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Per comprendere ciò, dobbiamo tornare all'epopea di Alessandro Magno, caratterizzazione

dell'esistenza di uno o più ordinamenti giuridici. Qui, si individua anche la storia successiva sia

dell'Europa che del colonialismo europeo. Il dato di partenza è che Alessandro Magno, innamorato

del mondo achemenide e della posizione giuridica e dei vari ordinamenti che gli achemenidi

rispettavano, voleva l'unione tra il mondo degli arkai (e di Senofane e Pitagora che tentavano

l'unione e la ricerca dell'unico arkè) e il mondo achemenide che questo arkè l'aveva già trovato.

Gli achemenidi: parlarne non è facile, perchè ancora oggi l'Iran attuale ne è colpito. Questo è un

mondo affascinante, soprattutto l'altopianoiranico. Esiste il problema degli indoeuropei, che per noi

diventa il problema indo iranico. Anche qui si devono aprire scenari nuovi: dalle cognizioni che

abbiamo, per indoeuropei intendevamo qualcosa di errato, come se venissero dall'India e si

diffondessero in Europa. Ormai è definitivamente stabilito che sia tutto il contrario, perchè sennò

non capiremmo come i vichinghi siano arrivati nel mediterraneo, perchè dall'8000 al 2000 a.C. Ci

fu una trasmigrazione di popoli dalla penisola scandinava verso l'Europa, di qui verso l'Anatolia e

dall'Anatolia all'India. Dalla penisola scandinava si muovono masse enormi di persone, che

legittimano di poter parlare di Euroindiani e non di Indoeuropei: questa confusione nasce perchè c'è

una storiografia che ha implicato perfino Dante, per cui quando attraverso la colonizzazione fu

scoperta l'esistenza di lingue indoeuropee, queste avevano una assonanza incredibile sia con il

latino che con il greco. Fu individuata la grande madre di tutte queste lingue nel Sanscrito e oggi in

India ci sono ancora 150 mila indiani che le parlano. Queste lingue protette dall'Unesco perchè il

sanscrito è ciò che resta del popolo euroindiano, che altro non era se non i Vichinghi partiti dalla

Scandinavia. Questi, invadono tutta l'Europa e si fermano nella penisola del Dekam portando una

cultura propria, sulla base della quale sono sorte immaginazioni incredibili, che hanno dato luogo a

scenari che si sono perpetrati sino alla seconda metà degli anni '50 del secolo scorso con il cd mito

ariano (perchè il termine ario è un termine indoeuropeo). L'assurdità della conoscenza indoeuropea

è stata di confondere l'unità giuridica con quella linguistica, senza considerare che il diritto si

evolve con i tempi, con le nuove strutture, i nuovi mercati, le nuove economie. Per cui, il concetto

di madre, padre, figlio, famiglia, mutano incredibilmente col tempo e non è possibile fissare il

valore giuridico di un termine alle origini per le successive significazioni che può avere dopo.

L'errore che ha fatto la passata linguistica è stato quello di pensare, sulla base del dato

inequivocabile che linguisticamente la lingua sanscrita sia la madre di quella latina, che il concetto

di patresfamilias latino possa essere lo stesso del concetto di patresfamilias del popolo sanscrito

delle cui origini non sappiamo nulla. È a partire da questi dati che sono nate delle tragedie, come

quella della Germania, della cd unità europea, ed è su questi dati che sono nate le confusioni

scientifiche che ci hanno portato a questo. Accanto a questo dato, per cui parliamo di civiltà

euroindiana e non indoeuropea, che mano a mano ha occupato tutta Europa a partire dall'ottavo

millennio avanti Cristo, abbiamo individuato i vari passaggi dai paesi scandinavi all'Europa,

soprattutto in Italia, Gallia, Spagna. Che cosa c'era prima di queste invasioni? Non ne sappiamo

assolutamente nulla, ma già i cd graffiti della valcamonica ci dicono che c'era una cultura parietale

su cui non abbiamo dati ma che era ben avanzata. Perchè sappiamo poco del nostro passato? Perchè

ci siamo innamorati del notro immediato passato, ovvero l'ellenismo. Ed è dell'ellenismo che

dobbiamo parlare. Per cui non possiamo che dirci Greci. Ma questo non ci deve far dimenticare che

Senofane ha tentato in tutti i modi di trovare l'arke insieme a Pitagora e insieme agli scienziati della

scuola di Mileto.

Alessandro Magno, indotto dalla cultura del tempo (Aristotele e Isocrate), riunisce la lega di

Corinto, forte dell'esercito macedone che aveva ereditato dal padre e convinto dagli interessi

economici e dall'educazione scientifica che aveva ricevuto da Aristotele e da Isocrate, dichiara

guerra all'impero achemenide. Questo impero si sviluppa dal settimo secolo avanti Cristo, fino al

quarto sec. a.C. L'epoca antica finisce con la fine dell'ellenismo, che ha avuto un ruolo

fondamentale perchè era l'altra posizione dell'impero achemenide. Con il nome achemenide noi

intendiamo una famiglia che ha il suo capostipite in Achemene e che si sviluppa in un impero che

va da Ciro a Dario in tutto l'altopiano iranico in una serie di popoli che sottomette uno per uno ai

propri fini. Ma gli achemenidi sono fortemente connessi anche alla religione iranica, la quale

originariamente era quella dei magi, che Erodoto ci presenta come la tribù dei medi che precedono i

persiani. L'elam è una società matriarcale, dove vi sono regine che governano. Probabilmente,

nell'enam c'era già uno sviluppo religioso vivacissimo che si incontra e si scontra con i magi, i quali

vengono soppiantati dagli Zaotar, che sono i sacerdoti persioani del culto zorastriano. Zoroastro fu

colui che dall'altopiano orientale iranico passa a quello occidentale e qui soppianta il culo dei magi

dopo aver soppiantato anche il culto degli elamiti. Basandoci su un concetto e su un dato

eccezionale, prendendo atto del contrasto giorno-notte, luce-tenebre, noi abbiamo nella

rappresentazione dei testi Zorastriani l'affermazione del dualismo su cui si baserebbe e si basava il

contrasto dell'uomo tra il bene e il male. La scelta tra il bene e il male equivale alla scelta tra il

saggio signore ed il cattivo signore, dove opera l'umana avventura, ovvero il concetto di libero

arbitrio, concetto che sta alla base del diritto e dell'esistenza o meno di più ordinamenti in un

territorio. Ed è questo concetto che affascinò Alessandro Magno, a cui non aderì una parte

dell'ellenismo e che creò una frattura all'interno della cultura umana. Quell'Epimenide di cui si

parlava nella prima lezione portò questi concetti nella cultura Cretese, quindi non c'è da

scandalizzarsi se qualcuno dice che il concetto di libero arbitrio sia squisitamente iranico e

Zorastriano prima che enucleato dal logos greco. Quindi, la cosa non è da poco, perchè affermare

questo vuol dire che una parte consistente della dialettica è di origine iranica, con tutto quel che

segue fino a Platone. E questo ha avuto una incredibile verifica e successiva importanza anche nella

giurisdizione dell'impero achemenide, caratterizzato fondamentalmente dal rispetto delle tradizioni

giuridiche locali. Fu proprio questo rispetto delle tradizioni che affascinò Augusto, e che aveva

affascinato Cesare, ma che soprattutto affascinò Alessandro Magno. L'impero achemenide, forte di

questa cultura, divide il grande impero in satrapie, incorporando le singole province dell'altopiano

iranico e inglobando persino gli antichi sovrani come appendici dell'impero centrale, i Satrapi,

concedendo loro autonomia giuridica, finanziaria, monetaria. E questo può far capire il fascino su

Alessandro Magno, il quale ubbidì però ad Aristotele (che gli conssegnò una copia dell'Illiade da

leggere nei momenti di pausa) e soprattutto da Isocrate( il cui discorso sulla pace, letto da tutti i

grandi politici che colonizzarono l'asia, disse che si dovesse fermare l'impero achemenide). Egli

aveva avuto da questi ultimi il mandato preciso di fermare l'impero achemenide: le poleis greche

non ne potevano più perchè i greci avevano dovuto indietreggiare. C'era quindi un progetto

espansionistico dell'impero achemenide per occupare il mediterraneo, cosa che creò un antecedente

per le guerre con le poleis greche. Isocrate intuì tutto questo e lo disse nell'orazione sulla pace,

mentre Aristotele non si occupava di tutto questo. Fonti alla mano, Alessandro Magno era invece

innamorato dell'impero achemenide e della capacità di quest'ultimo di avere individuato nel rispetto

delle leggi locali la potenzialità della concordia e la capacità di sottomettere i popoli senza ulteriori

tragedie. I generali di Alessandro erano allievi di Isocrate, non di Alessandro, e accettarono

quest'ultimo perchè pretese la questione Siste perchè così era da Ciro in poi.

Il rispetto per gli ordinamenti giuridici satrapiani, dove lui confermò l'autonomia finanziaria,

monetaria e quella della doppia giurisduzione (la giurisdizione locale che poteva appellarsi al

magistrato greco). Una cosa è certa, da lui in poi inizierà l'ellenismo, individuato come la non

ubbidienza di tutti i principi che Alessandro portò con sé e che successori si divisero l'impero.

Nessuno di questi, però, era del taglio di Alessadro. Chi seguì le orme di Isocrate fu però Seleuco,

che rappresenta chi non era Alessandro Magno. Quando l'inghilterra occupò l'Egitto, una parte del

parlamento inglese si indignò chiedendo chi avesse dato al cancelliere il diritto di fare ciò. Questo si

presentò col trattato sulla pace di Isocrate, dicendo che gli avesse dato il diritto 1 i mercati 2 il

controllo del canale di Suez 3 perchè portavano la cultura europea. Tutta la diffusione del diritto

romano si è basata su questo; quindi il diritto romano è stato il tramite della colonizzazione europea.

I seleucidi compirono quello che non avrebbero mai dovuto fare, perché imposero le statue di Giove

nello stesso tempio dove Pompeo entrò con il cavallo, diffusero in tutta la Palestina i ginnasi (che

era quanto di più offensivo per gli ebrei perchè maschi e femmine entravano nudi insieme), e da

quel momento Israele cambiò radicalmente. La colonizzazione europea ha dunque seguito le tracce

dei seleucidi, cioè dobbiamo andare fuori dai nostri confini sia per tutelare i nostri diritti economici,

sia per portare la nostra educazione (paidea, i cui canoni sono due: lo ziumos e la dianoia).

Ritengo l'epopea di Alessandro Magno fondamentale per la comprensione del principio che più

ordinamenti giuridici possano coesistere in un territorio e anche per l'aspetto negativo sull'eredità

dell'ellenismo e del comportamento dei seleucidi rispetto al popolo ebraico. L'erendit&agr

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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martolino.kokky di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di storia del diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Bucci Onorato.