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SCHIAVI TENUTE IN CONDIZIONI ESTREMAMENTE PRECARIE. COMINCIANO LE

PRIME RIVOLTE SERVILI !!!!!!!! Gli schiavi sono a MIGLIAIA ORMAI !!! Queste rivolte

termineranno con quella FAMOSISSIMA DI SPARTACO. Allo stesso tempo la scomparsa di quel

ceto di PICCOLI E MEDI PROPRIETARI TERRIERI che le riforme dei GRACCHI avevano

cercato di PUNTELLARE e di RICOSTRUIRE porta ad una sorta di ABBANDONO DELLE

CAMPAGNE da parte di UOMINI LIBERI che vanno ad alimentare una massa sempre più

INGENTE DI PROLETARIATO URBANO. Il PROLETARIATO URBANO sopravvive grazie ad

ESPEDIENTI e SUSSIDI PUBBLICI COME LE FRUMENTATIONES. Questo proletariato urbano

è in CERCA di un QUALCHE FUTURO. Questo FUTURO viene loro offerto da un ESPONENTE

dei POPULARES, partito che sul finire del II SECOLO A.C. comincia a dare SEGNI DI RIPRESA.

Questo esponente dei POPULARES è un grande generale, CAIO MARIO. CAIO MARIO, dopo

essere stato TRIBUNO DELLA PLEBE, nel 108 A.C. È CONSOLE. CAIO MARIO RIFORMA LA

STRUTTURA DELL’ESERCITO ROMANO includendovi anche i cosiddetti CAPITE CENSI !!!!

Chi erano ? I CAPITE CENSI erano coloro che avevano un REDDITO COSÌ BASSO da non essere

compreso nelle 5 CLASSI DI REDDITO del COMIZIO CENTURIATO. Prima di CAIO MARIO

l’esercito romano era un ESERCITO DI LEVA. Ciascun cittadino, appartenente alle 5 classi, era

tenuto a PROVVEDERE A SUE SPESE ALL’ARMAMENTO. Il SERVIZIO NON ERA

RETRIBUITO !!! Il servizio era di LEVA !!!!! Coloro che erano PRIVI DI REDDITO, NON

FACEVANO PARTE DELL’ESERCITO. Finché si trattava di uno stato MINORITARIO DELLA

POPOLAZIONE, che era in qualche modo emarginato dall’impegno militare e sul piano

dell’ESERCIZIO DEI DIRITTI POLITICI. Finché è una MINORANZA, questo non è un

problema. Con l’accrescimento MOSTRUOSO del PROLETARIATO URBANO TUTTAVIA, I

CAPITE CENSI DIVENTANO UN NUMERO MOSTRUOSO !!!!! BISOGNA ATTINGERE AI

CAPITE CENSI !!!!! Qui entra in gioco la riforma di CAIO MARIO: A dirla in parole povere

ARRUOLA TUTTI ed istituisce UNA PAGA PER I MILITARI !!!! Pone le premesse per

trasformare gli eserciti di LEVA, che tendenzialmente venivano SCIOLTI una volta finite le

campagne militari per cui ciascuno tornava alle proprie occupazioni, in ESERCITI

PERMANENTI !!! QUELLO DEL SOLDATO DIVENTA UN MESTIERE !!!!!! Questo fatto crea

all’interno dello STATO REPUBBLICANO, una forza POTENZIALMENTE EVERSIVA per lo

stesso ORDINE REPUBBLICANO !!! Queste soldatesche sono PIÙ FEDELI AL LORO

COMANDANTE che ALLE ISTITUZIONI DELLA REPUBBLICA. Al momento del CONGEDO

inoltre rivendicano e ricevono la RICOMPENSA dai GENERALI a cui si sono legati (sempre che

siano GENERALI VITTORIOSI). Questa ricompensa è in genere IN LOTTI DI TERRE ! A partire

da questa epoca la funzione stessa delle LEGES AGRARIAE si modifica !!!!! Non sono più a

favore degli STRATI PIÙ POVERI DELLA POPOLAZONE, secondo la tradizione plebea ripresa

dai gracchi. Le LEGES AGRARIAE diventano lo strumento attraverso il quale i GENERALI

RICOMPENSANO al momento del CONGEDO i SOLDATI A LORO FEDELI. È chiaro che questi

GENERALI fanno anche POLITICA ! Essendo politici fanno approvare dei PROVVEDIMENTI

PER RICOMPENSARE I LORO SOLDATI. Tutto questo porta ad una PERSONALIZZAZIONE

DELLA LOTTA POLITICA !!!!! Cominciano ad emergere delle PERSONALITÀ

CARISMATICHE, tra cui appunto CAIO MARIO, che godono di un CONSENSO POPOLARE

PERSONALE dovuto ai fattori precedentemente illustrati e rispetto ai quali gli stessi PARTITI

(POPULARES ed OPTIMATES) tendono a TRASFORMARE in STRUMENTI DI POTERE di

queste PERSONALITÀ CARISMATICHE che sempre più spesso costruiscono IL LORO

SUCCESSO sulla CARRIERA MILITARE, sul legame che si crea tra gli ESERCITI ED IL

GENERALE. L’altra grande questione che rimaneva irrisolta in quegli anni, era quella degli

ITALICI. Già CAIO GRACCO DURANTE IL SECONDO TRIBUNATO aveva CAPITO IL

PROBLEMA !!!! Egli aveva invano cercato di AVVIARE LA SOLUZIONE proponendo

l’estensione a concessione della CITTADINANZA ROMANA a tutti gli abitanti dell’ITALIA

PENINSULARE !!!! La questione viene ripresa soprattutto dai POPULARES negli anni intorno

alla FINE DEL SECOLO, ma anche qui SENZA ESITI. Infine nel 91 a.c. Un TRIBUNO DELLA

PLEBE, di nome MARCO LIVIO DRUSO propone una legge per l’ESTENSIONE DELLA

CITTADINANZA ROMANA a tutti cosiddetti SOCII ITALICI, cioè tutti quei POPOLI ITALICI

che ormai erano STRETTAMENTE ALLEATI DEI ROMANI e che ne sostenevano in MISURA

IMPORTANTE L’IMPEGNO e lo SFORZO MILITARE. Gli eserciti ROMANI di questo periodo

sono ROMANO-ITALICI. Proprio questi eserciti venivano inviati in TUTTI I TEATRI DI

GUERRA DEL MEDITERRANEO !!! Questi RIVENDICANO UNA PARITÀ DI DIRITTI che

solo con la CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA ROMANA sarebbe stato possibile

ottenere. Le SPERANZE DEGLI ITALICI erano tutte poste nella LEGGE PRESENTATA DA

QUESTO TRIBUNO di nome LIVIO DRUSO. Vengono tuttavia anche questa volta TRADITE.

Se,Bra addirittura che il GIORNO PRIMA DELLA VOTAZIONE DELLA LEGGE, il TRIBUNO

viene trovato morto. In ogni caso davanti a questo ennesimo episodio, i principali POPOLI ITALICI

si RIBELLANO e dichiarano GUERRA A ROMA !!!! Scoppia il cosiddetto BELLUM SOCIALE,

ossia la GUERRA CONTRO GLI ALLEATI. È una delle GUERRE PIÙ SANGUINOSE mai

combattute e che FATICANO MOLTISSIMO A VINCERE, perché gli ITALICI facendo parte degli

stessi ESERCITI ROMANI ne conoscevano le TECNICHE E STRATEGIE. È interessante che

questa FEDERAZIONE di popoli italici che si solleva contro Roma, prova a costruire una sorta di

FEDERAZIONE UNITARIA e per la prima volta iniziano a concepirsi come APPARTENENTI ad

un’UNICA ENTITÀ POLITICA !!!! Essi iniziano infatti a BATTERE MONETA e NELLE

MONETE CHE CONIANO NON USANO IL NOME DEI VARI POPOLI, bensì usano il NOME

DI ITALIA per la PRIMA VOLTA NELLA STORIA !!!!! I ROMANI PERDONO IL BELLUM

SOCIALE !!!!! Dopo una serie di battaglie molto sanguinose, in una legge dell’89, la LEX LATIA

PAPIRIA, concedono la CITTADINANZA ROMANA a tutti gli ITALICI che entro 60 GIORNI

avessero DEPOSTO LE ARMI e si fossero RIAPPACIFICATI CON I ROMANI. A questo punto si

realizza un’UNITÀ SOSTANZIALE NELL’ITALIA ROMANA, per cui la cittadinanza viene estesa

agli italici e CON ESSA l’ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE e la SUDDIVISIONE IN

DISTRETTI E REGIONI viene per la prima volta REALIZZATA, poi subirà una serie di

modificazioni fino alla SISTEMAZIONE DEFINITIVA IN ETÀ AUGUSTEA. Dall’italia romana

di questo periodo erano escluse, OLTRE ALLA SICILIA E ALLA SARDEGNA, tutte le REGIONI

DEL NORD oltre la PIANURA PADANIA. Queste regioni del nord erano considerate una

PROVINCIA che prendeva il NOME di GALLIA CISALPINA. Gli anni subito dopo la FINE DEL

BELLUM SOCIALE, sono anni di intenso partito politico che vedono emergere sulla scena un altro

GRANDE GENERALE e UOMO POLITICO di parte OTTIMATE. Stiamo parlando di LUCIO

CORNELIO SILLA. SILLA viene eletto CONSOLE nell’88 a.C. E qui si era distinto partecipando

a SANGUINOSE BATTAGLIE sopratutto contro i SANNITI. Le elezioni dell’88 vedono prevalere

il PARTITO DEGLI OTTIMATI e SILLA è CONSOLE. Approfittando della GUERRA SOCIALE,

la parte ORIENTALE dei DOMINI ROMANI si era SOLLEVATA e la PROVINCIA D’ASIA era

MINACCIATA dal RE DEL PONTO MITRIDATE. I Romani devono raccogliere le truppe per

mandare l’esercito a difendere la PROVINCIA D’ORIENTE assediata da MITRIDATE. Mentre

fervono i PREPARATIVI, a ROMA i POPULARES con un COLPO DI MANO fanno VOTARE

una PROPOSTA DI PLEBISCITO (a presentarla è un tribuno di nome SUPLICIO) che TOGLIE IL

COMANDO DEGLI ESERCITI A SILLA e li affida a CAIO MARIO !!!! Per tutta risposta SILLA

NON SOLO NON ACCETTA QUESTO PROVVEDIMENTO, ma fa una cosa senza precedenti che

segna l’INIZIO VERO E PROPRIO DELLE GUERRE CIVILI. SILLA MARCIA COL SUO

ESERCITO SU ROMA (in base alla costituzione romana era vietato ai comandanti di entrare con

gli eserciti all’interno del POMELIUM). SILLA ORDINA AI SUOI SOLDATI DI INVADERE LA

CITTÀ !!!!! Qui le fonti storiche ci narrano un particolare è RIVELATORE. Gli stessi ufficiali di

SILLA cercando dal DISSUADERLO DAL COMPIERE un ATTO SENZA PRECEDENTI. Questo

sta a significare l’ancora radicato potere delle ISTITUZIONI REPUBBLICANE. SILLA ESENTA

questi generali dal seguirlo e INVADE ROMA con quei MILITARI ormai MERCENARI che si

sentivano ormai FEDELI AL CAPO e NON ALLO STATO. Egli invade la città con l’esercito e FA

STRAGE DI TUTTI GLI AVVERSARI POLITICI !!!!!! Lo stesso MARIO si salva in MODO

FORTUNOSO. SILLA inizia ad adottare una serie di MISURE DI RIFORMA DELLA

COSTITUZIONE nel senso CONSERVATORE E ANTIDEMOCRATICO. L’urgenza della guerra

in ORIENTE contro MITRIDATE gli impedisce di PORTARE A COMPIMENTO nell’immediato il

suo disegno e quindi è costretto a PARTIRE COL SUO ESERCITO IN ORIENTE dove in pratica

rimane per 4-5 ANNI. Approfittando della sua ASSENZA, i suoi AVVERSARI POLITICI,

capeggiati dal vecchio CAIO MARIO riprendono il potere e a loro volta FANNO STRAGE DEI

SODALI DI SILLA RIMASTI A ROMA. Il 86 a.C. È l’anno dell’ultimo consolato di CAIO

MARIO che di lì a poco muore. Sono anni di regime di terrore contro gli appartenenti al partito

SILLANO. Finita la guerra in oriente, SILLA nell’86 Torna con un ESERCITO AL SUO SEGUITO

!!! Anche stavolta NON SI FERMA DAVANTI A NULLA. Invade ed ESPUGNA LA CITTÀ CON

LE ARMI !!!! STAVOLTA FA DEFINITIVAMENTE PIAZZA PULITA DI TUTTI I NEMICI con

le famose LISTE DI PROSCRIZIONE !!! Sostanzialmente IN VIOLAZIONE DI TUTTI I

PRINCIPI FONDAMENTALI della COSTITUZIONE repubblicana che fin dagli albori

prevedevano il DIRITTO DI PROVOCATIO AD POPULUM, ossia il diritto che prevedeva che

NESSUN CITTADINO POTESSE ESSERE CONDANNATO senza un PROCESSO. SILLA non

solo fa TRUCIDARE tutti quelli che gli capitano a tiro, ma DISPONE LA CONDANNA A MORTE

più la CONFISCA DI TUTTO IL PATRIMONIO per tutti quei cittadini che ACCUSATI O

SOSPETTATI DI SIMPATIZZARE PER I MARIANI, vengono inseriti in queste LISTE DI

PROSCRIZIONE. Si prevede addirittura che CHIUNQUE PUÒ UCCIDERLI. Si prevedono gravi

pene per chi dia loro AIUTO O OSPITALITÀ. Siamo di fronte ad un PRECEDENTE CHE

STRAVOLGE E STRACCIA I PRINCIPI FONDAMENTALI della COSTITUZIONE

REPUBBLICANA. Fatto questo SILLA compie un’altra mossa eversiva. Si fa FORMALMENTE

ELEGGERE dall’assemblea popolare (ma naturalmente era PURA FINZIONE in quanto questa

assemblea era PIENA DEI SUOI SOLDATI) DICTATOR LEGIBUS SCRIBENDIS ET REI

PUBLICAE CONSTITUENDE. Ossia la DITTATURA era una MAGISTRATURA che a Roma

esisteva, ma con PRECISI LIMITI COSTITUZIONALI. Si ricorreva ad essa in caso di GUERRA

con l’obbligo e lo scopo di assicurare una GUIDA MILITARE DEGLI ESERCITI e con

l’OBBLIGO DI DEPORRE LA CARICA non appena terminata l’EMERGENZA MILITARE. In

base alla COSTITUZIONE la DITTATURA ORDINARIA DECADEVA DOPO SEI MESI. La

Dettagli
A.A. 2017-2018
108 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Susanna_Chiaradia98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Pesaresi Roberto.