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PER QUANTO MI RIGUARDA POTETE PREVALENTEMENTE• STUDIARE SUGLI APPUNTI 145
La lezione che facciamo oggi, non riguarda nessuno dei tre capitoli del Birocchi che si porta, perché appunto l’idea del programma, era di dare la prevalenza alle dottrine giuridiche e quindi siccome nel Cortese si parla di glossatori commentatori, cioè di generi letterari, allora mi è sembrato più logico poi studiare per la parte moderna le dottrine giuridiche, perché tutto non si poteva fare però in realtà la parte che manca, cioè la parte che c’è, quella che più vi serve ai fini di una cultura generale una volta che uno è laureato in giurisprudenza non può non sapere che cos’è il giusnaturalismo o che cos’è l’illuminismo giuridico, però in realtà per capire bene come funziona il sistema dell’antico regime, cioè il diritto moderno fino alle codificazioni.
Poche parole, uno non capisce le codificazioni, se non capisce quale era la situazione precedente. Questo andrebbe fatto studiando la situazione della Francia, dei paesi di area germanica e dell'Italia. Noi nel dettaglio questo non lo possiamo fare cercheremo un po' di inglobare in una lezione area germanica e Italia, però la situazione della Francia va fatta, perché innanzitutto se uno non capisce la situazione della Francia non capisce perché hanno fatto un codice, e poi perché essendo quella più ingarbugliata e anche quella più rappresentativa di come era la situazione nel senso peggiore, cioè quali erano le cose che effettivamente meritavano un rimedio e questo rimedio è stato poi la codificazione.
Ora in Francia sin dal medioevo c'era una situazione di particolarismo giuridico. Naturalmente il particolarismo giuridico non era un'esclusiva della Francia, (ci mancherebbe) però bene o male in altri paesi come
L'Italia è vero che c'erano tanti diritti però questi diritti erano omogenei tra loro, nel senso che la matrice era sempre una matrice romanistica, quindi la proprietà poteva essere disciplinata in vari modi ma il concetto di proprietà era lo stesso, sia per gli statuti, sia per il diritto comune, sia per il diritto degli stati regionali che si andavano formando, invece in Francia non era così, perché c'era una divisione netta in due parti che andava avanti dall'epoca medievale.
Quando abbiamo accennato nelle prime lezioni alla volgarizzazione del diritto romano ("abbiamo parlato per esempio dei Visigoti e della (giusta ?) legislazione)...dicevo nel sud della Francia c'erano state popolazioni germaniche, però erano state le popolazioni germaniche più fortemente romanizzate cioè i Burgundi e Visigoti sia i Burgundi che i Visigoti avevano una duplice legislazione che comprendeva anche raccolte di diritto romano.
quindi nel sud della Francia il diritto romano era stato sempre utilizzato, però queste raccolte di cui vi dicevo, sono delle raccolte tutte pregiustinianee che quindi per lo più comprendevano il diritto teodosiano, diciamo che la Francia come la Spagna erano per lo più di Diritto Teodosiano. Dal XII secolo, quando si diffondono le scuole giuridiche, si diffondono le scuole giuridiche che studiano il Diritto Giustinianeo, quindi nel sud della Francia vigeva il Diritto Romano, diciamo la consuetudine era romanizzata, però più che altro forgiata sul diritto teodosiano e poi vigeva a titolo di diritto comune, come in Italia, il diritto giustinianeo, quindi c'era una certa omogeneità tra il Diritto Consuetudinario il Diritto Locale e il Diritto Comune perché erano tutti di Diritto Romano effettivamente. Le regioni del sud della Francia sono chiamate paesi di diritto scritto ("Pays de Droit Écrit "). Nel Nord invece laLa situazione era ben diversa, la popolazione che c'era stata, i Franchi, erano in assoluto la popolazione germanica, più germanica che esistesse, cioè quando uno vuole individuare il più puro diritto germanico quello che meglio esprime i caratteri del germanesimo, guarda al Diritto Franco, perché bene o male tutti gli altri diritti si erano un po' mischiati con il Diritto Romano, Diritto Longobardo, Burgundi, Visigoti, etc. e i Franchi invece nelle loro varie ramificazioni di Franchi (Sali?) Franchi (Lituali?) etc., però sempre molto germanici erano stati, ragion per cui nel nord della Francia prevaleva la consuetudine ed era una consuetudine molto germanizzata, ma quando io dico consuetudine in realtà uso una espressione sbagliata, perché quella più precisa sarebbe consuetudini. C'erano moltissime consuetudini diverse nel nord della Francia, ed erano talvolta anche diverse all'interno della stessa regione, per questo.motivo le regioni del nord della Francia si chiamavano paesi di Diritto Consuetudinario (Pays de Droit Coutume). Non che nel nord della Francia il diritto romano non si studiasse, perché quando abbiamo parlato dei commentatori, abbiamo detto che la scuola di Orléans, dove il commento si può dire che nasca, era nel nord della Francia, quindi comunque si studiava, però mentre nel Sud il Diritto Romano si applicava regolarmente come diritto comune, nel nord della Francia vi si faceva riferimento quando la consuetudine locale non disponeva, la consuetudine regionale non disponeva, la consuetudine di Parigi non disponeva, allora si ricorreva ai principi del Diritto Romano inteso come Ratio Scripta, cioè non come un diritto vigente ma come una specie di raccolta di principi generali sempre validi. Questa distinzione in qualche modo, era rafforzata dal fatto che la Francia, era e voleva essere un regno indipendente rispetto all'impero, il Diritto Romano era.Il diritto dell'impero, perciò sin dal medioevo i Sovrani francesi, che erano tendenzialmente assolutisti e tendenzialmente nazionalisti, cercavano di sottolineare più il valore della consuetudine, che non il valore del Diritto Romano.
Un Ordinanza (le norme dei sovrani francesi si chiamavano normalmente "Ordonnance" ordinanza) di Filippo il Bello del 1312, precisava che la fonte del diritto principale del regno, era la consuetudine e che dove il diritto romano si applicava, (perché poi evidentemente si applicava) lo si applicava perché esisteva una consuetudine conforme alla applicazione del Diritto Romano, cioè si applicava per via consuetudinaria, è comunque con il permesso del Sovrano francese, cioè non si applicava perché era il diritto dell'impero, ma si applicava perché c'era un permesso del sovrano che riconosceva il Diritto Romano, in quel caso applicabile o in quel caso conforme a una
consuetudine che aveva per contenuto quella norma (il permesso era preventivo). Il problema è che quando si dice la consuetudine, come dicevo prima, in realtà si diceva una cosa che non esiste, perché c'erano moltissime consuetudini, però specialmente nel nord della Francia, c'era la tendenza a non chiamare il Diritto Romano il Diritto Comune, ma chiamare Diritto Comune il Diritto Consuetudinario Francese. Questo Diritto Consuetudinario Francese ad un certo punto diventerà un obiettivo dei giuristi formarlo, consolidarlo, mettendo insieme i principi generali detraibili, deducibili dalle varie consuetudini. Era importante che questo avvenisse, che si trovasse unità almeno a livello del diritto consuetudinario, perché tornando alla distinzione tra nord e sud c'erano degli istituti che proprio come principio stesso di configurazione dell'istituto erano diversi tra nord e sud, per esempio la famiglia, era strutturata in modo
diverso tra nord e sud, perché nel sud c'era un Paters con poteri fortemente accentrati come era il PatersFamiglia della tradizione romana, al nord non era così al nord per esempio non c'era il regime totale per la donna che c'era al sud.
Quando si trattava di fare disposizioni di beni, di propri beni, tanto inter vivos quanto mortis causa il Diritto Romano che si applicava al sud consentiva una vasta gamma di contratti e consentiva il testamento, che invece al nord non si utilizzava.
Sulla proprietà: al nord era una tipicità germanica il fatto che ci fossero delle forme di proprietà collettiva, come la così detta (Ghevere?) che invece al sud non c'erano perché la proprietà di tipo romano e come la nostra, cioè una proprietà individuale.
Quindi diciamo proprio nel cuore di certi istituti c'è la diversità tra nord e sud, non era solo questione di come sotto alcuni profili fossero regolati.
Era proprio il discorso che giuridicamente la famiglia era una cosa al nord e una cosa al sud e così via. Cercare però di mettere un punto per verificare quali fossero le consuetudini, e poi cercare di verificare se c'erano degli elementi comuni alle varie consuetudini, era in qualche modo fondamentale, perché oltre tutto se una consuetudine non era redatta, quando uno andava in giudizio e voleva che fosse applicata una norma consuetudinaria, se questa norma non era scritta e redatta ufficialmente, oltre a dover dimostrare il fatto, doveva provare anche l'esistenza della norma, perché se no quella norma non si poteva applicare, doveva provare l'esistenza della consuetudine, che era una cosa ovviamente estremamente complicata, 148. È del 1454 l'ordinanza di Carlo VII che prescrive l'avvio di un lavoro di redazione delle consuetudini è l'ordinanza di Montils-lès-Tours (che troverete più volte citata nel testo).
Birocchi penso…anzi no perché voi quel capitolo non lo portate.)L’ordinanza di Montils -lès-Tours nel 1454 ordina che si inizi a mettere per iscritto le consuetudini francesi.
Le consuetudini francesi che già erano scritte, erano abbastanza poche e perlopiù si trattava di raccolte private non ufficiali ed era una cosa che era stata possibile solo in poche regioni, per esempio in Normandia dove c’era il Grand Futumié de Normandìe, perché la Normandia era una regione dove le Consuetudini erano tutto sommato simili, cioè si potevano redigere le consuetudini della regione, perché c’erano posti dove invece le consuetudini erano talmente diverse tra di loro che questo non era possibile.
L’avvio del fenomeno della redazione per iscritto delle consuetudini, da grande impulso allo studio del Diritto Consuetudinario, e gli studiosi del Diritto Consuetudinario in qualche modo avevano se vogliamo le stesse
Finalità dei giuristi (culzi?), perché quando abbiamo parlato dell'umanesimo abbia