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Il ruolo della Chiesa

Facendo un passo avanti in questo ragionamento, dobbiamo occuparci di quell'elemento del tutto nuovo nella storia dell'Occidente che è la presenza della Chiesa, una nuova istituzione che aveva minato fin dall'età di Diocleziano la stabilità dell'Impero. È importante tenere presente il fatto che la religione è sempre stata un elemento di coesione della società, poiché i valori religiosi portano in sé necessariamente una serie di valori etici, pensati per ordinare la condotta morale degli individui e ciò non può non riverberare i suoi effetti sull'intera società. La religione diviene un elemento ordinante della società proprio perché porta con sé una serie di valori etici e morali che risultano elemento di coesione e di ordinazione della società, sono insomma un elemento che contribuisce a dare un ordine alla società. Questo spiegatutta la ferocia con cui fu accolta la religione cristiana, in particolare con le persecuzioni: essa andava a minacciare la compattezza che la religione pagana forniva alla società di quell'epoca e di cui, seppure indirettamente, si servivano gli Imperatori per dare una base stabile ad un Impero di vaste dimensioni. La religione svolgeva quindi una funzione nella società e nella politica, e di conseguenza anche nel diritto. Non sono cose morte che non ci dicono più nulla: basti considerare i fatti di oggi. Troppo poco si insiste su questi elementi. Anche nell'insegnamento delle materie storiche nelle scuole superiori, non si dedica abbastanza tempo a capire come le guerre di religione, a cui oggi siamo poco sensibili, rappresentino davvero una costante nella storia dell'umanità e varrebbe quindi la pena di spendere un po' di tempo a capire le motivazioni che ne stanno alla base: ciò ci consentirebbe di comprendere i fatti odierni.inparticolare quella ostilità tra Oriente ed Occidente che non è fatta solo di questioni economiche, ma anche di13questioni religiose. La religione, in quanto ordinamento etico, non può non avere effetti sul piano sociale, sulpiano politico e infine sul modo di concepire il diritto. La religione influisce dall'interno, non è solo un fatto dirapporti Stato/Potere religioso, Chiesa/Impero, come si sosteneva nel Medioevo, ma è un rapporto piùcomplesso tra secolare e spirituale: queste entità non possono essere considerate come separate tra loro,per quanto tutta la storia ci insegni che tra secolare e religioso passa una storia di separazione, ma essa èsolo un modo per ordinare ciò che non è e non potrà mai essere separato. Pensiamo alla condottadell'individuo: egli non separa da un lato le proprie credenze, la propria mentalità, la propria cultura edall'altro la propria condotta nella

vita sociale e politica. È importante comprendere quindi che la separazione è un modo per ordinare questioni che sono in realtà inscindibili tra loro. La storia ha scelto di separare, perché la separazione non significa creare due realtà incomunicanti, due compartimenti stagni, ma significa stabilire un rapporto tra ciò che non può essere scisso e deve in realtà essere ordinato. Ciò è evidente se risaliamo all'età delle persecuzioni di Diocleziano: cosa scatena quella reazione, violenta fino al punto da mettere a morte i Cristiani in modo che non potessero esercitare il loro culto alla luce del sole, costringendoli a nascondersi nelle catacombe per assolvere alle funzioni religiose proprie del loro credo? La religione cristiana andava a ledere quella coesione sociale e politica sulla quale si reggeva l'Impero, soprattutto nel periodo del tardo-impero in cui, come abbiamo già visto, l'Impero vacillava,

soffriva di tantepatologie. Ecco perché si ritrova nei libri di storia giuridica questo modo di affrontare la questione: il cristianesimo turba l'ordine pubblico romano. Dobbiamo senz'altro prendere nota di questa definizione, ma dobbiamo nel contempo riempirla di significato: in che senso si può affermare che il cristianesimo turbava l'ordine pubblico? Esso tagliava alla radice le basi di coesione dell'Impero, proprio perché la religione è sempre stata la base di coesione di un popolo. [Una divagazione: chi ha seguito il corso di diritto penale, avrà conoscenza dei problemi che crea oggi nella nostra società il fatto che ci siano numerose presenze di persone che non appartengono alla nostra cultura, portando con sé anche il proprio diritto. Tutti i giorni siamo a contatto con questa realtà; e proprio oggi che le frontiere si aprono sempre più alla presenza di individui che non fanno parte della comunità,si riferisce a questa definizione di collegium come un'associazione di persone che si uniscono per un fine comune, con una struttura organizzativa e regole interne. Nel contesto dell'editto del 313, il riconoscimento della Chiesa come collegium licitum significava che essa veniva equiparata ad altre associazioni legalmente riconosciute, come le corporazioni di mestieri o le associazioni di culto pagane. Questo cambiamento legale ebbe profonde conseguenze per la storia dell'Occidente. La Chiesa, che fino ad allora era stata perseguitata e considerata un'organizzazione illegale, divenne una istituzione riconosciuta e protetta dallo Stato. Ciò permise alla Chiesa di crescere in potere e influenza, diventando una delle principali istituzioni dell'Impero Romano e successivamente dell'Europa medievale. L'avvento del Cristianesimo e il suo riconoscimento legale come collegium licitum segnarono anche un cambiamento nella concezione dello Stato nazionale. Prima di allora, lo Stato romano era basato su una religione di Stato, il culto degli dei pagani. Con il riconoscimento della Chiesa, lo Stato dovette fare i conti con la presenza di un culto religioso diverso e con diritti diversi. Questo portò a conflitti e tensioni, ma anche a una maggiore pluralità religiosa e culturale. Inoltre, il riconoscimento della Chiesa come collegium licitum ebbe implicazioni anche sul piano giuridico. La Chiesa divenne una istituzione con diritti e privilegi specifici, come l'esenzione fiscale e il controllo sulla giustizia ecclesiastica. Questo contribuì a creare un sistema giuridico duale, in cui la Chiesa aveva una propria giurisdizione e un proprio sistema di leggi parallelo a quello dello Stato. In conclusione, l'avvento del Cristianesimo e il suo riconoscimento legale come collegium licitum furono eventi di grande importanza nella storia dell'Occidente. Questi eventi cambiarono radicalmente la posizione e il ruolo della Chiesa nello Stato, portando a una maggiore pluralità religiosa e culturale e a un sistema giuridico duale.dibatterà suicorpora/collegii illeciti, su cui poi si svilupperà una ricchissima dottrina medioevale. L'espressione collegium è quindi un termine tecnico che sta ad indicare un gruppo, ed ancor più un ordinamento, cioè un gruppo dal punto di vista del diritto (come il ceto è un gruppo dal punto di vista della sociologia). Se pensiamo che c'erastata tutta una serie di responsa della giurisprudenza classica sui collegia licita e illicita, si può comprendere quale fu l'importanza, dal punto di vista politico e del diritto, del riconoscimento della Ecclesia tutta come ordinamento lecito: significava, in sostanza, non solo consentire ai Cristiani di professare alla luce del sole il loro culto, ma anche gettare il seme affinché l'ordinamento della Chiesa potesse essere considerato un ordinamento giuridico. E in effetti, l'ordinamento della Chiesa fu un ordinamento giuridico. Ancor più lopossiamo

comprendere se consideriamo come si organizza la Chiesa sul territorio. La localizzazione della Chiesa sul territorio ci fa capire ad esempio la funzione svolta dai Vescovi, le fonti giuridiche che inizierà a produrre, etc. Si assiste insomma man mano ad uno sviluppo dell’ordinamento della Chiesa. Un ordinamento esiste peraltro già nel momento stesso in cui la Chiesa si forma, in cui Cristo riunisce i primi discepoli, ma dal punto di vista giuridico esso subisce una serie di tappe di formazione. Una di queste tappe è rappresentata sicuramente dall’editto di Costantino (anche se, come già detto, vi era stato un precedente editto di tolleranza, l’editto di Galerio). L’editto di Costantino è oggi parzialmente messo sotto accusa, perfino nella sua datazione, ma, nonostante ciò, Costantino è visto dall’immaginario collettivo come l’autentico difensore della Chiesa, poiché non si limitò a tollerare la Chiesa,

ma anche a riconoscerla come collegium licitum (con le implicazioni viste sopra). Inoltre, da Costantino in avanti, inizierà la produzione da parte degli Imperatori di una attività legislativa in materia religiosa a protezione della Chiesa, anche se si tratta di una difficile storia di rapporti tra l'Impero e la "neonata" Chiesa. L'ordinamento della Chiesa si scontrava infatti con una concezione dei rapporti tra mondo temporale e mondo spirituale, tipica Orientale, che è quella cesaro-papista. Su questo torneremo, e vedremo come in fondo il Medioevo si avvii proprio dallo scontro tra Oriente ed Occidente, e come l'Europa medioevale sia stata costruita dai Papi (ecco in fondo dove possiamo trovare le radici cristiane dell'Europa, non tanto nei valori cristiani, ma nel fatto che i sistemi giuridici europei sono debitori della Chiesa, la quale ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione dei sistemi giuridici stessi).importante è il modo in cui la Chiesa organizza, nelle sue prime battute, sia la struttura gerarchica al suo interno, sia il suo territorio. Vediamo ora una citazione dal noto testo di Calasso, il quale riesce a condensare con estrema chiarezza un discorso altrimenti molto complesso e macchinoso.

“Il diritto del tardo Impero riconosceva alla Chiesa cristiana anche libertà di organizzazione e riconosceva ad essa e ai chierici diritti diversi dagli altri soggetti di diritto.”

Da Costantino in poi c’è una copiosissima legislazione volta a garantire difesa alla Chiesa. “È noto che l’editto di Milano riconobbe ai cristiani libertà di culto e alla Chiesa piena liceità.”

Nei manuali non è evidentissimo, se non agli occhi di un esperto. Allo storico del diritto non dice molto l’editto di Galerio, che riconosce l’esistenza dei cristiani. La differenza con l’editto di Costantino è

Evidentissima: mentre l'editto di Galerio aveva permesso ai cristiani la libertà di culto, l'editto di Costantino aveva riconosciuto alla Chiesa piena libertà, affermando la liceità dell'ordinamento della Chiesa e cessando quindi di considerarla una turbativa dell'ordine pubblico. Per arrivare ad avere sia libertà di culto che liceità dell'ordinamento, sono quindi necessari due passaggi, che coincidono con i due editti. Dopo l'editto di Costantino la Chiesa iniziò ad affermare non solo la propria organizzazione, ma anche il proprio carattere di ordinamento giuridico, disciplinando la vita dei fedeli. Come vediamo, sono sempre due momenti che vanno di pari passo. Se c'è libertà di culto, è necessario subito precisare una gerarchia di persone che sono chiamate a gestire tale culto. D'altra parte, se la Chiesa è anche ordinamento, essa sviluppa il proprio ordinamento in senso giuridico.

iretto a disciplinare la vita dei fedeli. La vita dei fedeli non è infatti disgiunta dal diritto, sono fatti inscindibili, per cui la separazione è solo un modo per ordinare ciò che resta comunque coeso. [Del resto, per fare un esempio, quando si parla di Montesquieu e della separazione dei poteri, si fa riferimento a una separazione che non implica una totale disconnessione tra i poteri, ma piuttosto una loro divisione e bilanciamento reciproco.]
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A.A. 2008-2009
97 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto italiano 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Natalini Cecilia.