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ETA' REPUBBLICANA - Passaggio da monarchia a repubblica

Si è consumato nell'anno 509 a.C., tuttavia non vi sono vedute sul modo in cui questo passaggio si è verificato, esistono due grandi filoni che spiegano questo fenomeno, si contrappongono infatti le teorie del passaggio brusco e repentino e le teorie del passaggio lento e graduale:

Il primo poggia le proprie basi sul racconto degli storici antichi, secondo i quali la cacciata della famiglia dei Tarquini e l'instaurazione del nuovo ordine repubblicano sarebbe avvenuta nel volgere di poche ore come reazione ad un atto gravissimo fatto dal figlio del sovrano Tarquinio il Superbo che si chiamava Sesto Tarquinio. In particolar modo ci dicono gli storici che a Roma c'era una nobile, Lucrezia, donna bellissima e di virtù morale varia la sua bellezza che si era sposata con un generale di Tarquinio il Superbo, Sesto Tarquinio avrebbe corteggiato invano questa donna e allora approfittando del fatto che il marito

Era lontano da Roma a capo dell'esercito a combattere nel nome del rex le avrebbe recato oltraggio e al rientro del marito questa vicenda avrebbe generato lo sdegno della nobiltà romana, che nella sua componente latino-sabina non vedeva di buon occhio i sovrani etruschi né il regno dell'ultimo dei Tarquini e questo episodio avrebbe rappresentato la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso; la nobiltà guidata dal marito di Lucrezia con l'appoggio del popolo avrebbe rovesciato la monarchia e costretto i Tarquini alla fuga.

Un modo totalmente diverso per spiegare questo assaggio venne affermandosi nella temperie di una corrente di pensiero che venne affermandosi a cavallo fra il 18-19secolo. Nell'ambito delle scienze biologiche e naturalistiche sul finire del 700 venne maturandosi la riflessione evoluzionista di un biologo che risponde al nome di Lamarck, le cui idee squisitamente naturalistiche vengono riprese e strutturate in maniera molto

piùcompleta da Darwin che non solo le perfeziona, ma propone di applicare questo modo di ragionare al di fuoridelle scienze naturali in quelle sociali; questo da’ origine a una corrente di pensiero che va sotto il nome di“evoluzionismo sociale” o nell’ambito delle scienze giuridiche “evoluzionismo positivista”, esisterebberodelle precise e inerudibili leggi di natura a presidiare qualunque forma di evoluzione, che ha bisogno di unlento sviluppo attraverso tappe intermedie. Dal momento in cui viene sviluppandosi la corrente filosoficadell’evoluzionismo positivista il passaggio tradizionale da monarchia a repubblica stride, in quest’epoca sisottopone la storia della nascita della repubblica romana a una profonda rivoluzione, si approfondiscono eestendono d altre popolazioni che in quello stesso momento abitavano il centro dell’Italia gli studi e siscopre che presso altre popolazioni vicine è senz’altro attestato

un momento di reggenza da parte di due soggetti aventi poteri ineguali; sulla base di questo viene a postulare l'idea di un passaggio lento e graduale della costituzione monarchica alla forma costituzionale repubblicana e sarebbe iniziato con una forma monarchica pura, a capo dello stato non c'è più un unico rex con sommi poteri senza limiti, bensì c'è una coppia di consoli aventi pari poteri nel limite temporale di un anno, si parla di diarchia perfetta (=comando perfetto di due uomini, potere di uno identico al potere dell'altro). Tra queste fasi c'è stato un periodo intermedio più o meno lungo di diarchia imperfetta, governo sarebbe accaduto che con il progredire dell'età monarchica lo stato cittadino romano sarebbe dovuto diventare più complesso e materialmente il rex non sarebbe più riuscito da solo a far fronte a tutte le sue prerogative. L'evoluzionismo positivista spiega il passaggio.con il movimento da monarchia assoluta diarchia diarchia imperfetta perfetta. Tesi affermata dagli storici evoluzionisti mediante un confronto con l'epoca repubblicana, nel sommo periodo si nomina a capo dello stato un dictator secondo il rituale nocte silentio10oriente (momento prima del canto degli uccelli) che appena eletto deve fare immediatamente il suo magister equites che nei momenti di più grande rischio politico di Roma si mette in maniera temporanea (non più di 6 mesi) ed eccezionale un meccanismo di diarchia imperfetta; La persistenza in epoca repubblicana del modello della diarchia imperfetta rappresentato dal binomio dittatore-maestro di cavalleria sarebbe per gli studiosi la riprova di una tappa intermedia nel passaggio dalla forma monarchica alla forma repubblicana) Roma quando si trova in pericolo riesuma una forma costituzionale che ha già conosciuto). Non essendoci più il re a capo dello stato manca il garante del rapporto di patronato.che rappresental'originale divisione e spaccatura sociale romana tra patrizi e plebei e governa i loro rapporti nel punto di equilibrio sociale. Epigrafe "fasti consolari" o "fasti capitolini" (perché conservati in campidoglio). Si decise di contare il passare degli anni con l'avvicendarsi dei consolati (consolato è una magistratura eponima= magistratura che mette il proprio nome sopra a quell'anno), questi fasti rappresentano una lista delle somme magistrature che anno dopo anno sono state a capo della repubblica romana. Dal 509 al 551 troviamo a capo dello stato due nominativi, due consoli, nell'anno 451-450 10 nominativi, 450-449 10 nominativi, dal 449 al 446 si ripristinano le coppie consolari, dal 445 al 377 si alternano coppie consolari con collegi di tribuni militum consulari potestate (=tribuni militari investiti degli stessi poteri dei consoli) in numero variabile da 3 a 8.dal 377 in poi si ritorna stabilmente a coppie consolari. Nei primi anni della repubblica a capo dello stato nei fasti consolati leggiamo una coppia di consoli di cui uno è patrizio e l'altro plebeo. I plebei dovranno lottare due secoli per arrivare a questo risultato; la perfetta parità consolare fra patrizi e plebei si otterrà al prezzo di impegnativi scontri politici solamente intorno al 300 a.C. Per spiegare questa stranezza esistono due grandi teorie: - la prima è riconducibile allo storico Ettore Pais, che sostenne la teoria della falsificazione dei fasti consolari. Siccome sono un documento epigrafico della fine dell'età repubblicana, influenti famiglie plebee di età tardo-repubblicana avrebbero corrotto qualcuno per falsificare i fasti e fabbricarsi così antenati illustri di rango consolare. Nella vita politica repubblicana essere homo novus (primo della propria famiglia a intraprendere la carriera politica) è lacosa più penalizzante che possa esistere, avere consoli in famiglia era un bollino di qualità.
Elaborata dalla cattedra dell’università di Pisa degli anni 60 sostenne che non era necessario pensaread una falsificazione, ma che si potesse credere alla genuinità di nomi plebei nei primissimi annidella repubblica in veste di consoli perché la costituzione monarchica viveva di un equilibriosostanziale fra la componente patrizia e la componente plebea, e non è inverosimile pensare che ilnuovo assetto repubblicano lo abbiano costruito insieme i patrizi e i plebei mettendo nei primissimianni a capo dello stato un console patrizio e un console plebeo, equilibrio sociale che sarebbe duratopochissimo perché era venuta meno la funzione di garanzia de rapporti di patronato che venivaesercitata dal re in età monarchica; nel giro di pochi anni i patrizi avrebbero preso il sopravvento suiplebei perché messi nella condizione diricoprire tutti i ruoli chiave dello stato. 06/10/21 - Conflitto patrizio plebeo

Come si scelgono i consoli? Nell'età repubblicana i consoli vengono scelti tramite una votazione dell'assemblea popolare più rappresentativa di tutti e questa è il comizio centuriato, cioè quell'assemblea popolare riunita per centurie su base censitaria che era stata inventata da Servio Tullio per il reclutamento dell'esercito.

Venuto meno il garante dei rapporti di patronato, i patrizi non ebbero difficoltà nel giro di pochi anni a prendere il potere. Il comizio centuriato ha suddiviso tutta la popolazione in 193 centurie con una scansione timocratica, censitaria volta a porre l'accento sulle classi nobiliari. Se questa assemblea veniva utilizzata per la votazione del capo del governo e quindi se si mettono d'accordo i cavalieri e la prima classe (che costituiscono 98 centurie) hanno i voti sufficienti per far eleggere il console perché la

maggioranza + 1 è 97. L'equilibrio sociale della monarchia era la collaborazione tra patrizi e plebei con pari dignità sociale, questo assetto sociale nei primi anni della repubblica probabilmente ha retto, ma ben presto questo assetto si rompe a favore di uno strapotere patrizio nei confronti dei plebei. I più ricchi patrizi dal punto di vista immobiliare hanno i voti in assemblea per far eleggere console chi vogliono, per cui due di loro, ma hanno anche i voti in assemblea per far passare le proposte di legge che vogliono. Nel giro di pochi anni tutto questo portò a rottura degli equilibri sociali monarchici e all'assestamento di uno strapotere politico patrizio in danno dei plebei. Tutto ciò doveva dar vita nel 5-4 secolo a.C. a un feroce scontro politico che va sotto il nome di "conflitto patrizio-plebeo". Quali sono le rivendicazioni della plebe nei confronti dei patrizi? La plebe si compone di vari strati, esistono plebei poveri,

Ma esistono anche plebei ricchi dal punto di vista mobiliare (economia di mercato).

Ai plebei ricchi per cui va stretta la configurazione dello stato che si è venuta ad assumere con la repubblica, perché avendo scelto come assemblea rappresentativa il comizio centuriato, il plebeo ricco sta comunque in basso e quindi il suo peso politico è pari a zero. I plebei ricchi rivendicano di contare qualcosa dal punto di vista politico, i plebei ricchi rivendicano l'equiparazione dei diritti politici (i plebei ricchi vogliono contare di più nel comizio centuriato e per cui rivendicano assegnazioni di terre) con i patrizi.

I plebei poveri hanno esigenze molto più limitate rispetto a quelle dei plebei ricchi, non vorrebbero grandi assegnazioni di terra per contare di più nel comizio, ma si accontenterebbero di un piccolo lotto di terra che dia loro la possibilità di coltivare e produrre ciò che è necessario al bisogno delle loro famiglie.

le sue necessità di cibo, sarà costretto a dipendere dagli altri per sopravvivere.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
61 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiaminiati di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Procchi Federico.