Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Età precittadina
Agentes-gruppo di famiglie che si riconoscevano in un antenato comune, l'organizzazione della famiglia, che è un modello, un prototipo, che fa arrivare al diritto privato. Pater familias, l'unica persona che aveva tutti i diritti e tutti i doveri, tutte le podestà giuridiche appartengono a lui. Vi è la discendenza giuridica da padre in figli, un altro vincolo, dal punto di vista giuridico viene dalla madre, vincolo di sangue, (ricerca cogente, che determina un obbligo inderogabile). Addirittura il console, è sotto la podestà del padre, nel diritto privato. La donna dopo il matrimonio cambia nucleo familiare, e quindi passa dalla potestas del padre a quella del marito, e se il padre del marito è vivo la donna cade ancor di più nella podestà di lui. L'atto giuridico di questa potestas è detta manus maritalis. Liberi in mancipio, forze di lavoro personale, cadono nel potestas del pater familias.
Il proletariato per dire. Mancipium è il nome di questo stato giuridico, ed è temporaneo. Mancipium: il potere assoluto che era esercitato dal pater familias su vari oggetti e sottoposti. L'estinzione dei sacra familia significava la scomparsa di quella famiglia. Le gentes si crearono le CURIE, ovvero comizi, momento di riunione collettiva per interloquire, nasce l'assemblea. AD ROGATIO (per il diritto privato): può capitare che un pater non abbia una famiglia, figli, che significherebbe l'estinzione della sacra familia e della famiglia, entra in funzione l'adozione, da un altro pater, e la risposta sarà sempre si perché il pater che ha adottato ha la speranza in quel figlio di una futura grande famiglia. Padre arrogato. LEX CURIATA (per il diritto pubblico): provvedimenti con cui le curie danno al re il comando dell'esercito. L'impero è un concetto etrusco, nel sesto sec quest'ultimi esportano il concetto di
impero.Oltre alle gentes erano presenti altre famiglie , strutturati allo stesso modo. Queste famiglieerano per il carpe diem, e l'unico obbiettivo era solo quello di sfamare la discendenza.
Servio tullio : riforma, a me importa la ricchezza, indipendentemente dall'origine di unafamiglia, e la ricchezza diventa il primo parametro, il valore va in base alla capacità dicostruire ricchezza. Alle famiglie più povere, disse di darsi al commercio, nacque il, terziariocome lo chiamiamo oggi.
Quiriti sono i gentiles e quest'ultimi sono i patrizi, i patrizi sono "figli di padri".Nasce, con la moneta come scambio, una nuova ricchezza non statica ma dinamica e mobile.
Queste famiglie, diverse dalle gentes, hanno una consapevolezza, la plebitas, la plebe,famiglie di commercianti che si riconoscevano tra di loro, ma soprattutto diverse dalle gentes.
Nasce il ceto medio. Nel momento in cui si forma un ceto, sorge il problema di regole proprie,per stare insieme.
Restando unite queste famiglie, come plebe, possono interloquire con legentes, non come debolezza, ma come forza. Le gentes hanno le proprie regole, per questo sono così forti. Le regole sono mores-maiorum (MOS MAIORUM, letteralmente <<costume degli antenati>>, sono i patres antichi, i capostipiti, gli antenati (maiores), i mores sono i costumi, il comportamento, dunque i costumi che vengono dai maiores. Dice cicerone i mores avevano l’usus e la vetus (vecchiaia) vetustus (vecchio, agg.). Per far si che questa regola sia una regola giuridica c’è bisogno che qualcuno ce lo dica, per esempio un sacerdote, siamo sempre in una concezione di sacralità, credenza degli dei. Questo interloquire dei pontefici è detto interpretatio, fare questo significa essere giurista, in questo periodo il pontefice è considerato giurista. USUS-VETUSTAS-INTERPRETRATIO. Le MOS (norma). I cives cominciano a pensare in termini di progressione, e non distaticità; le gentes erano autosufficienti non avevano bisogno del commercio, del baratto, che poi inseriranno gli etruschi. La struttura militare è l’elemento di polarizzazione, i patres proletari ne restano fuori perché la struttura militare è troppo costosa. Emersione dell'idea di civitas. Nascono le assemblee cittadine. La plebe: unione, identità, stesse dimensioni valoriali. Il diritto interviene nelle metodiche dello stare insieme, le regole. La prima (494 a.c.) secessione della plebe. (ricerca) la nascita della plebe è un processo conflittuale, al di fuori e all’interno di essa. I giovani in armi prendono decisione, rifiutano la leva, ma non è una rivoluzione, ma si tratta di una subordinazione, e si riuniscono in un'assemblea. Definito concilio e non comizio. Approvazione del prodotto normativo, della regola, plebis scita (la plebe cita, DECISIONI DEL POPOLO), si crea un'amministrazione di figure di magistrati. Giurarono diperseguire interessi comuni, facevano gli interessi della plebe, l'intercessio, per bloccare le proposte che andavano contro questi interessi; la plebe giura sulle leges sacrate, ovvero provvedimenti approvati, chiunque attenti il tribuno della plebe viene considerato sacer (separazione), e la plebe lo tutela con il permesso di ucciderlo, separato dalla comunità plebea. Il plebiscito si contrappone alla lex centuriato. Nascita del compromesso, necessità di stare insieme, necessità di regole, ius, un collegio 10 persone, i decenviri, scrivono i principi della città, le "leggi", norme giuridiche, scritte su tavole cerate; qui nasce il diritto, nasce la civitas. Un diritto che deve avere una caratteristica fondamentale, che vale per tutti i cives, deve essere certa, l'equitas deriva da questa certezza, ecco la temperatio, la moderatio. Nel momento in cui l'interpretazio è orale (es. mores maiorum), non è certa. La prospettiva cambia
quando non si guarda più all'interesse di ceto ma all'interesse di cittadino, l'oralità non basta, è confusione. Attraverso la scrittura si ha certezza, e non può essere più interpretato, diventa un principio giuridico.
450 aggiunta altre 2 tavole, per una totale di 12, ma in esse non abbiamo tutto il diritto, ma abbiamo principi fondamentali, canonici, per la vita sociale. Nascita dello ius civile.
Entrano in contrasto due ideologie del potere, il processo di progressione deve essere gestito da molte persone, il concetto di potere allargato e il concetto di potere ristretto. I patrizi vogliono un potere chiuso, autocratico; i plebei vedono importante un collegio aperto, corrisponde ad un frazionamento, ora sono 10 persone che hanno potere; nel momento in cui errano, è più facile trovare chi ha errato, si capisce dove il potere diventa "deformato". I plebei sostituivano, decisione di potere democratico. La regola
viene espressa da un collegio. Le 12 tavole sono il primo nucleo di laicità del diritto, davanti ad esse i sacerdoti giuristi trovano una soglia che non possono oltrepassare, la scrittura, non c'è più interpretatio. Processo della laicizzazione del diritto, sarà compiuto agli inizi del secondo secolo avanti cristo. Il diritto scritto comporta equità. Ius civile è il diritto dei cives. Con le 12 tavole abbiamo l'inizio della città del diritto. (ius civile vetus) Le 12 tavole: 10 nel 451 a.c. Principi fondamentali per vivere nel sociale. Diritti reali si riferisce alla res (cosa), quello per antonomasia, è assoluto, è la proprietà. Diritti obbligatori, una compravendita, un'obbligazione ed è un rapporto di natura relativa. Vi è un inizio di tutela giuridica del diritto; sorge il testamento e con esso si pensa anche alla probabilità di un pater senza testamento, l'eredità, ereditas. Quandomuore senza aver fatto testamento, si crea una regolamentazione particolare, successio ad intestato, o successio leggittima, perché regolamentata, o testamentaria. La parola testamentum nella lingua del quinto secolo non c'è, ma il pater familia è arrogato (che non aveva avuto figli); l'interpretazione mores maiorum dice, salviamo i sacra della famiglia, con modalità artificiale, l'adozione. (vedere appunti su). Nelle 12 tavole l'arrogatio diventa testamento. Andarono perse in un incendio, quindi troviamo una terminologia, la lingua è successiva al quinto secolo, quella tramandataci è del terzo secolo, benché il concetto sia lo stesso. I romani ragionavano in modo molto concreto, a differenza dei greci, già con la differenza tra ius e filosofia. Le regole servono a disciplinare le cose concrete, quindi filosofeggiare non serve. Il primo problema del giurista è quello di scrivere regole che accertino il diritto soggettivo.
peresempio questa domus è davvero di tua proprietà? Dato che non è presente un istituto giuridico a cui ci si può appellare, il diritto nasce dal quotidiano, dalla dialettica. Piano del diritto positivo sostanziale, e processuale sostanziale; il primo è il piano degli istituti giuridici, come si disciplina la società per esempio, che cos'è l'uso frutto, ed è storico, essendo il diritto in continua evoluzione, per esempio la schiavitù. AccertamentoEsecuzione La prima tavola, primo versetto, ( si in ius vocat ito. Ni it, attestamino. Si corbitur pedem estruit igitur eum càpito) Se qualcuno, per qualsiasi ragione, ti chiama a realizzare il diritto, va e fallo; realizzare il diritto con me se qualcuno si chiama significa che, a metà del quinto secolo, esempio di due che entrano in discussione, uno lede il diritto dell'altro e lo chiama a realizzare con se il diritto. Non essendoci né tribunale, né giudice, né
L'insieme delle regole tecniche dell'accertamento, non c'è il processo, non c'è l'actio (che è tecnica) con cui parte il processo. Se tu non lo fai, non realizzi con me il diritto, entra in gioco la garanzia, la testimonianza, e devono essere fedeli (i testimoni), per garantire l'accaduto, quello che hanno visto e che è accaduto. La garanzia è la comunità intera. Far valere ragioni e torti, il giudice è la comunità. Se colui che hai chiamato a fare con te il diritto non ha un comportamento adeguato, posso imporre la mano, con la comunità presente. Si è passati da un autotutela, ad una tutela legittimata in una società, c'è l'accertamento. Non c'è nessun piano giuridico. L'arrogatio diventa testamento, i pontefici non pensavano a questo problema, un residuo, ovvero quando una famiglia non attuava l'arrogatio: se questo pater familias muore.
senza aver fatto l'arrogatio, quindi già non aveva figli naturali, privi di eredi, sarà il fratello del pater ad avere la discendenza della famiglia. La linea pogna