Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 45
Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 1 Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 45.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno - nozioni Pag. 41
1 su 45
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il diritto della Chiesa

Altro elemento fondamentale dello ius commune è il diritto della chiesa. Il diritto romano giustinianeo è quello che il medioevo eredita, quindi un diritto che non è prodotto nel medioevo.

Diverso è invece il diritto della chiesa, che con il diritto giustinianeo ha in comune un elemento essenziale, ovvero l'universalità. Nel medioevo, infatti, impero e papato sono due enti universali che non hanno un potere universale, ma un'autorità universale: essi sono cioè universalmente riconosciuti come enti supremi propri perché l'ecumene coincide con l'umanità stressa, cosicché tutto il diritto della chiesa ha portata universale.

Per studiare la formazione e la strutturazione del diritto canonico, bisognerà tornare indietro nel tempo, ai primissimi secoli di vita del cristianesimo nonché alla contrapposizione tra cristianesimo e istituzioni imperiali romane.

Senza dubbio le...

isce per diventare una vera e propria istituzione con un proprio sistema normativo, che si basa sia sul diritto romano che sul diritto canonico. Il diritto canonico, infatti, si sviluppa all'interno della chiesa e regola la vita dei fedeli, mentre il diritto romano continua ad essere applicato per le questioni civili. Inoltre, la chiesa ha un ruolo importante anche nell'ambito dell'istruzione e della cultura. Le prime scuole cristiane nascono proprio all'interno delle comunità cristiane e si occupano dell'educazione dei fedeli. In seguito, con l'istituzione delle università, la chiesa diventa uno dei principali promotori dell'istruzione superiore. Infine, la chiesa ha un ruolo fondamentale anche nell'organizzazione sociale dell'epoca. Grazie alla sua struttura gerarchica, la chiesa svolge un ruolo di mediazione tra i poteri politici e la popolazione. Inoltre, attraverso le opere di carità e assistenza, la chiesa si occupa dei più bisognosi e contribuisce alla coesione sociale. In conclusione, l'influenza reciproca tra cristianesimo e impero romano è evidente in diversi ambiti: dal diritto alla cultura, dall'istruzione all'organizzazione sociale. Questa interazione ha contribuito a plasmare la società dell'epoca e ha lasciato un'impronta duratura nella storia.dall'inizio scegliedi utilizzare la strada del diritto positivo per marcare la propria presenza nell'ambito della società (al contrario di altre grandi religioni monoteiste, come l'ebraismo o l'islam che non scelgono lastrada del diritto in quanto questo è contenuto nei testi sacri). Tale scelta della chiesa è frutto del rapporto strettissimo che sin da subito essa ha con l'imperoromano, e quindi con la tradizione culturale romana. Infatti nasce all'interno dell'impero e quandoquesto cade si pone come suo erede: sarà la chiesa ad assumere, almeno idealmente l'idea di "universalismo" dell'impero, però con una marcia in più dovuta al fatto che la chiesa (a differenzadell'impero che era una creazione dell'uomo) si pensa che sia eterna. Così l'universalismo è destinato a non finire mai, per cui compito della chiesa è quello di guidare gli uomini.quindi la società verso la salvezza eterna, anche attraverso la strada del diritto che è la più conveniente anche per garantire che sulla terra gli uomini vivano rettamente. Questa scelta giuridica della chiesa è visibile sin dai primi anni di vita, tanto che le prime norme che riguardano la chiesa sono emanate da imperatori romani, a partire da Costantino fino a Teodosio e Giustiniano. Tali norme innanzitutto riguardano la c.d. Episcopalis Audentia, ovvero il privilegio, concesso da Costantino ai cristiani tra il 318 e il 321, di potere ricorrere al vescovo per dirimere le controversie civili fra i fedeli. Il vescovo è un personaggio che ha un ruolo fondamentale nella struttura della chiesa delle origini, infatti l'istituto vescovile è un istituto al quale la chiesa demanda l'organizzazione e la presenza nel territorio. Dal IV secolo la chiesa si struttura territorialmente in diocesi, guidate da vescovi, corrispondenti a circoscrizioni che

hanno a capo una città;

sopra i vescovi la chiesa pone i c.d. Metropoliti i quali sono vescovi delle città capoluogo delle province imperiali quindi sostanzialmente la struttura gerarchica della chiesa corrisponde alla struttura dell'impero. Al di sopra dei metropoliti vi sono i Patriarchi, ossia i vescovi delle città maggiori ovvero i vescovi di Alessandria, di Antiochia, di Costantinopoli, di Roma.

Il vescovo di Roma in questi primi secoli, non è superiore agli altri, è solo uno dei quattro patriarchi. Come sappiamo la chiesa orientale non riconoscerà mai la superiorità del vescovo di Roma e lo scisma tra la chiesa ortodossa e cattolica verte proprio su questo.

Altro privilegio importante concesso da Costantino ai cristiani è la c.d. Manumissio in ecclesia ovvero una norma che stabilisce l'equiparazione dell'affrancazione di un servo sull'altare alla c.d. manumissio inter amicos, con cui il diritto romano da.

Possibilità di affrancare il servo non seguendo le vie tradizionali ma tra amici. Sempre nel 321 Costantino riconosceva alla chiesa la possibilità di essere erede o legataria di testamenti. Tuttavia il luogo comune di Costantino come imperatore cristianissimo è falso, infatti sappiamo che in realtà oltre a riconoscere l'importanza del cristianesimo, riconosce anche il dio sole. Il cristianesimo fa parte della struttura dell'impero, quindi la struttura si divide in una parte etica, una giuridica e una amministrativa-istituzionale; l'unione di questi tre elementi fa sì che il cristianesimo trionfi su tutte le altre religioni. Tuttavia il diritto della chiesa non è soltanto un diritto imposto dall'esterno, esso prende una strada autonoma, la chiesa infatti si darà il proprio diritto tramite i concili, assemblee di vescovi che possono essere provinciali (vescovi della provincia) ed ecumenici (tutti vescovi della terra). Importanti

giurisprudenza. Durante questi concili, i vescovi si riunivano per discutere e prendere decisioni su questioni teologiche e giuridiche che riguardavano la Chiesa. Il primo concilio importante fu quello di Nicea nel 325, che si occupò principalmente della questione della natura di Dio e di Cristo. In particolare, si affrontò il problema del monofisismo, che sosteneva che Dio e Cristo avessero una natura unica. Il concilio di Nicea stabilì invece che padre e figlio erano della stessa natura divina. Successivamente, nel concilio di Costantinopoli nel 381, si aggiunse la definizione del dogma della Trinità, includendo lo Spirito Santo come terza persona divina. Questo concilio contribuì a definire ulteriormente la dottrina cristiana sulla natura di Dio. Le decisioni prese durante questi concili, chiamate canoni, avevano un valore normativo-obbligatorio per tutti i cristiani. Questi canoni rappresentavano le norme conciliari che dovevano essere seguite da tutti i fedeli. In conclusione, i concili di Nicea e Costantinopoli rappresentano importanti momenti nella storia della Chiesa, in cui vennero prese decisioni teologiche e giuridiche fondamentali per la definizione della fede cristiana.

diritto. Questa fase del diritto della chiesa si focalizza intorno a due ambiti normativi: uno è quello delle costituzioni imperiali romane, l'altro è quello dei canoni dei concili ecumenici.

IMPERO E CHIESA

Il problema della definizione e dogma e del rischio delle eresie costituisce una sorta di linea rossa dei primi secoli di vita del cristianesimo. In seguito i vescovi di Roma che si susseguiranno, combatteranno sempre contro i tentativi dell'imperatore di Bisanzio di ingerirsi negli affari della chiesa, basti pensare che Costantino partecipò al concilio di Nicea.

Nell'editto di Tessalonica del 380 Teodosio non soltanto dichiara che il cristianesimo è la religione di stato, ma dichiara altresì che ad essere religione di stato è il "cattolicesimo niceo-romano" così che con tale editto l'arianesimo, la dottrina che vedeva le due nature diverse tra Cristo e Dio, viene condannato come eresia; e soprattutto si

Pone sullo stesso piano Roma e Alessandria, questa parità durerà solo un anno, infatti l'anno seguente verrà dichiarata la supremazia della chiesa di Roma su tutte le altre. Tuttavia, anche se vi fu tale riconoscimento, il problema dell'ingerenza dell'imperatore ci sarà sempre proprio perché con la proclamazione del cristianesimo come religione di stato vi sarà il tentativo dell'imperatore di fare una chiesa di stato, a tale tentativo il Papa di Roma si opporrà sempre tanto che sarà il Papa stesso ad "inventarsi" un nuovo imperatore che sarà Carlo Magno. La nascita dell'impero Carolingio segnerà definitivamente la presa di posizione del Papa di Roma nei confronti dell'impero di Bisanzio. Tale problema dei rapporti tra impero e papato è un problema che attraversava tutta la vita politica della chiesa e che risale, addirittura, ai rapporti tra Ambrogio, vescovo di Milano, e

Teodosio. Ambrogio in una lettera a Teodosio dirà che "l'imperatore sta dentro la chiesa" nel senso che l'imperatore è un uomo e come tale è un fedele di Cristo e quindi farà parte dell'ecumene. Apparentemente opposta a questa affermazione c'è quella di Ottato di Rilevi il quale dirà che "la chiesa sta dentro l'impero". Queste affermazioni non sono opposte, ma complementari in quanto "la chiesa, come istituzione, fa parte dell'impero, tuttavia l'imperatore, in quanto uomo, fa parte della chiesa". Queste affermazioni ci fanno capire quanto complessi fossero i rapporti tra questi due poteri: da un lato vi era un potere che si fondava sulla presunzione che la chiesa fosse l'unione di tutti gli uomini (cioè il corpo mistico di Cristo) e quindi un entità infallibile che ha il compito di guidare l'umanità verso la salvezza eterna; dall'altrolato l'imperatore è colui che ha il compito di assicurare il benessere dei sudditi e poiché ha tale compito, l'impero è la struttura voluta dal Cristo per l'organizzazione del mondo, la chiesa deve essere parte dell'impero, deve essere tutelata dall'impero, deve appoggiarsi ad esso e rispettarlo. Dunque sin dall'inizio si ha un rapporto complesso dove non c'è e non ci sarà mai una prevalenza definitiva di una di esse sull'altra, ci saranno solo momenti in cui l'impero tenterà di prevalere sul papato e viceversa. Esemplificativo e fondamentale per la dottrina è la sintesi che di questo problema farà Papa Gelasio I, pontefice dal 492 al 496, il quale è autore di un principio che segna profondamente la storia della chiesa e dei suoi rapporti con l'impero. Egli, in una lettera all'imperatore Anastasio, sostiene che il mondo è retto dalla "AUTORITAS SACRATA".PONTIFICIUM” (autorità del pontefice) e dalla “REGALIS POTESTAS” (autorità reale) cioè da due autorità che insieme reggono il mondo. Gelasio utilizza due termini per descrivere queste autorità: il “pontificium” e il “regalis potestas”.
Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
45 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiakka87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Pasciuta Beatrice.