuta.all'epoca che recitava che chi dà ascolto alle illusioni perde il denaro e si fa schernire dai fanciulli. Bosch dipinge questo personaggio, un credulone che tutto preso dall'osservare il gioco di magia non si accorge che il personaggio dietro di lui, con il bambino che sta guardando che lui sia davvero impegnato nell'osservare "Chi dà ascolto alle illusioni perde il denaro e si fa schernire dai fanciulli" il gioco di prestigio, gli sta rubando il portafoglio. Il carro del fieno, Altra opera conservata al Prado è olio su tavola di dimensioni 200x200 cm. È un polittico con un pannello centrale e due pannelli laterali che lo vanno a concludere. Il carro del fieno utilizza un'iconografia profondamente simbolica e allegorica. All'interno del carro del fieno vediamo il fieno sopra a un carro che non riesce a sopportare questo peso. C'è una coppia in amore che sta condividendo musica e poesia, un angelo che prega e un

personaggio strambodipinto di celeste che è un diavolo che suona il proprio naso come se fosse una tromba. Il diavolo inganna con la sua trombetta e al tempo stesso induce in tentazione. C'è una civetta ancora simbolo dell'inganno mentre ai piedi del carro del fieno ci sono questi personaggi che si azzuffano che tentano di accaparrarsi un po' di fieno. Il fieno per Bosch è una metafora voluta che ci dice che una pagliuzza di fieno è qualcosa che non ha valore quello che sta succedendo è che l'umanità sta azzuffando per nulla. L'insegnamento di Bosch in questo caso è chiarissimo, l'umanità è allosbando d è perduta non sa che cosa vuole, ciò che infastidisce Bosch è ogni tipo di eccesso. Bosch da buon pittore fiammingo del '500 predica la via di mezzo, il senso della moderazione e condanna l'avarizia, la tracotanza e il volere tutto anche se non si sa che cosa c'è.

al fondo di questo tutto. I suoi dipinti sono proprio una rappresentazione di questo, riservando un occhio severo pessimistico e crudele all'umanità che non sa contenersi e che non sa scegliere questa moderazione. Con il carro del fieno e gli sportelli laterali che attraverso dei perni si chiudevano e mostravano un altro dipinto, ci racconta le stesse tematiche. A sinistra vediamo la cacciata dal paradiso di Adamo ed Eva per cupidigia; a destra Bosch rappresenta attraverso scene infernali, di rabbia, di furore la perdizione e l'umanità all'inferno. In questo trittico ma meglio in quello delle delizie, in paradiso respiriamo una sorta di pace con poca gente e tranquillità, mentre nella rappresentazione dell'inferno c'è una moltitudine di persone rispetto al luogo paradisiaco. Bosch rappresenta questi mostri veramente bene, presi da quel genio folle che lui riconosceva nel 21° arcano dei tarocchi. La parte frontale del carro del fieno (ante)

chiuse) chiedendosi nasconde ildipinto che si cela all’interno. In questi sportelli esterni del dipinto c’è unasorta di vagabondo che sta scacciando un cane (simbolo medievale cheriguarda le tentazioni) quindi l’umanità di Bosch di vagabondi, folli,pellegrini, emarginati è racchiusa in questo dipinto.

Bosch per queste figure prova pietà, sono persone nella sua visione chehanno scelto una vita di morigeratezza contrapposte a quell’umanitàquella borghesia tracotante di desiderio che invece lui sta condannando.Anche la nave dei folli è dedicata a loro alla figura dell’ingegno folle indisparte e per Bosch questo tema è molto legato a lui.

Il trittico delle delizie del 1490-1510 di dimensioni 2,20 m x quasi 4 m di lunghezza è ricco di dettaglisoprattutto nella tavolozza dei colori ha delle tonalità luminose. Il polittico chiuso rivela questo globoterracqueo che introduce a una tematica importantissima.

per Bosch ovvero il contrasto tra natura come elemento naturale e la natura umana. Il quadro doveva essere nascosto perché questo quadro per l'iconografia del sedicesimo secolo era l'inquietudine visionaria di Bosch era eccessiva per i propri i suoi contemporanei. Il trittico aperto presenta il pannello centrale nel quale non vi è rappresenta un'iconografia sacra, ci sono dei giovani uomini e donne nel pieno del proprio vigore fisico, non c'è vecchiaia né decadenza fisica hanno un'età compresa tra i 25 e i 30 anni. Rappresenta questa gioventù un po' surreale è un'umanità incivile come nel dipinto il sonno della ragione genera mostri la condanna che vediamo in Bosch ci ricorda quel tipo di approccio che due secoli dopo arriverà con Goya. Bosch era profondamente religioso mentre Goya riponeva la fiducia nell'illuminismo. Al centro c'è la gioventù sognante nelle ali laterali

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Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giuli0o1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Boeri Elisa.